di Federica Marengo giovedì 17 aprile 2025

-Proseguono i raid israeliani su Gaza. Nelle ultime 24 ore, infatti, l’esercito di Tel Aviv ha effettuato una serie di attacchi sulla Striscia che hanno causato la morte di 25 persone; altre 16 persone, poi, secondo la Protezione civile palestinese, sono state uccise in bombardamenti aerei su Al Mawasi, Khan Younis, Jabalya e Bet Lahia e 6 persone, in un attacco su una scuola-rifugio dell’Unrwa.
Continuano anche gli attacchi dell’Idf sul sud del Libano, dove sono stati colpiti siti e infrastrutture di Hezbollah, usati, secondo le forze di Israele, per scopi terroristici.
Intanto, Hamas, pur accusando Israele di usare a Gaza lo stop agli aiuti umanitari e alle forniture di cibo come arma , ha fatto sapere che risponderà a breve alla nuova proposta di tregua avanzata da Tel Aviv, respingendo però la richiesta di disarmo.
Intanto, secondo il New York Times, che cita un rapporto ottenuto da fonti interne all’amministrazione Trump, Israele avrebbe voluto attaccare gli impianti nucleari dell’Iran a maggio prossimo, ma gli Stati Uniti si sarebbero opposti bloccando ogni possibile intervento bellico , causando anche spaccature nell’amministrazione americana, nella quale, alla fine, ha prevalso la linea dei non interventisti.
Pertanto, il presidente Trump, nel corso della visita della scorsa settimana alla Casa Bianca del Premier israeliano Netanyahu , ha proposto la riapertura dei negoziati con il governo di Teheran sul suo programma nucleare.
Secondo quanto riportato dall’ufficio del Premier Netanyahu in una nota: “ Come il primo ministro ha affermato più volte: Israele non permetterà all’ Iran di acquisire armi nucleari. Il primo ministro ha condotto innumerevoli azioni palesi e segrete nella battaglia contro il programma nucleare iraniano, senza le quali l’ Iran oggi possiederebbe un arsenale nucleare. Queste azioni hanno ritardato il programma nucleare iraniano da quasi un decennio”.
Per il Times of Israel, il leader del partito Unità Nazionale, Benny Gantz, dopo aver appreso cheIsraele avrebbe accantonato il piano di attaccare i siti nucleari iraniani dopo che il presidente degli Stati Uniti Trump lo ha respinto, optando per la via diplomatica, ha dichiarato: “Il regime iraniano è esperto nel temporeggiare. Lo Stato di Israele deve e può eliminare la prospettiva di una capacità nucleare iraniana. Israele deve e può colpire l’Iran. In stretta collaborazione con il nostro grande alleato, gli Stati Uniti, è ora di cambiare il Medio Oriente” .
A tal proposito è stato confermato che il secondo round dei negoziati tra Iran e USA sul programma nucleare si terrà sabato a Roma, sempre con la mediazione dell’Oman.
Tuttavia, quest’oggi, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi è giunto a Mosca per una visita di Stato nella quale ha consegnato al Presidente russo Putin un messaggio della Guida suprema Khamenei, e ha incontrato alti funzionari russi con cui ha discusso delle relazioni bilaterali, degli sviluppi regionali e internazionali e dei recenti colloqui indiretti tra Iran e Stati Uniti.
Da Teheran, dove si è recato oggi, il capo dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), Rafael Grossi ha lanciato un avvertimento: “ Iran e gli Stati Uniti, che hanno avviato sabato a Roma i colloqui sul nucleare, hanno poco tempo per raggiungere un accordo. Siamo in una fase cruciale di queste importanti negoziazioni (…), sappiamo che abbiamo poco tempo, ecco perché sono qui (…) per facilitare questo processo”.
Sempre quest’oggi, è giunto a Mosca per una visita ufficiale anche l’ emiro del Qatar, Tamim Bin Hamad al Thani, il quale ha incontrato al Cremlino il Presidente russo Putin.
L’ emiro del Qatar, al Thani, secondo l’agenzia russa Interfax, in merito alla tregua a Gaza, ha detto: “Abbiamo raggiunto un accordo diversi mesi fa, ma purtroppo Israele non lo sta rispettando. Noi, come Qatar, continuiamo i nostri sforzi di mediazione per avvicinare le posizioni delle parti e raggiungere un’intesa che allevi le sofferenze del popolo palestinese. La nostra posizione è chiara e stabile ; la pace è impossibile senza la creazione di uno Stato palestinese indipendente entro i confini del 1967″.
Proprio il Qatar è stato accusato dal premier Netanyahu, in un’intervista al canale cristiano Christian Daystar, registrata durante la sua recente visita a Washington ,ma trasmessa sui social media dell’emittente solo questa settimana e, rilanciata dalla stampa israeliana, di “aver aiutato Israele a raggiungere un cessate il fuoco”, ma di averlo fatto “ospitando i terroristi di Hamas” ed ha esortato le autorità qatariote a scegliere da che parte stare.
Infine, tornando a Israele , la Corte suprema israeliana ha respinto la richiesta presentata dal governo di annullare l’ordine provvisorio che impedisce il licenziamento del capo dell’agenzia di intelligence interna, Shin Bet, Ronen Bar. La Corte, infatti, ha stabilito due settimane fa che, sebbene si stia cercando un compromesso sulla procedura utilizzata per il licenziamento di Bar, quest’ultimo, nel frattempo, non può essere rimosso dal suo incarico.
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