di Federica Marengo martedì 1°luglio 2025

-Le forze di Mosca proseguono la loro avanzata nella regione del Donbass, dove circa 50 mila soldati hanno circondato Sumy. Per questo, Kiev teme una nuova offensiva russa e si prepara a resistere, così come a Kharkiv, dove le truppe russe cercano di espandere la testa di ponte a ovest dell’Oskil.
Il ministero della Difesa russo ha poi rivendicato anche un’avanzata nelle regioni di Luhansk e Dnipropetrovsk.
Tuttavia, la stessa Difesa di Mosca ha fatto sapere che , nelle ultime 24ore, sono stati intercettati 60 droni ucraini sulle regioni di Rostov, sul Mar d’Azov, su Kursk, Saratov, sul Mar Nero, su Belgorod, su Voronezh e su Oryol e che Kiev ha attaccato uno stabilimento militare a Izvesk, a 1300 Km in profondità dalla Russia, causando almeno 3 morti, e altri obiettivi nel Donetsk e nel Luhanks, causando morti e feriti.
Il Presidente USA Trump ha detto che “sta seguendo da vicino la situazione a Sumy”, in attesa di vedere cosa succede, mentre l’inviato USA per la guerra in Ucraina, Kellogg, ha dichiarato che “La Russia non può continuare a prendere tempo e a bombardare obiettivi civili in Ucraina”.
Da Mosca, quindi, è arrivata la replica del portavoce del Cremlino Peskov, che, nel consueto punto stampa, ha detto: “Siamo naturalmente interessati in primo luogo a raggiungere gli scopi e gli obiettivi che stiamo cercando di raggiungere durante l’operazione militare speciale con mezzi politici e diplomatici, quindi non siamo interessati a ritardare nulla. L’attuazione degli accordi raggiunti con l’Ucraina richiede tempo e alcune misure preparatorie, alcune misure per effettuare lo scambio, per organizzare il trasferimento e la ricezione dei corpi dei morti. La Russia è grata per gli sforzi compiuti dagli Stati Uniti e dal team del leader americano Donald Trump al fine di facilitare i negoziati su una soluzione per l’Ucraina, ma obiettivamente, è difficile parlare della possibilità di una forte accelerazione in questo caso. Gli attacchi del regime di Kiev contro città pacifiche continuano e li condanniamo fermamente. I nostri militari stanno adottando misure per ridurre al minimo tali rischi”.
Il Presidente ucraino Zelensky, che negli ultimi giorni ha firmato l’uscita dalla Convezione di Ottawa sulle mine anti-persona , per motivi di difesa, e la ratifica dell’accordo con il Consiglio d’Europa per l’istituzione di un Tribunale internazionale per l’aggressione russa, nel corso della visita di ieri a Kiev del ministro degli Esteri tedesco Wadephul, ha chiesto a quest’ultimo la fornitura da parte della Germania di ulteriori sistemi di difesa aerea Iris-T ,”per contrastare i pesanti attacchi missilistici e di droni russi” e ha espresso interesse ad ampliare la cooperazione in materia di difesa tra i due Paesi, preannunciando che nei prossimi giorni potrebbero essere conclusi fino a 20 nuovi accordi di partenariato.
ll Ministro degli Esteri tedesco Wadephul ha evidenziato al riguardo: “Stiamo imparando da questa esperienza. Entrambe le parti ne traggono vantaggio e dimostrano che la nostra sicurezza è interconnessa, e possiamo trarne anche benefici economici”.
Il consigliere presidenziale ucraino Podolyak, poi, commentando i dati economici russi, secondo cui il Fondo di ricchezza nazionale si è ridotto del 68% e il tasso di interesse di riferimento ha raggiunto il 20%, con un inflazione reale molto alta, ha ribadito la necessità che “l’Occidente sia più duro con le sanzioni”.
A tal riguardo, il Premier slovacco Fico ha confermato che la Slovacchia chiederà di rinviare il 18° pacchetto di sanzioni europee contro la Russia finché non riceverà garanzie dall’Unione Europea sulla riduzione al minimo dei danni derivanti dal blocco delle importazioni di gas russo.
Sulla stessa linea del Premier slovacco Fico, il Premier ungherese Orban, il quale ha espresso contrarietà anche all’adesione dell’Ucraina all’Ue.
In merito, un portavoce della Commissione, durante il punto stampa quotidiano, ha dichiarato che: “La Commissione europea prende atto dei risultati della consultazione non vincolante indetta dal governo ungherese sull’adesione dell’Ucraina all’Ue” e che “Ora spetta all’Ungheria e al governo ungherese spiegare come intendono procedere”, in quanto: “L’Ucraina sta portando avanti le riforme nelle circostanze più difficili che si possano immaginare e ha soddisfatto i criteri per aprire il primo cluster dei negoziati di adesione, presentando un piano sulle minoranze che risponde alle preoccupazioni dei suoi vicini, valutato “positivamente” dalla Commissione”.
Il portavoce della Commissione Ue ha anche sottolineato che: “Riguardo all’adesione, abbiamo sempre difeso un approccio basato sul merito, non c’è alcuna ragione oggettiva in questo caso per obiettare l’apertura del cluster. Quando un Paese candidato viene trattenuto senza ragioni oggettive, nonostante soddisfi i criteri, il processo di adesione perde la sua credibilità. Speriamo quindi di poter aprire il primo cluster molto presto”.
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