di Federica Marengo lunedì 21 ottobre 2024
-Proseguono gli attacchi dell’esercito israeliano su Gaza. Nelle ultime ore, infatti, le forze di Tel Aviv hanno colpito Beit Lahiya, causando la morte di 87 persone e il ferimento di 40. Sempre sul fronte della Striscia di Gaza, fonti della brigate Al Qassam, hanno affermato ad Al Jazeera che un ostaggio israeliano nel nord della Striscia è stato recentemente ucciso in una delle zone di combattimento. Ma , al riguardo, un portavoce dell’esercito israeliano ha dichiarato di non avere alcuna informazione o indicazioni sulla presunta morte di un ostaggio a Gaza.
Continuano poi, anche i raid sul sud del Libano e di Beirut, dove l’Idf ha colpito alla periferia della città un istituto finanziario collegato ad Hezbollah. A tal riguardo, il Ministro della Difesa israeliano , Gallant ha firmato un ordine che dichiara tale istituto come organizzazione terroristica, in quanto “ la mossa fa parte dello sforzo economico che l’establishment della sicurezza ha intrapreso per combattere Hezbollah e vari gruppi terroristici”.
Numerosi gli attacchi da parte delle forze di Tel Aviv, anche in Cisgiordania. Infine, colpita dall’esercito israeliano un’altra postazione Unifil, il cui capo della missione e comandante ha ribadito che “I caschi blu rimangono in tutte le postazioni nel Libano meridionale, nonostante le enormi sfide e pressioni”.
Anche da parte di Hezbollah, poi, continuano i lanci di razzi e missili verso Israele. In mattinata, un nuovo lancio di 25 razzi proveniente dal Libano ha colpito il nord di Israele senza causare feriti. Tutto ciò, mentre , secondo quanto riportato dal Times of Israel, sette israeliani sono stati arrestati con l’accusa di presunto spionaggio per l’Iran. Secondo l’accusa avrebbero svolto centinaia di missioni per Teheran.
Infine, dopo il lancio di un drone sull’abitazione del Premier israeliano Netanyahu a Cesarea, in sua assenza, avvenuto sabato scorso, e le dichiarazioni dello stesso Premier, dettosi pronto ad andare avanti nella guerra contro Hamas, Hezbollah e l’Iran, si è svolta una riunione del gabinetto israeliano di sicurezza politica, nella quale alcuni ministri hanno contestato la “risposta debole” dell’Idf al lancio dal Libano del drone che ha colpito Cesarea. Secondo i media israeliani, nella stessa riunione, però, non sarebbe stata discussa la questione dell’attacco all’Iran , in quanto esso “non verrà approvato in una riunione , ma all’ultimo momento, come è avvenuto con i raid contro gli Houthi e per l’eliminazione di Hasan Nasrallah”.
Intanto, il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri Tajani, si è recato a in Israele e Palestina per incontrare il Premier israeliano Netanyahu, il ministro degli Esteri Katz e il Premier palestinese Mustafa. Come evidenziato dalla Farnesina in una nota, durante i colloqui, Tajani ha ribadito “l’impegno dell’ Italia per la pace, chiedendo un immediato cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, alla luce della recente scomparsa del leader di Hamas ,che potrebbe influenzare i negoziati su Gaza”. Alle istituzioni israeliane il Vicepremier e ministro Tajani ha chiesto di “facilitare immediatamente un maggiore afflusso di beni alimentari e sanitari a Gaza attraverso i valichi di frontiera, sottolineando il sostegno italiano alla soluzione “due popoli – due stati”, da sempre obiettivo prioritario del governo in Medio Oriente.
Infine, “Nell’esprimere forte preoccupazione per l’impatto del conflitto sulla popolazione civile, il Vicepremier e ministro Tajani ha illustrato la conferenza umanitaria sul Medio Oriente che martedì 21 ottobre aprirà il G7 a Pescara, il cui obiettivo è procedere rapidamente per la riabilitazione umanitaria di Gaza e del Libano. Proprio per questo Tajani ha affermato nuovamente ”la necessità di evitare una escalation in Libano, anche per garantire la sicurezza e l’incolumità dei contingenti Unifil nel Paese”.
Proprio in merito a Unifil, nell’incontro con l’omologo Katz, il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani ,come da lui stesso reso noto in un post su X , ha “ribadito la necessità di assicurare massima tutela al contingente italiano” , sottolineando “l’impegno dell’Italia per la de-escalation , al fine di raggiungere la pace in Medio Oriente”. Prioritari, inoltre, il cessate il fuoco e liberazione ostaggi.
Infine, al termine dell’incontro con il Premier Netanyahu e l’omologo Katz, Tajani ha dichiarato: “A Netanyahu e Katz ho detto la nostra soluzione per il Libano e ho trovato orecchie attente: rafforzare l’esercito libanese ,che viene già addestrato dal contingente italiano nel porto di Beirut, l’elezione del Presidente della Repubblica libanese e la creazione di un cuscinetto Unifil con più uomini e maggior potere e regole di ingaggio diverse tra la frontiera e il fiume, e più a nord truppe dell’esercito regolare libanese e più in là Hezbollah”.
In Italia, invece, come si legge in una nota di Palazzo Chigi, la Presidente del Consiglio Meloni ha ricevuto l’Emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad al-Thani a Villa Doria Pamphilj, “nel quadro della Visita di Stato che l’Emiro sta compiendo in Italia”.
Palazzo Chigi, quindi, spiega che: “Le discussioni hanno focalizzato l’attenzione sulla situazione in Medio Oriente, dove il Presidente del Consiglio ha condiviso con l’ospite gli esiti delle sue recenti missioni in Giordania e Libano, confermando il sostegno italiano alla mediazione condotta dal Qatar, insieme a Egitto e Stati Uniti, per un accordo a Gaza. I due leader hanno affrontato anche il tema della situazione umanitaria nella Striscia e della grave crisi degli sfollati in Libano. Il colloquio ha poi permesso di ribadire il comune fermo sostegno a UNIFIL e la necessità di garantire in ogni momento la sicurezza del suo personale, lavorando per una piena applicazione della risoluzione 1701 anche attraverso il necessario sostegno internazionale alle forze armate libanesi. In merito alle relazioni bilaterali, il Presidente Meloni e l’Emiro hanno riaffermato la reciproca volontà di rafforzare la collaborazione tra Roma e Doha, anche con riferimento al continente africano nella cornice del Piano Mattei per l’Africa. Tale volontà è stata recepita in una dichiarazione congiunta adottata al termine dell’incontro, alla quale si è aggiunta la firma di diverse intese in numerosi settori di reciproco interesse”.
In missione da oggi, in Israele e nei Paesi arabi, anche il Segretario di Stato USA Blinken, come reso noto dal Dipartimento di Stato americano, che spiega come il viaggio sia un un nuovo tentativo di spingere un cessate il fuoco a Gaza dopo Israele ha ucciso il leader di Hamas, e che Blinken “discuterà dell’importanza di porre fine alla guerra a Gaza, di garantire il rilascio di tutti gli ostaggi e di alleviare le sofferenze del popolo palestinese”.
A tal proposito, il portavoce del Premier Netanyahu ha dichiarato che durante la notte sono state discusse da alti funzionari “nuove idee in merito a un accordo per la liberazione degli ostaggi detenuti a Gaza”. Secondo Times of Israel, “Gerusalemme starebbe cercando un’opportunità per concludere la guerra a Gaza con un accordo sulla liberazione degli ostaggi in seguito all’uccisione del leader di Hamas Yahya Sinwar”.
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