di Federica Marengo lunedì 12 maggio 2025

-“Attendiamo un cessate il fuoco completo e duraturo, a partire da domani, per fornire le basi necessarie alla diplomazia. Non ha senso prolungare le uccisioni. E aspetterò Putin in Turchia giovedì. Personalmente. Spero che questa volta i russi non cerchino scuse”. Così, il Presidente ucraino Zelensky, in un post social, scritto nelle scorse ore, in risposta alla proposta del Presidente russo Putin di riprendere i negoziati , dove si erano svolti e ,dove erano stati interrotti nel 2022, il 15 maggio a Istanbul, in Turchia, senza precondizioni.
Il leader del Cremlino ha anche aggiunto che avrebbe parlato oggi con il Presidente turco Erdogan e che “Mosca ha ripetutamente avanzato iniziative per un cessate il fuoco, ma Kiev le ha sabotate”.
Dagli USA, il Presidente Trump, in un post sulla sua piattaforma social, salutando come positiva la proposta del Presidente russo Putin e, parlando di “giornata potenzialmente grandiosa”, ha esortato Kiev ad accettare “immediatamente”, e ha sottolineato: “Accettando, Kiev avrebbe modo di determinare se un accordo è possibile. Se non lo è i leader europei e gli Stati Uniti sapranno come stanno le cose e potranno procedere”.
La stessa linea del cessate il fuoco immediato, poi, è stata ribadita dal segretario di Stato USA, Rubio, che, in una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri britannico David Lammy, ha ribadito come quest’ultima sia la “massima priorità” per gli USA.
Tuttavia, quest’oggi, il portavoce del Cremlino Peskov ha respinto sia la richiesta del Presidente ucraino Zelensky di un cessate il fuoco di 30 giorni, che le richieste dei leader europei, riuniti a Londra nel formato Weimar Plus (Francia, Germania, Italia, Gran Bretagna ,Polonia e Spagna), che hanno chiesto a Mosca di accettare entro stasera una tregua di 30 giorni o aspettarsi l’imposizione di nuove sanzioni, dichiarando nel consueto punto stampa: “Il linguaggio degli ultimatum è inaccettabile per la Russia, non è adatto. Non si può parlare alla Russia con un linguaggio simile”.
Poi, Peskov ha sottolineato che il Presidente Trump ha chiesto all’Ucraina di partecipare a colloqui diretti senza condizioni, come proposto da Mosca e che la proposta del Presidente Putin per negoziati diretti russo-ucraini ha “il sostegno dei leader dimolti Paesi”, compresi quelli del Brics, di cui fa parte la Cina.
Il Consiglio di Stato cinese, ovvero l’esecutivo, infatti, nel suo libro bianco sulla sicurezza nazionale, pubblicato oggi dall’agenzia di stampa ufficiale Xinhua, ha sottolineato: “La Cina sostiene tutti gli sforzi volti a conseguire la pace e ritiene che tutte le parti e i soggetti interessati debbano partecipare in modo tempestivo al processo di negoziazione di pace. La Cina ha sempre mantenuto obiettività e imparzialità, promuovendo attivamente la pace e agevolando i negoziati” sulla questione ucraina”.
Anche il ministro degli Esteri turco, Fidan, in un incontro con la stampa, ha invitato la Russia e l’Ucraina a incontrarsi “il prima possibile” e a “dichiarare un cessate il fuoco”.
Il Presidente USA Trump, poi, tornando con i media sull’incontro di giovedì tra il Presidente ucraino Zelensky e il Presidente russo Putin, si è detto “ottimista”, dichiarando: “È molto importante; io avevo insistito molto perché ci fosse. Penso che possano uscire delle cose da quell’incontro e mettere fine al bagno di sangue” e ha aggiunto di non “sottovalutare” tale incontro e che potrebbe volare in Turchia, ma che ciò dipenderà dall’andamento dei colloqui.
Infine, rispondendo alla domanda di un cronista, il Presidente Trump si è detto ottimista che la Russia accetterà la tregua di 30 giorni.
