di Federica Marengo martedì 4 febbraio 2025
–Proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. Infatti danni ad alcune scuole, a un centro sanitario e ad edifici pubblici, causati dal lancio di droni nella notte da parte delle forze di Mosca sono stati registrati a Kiev.
Nella mattinata di oggi, invece, nella regione di Zaporizhzhia, un attacco russo con drone contro uno scuolabus ha causato il ferimento di 5 bambini e dell’autista, mentre un raid missilistico di Mosca contro una zona centrale della città di Izyum, nel nord-est del Paese, ha causato la morte di almeno 5 persone e il ferimento di altre 33.
Inoltre, il capo dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), Grossi, arrivato a Kiev per ispezionare una sottostazione di distribuzione dell’elettricità, ha avvertito che gli attacchi alla rete elettrica ucraina potrebbero comportare un rischio di incidente nucleare, interrompendo la fornitura.
Sul fronte russo, invece, la difesa aerea di Mosca ha abbattuto nella notte un missile a lungo raggio ucraino sul mare di Azov. Raid delle forze ucraine anche nella regione di Kursk, dove l’aviazione di Kiev ha colpito un posto di comando militare russo.
Proprio riguardo alla regione russa di Kursk, secondo l’Afp, che ha riportato le ultime valutazioni dell’intelligence di Seul (Nis) , le truppe nordcoreane inviate in Russia da Pyongyang , da metà gennaio sarebbero lontane dalla prima linea dei combattimenti.
Infine, diverse fonti industriali, riportate dall’agenzia Reuters, hanno detto che l’impianto russo di trasformazione del gas di Astrakhan, colpito ieri con i droni dalle forze ucraine, probabilmente sospenderà la produzione di carburante per diversi mesi.
Quanto all’esplosione in cui ieri è stato ucciso a Mosca il leader e fondatore di un battaglione paramilitare filo-russo, gli investigatori russi ipotizzano che sia stata opera di un attentatore suicida.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, dopo aver ricevuto gli ultimi aggiornamenti dal capo dell’esercito, Sirski, nel suo discorso alla popolazione, ha fatto sapere che sono in corso dei lavori con i vertici delle Forze armate per modernizzare e ristrutturare l’esercito in unità più grandi.
Dagli USA, invece, il Presidente Trump, parlando con i cronisti nello Studio Ovale, ha affermato di voler scambiare le terre rare dell’Ucraina con gli aiuti degli Stati Uniti: “Stiamo cercando di trovare un accordo con l’Ucraina in base al quale loro porterebbero in garanzia le loro terre rare e altre cose in cambio di ciò che noi diamo loro”.
Diversa, la linea del cancelliere tedesco Scholz, che al termine del vertice informale tra i leader Ue svoltosi ieri a Bruxelles, ha così commentato le dichiarazioni del Presidente Trump: “L’Ucraina ha avanzato proposte nel piano per la vittoria su come le sue risorse naturali possano essere utilizzate per il futuro del Paese. Questa, però, è la mia opinione personale: dovremmo sfruttare queste risorse nazionali per finanziare tutto ciò che sarà necessario dopo la guerra”.
Il portavoce del Cremlino Peskov, ha dichiarato al riguardo: “È ovvio che le forniture dagli Stati Uniti all’Ucraina continuano. In realtà, nessuno ha annunciato una sospensione della fornitura di armi, quindi queste forniture continuano. Con la sua proposta di continuare a fornire aiuti all’Ucraina in cambio della consegna di terre rare, il presidente americano Donald Trump vuole instaurare un nuovo rapporto con Kiev su base commerciale. Ma se vuole contribuire alla fine di questo conflitto è meglio, ovviamente, non fornire aiuti all’Ucraina”.
Poi, in merito al tema della maggiore spesa per la difesa da parte della Ue, Peskov ha sottolineato: “L’aumento della spesa per la difesa sta già mettendo l’economia europea in una zona di disagio molto grave, uno stato di pre-crisi. È chiaro che un ulteriore aumento della spesa avrà un impatto molto, molto negativo e porterà a un ulteriore deterioramento dell’economia in Europa. Questo avrà ripercussioni su ogni europeo”.
A proposito del Consiglio Europeo informale dedicato al tema della difesa e della sicurezza, tenutosi ieri presso il Palais d’Epigmont, la Presidente della Commissione Ue von der Leyen al termine del Vertice, ha tenuto una conferenza stampa nella quale ha assicurato la massima flessibilità sui conti , ovvero rispetto al Patto di stabilità e crescita, per favorire la spesa per gli armamenti, sottolineando la necessità di lavorare sia con la Banca Europea per gli investimenti ,per aumentare la flessibilità nelle pratiche di finanziamento sia con il settore bancario privato ,affinché modernizzi le sue pratiche di finanziamento.
