di Federica Marengo sabato 15 febbraio 2025

-Il Presidente ucraino Zelensky, intervenuto alla 61° Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, ha dichiarato che “è giunto il momento di creare le Forze armate d’Europa e che “la lotta del suo Paese contro la Russia ha dimostrato che le basi per farlo esistono già”, in quanto “l’Europa non può escludere la possibilità che gli americani dicano no su questioni che la minacciano” e “molti leader parlano da tempo di come l’Europa abbia bisogno di un proprio esercito, non per sostituire la Nato, ma per rendere il contributo dell’Europa all’Alleanza Atlantica pari a quello dell’America”.
Inoltre, Zelensky, che nelle scorse ore ha avuto un colloquio telefonico con la Presidente del Consiglio Meloni nel quale ha ringraziato la Premier per il sostegno a Kiev, informandola dei recenti contatti con l’amministrazione statunitense, tra cui l’incontro con il Vicepresidente Vance e del “coordinamento con i partner sulle garanzie di sicurezza efficaci per l’Ucraina e dei possibili quadri per assicurare la sicurezza a lungo termine”, ha ribadito che “l’Ucraina non accetterà mai accordi fatti senza il suo coinvolgimento e che la stessa regola dovrebbe valere per tutta l’Europa”, visto che il Presidente degli USA Trump “non ha mai detto che l’America ha bisogno dell’Europa al tavolo”, per poi lanciare l’allarme sul rischio (successivamente smentito dal segretario del consiglio di sicurezza della Bielorussia), segnalato dall’intelligence di Kiev, che vengano inviate forze di Mosca in Bielorussia “con il pretesto di fare esercitazioni” per poi “da lì attaccare l’Ucraina” o altri paesi, considerando che Minsk “ha frontiere con tre stati Nato”.
Infine, tornando sul colloquio telefonico con il Presidente Trump, ha affermato: “Gli ho detto che per noi è importante che ci incontriamo noi due, prima di un bilaterale con Putin. Abbiamo il nostro piano, il nostro piano è l’Ucraina. Ma ci serve una prospettiva comune. Per Kiev è necessario fare ingresso nell’Alleanza atlantica: la garanzia di sicurezza è la membership dell’Ucraina nella Nato, prima o poi ci sarà una frontiera fra guerra e pace. Non rimuoverò l’ingressa nella Nato da nessun tavolo negoziale”.
Lo stesso Presidente Zelensky, che, in un’intervista rilasciata ieri alla NBC News, ha affermato che “L’Ucraina ha basse possibilità di sopravvivere all’invasione della Russia senza il supporto militare degli Stati Uniti”, ha poi fatto sapere che, con i leader e le leader Ue , è al lavoro per tenere un vertice online per l’anniversario, il 24 febbraio ,dell’invasione da parte della Russia dell’Ucraina e che non ha firmato l’ accordo bilaterale sui minerali critici in discussione con gli Stati Uniti, poiché non è ancora pronto non contenendo le disposizioni che Kyiv vuole per proteggere i suoi interessi.
Tuttavia, nonostante l’appello di Zelensky per la partecipazione della Ue al tavolo dei negoziati, l’inviato speciale di Trump per l’Ucraina e la Russia, Kellogg, secondo quanto riportato dal Washington Post da e diversi media ucraini, avrebbe escluso gli europei dalle trattative tra Ucraina e Russia, anche se si terrà conto dei suoi interessi.
L’Ue, però, rivendica il suo ruolo nei negoziati e il Presidente del Consiglio Europeo Costa, nel suo intervento alla Conferenza di Monaco, nel rievocare l’invasione da parte dell’Ucraina, ha sottolineato: “L’Unione Europea è un progetto di pace per definizione. Ma sappiamo che la pace senza difesa è un’illusione. Due settimane fa, ho riunito i leader dell’Unione europea per fornire una guida politica alla Commissione europea e all’Alto rappresentante: Sulle capacità che dobbiamo costruire insieme. Sulla mobilitazione di maggiori finanziamenti pubblici e privati. Sul rafforzamento delle nostre partnership, in particolare con il Regno Unito e la Nato. La Commissione e l’Alto rappresentante presenteranno proposte il mese prossimo e manterrò la difesa in cima all’agenda del Consiglio europeo. Questa è la direzione. Questo è il nostro impegno. Quanto alle mosse della nuova amministrazione Usa, ha messo in chiaro che solo l’Ucraina può definire quando ci sono le condizioni per una negoziazione. Imporre concessioni prima di negoziare è inaccettabile e che l’Ue non si arrenderà. Continueremo a stare spalla a spalla con l’Ucraina”.
