di Federica Marengo venerdì 16 maggio 2025

-Il Presidente USA Trump ha concluso quest’oggi il suo viaggio in Medio Oriente e nei Paesi del Golfo con l’ultima tappa ad Abu Dhabi ,negli Emirati Arabi Uniti, dove ha visitato l’Abrahamic Family House, costruzione che comprende una moschea, una chiesa e una sinagoga, a simboleggiare le tre religioni abramitiche, realizzata dopo gli accordi di Abramo siglati con gli USA.
Il numero uno della Casa Bianca, a margine di un Forum economico, ha dichiarato alla stampa: ”La gente muore di fame a Gaza; la guerra sarà risolta. Stiamo tenendo d’occhio Gaza. E ce ne occuperemo. Molte persone muoiono di fame. Succedono molte cose brutte”.
A tali dichiarazioni, si sono poi aggiunte quelle del segretario di Stato Rubio, che alla Bbc ha detto: “Gli Stati Uniti sono preoccupati dalla situazione umanitaria a Gaza. Chiediamo nuovamente ad Hamas di arrendersi e liberare gli ostaggi. Detto questo non siamo immuni o insensibili alle sofferenze della popolazione di Gaza e so che ci sono opportunità per fornire aiuto”.
Per la Ue, riunita a Tirana per il Vertice della Comunità Politica Europea, la Presidente del Parlamento europeo Metsola, ha dichiarato: “Su Gaza e sul conflitto in Medio Oriente “il Parlamento Ue è stato molto chiaro. Sin dai primi giorni del conflitto abbiamo chiesto due cose: il cessate il fuoco e il ritorno degli ostaggi. E’ il messaggio che abbiamo visto arrivare dalla Chiesa ed è lo stesso messaggio che manderemo, per tutti coloro che vogliono lavorare per la pace in Medio Oriente. Dobbiamo lottare per la pace”.
Il Presidente francese Macron , che ha avuto la prima conversazione telefonica con Papa Leone XIV°, presente al Vertice Ue in Albania, ha chiesto all’Europa di “essere coerente” e denunciare la “situazione inaccettabile” che si sta vivendo a Gaza e ha esortato a ad attuare nella Striscia “un cessate il fuoco immediato” ,seguito da una risposta umanitaria e politica, sottolineando in un post social: “Ho avuto l’opportunità di parlare per la prima volta con Papa Leone XIV. Gli ho rinnovato le mie congratulazioni per la sua elezione. Abbiamo affrontato gli sforzi necessari per far tacere le armi ovunque nel mondo infurino i conflitti, in particolare per una pace solida e duratura in Ucraina e a Gaza. Condividiamo l’ambizione di conciliare la lotta contro la povertà con la protezione del pianeta. È questo l’impegno che la Francia porta avanti con oltre 70 partner di tutti i continenti nell’ambito del Patto per la Prosperità, i Popoli e il Pianeta. Ed è questo che il mondo sosterrà a Nizza all’inizio di giugno, in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano. La Francia sarà sempre al fianco di chi lavora per la pace e il dialogo tra i popoli”.
Sempre dal Vertice della Comunità Politica Europea di Tirana, è arrivato l’ appello “a porre fine all’immane catastrofe umanitaria in corso a Gaza”, nella dichiarazione congiunta sulla Palestina, sottoscritta dai leader di Spagna, Islanda, Malta, Norvegia, Slovenia e Lussemburgo, Irlanda, riuniti nell’incontro promosso dal Premier spagnolo Sanchez, con la Prima ministra islandese, Kristrún Mjöll Frostadóttir, firmata a margine del summit , in cui si chiede la fine della devastazione sulla Striscia e l’accesso degli aiuti umanitari.
Per le Nazioni Unite, l’Alto Commissario per i diritti umani, Volker Turk, ha condannato la “forte escalation di attacchi da parte di Israele a Gaza” , dichiarando in una nota: “Questa ultima raffica di bombe e la negazione degli aiuti umanitari sottolineano che sembra esserci una spinta verso un cambiamento demografico permanente a Gaza, che viola il diritto internazionale “.
Intanto, mentre secondo il ministero della Sanità gestito da Hamas, nelle ultime ore, sono state 100 le persone uccise nei bombardamenti israeliani nella Striscia , un alto funzionario di Hamas ha dichiarato all’ Afp che Hamas si aspetta che gli Usa facciano pressione su Israele affinché revochi il blocco degli aiuti a Gaza dopo il rilascio dell’ostaggio israelo-statunitense.
Proprio in merito alle trattative sul cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, secondo il sito Axios, l’inviato USA, Witkoffha lasciato il Medio Oriente questa mattina ed è tornato negli Stati Uniti. Nulla di fatto , dunque, nel round di negoziati a Doha. I negoziatori israeliani , però, resteranno in Qatar fino a domani sera, dopo aver invitato il Premier Netanyahu a proseguire i colloqui, auspicando una possibile svolta.
Tuttavia, domenica si riunirà il Gabinetto di sicurezza israeliano per discutere l’estensione dell’operazione a Gaza e prendere una decisione definitiva sulle trattative per il rilascio degli ostaggi.
Nel frattempo, l’Idf continua i suoi raid su Gaza, estendendoli anche allo Yemen. Le Forze armate di Tel Aviv, infatti, hanno confermano di aver effettuato un’ondata di attacchi aerei in Yemen e di aver distrutto le infrastrutture nei porti di Hodeidah e Salif controllati dagli Houthi, in risposta agli attacchi missilistici e con droni del gruppo sostenuto dall’Iran.
Inoltre, il Premier israeliano Netanyahu , dopo che l’aviazione militare ha colpito i due porti, ha avvertito i ribelli Houthi che” arriveranno altri attacchi”.
Sul fronte degli accordi sul nucleare tra USA e Iran, il Presidente Trump ha dichiarato che Washington è vicina a siglare un nuovo accordo con Teheran, dopo quello del 2015 ,che prevedeva il controllo delle attività nucleari iraniane in cambio della revoca delle sanzioni internazionali e, da cui gli USA si sono ritirati unilateralmente nel 2018, e l’Iran ha tenuto dei colloqui a Istanbul sul nucleare con Regno Unito, Francia e Germania (formato E3), parallelamente alle trattative con gli Stati Uniti.
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