di Federica Marengo mercoledì 14 maggio 2025

-Alla vigilia dei colloqui ad Istanbul tra le delegazioni di Ucraina e Russia è ancora incerta la composizione della squadra rappresentativa di Mosca. Il portavoce del Cremlino Peskov, infatti, ha dichiarato: “Renderemo pubblica la composizione della delegazione russa a Istanbul quando riceveremo le relative istruzioni dal Presidente. Finora non ci sono state istruzioni in tal senso”.
Tuttavia, il quotidiano russo Kommersant ha fatto sapere che il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov non prenderà parte ai colloqui , smentendo la notizia della sua partecipazione insieme con l’assistente diplomatico presidenziale Yuri Ushakov.
Tuttavia, il consigliere presidenziale russo Ushakov ,in un’intervista alla rete televisiva statale Primo Canale, ripresa dall’agenzia Ria Novosti, ha detto: “Nei negoziati diretti tra Mosca e Kiev in programma domani a Istanbul saranno sul tavolo questioni politiche e molte questioni tecniche, e la delegazione russa sarà formata sulla base di questo”, seguito dal portavoce del Cremlino, Peskov, che alla stessa emittente , ha dichiarato: “Tutte le tesi sono sul tavolo e la delegazione russa sarà pronta per i negoziati e attenderà la parte ucraina”.
Il Presidente ucraino Zelensky, che domenica potrebbe incontrare Papa Leone XIV° in occasione della messa di inizio Ministero celebrata in piazza San Pietro a Roma, ha esortato il Presidente russo Putin ad accettare di recarsi a Istanbul per l’incontro, riecheggiato dal consigliere capo del suo ufficio, Mykhailo Podoliak, che ,in un passaggio dell’intervista rilasciata al canale YouTube ,The Breakfast Show, ha affermato: “L’Ucraina potrebbe revocare la legge che vieta colloqui con il Presidente russo Vladimir Putin, se questi accetterà di incontrare Volodymyr Zelensky a Istanbul”, spiegando: “Noi non consideriamo Putin un presidente legittimo ma di fatto è lui l’unico a controllare la Russia. Pertanto, dal punto di vista legale, basterà apportare modifiche alla decisione del Consiglio Nazionale e saranno adottate le necessarie norme di regolamentazione giuridica”.
Intanto, una fonte dell’ambasciata ucraina in Turchia ha confermato all’Ansa che l’incontro tra il Presidente ucraino, Zelensky, e l’omologo turco Erdogan, si terrà domani ad Ankara e che, nel caso in cui il Presidente russo Putin venga a Istanbul giovedì, sia Zelensky che Erdogan vi si sposteranno. Al tal proposito, il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, ha dichiarato : “Ora le parti stanno cercando di concordare le loro posizioni. Allo stesso tempo, cercano di non perderle nella diplomazia pubblica, nelle comunicazioni strategiche e politiche. Noi trattiamo questo con comprensione. Ognuno vuole preservare la propria base. Per noi ,è importante garantire un cessate il fuoco e avviare un processo di negoziazione sistematico. Questo è un aspetto fondamentale per la nostra regione”.
In tale ambito, il ministro degli Esteri ucraino ,Sybiha ha dichiarato di aver avuto “una conversazione approfondita con il suo omologo turco sulle modalità per far avanzare il processo di pace e porre fine alla guerra” e , in un post social, ha scritto: “Durante il nostro incontro, ho ringraziato Hakan Fidan per avermi invitato in Turchia e l’ho informato sugli ultimi sviluppi sul campo di battaglia e in ambito diplomatico. L’epicentro della diplomazia mondiale è ora in Turchia, che sta svolgendo un ruolo attivo di mediazione. Lo apprezziamo. Ho ribadito l’impegno dell’Ucraina per la pace, la nostra disponibilità immediata e incondizionata a un cessate il fuoco completo e duraturo, nonché la nostra offerta di un incontro diretto al più alto livello tra l’Ucraina e la Russia. Putin deve smettere di rifiutare il cessate il fuoco e di evitare l’incontro con il presidente Zelensky. Abbiamo avuto una conversazione approfondita sui modi per portare avanti un processo di pace significativo: sono grato al mio collega per il suo sostegno e le sue preziose osservazioni”.
