di Federica Marengo lunedì 27 gennaio 2025

-Proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. Nella notte, infatti, secondo quanto riportato dallo Stato maggiore di Kiev, le forze russe hanno colpito con 104 droni le regioni di Dinipropetrosk, (nell’area centro-orientale), di Sumy (nell’area nord-orientale), di Ivano-Frankivsk(nell’area occidentale) e la regione di Kiev, causando il ferimento di almeno 5 persone, danni a infrastrutture e a edifici residenziali e privati.
Nella mattinata di oggi, le forze di Mosca hanno colpito Nikopol, dove 5 persone sono rimaste ferite e un impianto industriale è stato danneggiato.
Sul fronte russo,invece, le forze ucraine hanno colpito la regione di Kherson e la regione di Oryol dove sono stati danneggiati dei magazzini per lo stoccaggio di droni d’attacco.
Tuttavia, il ministero della Difesa di Mosca ha fatto sapere che le forze russe hanno riconquistato i centri di Novoselka, nel Donetsk e di Nikolaevo-Daryino, nel Kursk.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, che si è recato in Polonia per le commemorazioni del Giorno della Memoria e degli 80 anni dalla liberazione del campo di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau, in un post social, ha dichiarato: “Il crimine dell’Olocausto non deve mai più ripetersi, ma purtroppo il ricordo dell’Olocausto sta gradualmente svanendo. E il male, che cerca di distruggere la vita di intere nazioni, permane ancora nel mondo. Dobbiamo tutti lottare per la vita e ricordare che l’indifferenza è un fertilizzante per il male. Dobbiamo superare l’odio che genera abusi e omicidi. Non dobbiamo permettere l’amnesia. E questa è la missione di tutti: fare di tutto affinché il male non vinca”.
Inoltre, il Presidente Zelensky ha incontrato il Presidente del Consiglio Ue, Costa e il Presidente francese Macron, mentre stamane, a Bruxelles, nel corso del Consiglio Affari Esteri, cui ha partecipato in videoconferenza anche il ministro degli Esteri ucraino , Sybiha e , in cui si è parlato del sostegno politico e militare all’Ucraina, della preparazione del XVI° pacchetto di sanzioni contro la Russia e dell’utilizzo dei beni russi immobilizzati, i 27 hanno dato il via libera al rinnovo delle sanzioni a Mosca, superando così il veto dell’Ungheria, cui la Commissione Ue ha fornito le garanzie richieste in materia di sicurezza energetica.
Secondo quanto reso noto dall’Ansa, nel corso della riunione dei rappresentanti permanenti , l’esecutivo Ue ha dichiarato di essere pronto a “proseguire le discussioni con l’Ucraina sulla fornitura di gas all’Europa attraverso il sistema dei suoi gasdotti, in linea con gli obblighi internazionali dell’Ucraina. In questo contesto, la Commissione è pronta ad associare l’Ungheria al processo (insieme alla Slovacchia). La Commissione si rivolgerà poi all’Ucraina per chiedere garanzie sul mantenimento dei trasferimenti degli oleodotti verso l’Ue”.
In merito al rinnovo delle sanzioni a Mosca, il Presidente del Consiglio Ue Costa, in un post social, ha evidenziato: “La decisione unanime di oggi di estendere le sanzioni dell’Ue contro la Russia è fondamentale. Una maggiore pressione rimane essenziale finché la Russia continuerà la sua brutale guerra di aggressione contro l’Ucraina”.
Poi, riguardo l’incontro con il Presidente Zelensky ha dichiarato: “Un buon incontro con il presidente Zelensky, gli ho assicurato il fermo sostegno dell’Ue. La decisione odierna sulle sanzioni contro la Russia ne è un esempio. L’ho incoraggiato a continuare a lavorare sull’adesione dell’Ucraina all’Ue. I progressi compiuti finora dall’Ucraina sono stati notevoli. L’Ue sarà al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario. Tra i nostri argomenti chiave c’erano il rafforzamento della pressione delle sanzioni sulla Russia e il 16° pacchetto di sanzioni. Apprezziamo la decisione odierna dell’Ue di estendere le sanzioni contro la Russia per altri sei mesi. È fondamentale continuare a esercitare pressione su Putin, poiché le sanzioni rimangono uno degli strumenti veramente potenti per questo scopo. Abbiamo anche discusso dell’assistenza alla difesa per il nostro Paese, dello sviluppo della nostra industria della difesa e dell’importanza di nuove iniziative per la fornitura di munizioni. Tutte queste misure rafforzeranno la posizione dell’Ucraina nel raggiungimento di una pace giusta e duratura. Sono grato per il sostegno che date all’Ucraina e al nostro popolo”.