Il Premier della Polonia e Presidente di turno dell’Unione europea, Tusk, invece, in un post social, ha esortato la Ue a redigere “urgentemente un proprio piano d’azione sull’Ucraina e sulla propria sicurezza, altrimenti saranno altri attori globali a decidere del futuro del Vecchio Continente. Non necessariamente nel suo interesse”.
Il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Silkorski, sottolineando che “La credibilità degli Stati Uniti dipende da come finirà la guerra in Ucraina” e che “La Russia potrà tornare a far parte del G7 quando si sarà ritirata dall’Ucraina”, ha reso noto che lunedì la Francia potrebbe ospitare un summit europeo sull’Ucraina”, ma fonti dell’Eliseo hanno smentito , dichiarando che vi sono “discussioni in corso per un possibile incontro informale”.
Sempre nell’ambito della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, il cancelliere tedesco Scholz ha evidenziato che “la guerra tra Russia e Ucraina finirà se verrà garantita la sovranità dell’Ucraina” e che “all’Ucraina deve essere data la possibilità di difendersi efficacemente”.
Scholz ha poi criticato l’intervento tenuto ieri alla Conferenza di Monaco dal Vicepresidente USA Vance, ritenendo che , con il suo sostegno all’Afd, abbia interferito nelle elezioni tedesche che si terranno il 23 febbraio.
Il candidato cancelliere per la Cdu Merz, invece, in merito al rafforzamento della difesa Ue, dopo la proposta della Presidente della Commissione Ue von der Leyen di scorporare le spese militari dal Patto di Stabilità ha detto: “Sono aperto a qualsiasi dibattito sulle risorse finanziarie per la difesa, ma non sono disposto ad accettare che si parli solo di soldi. Ci sono due prerequisiti. La prima è che dobbiamo arrivare a un voto unanime di tutti gli stati della Nato, è un aspetto su cui dobbiamo concordare congiuntamente. Poi, abbiamo bisogno di semplificare i nostri sistemi. Stiamo producendo più di 150 diversi sistemi militari nell’Ue e spendendo sempre più soldi. La standardizzazione, la semplificazione e le economie di scala sono almeno altrettanto importanti dei nuovi finanziamenti e dei nuovi obiettivi. Se questa è una combinazione di tutti questi elementi, potrei essere d’accordo. Ma non sono disposto ad accettare che ciò significhi spendere altri soldi e lasciare tutto il resto, come abbiamo fatto in passato”.
A margine della Conferenza di Monaco, si è poi tenuta una riunione dei Paesi del G7 alla quale hanno partecipato i ministri e le ministre degli Esteri di Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Giappone, Canada e l’Alta rappresentante Ue, terminata con una dichiarazione congiunta in cui si legge che: “Ogni nuova sanzione aggiuntiva dopo febbraio dovrebbe essere collegata al fatto che la Federazione Russa intraprenda sforzi reali e in buona fede per porre fine in modo duraturo alla guerra contro l’Ucraina, che fornisca all’Ucraina sicurezza e stabilità a lungo termine come paese sovrano e indipendente. I membri del G7 hanno ribadito il loro incrollabile sostegno all’Ucraina nella difesa della sua libertà, sovranità, indipendenza e integrità territoriale hanno discusso della devastante guerra della Russia in Ucraina. Hanno sottolineato il loro impegno a lavorare insieme per contribuire a raggiungere una pace duratura e un’Ucraina forte e prospera e hanno ribadito la necessità di sviluppare solide garanzie di sicurezza per garantire che la guerra non ricominci. I membri del G7 hanno accolto con favore la loro discussione odierna con Andrii Sybiha, ministro degli Esteri dell’Ucraina. Hanno ricordato l’importante contributo del G7 alla fine della guerra in Ucraina, anche attraverso misure ai sensi della Dichiarazione congiunta di sostegno all’Ucraina del G7, sostenendo finanziariamente l’Ucraina tramite l’uso di entrate straordinarie derivanti da attività sovrane russe, imponendo ulteriori costi alla Russia, se non negozia in buona fede, tramite limiti ai prezzi del petrolio e del gas e rendendo più efficaci le sanzioni contro la Russia”.