Da questa sera e fino a domani, proprio in Turchia, ad Antalya, saranno riuniti i ministri degli Esteri dei Paesi membri della Nato per “confermare la solidità delle relazioni transatlantiche e il fermo sostegno all’Ucraina di fronte all’aggressione russa”.
Tra i partecipanti, anche il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Tajani, che, in un’intervista ad Affariitaliani.it, ha detto che ai colleghi della Nato ribadirà l’impegno italiano in favore dell’unità dell’Occidente e per un maggiore investimento nel settore della Difesa, sottolineando: “È chiaro che l’Europa dovrà fare di più per garantire la propria sicurezza. L’Italia è pronta ad annunciare il raggiungimento dell’obiettivo del 2% del Pil per la Difesa. Non è un mistero, d’altra parte, che la Nato chiederà ulteriori aumenti ai Paesi membri e il governo italiano, farà tutto ciò che è possibile per rafforzare le garanzie di sicurezza per i propri cittadini nei prossimi anni”.
Sempre il Vicepremier e ministro Tajani, in un’intervista a Il Messaggero e a Il Fatto quotidiano, riguardo l’incontro di domani ad Istanbul tra Ucraina e Russia, ha detto: “Ho incontrato a Verona il vicepremier Kuleba, abbiamo parlato della ricostruzione ucraina in vista della conferenza in Italia a luglio. E’ difficile confidare nelle aperture di Putin in questa fase. Speriamo ovviamente che la Russia voglia veramente la pace, ma devo essere sincero: mi fido poco di Putin e della sua volontà di trattare”.
A bordo dell’Air Force One diretto in Qatar per la seconda tappa della sua missione in Medio Oriente, poi, il Presidente USA , Trump, che ha confermato la presenza ad Istanbul del Segretario di Stato Rubio, oltre che dell’inviato per gli USA Witkoff, in merito alla presenza in Turchia domani del Presidente russo Putin e alla sua, ha dichiarato: “Putin vorrebbe che fossi presente, e questa è una possibilità. Non so se ci sarà, se io non ci sarò. Lo scopriremo”, aggiungendo più tardi: . “Penso che arrivino buone notizie da lì oggi, forse domani, forse venerdì, francamente. Ma vedremo”.
A Bruxelles, all’indomani delle dichiarazioni del Presidente russo Putin secondo cui le sanzioni siano uno svantaggio per l’Europa stessa, via libera da parte dei Rappresentanti Permanenti dei 27 (Coreper II), con una riserva espressa da due Paesi membri, al 17° pacchetto di sanzioni a Mosca, che sarà ratificato il 20 maggio , in occasione del Consiglio Affari Esteri.
Il 17° pacchetto prevede: sanzioni per circa 190 imbarcazioni, tra le quali petroliere, parte della flotta ombra russa; l’inserimento nella lista nera di 75 individui o entità legati all’industria militare russa; restrizioni commerciali per 30 compagnie che hanno eluso le sanzioni contro Mosca, in particolare nel commercio dei beni duali; sanzioni contro giudici e procuratori coinvolti nei processi per gli oppositori Aleksej Navalny e Vladimir Kara-Murza; istituzione delle basi legali per colpire le imbarcazioni che attaccano le infrastrutture europee nonché 20 entità colpevoli di diffondere fake news a favore della propaganda russa.