La Vicepresidente della Commissione Ue e Alta rappresentante per la Politica estera e la sicurezza Kallas, ha sottolineato: “L’Europa mantiene la promessa: i ministri degli Esteri dell’Ue hanno appena deciso di estendere nuovamente le sanzioni alla Russia. Questo continuerà a privare Mosca delle entrate per finanziare la sua guerra. La Russia deve pagare per i danni che sta causando”, aggiungendo: “Il Cremlino sta usando l’energia per ricattare il popolo moldavo. L’Ue fornirà 30 milioni di euro per aiutare la Moldavia ad acquistare e trasportare il gas nazionale alla popolazione. Nel momento del bisogno, l’Ue sosterrà sempre i suoi amici e alleati”.
Ancora, nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio Affari Esteri, ha detto: “Abbiamo affrontato molte questioni urgenti di sicurezza oggi, a partire dall’Ucraina. Abbiamo fornito oltre 134 miliardi di euro a Kiev. Ma è chiaro che l’Ucraina ha bisogno di più. La linea del fronte si sta spostando verso ovest, ma dovrebbe spostarsi verso est. L’Ucraina ha bisogno di più munizioni, difesa aerea, soldati addestrati, punti che il ministro degli Esteri Sybiha ha ribadito anche oggi tramite video. Più supporto militare all’Ucraina e sanzioni più severe alla Russia sono due facce della stessa medaglia”.
Infine, in tema di cybersicurezza, ha evidenziato: “Le azioni ibride della Russia stanno aumentando in frequenza e intensità in tutta l’Ue. Nel Mar Baltico si sono verificati gravi casi di danneggiamento di installazioni sottomarine. La nostra incapacità di scoraggiare tali azioni invia un segnale pericoloso a qualsiasi aggressore. La debolezza li incoraggia, e questo è molto chiaro. Insieme stiamo rafforzando la nostra consapevolezza della situazione, la preparazione e la resilienza. Se non agiamo ora, rischiamo ulteriori aggressioni, non solo da parte della Russia, ma anche da parte di altri” attori. Ora è essenziale aumentare i costi per coloro che sono dietro questi attacchi, incluse sanzioni più severe contro la flotta ombra russa”.
Il commissario europeo alla Difesa, Andrius Kubilius, invece, riguardo al tema della cybersicurezza, chiedendo di sviluppare una “difesa di nuova generazione” in risposta alle minacce ibride della Russia, ha sottolineato: “Come alcuni esperti hanno messo in guardia fin dal 2014, la Russia sta attuando una strategia di “guerra di nuova generazione” (nota anche come dottrina Gerasimov/”guerra totale”) contro di noi. Propaganda, ingerenza elettorale, sabotaggio, preparazione all’aggressione militare: elementi della stessa dottrina. Il primo obiettivo di questa ‘guerra di nuova generazione’ è ‘occupare’ i cuori e le menti del nostro popolo. Per difenderci dobbiamo sviluppare una ‘difesa di nuova generazione’, essere pronti a proteggere non solo i nostri territori o le nostre infrastrutture, ma anche a salvaguardare la fiducia della nostra gente”.
La ministra degli Esteri tedesca, Baerbock, a margine della riunione del Consiglio Affari Esteri, ha dichiarato: “La sicurezza europea è fondamentale per la sicurezza transatlantica. Ecco perché è così importante, soprattutto in questi giorni, sottolineare ancora una volta che l’Europa e la Germania sono al fianco dell’Ucraina. Non c’è una data di scadenza per il sostegno umanitario, economico e militare. Lo chiariremo anche con i nostri nuovi partner americani. Per gli interessi europei è fondamentale investire di più non solo nella nostra forza economica e nel nostro mercato interno, ma anche nella nostra sicurezza. L’Europa deve essere in grado di proteggersi meglio. E’ necessario ampliare la cooperazione anche per combattere “le minacce ibride” come le azioni di sabotaggio di cavi sottomarini”.
