di Federica Marengo 30 aprile 2025

Dopo il no della Casa Bianca alla proposta di Mosca di una tregua di tre giorni in occasione della festa della Vittoria, la portavoce del Dipartimento di Stato USA Bruce ha fatto sapere che il segretario di Stato Rubio ha avvisato che se da Russia e Ucraina non arriveranno proposte concrete per mettere fine alla guerra, gli USA metteranno fine alla loro mediazione.
Da Mosca, mentre il Presidente russo Putin nel suo messaggio per il III° Congresso Internazionale antifascista ha sottolineato che “Mosca ha il dovere di contrastare nazismo e russofobia” e di “difendere la verità sulla Seconda guerra mondiale” e ha affermato che “cittadini francesi sono impegnati nei combattimenti al fianco delle truppe russe, perché “condividono i principi e i valori russi” , il ministro degli Esteri Lavrov ha replicato che “La proposta del Presidente Putin, di una tregua di tre giorni, rappresenta l’inizio di negoziati diretti con Kiev senza precondizioni”, sostenendo Kiev abbia chiesto un cessate il fuoco immediato, in quanto le forze armate ucraine si starebbero “ritirando sempre più”, riecheggiato dal rappresentante del Cremlino all’Onu, Vasily Nebenzia, che, nel corso di una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sul conflitto in Ucraina, ha aggiunto che “la Russia è disposta a impegnarsi in questo nonostante le difficoltà esistenti riguardo alla legittimità del capo del regime di Kiev” e che “Russia e Stati Uniti terranno prossimamente dei negoziati per discutere le sfumature di un piano di pace per l’Ucraina”.
Tuttavia, il portavoce del Cremlino Peskov, che ha confermato la partecipazione del Presidente cinese Xi Jinping alla parata per la Festa della Vittoria che si terrà a Mosca il 9 maggio e, affermato che, “se necessario la Russia può mobilitarsi per la guerra a un livello paragonabile a quello dell’Unione Sovietica durante la Seconda guerra mondiale”, nel corso di una conferenza stampa per l’80° anniversario della sconfitta del nazifascismo e a margine di un Forum educativo, ha dichiarato: “Stiamo facendo un’operazione militare speciale, tutte le decisioni di Putin sono assolutamente corrette e il nostro dovere è vincere. Dobbiamo tutelare i nostri interessi nazionali. La Russia capisce che gli Usa vogliono un successo rapido nei negoziati per l’Ucraina, ma le cause di fondo del conflitto sono troppo complesse per essere risolte in un giorno. Ci sono molte sfumature che devono essere tenuti in considerazione”.
La portavoce del ministero degli Esteri Zakharova, invece, è tornata ad accusare il Presidente ucraino Zelensky di volere lo stop al dialogo e una nuova escalation, visto il no alla proposta della tregua di tre giorni avanzata dal Presidente russo Putin.
Proprio il Presidente Zelensky , nelle scorse ore, nel corso di un vertice a Varsavia, ha dichiarato : “Vogliamo tutti che questa guerra finisca in modo giusto, senza regali a Putin, e soprattutto senza territori” e, nel suo discorso serale alla popolazione, ha fatto sapere: “Ci stiamo preparando per i colloqui con gli Stati Uniti su nuove misure sanzionatorie: stiamo identificando con precisione i punti di pressione della Russia che spingeranno Mosca più efficacemente verso la diplomazia. Devono adottare misure chiare per porre fine alla guerra, e insistiamo sul fatto che un cessate il fuoco incondizionato e completo debba essere il primo passo. La Russia deve fare questa mossa. In questo momento, sono preoccupati di poter tenere la loro parata militare, e giustamente. Ma ciò di cui dovrebbero davvero preoccuparsi è che questa guerra è ancora in corso. Devono porre fine alla guerra”.
Quindi, sempre Zelensky, che ha evidenziato gli oltre 100 attacchi con droni russi subiti nella notte scorsa dalle forze di Mosca su Kharkiv, Dnipro, Dobropillya e altre città e comunità ucraine, ha chiesto a Usa ed Ue di fare pressione su Mosca ,affinché fermi i raid, seguito dal ministro degli Esteri ucraino Sybiha, che, in un post social, ha affermato: “La Russia può dimostrare la sua reale disponibilità ai colloqui di pace accettando un vero cessate il fuoco per almeno 30 giorni. Se la Russia è pronta per un cessate il fuoco di 60 o 90 giorni, lo siamo anche noi. La Russia deve smettere di parlare della sua disponibilità alla pace e iniziare ad agire accettando incondizionatamente un cessate il fuoco reale e duraturo”.
Quanto alla firma dell’intesa tra Kiev e Washington sulle terre rare, il Premier ucraino Shmyhal ha dichiarato che: “L’Ucraina e gli Stati Uniti potrebbero firmare un accordo sui minerali entro le prossime 24 ore, dopo aver definito gli ultimi dettagli” e che l’ accordo rielaborato è diventato un “vero accordo di partenariato, che potrebbe considerare i futuri aiuti statunitensi come parte dei contributi al fondo”.