Per l’Italia, presente alla riunione, il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Tajani, che ha dichiarato: “Dalla riunione odierna del G7 è emersa una posizione “unitaria” sul sostegno all’Ucraina. È stato ribadito l’impegno di tutti a sostenere l’Ucraina. C’è un documento del G7 in cui si parla di questo, e quindi c’è un impegno unitario di tutto il G7. Tutti quanti siamo impegnati e abbiamo ribadito l’importanza della presenza europea nel dossier ucraino. È chiaro che se si vuole arrivare ad un accordo di cessate il fuoco serve disponibilità, sia da parte dei russi sia da parte degli ucraini. Zelensky vuole avviare una trattativa di buon senso, credo che faccia bene a farlo. Se si vuole raggiungere la pace è ovvio che bisogna, per quanto ci riguarda, proteggere la sicurezza dell’Ucraina oggi, domani e dopodomani. È bene che anche l’Ucraina svolga il suo ruolo, non si può fare un accordo di pace senza l’Ucraina e neanche senza l’Europa, quindi mi pare che si vada in questa direzione e anche gli americani mi sembrano convinti di ciò”.
Poi, riguardo al rapporto con gli USA: “Gli americani dovranno essere in ogni caso la garanzia di sicurezza sia dell’Ucraina sia dell’Europa, anche con una Europa più organizzate e più forte. Io escludo che gli americani abbandonino l’Europa, è interesse strategico americano avere una presenza”.
Presente ai lavori della Conferenza di Monaco, anche il Segretario generale della Nato Rutte, che ha sottolineato: “Non è equo che i Paesi europei della Nato paghino per la loro difesa collettiva meno di quanto gli Stati Uniti stiano pagando. Anche gli Stati Uniti vorrebbero abbassare le loro tasse o spendere più in educazione o in qualsiasi cosa vogliano spendere. L’argomento non può essere che siamo tanto poveri, siamo la parte più ricca del mondo, i soldi ci sono, questo non può essere il problema. La Russia è in economia di guerra. Noi non lo siamo, dobbiamo tagliare la burocrazia e per i nostri amici americani ci sarebbero buoni affari perché gli alleati europei spendono in Usa quattro volte quello che gli Usa stanno spendendo in Europa. I Paesi europei parte dell’alleanza devono prendere decisioni difficili e aumentare la spesa militare a prescindere dalle preoccupazioni politiche interne. Da questo punto di vista, arrivare al 2% del Pil investito in difesa non è abbastanza e bisogna fare “molto di più”.
Riguardo alla partecipazione della Ue alle trattive per i negoziati, ha detto: “L’Europa deve presentare buone proposte per aiutare a garantire la pace in Ucraina ,se vuole essere coinvolta nei colloqui guidati dagli Stati Uniti”.
A margine della Conferenza di Monaco, si è tenuto anche un bilaterale tra Cina e Ue, cui ha partecipato la Vicepresidente della Commissione Ue e Alta rappresentate per la Politica estera Kallas, che , in un post social, ha scritto: “Primo incontro con il ministro degli Esteri cinese Wang Yi. L’Ue è pronta a proseguire il dialogo in settori selezionati, come il commercio, gli affari economici e il cambiamento climatico. Ho anche sottolineato che l’esportazione di beni a duplice uso da parte della Cina alimenta la guerra della Russia contro l’Ucraina, e che dovrebbe cessare”.
Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, invece, secondo quanto riportato in un comunicato , ha assicurato che Pechino è pronta a intensificare la comunicazione strategica con il blocco europeo, a migliorare la comprensione reciproca e a portare congiuntamente più stabilità al mondo” e ha sottolineato la posizione della Cina “a sostegno del ruolo dell’Europa nei colloqui di pace in Ucraina”.
A proposito dei negoziati di pace, secondo i media internazionali: “Alti funzionari degli Stati Uniti e della Russia si incontreranno la prossima settimana in Arabia Saudita per preparare il terreno per un summit dei leader Trump e Putin, già alla fine del mese, per discutere la fine della guerra in Ucraina”.
Intanto, sul fronte dei combattimenti, la Difesa russa ha rivendicato il controllo dell’insediamento di Berezivka, distante venti chilometri sia dalla città di Pokrovsk sia da Kostiantynivka, nella regione di Donetsk.
Tuttavia, secondo quanto riportato da canali social russi, citati dal Kyiv Independent, la notte scorsa, le forze di Kiev avrebbero compiuto diversi attacchi a una raffineria di petrolio e ad alloggi militari nei pressi della città di Volgograd, nel sud della Russia.
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