Anche il Presidente del Consiglio Ue Costa ha evidenziato la necessità di “fare di più e insieme”, dando priorità alla difesa aerea, alla missilistica, alla produzione di munizioni , alla mobilità militare e alle risorse strategiche.
Pertanto, il Segretario generale della Nato, Rutte, anch’egli presente alla riunione informale dei 27 Capi di Stato e di governo, così come il Premier inglese Starmer, ha assicurato che tutti gli alleati europei supereranno per la spesa nel settore della difesa il 2% del Pil.
Presente per l’Italia al Consiglio Europeo informale, nel quale si è parlato di guerra in Ucraina, della situazione in Medio Oriente e del timore crescente per gli attacchi informatici, la Presidente del Consiglio Meloni che ha esortato l’Ue ad essere un “gigante geopolitico” e a lavorare a soluzioni finanziarie comunitarie per garantire un’adeguata politica di sicurezza.
Sul tavolo del Vertice informale, anche il tema dei dazi che potrebbero essere applicati dall’amministrazione USA. Al riguardo, la Presidente della Commissione Ue, von der Leyen, ha dichiarato: “Davanti a misure ingiuste risponderemo con fermezza anche se verso gli USA siamo sempre pronti al dialogo”. Divisioni si sono però registrate tra i 27 sulla linea da tenere in materia: Francia e Germania, infatti, hanno sottolineato la necessità di essere pronti a reagire in caso di aumento delle tariffe, mentre la Lituania ha suggerito di aumentare gli acquisti di armi e gas liquefatto americani per creare un clima costruttivo.
La Premier Meloni, invece, lavora al dialogo per evitare una guerra commerciale e a un colloquio tra la Presidente della Commissione Ue von der Leyen e il Presidente USA Trump, a conferma del ruolo di Paese mediatore tra Bruxelles e Washington rivestito dall’Italia.
Stamane, nel suo intervento alla Conferenza degli ambasciatori Ue, annunciando che “il lavoro sul sedicesimo pacchetto di sanzioni è in corso”, la Presidente della Commissione Ue von der Leyen ha detto: “La guerra su larga scala della Russia entrerà presto nel suo quarto anno. Putin sta cercando più che mai di vincere questa guerra sul terreno. Il suo obiettivo rimane la capitolazione dell’Ucraina. E poi sappiamo cosa potrebbe succedere. Perché è già successo in passato. Passerebbe al prossimo obiettivo, proprio come ha fatto dopo il 2008 e il 2014. Non è in gioco solo il destino dell’Ucraina. È il destino dell’Europa. È incredibilmente importante che gli Stati membri abbiano esteso il congelamento dei beni russi. Ora possiamo continuare a concentrarci sull’uso più creativo di tali beni per sostenere la lotta per la libertà dell’Ucraina. Dobbiamo dimostrare al Cremlino che più lunga sarà la guerra, più alto sarà il prezzo per la Russia. L’Ucraina ha bisogno di pace attraverso la forza. Il popolo ucraino ha resistito a lungo perché vuole essere libero e vuole far parte della nostra Unione. Questa è la loro aspirazione. E nessuno può togliergliela. È una questione di giustizia. Ma è anche di sicurezza, stabilità e prosperità. È un interesse fondamentale per l’Ucraina e per tutta l’Europa. E noi lo realizzeremo. E questo non riguarda solo l’Ucraina”.
La Presidente del Parlamento europeo, Metsola, invece, ha detto: “Per quanto riguarda l’Ucraina bisogna arriva a una pace giusta. Deve essere autentica. Deve essere fondata sul principio del nulla sull’Ucraina senza l’Ucraina. E per questo, non c’è scelta per l’Europa: l’Ucraina deve essere in una posizione di forza, e questo significa che noi come Europa dobbiamo intensificare diplomaticamente, finanziariamente, militarmente e negli aiuti umanitari. Dobbiamo lavorare per congelare i beni russi, dobbiamo lavorare di più per inasprire le sanzioni. Questo sarà il nostro messaggio al Parlamento la prossima settimana a Strasburgo mentre celebriamo i tre anni dall’inizio della guerra”.
Nel frattempo, la Commissione Europea, ha concordato con la Moldova, candidata all’adesione all’UE, un piano di sicurezza energetica per liberare il Paese dalla dipendenza dalle forniture russe e a integrarlo nella rete del blocco dei 27 Paesi. Alla luce del taglio di forniture da parte di Gazprom a partire dal 1° gennaio, la Moldova riceverà 250 milioni di euro (258 milioni di dollari) quest’anno , il 40% dei quali entro la metà di aprile. Il pacchetto finanziario servirà ai consumatori della Moldova per aiutarli a pagare le bollette dell’elettricità in aumento. Circa 60 milioni di euro (62 milioni di dollari) sono destinati a 350.000 persone in Transnistria.
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