Secondo l’agenzia britannica Reuters, che ha visionato la bozza dell’intesa, quest’ultima darebbe agli Stati Uniti un accesso preferenziale a nuovi accordi sulle risorse naturali ucraine, ma non assegnerebbe automaticamente a Washington una quota delle ricchezze minerarie dell’Ucraina o delle sue infrastrutture per il gas. Inoltre, la bozza di accordo prevederebbe anche la creazione di un fondo congiunto USA-Ucraina per la ricostruzione ,che riceverà il 50% dei profitti e delle royalties derivanti da nuovi permessi per le risorse naturali in Ucraina e che ogni futura assistenza militare degli USA all’Ucraina sia conteggiata nel contributo degli Stati Uniti al fondo congiunto.
Tale bozza , però, non indica nel dettaglio come verranno spese le entrate del fondo comune, chi ne beneficerà e chi controllerà le decisioni di spesa.
Ma, secondo quanto riportato dal Financial Times, “Gli Stati Uniti e l’Ucraina si sono imbattuti in ostacoli dell’ultimo minuto mentre erano sul punto di firmare un accordo quadro sui minerali”, ovvero mentre l’aereo della Vicepremier ucraina Yulia Svyrydenko era già in volo verso Washington.
Secondo le fonti del Financial Times, il team del segretario al Tesoro USA, Scott Bessent, le avrebbe comunicato che doveva “essere pronta a firmare tutti gli accordi, o tornare a casa”, in quanto oltre all’accordo quadro, sarebbe in discussione un accordo dettagliato sui fondi.
In merito, i rappresentanti del governo di Kiev hanno affermato che “ il resoconto degli Stati Uniti era impreciso “ e che non avrebbero potuto firmare entrambi i documenti perché l’accordo sui fondi deve essere ratificato prima dal Parlamento ucraino.
Pertanto, il Premier ucraino Shmyhal ha dichiarato che domani il governo terrà consultazioni con i capigruppo e la leadership della Verkhovna Rada (il Parlamento di Kiev), aggiungendo che: “Dopo la ratifica in Parlamento, questo accordo entrerà in vigore e potremo procedere con la firma di un accordo tecnico tra le entità giuridiche degli Stati Uniti e dell’Ucraina”.
Nel frattempo, per l’Italia, il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Tajani, in un’intervista a La Stampa, ha ribadito il sostegno dell’Italia a Kiev , dicendosi “convinto che entro quest’anno la guerra in Ucraina finirà”, alla luce dell’ “ultimo grande contributo offerto da Papa Francesco”, e che “la tregua di Putin è solo un bluff”.
Tajani, ha poi sottolineato che :“Tocca a Putin fare il primo passo. Deve dare una risposta a Trump, che finora non è arrivata, a differenza di quella di Zelensky. La trattativa partirà da condizioni nuove. Ognuno dirà la sua, poi si cercherà una mediazione. In questi 100 giorni Trump ha avuto un merito: ha dato una scossa all’Europa. Ci ha fatto capire che dobbiamo contare di più su noi stessi. Sempre all’interno dell’alleanza atlantica, ma dobbiamo fare la nostra parte”.
Per Bruxelles, i cui vertici e capi di Stato e di Governo il il 9 maggio, nel 75° anniversario della nascita dell’Ue, saranno simbolicamente a Kiev, mentre a Mosca vi sarà la parata per la Festa della Vittoria, la partecipazione a quest’ultima del Presidente serbo Aleksandar Vucic “avrà un impatto sul percorso dell’Ue, ovvero anche sulle discussioni sulle riforme e sui prossimi passi”.
Inoltre, la portavoce della Commissione europea per gli Affari esteri, Anitta Hipper, nel corso della consueta conferenza stampa, ha così commentato le dichiarazioni dell’ufficio del procuratore generale di Kiev al sito d’inchiesta Important Stories secondo cui sul corpo di una giornalista ucraina ,morta durante la prigionia in Russia, sono stati trovati numerosi segni di tortura. : “Questo dimostra chiaramente che vivere sotto l’occupazione russa non è un’opzione, non è un’opzione sicura per gli ucraini, né per i giornalisti. Il suo coraggio sarà sempre ricordato, e faremo tutto il possibile affinché’ la Russia venga ritenuta responsabile di tutti questi crimini di guerra e atrocità commesse”.
Sul fronte dei combattimenti, invece, dopo gli attacchi notturni delle forze russe su Kharkiv, dove 27 persone sono rimaste ferite e su Dnipro, dove una persona è stata uccisa, l’intelligence ucraina ha reso noto di aver colpito con un drone un impianto di produzione di armi in Russia.
Mosca, invece, ha rivendicato la conquista dell’insediamento rurale di Nove, nel distretto di Kramatorsk, nella regione ucraina di Donetsk.
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