A Bruxelles, la portavoce della Commissione Europea, ha così commentato il possibile incontro tra il Presidente ucraino Zelensky e il Presidente russo Putin a Istanbul di giovedì: “Vediamo ancora una volta che il Presidente Volodymyr Zelensky compie passi verso la pace, ma al momento non ci sono azioni reciproche da parte della Russia, resta da vedere cosa farà il Cremlino. La nostra posizione, ribadita dall’Alta rappresentante Ue Kaja Kallas a Londra, è che non ci possono essere negoziati se l’Ucraina viene bombardata ogni giorno e serve una tregua, ma è il Presidente Zelensky a scegliere la linea”.
Fonti Ue hanno fatto sapere che mercoledì l’Esecutivo europeo potrebbe varare il 17° pacchetto di sanzioni a Mosca, mentre il Commissario alla Difesa Kubilius, a margine dell’ Eu-Ukraine Defence Industry Forum, ha annunciato la creazione di una task force interistituzionale Ue-Ucraina per integrare le due industrie della Difesa e per facilitare lo sviluppo di progetti comuni o processi di appalto congiunti.
Intanto, il Presidente ucraino Zelesnky ha fatto sapere in un post social di aver avuto la sua prima conversazione telefonica con Papa Leone XIV° , scrivendo: “Ho parlato con Papa Leone XIV. È stata la nostra prima conversazione, ma è stata già molto calorosa e di grande spessore. Ho ringraziato Sua Santità per il suo sostegno all’Ucraina e a tutto il nostro popolo. Apprezziamo profondamente le sue parole sulla necessità di raggiungere una pace giusta e duratura per il nostro Paese e il rilascio dei prigionieri. Abbiamo anche discusso delle migliaia di bambini ucraini deportati dalla Russia. L’Ucraina conta sull’assistenza del Vaticano per riportarli a casa dalle loro famiglie. Ho informato il Papa dell’accordo tra l’Ucraina e i nostri partner, secondo cui, a partire da oggi, deve iniziare un cessate il fuoco completo e incondizionato per almeno 30 giorni. Ho anche ribadito la disponibilità dell’Ucraina a ulteriori negoziati in qualsiasi formato, compresi i colloqui diretti – una posizione che abbiamo ripetutamente sottolineato. L’Ucraina vuole porre fine a questa guerra e sta facendo tutto il possibile per raggiungerlo. Ora attendiamo iniziative simili dalla Russia. Ho invitato Sua Santità a compiere una visita apostolica in Ucraina. Tale visita porterebbe vera speranza a tutti i credenti e a tutto il nostro popolo. Abbiamo concordato di rimanere in contatto e di programmare un incontro di persona nel prossimo futuro”.
Più tardi, in risposta alle dichiarazioni del Presidente USA Trump sulla sua possibile presenza in Turchia, lo stesso Zelensky, in un post social, ha scritto: “Ho appena ascoltato la dichiarazione del Presidente Trump. Parole molto importanti. Ho sostenuto il Presidente Trump. L’idea di un cessate il fuoco completo e incondizionato, sufficientemente lungo da gettare le basi per la diplomazia. E lo vogliamo, siamo pronti a mantenere il silenzio da parte nostra. Ho sostenuto il Presidente Trump nell’idea di colloqui diretti con Putin. Ho espresso apertamente la mia disponibilità a incontrarlo. Sarò in Turchia. Spero che i russi non si sottraggano all’incontro. E naturalmente, tutti noi in Ucraina apprezzeremmo se il Presidente Trump potesse essere lì con noi a questo incontro in Turchia. Questa è l’idea giusta. Possiamo cambiare molto. Il Presidente Erdogan può davvero ospitare un incontro di altissimo livello. Grazie a tutti coloro che stanno aiutando”.
