di Federica Marengo lunedì 3 febbraio 2025
-Il Premier israeliano Netanyahu è a Washington per l’avvio della seconda fase dei negoziati per il cessate il fuoco. Nella giornata di oggi, ha incontrato l’inviato per il Medio Oriente USA, Witkoff e domani incontrerà il Presidente Trump.
Al riguardo, secondo il media ,Haaretz, che riporta una fonte israeliana, Israele si ritirerà completamente dalla Striscia di Gaza e dal corridoio di Filadelfia, solo se Hamas verrà sradicato e il Premier israeliano Netanyahu vorrebbe il pieno supporto degli Stati Uniti per perseguire tale “sradicamento”.
Tuttavia, una fonte vicina alle discussioni ha affermato che “l’amministrazione Trump agirà per garantire che Netanyahu porti avanti i negoziati, nonostante le sue precedenti dichiarazioni sul ritorno al combattimento al termine della prima fase dell’accordo e la sua opposizione al passaggio alla seconda fase”.
Al riguardo, due alti funzionari di Hamas, hanno dichiarato alla France Presse: “Hamas ha informato i mediatori, durante le comunicazioni in corso e negli incontri tenuti con i mediatori egiziani la scorsa settimana al Cairo, che siamo pronti ad avviare i negoziati per la seconda fase. Stiamo aspettando che i mediatori diano inizio al prossimo round di negoziati”.
Proprio riguardo Hamas, il suo capodelegazione si è recato oggi a Mosca dove ha incontrato dei funzionari del Ministero degli Esteri russo con cui ha tenuto dei colloqui riguardo l’attuazione del cessate il fuoco e al termine dei quali Hamas ha annunciato la liberazione a breve di un ostaggio russo.
Quanto alla proposta del Presidente USA Trump di trasferire la popolazione palestinese in Giordania ed Egitto durante la ricostruzione di Gaza, l’Iran che ha presentato un nuovo missile balistico, ha condannato tale proposta affermando che “La comunità internazionale dovrebbe aiutare i palestinesi a garantire il loro diritto all’autodeterminazione piuttosto che spingere per altre idee che equivarrebbero a una pulizia etnica”.
“Totalmente contraria” alla proposta del Presidente Trump anche la Turchia, con il ministro degli Esteri turco, Fidan , secondo cui essa “viola apertamente il diritto umanitario internazionale”. Il ministro degli Esteri turco Fidan , si è recato nelle scorse ore in Qatar per una missione durante la quale ha incontrato anche l’omologo Mohammed bin Abdulrahman al Thani per parlare del cessate il fuoco a Gaza e degli sviluppi in Siria.
Intanto, proseguono i raid delle forze israeliane in Cisgiordania dove è in corso da due settimane l’operazione “Muro di ferro” e dove finora sono circa 25 le persone rimaste uccise. A fronte dei ripetuti bombardamenti sugli edifici di Jenin, roccaforte sia di Hamas che della Jihad islamica, avvenuti dopo l’evacuazione dei residenti, il Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, che governa piccole parti della Cisgiordania occupata, ha chiesto una sessione urgente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Inoltre, l’Idf , ancora dispiegato in diverse aree del settore orientale del Libano meridionale, nonostante il cessate il fuoco, ha reso noto di aver demolito diversi depositi di armi di Hezbollah, mentre in Alta Galilea ha avviato delle esercitazioni militari.
Infine, secondo il Washington Post, “Le forze israeliane avrebbero creato due basi militari sul lato siriano delle Alture del Golan”.
Riguardo la situazione in Medio Oriente, la Vicepresidente della Commissione Ue e Alta rappresentante Ue per la Politica estera e la Sicurezza , Kaja Kallas, intervenuta alla Conferenza degli ambasciatori dell’Ue 2025, ha dichiarato: “Una maggiore cooperazione sulla difesa è il passo successivo fondamentale e logico. Per la prima volta in molti anni, abbiamo notizie positive dal Medioriente, l’indebolimento dell’Iran, la caduta del regime di Assad, il rilascio di ostaggi e accordi di cessate il fuoco tra Israele e Hamas e Israele e Hezbollah, una nuova leadership in Libano. Si possono fare progressi e l’Ue può avere un ruolo. I Paesi del Medioriente sono i nostri vicini e l’instabilità ha un effetto immediato sull’Europa, in particolare attraverso l’aumento delle migrazioni e le minacce del terrorismo, il nostro contributo alla stabilità della regione è essenziale e voglio che facciamo di più. Con il Golfo, ad esempio, c’è molto potenziale, tra cui una cooperazione energetica, e un nuovo patto del Mediterraneo può rafforzare le nostre relazioni con questa regione”.
In merito alla Siria, il Presidente siriano ad interim al-Sharaa, che ieri in Arabia Saudita ha incontrato il principe ereditario Mohammed Bin Salman, si recherà domani ad Ankara per incontrare il Presidente Erdogan. La presidenza della Repubblica di Ankara ha fatto sapere, tramite comunicato, che : “Durante l’incontro, saranno discussi tutti gli aspetti degli ultimi sviluppi in Siria e saranno valutate le misure congiunte che entrambi i Paesi dovranno adottare per la ripresa economica, la stabilità sostenibile e la sicurezza in Siria”.
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