Al riguardo, la Presidente della Commissione Ue, von der Leyen, in un post social, ha scritto: “Accolgo con favore l’accordo sul nostro diciassettesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Stiamo ulteriormente limitando l’accesso alle tecnologie da impiego militare. Abbiamo inoltre inserito altri 189 navi della ”flotta ombra” per colpire le esportazioni energetiche russe. Questa guerra deve finire. Continueremo a mantenere alta la pressione sul Cremlino”, seguita dal Presidente del Consiglio UE, Costa, che ha sottolineato: ” E’ un forte segnale che l’Ue rimane unita al fianco del popolo ucraino”.
Il ministro degli Esteri francese Barrot, che domani sarà in Turchia per una riunione dei ministri degli Esteri della NATO, in un’intervista al canale televisivo BFMTV, ha commentato in merito: “L’Unione Europea deve concentrarsi su un nuovo pacchetto di sanzioni per soffocare l’economia russa e costringere il presidente Vladimir Putin a porre fine alla guerra in Ucraina. L’impatto delle sanzioni è stato finora insufficiente e che il blocco deve lavorare con gli Stati Uniti, dove il Congresso ha preparato misure paralizzanti nel caso in cui il presidente americano Donald Trump decida di fare pressione su Mosca. Oggi stiamo adottando un 17° pacchetto di sanzioni. Dovremo andare oltre perché le sanzioni finora non hanno dissuaso Vladimir Putin dal continuare la sua guerra di aggressione. Quindi dobbiamo prepararci a espandere sanzioni devastanti che potrebbero soffocare una volta per tutte l’economia russa. Il diciassettesimo pacchetto prevede la sanzione di circa 200 petroliere della flotta ombra. In Turchia terrò dei colloqui con il senatore statunitense Lindsey Graham su una legge sulle sanzioni statunitensi che sto mettendo a punto. Questa legge imporrebbe tariffe del 500% ai Paesi che importano petrolio russo. La Russia ha trovato il modo di aggirare il blocco imposto dall’Europa e dagli Stati Uniti, quindi chiudere il rubinetto significherebbe prendere la Russia per la gola”.
Il Presidente francese Macron, poi, ha confermato all’emittente Tf1, l’apertura a “discutere” su un deterrente nucleare europeo fornito dalla Francia : “Ho proposto di andare oltre. Siamo pronti ad aprire discussioni sul dispiegamento di aerei armati con ‘bombe’ nucleari in alcuni Paesi europei, come la Polonia. Definirò il quadro in modo molto ufficiale nelle prossime settimane e mesi. Ma la Francia non pagherà per la sicurezza degli altri, non sarà sottratta a quella che abbiamo, e la decisione finale sarà sempre della Francia”.
Inoltre, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Berd), in un comunicato, ha annunciato che “La Francia contribuirà con 10 milioni di euro alla riparazione del sarcofago della centrale nucleare incidentata di Chernobyl, in Ucraina, danneggiato a febbraio da un attacco con droni”.
Sul versante Nato, invece, il Segretario generale della Nato, Mark Rutte, parlando dei colloqui di pace previsti per domani a Istanbul tra Mosca e Kiev e della ministeriale dell’Allenza atlantica, in un’intervista all’agenzia turca Anadolu, ha affermato: “C’è una finestra di opportunità per portare davvero la questione ucraina a un livello migliore e la Turchia gioca un ruolo importante in questo. È difficile per me decidere cosa accadrà nelle prossime 24-48 ore, sono in stretto contatto con tutti i principali attori. Dobbiamo portare l’Ucraina verso una pace permanente passo dopo passo”.
Nel frattempo, sul fronte dei combattimenti, sono proseguiti i raid russi sull’Ucraina. Nella notte, infatti, le forze di Mosca hanno attaccato la regione di Donetsk, causando l’uccisione di due persone, e le regioni di Zaporizhzhia , Kherson e Dnipropetrovsk, dove sono stati registrati feriti e danni a negozi, edifici residenziali e linee elettriche.
La difesa di Mosca, invece, ha fatto sapere di aver abbattuto 12 droni ucraini tra il Mar Nero e la regione di Belgorod, rivendicando l’avanzata nel Donbass, con la conquista dell’insediamento di Mykhaileivka.
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