Per l’Italia, proiettata verso la conferenza sulla Ricostruzione dell’Ucraina , che si terrà a Roma il 10 e 11 luglio, il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Tajani, in un’intervista a Il Corriere della Sera ha dichiarato: “Che Putin e Zelensky siano pronti a incontrarsi è un passo avanti decisivo, dobbiamo favorirlo in ogni modo. Ma le trattative si fanno con un cessate il fuoco che non può essere di tre giorni. Serve una vera tregua. Se confermato, questo è il primo passo nella direzione di un negoziato e di un obiettivo a cui lavoriamo da mesi, una pace giusta e duratura per l’Ucraina e per l’Europa. Stiamo organizzando la grande conferenza internazionale per la ricostruzione dell’Ucraina, in programma a Roma il 10 e 11 luglio. A Kiev l’Italia c’era e in Europa l’Italia c’è. La Polonia è un grande Paese. E lo è l’Italia. Prova ne sia la riunione di oggi a Londra con i vertici della Ue, tra i ministeri degli Esteri di Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito. Il gruppo Weimar discuterà degli scenari di crisi e farà il punto sugli sforzi per il cessate il fuoco tra Mosca e Kiev. La sostanza è che noi contribuiamo. Il sostegno italiano all’Ucraina ammonta a circa 2,5 miliardi, al netto degli aiuti militari e dei contributi europei. Noi stiamo dalla parte dell’Ucraina, però riteniamo che inviare truppe dei Paesi Nato al confine con la Russia non sia il modo migliore per garantire la sicurezza dopo la pace. Per noi è meglio avere una zona cuscinetto con una presenza dell’Onu”.
Proprio a margine della riunione ministeriale in formato ‘Weimar Plus’ a Londra, il Vicepremier e ministro Tajani, in un punto stampa, ha detto: “Mi auguro che Mosca riconosca la disponibilità di Zelensky e l’impegno di tutti noi per arrivare alla fine della guerra” in Ucraina, ma “tutta la responsabilità oggi è nelle mani di Putin. Se si arriverà alla pace o no dipende soltanto dalla volontà della Federazione Russa. I segnali che inviano non sono rassicuranti”.
La Presidente del Consiglio Meloni, invece, nelle dichiarazioni congiunte alla stampa, al termine del Vertice intergovernativo Italia-Grecia, svoltosi a Roma, a Villa Pamphilj, con l’omologo greco Mitsotakis, in merito alla guerra in Ucraina e al cessate il fuoco immediato e incondizionato accettato da Kiev, ha sottolineato: “Ora attendiamo una chiara risposta russa alla richiesta di tregua che l’Ucraina ha accettato, con una risposta immediata. L’Italia e la Grecia da sempre non fanno mancare l’impegno per la pace, questo vale ovviamente prima di tutto per l’Ucraina. L’Italia ribadisce il sostegno agli sforzi per una pace giusta e duratura, che non può prescindere da garanzie di situazioni efficaci per Kiev”, riecheggiata dal Premier Mitsotakis, che , ribadendo la piena convergenza con la Premier Meloni, ha detto: “Abbiamo partecipato entrambi all’incontro con Zelensky e siamo assolutamente d’accordo che dobbiamo raggiungere appena possibile un cessate il fuoco di 30 giorni come promosso e richiesto dall’Ucraina con il supporto di tutti i Paesi europei”.
Nel frattempo, sul fronte dei combattimenti, il ministro degli Esteri ucraino Sybiha, in un post social ha evidenziato: “I russi stanno ignorando completamente l’offerta di un cessate il fuoco completo e duraturo a partire dal 12 maggio. Continuano ad attaccare le posizioni ucraine lungo tutta la linea del fronte. Mosca spreca un’altra opportunità per porre fine alle uccisioni. Ciò dimostra ancora una volta che l’unico obiettivo della Russia è prolungare la guerra. Al contrario, l’Ucraina sta compiendo ogni sforzo per porre fine alla guerra e dare una possibilità alla diplomazia. Zelensky ha persino proposto un incontro personale con Putin giovedì, ma non c’è stata ancora alcuna risposta”.
Secondo l’Aeronautica militare ucraina, infatti, la notte scorsa, la Russia ha lanciato 108 droni , di cui 55 abbattuti.
Inoltre, un attacco di droni russi avvenuto stamattina contro un’infrastruttura ferroviaria nella regione di Donetsk ha ferito una persona. Colpite dalle forze russe anche le regioni di Kharkiv, Zaporizhzhia e Kherson.
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