Dal Portogallo, dove si è recato per incontrare il Premier portoghese Luis Montenegro, il Segretario Generale della Nato, Rutte, è tornato sul tema del rafforzamento della difesa europea e dell’aumento della spesa da parte dei Paesi Ue: “Dobbiamo spendere di più nella nostra difesa, do il benvenuto all’aumento della spesa deciso dal Portogallo ma il target del 2% non è più sufficiente: la minaccia della Russia sembra lontana ma credetemi non lo è. Oggi abbiamo discusso della situazione della sicurezza in Europa: la Russia sta cercando di destabilizzare i nostri paesi e sta mettendo a dura prova la resilienza delle nostre società con atti che vanno dai tentativi di omicidio agli attacchi informatici ai sabotaggi; la Russia continua a condurre una brutale guerra di aggressione contro l’Ucraina. Proprio ieri, abbiamo assistito a un altro incidente nel Mar Baltico con l’interruzione di un cavo che collega Lettonia e Svezia. La buona notizia è che attraverso la missione Baltic Sentry le navi e gli aerei della NATO stanno operando insieme ai nostri alleati laggiù, consentendo una risposta rapida e coordinata. La NATO è forte oggi. Per mantenere forte la NATO, dobbiamo tuttavia continuare ad adattarci e a garantire la nostra sicurezza in futuro. Dobbiamo anche aumentare i nostri sforzi ora. Ciò significa anche che dobbiamo spendere di più per la nostra difesa”.
A tal proposito, per l’Italia, il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Tajani, ha dichiarato che l’Italia è a favore dell’aumento della spesa per la difesa , ma che servirebbe uno scorporo dal Patto di Stabilità e crescita o altre misure comuni Ue, in quanto per via del Superbonus, vi sono problemi a reperire le risorse.
Lo stesso Tajani, nelle scorse ore ha avuto un “lungo e amichevole” colloquio telefonico, il primo dall’insediamento dell’amministrazione Trump, con il Segretario di Stato USA Rubio, in merito a cui si legge nel comunicato della Farnesina: “L’Italia ha confermato il pieno sostegno dell’Italia per una pace giusta e l’impegno per un coordinamento efficace, inclusivo e trasparente come partner e alleati. Tajani ha confermato che l’Italia e i partner della Ue considerano con grande preoccupazione l’incremento delle attività di guerra ibrida contro l’Occidente con attacchi cyber, sabotaggi e atti di disinformazione. Nel 2025 l’Italia inoltre ospiterà una conferenza per la ricostruzione del Paese”.
Nel frattempo, a Mosca, il portavoce del Cremlino Peskov, in merito al possibile incontro tra il Presidente russo Putin e il Presidente USA Trump, ha ribadito che “Mosca attende ancora segnali dagli Stati Uniti”.
Il Presidente russo Putin, invece, come reso noto dal servizio stampa del Cremlino, ha avuto un colloquio telefonico con omologo brasiliano Lula da Silva, nel quale si è parlato della possibile “risoluzione del conflitto ucraino”.
Il Cremlino , dunque, ha spiegato che: “I due leader hanno preso in considerazione le questioni relative all’ulteriore sviluppo del partenariato strategico russo-brasiliano in campo politico, commerciale ed economico.
Inoltre, in connessione con il passaggio della presidenza dei Brics dalla Russia al Brasile nel 2025, è stato confermato l’impegno reciproco a uno stretto coordinamento delle posizioni nell’intero ampio programma delle attività dell’associazione. Putin e Lula hanno avuto uno scambio di opinioni sulla situazione attuale nel mondo, tenendo conto anche dell’avvento al potere della nuova amministrazione americana, e hanno affrontato anche le questioni relative alla risoluzione del conflitto ucraino”.
In, ultimo, il Presidente russo Putin, così come il Presidente cinese Xi Jinping, si è congratulato con l’alleato, Aleksandr Lukashenko, per la sua settima rielezione a Presidente della Bielorussia, scrivendo in un messaggio: “Recentemente siamo riusciti a fare molto per rafforzare i legami amichevoli tra Mosca e Minsk. E, naturalmente, continueremo a lavorare a stretto contatto per sviluppare ulteriormente la multiforme cooperazione russo-bielorussa, aumentare l’efficacia delle istituzioni dello Stato dell’Unione e promuovere i processi di integrazione reciprocamente vantaggiosi nello spazio eurasiatico”.
Proprio all’indomani di tali elezioni, contestate dall’Occidente e dalle opposizioni, il Regno Unito ha annunciato oggi nuove sanzioni contro la Bielorussia. Come reso noto dal Foreign Office, le misure coordinate con il Canada, riguardano sei persone, oltre a tre industrie del settore della difesa.
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