di Federica Marengo lunedì 14 ottobre 2024
-Nelle ultime ore, nuovamente colpita una postazione dell’Unifil nel sud del Libano, tuttavia l’esercito israeliano ha fatto sapere che si è trattato di un incidente. Dura, però, la reazione dell’Onu, il cui Segretario Generale Guterres ha affermato che “questi attacchi potrebbero essere considerati crimini di guerra”.
Dura condanna, poi, è stata espressa anche dall’ Alto Rappresentante Ue per la Politica estera, uscente, Josep Borrell che nel corso del Consiglio Affari Esteri riunitosi stamane in Lussemburgo, ha definito gli attacchi di Israele alle basi Unifil “un atto inammissibile”.
Un’esortazione a Israele a salvaguardare e a non colpire più l’Unifil è arrivata anche dal segretario della Difesa USA Austin e dal Presidente Biden, che hanno ribadito l’impegno dell’America per la sicurezza di Tel Aviv.
A replicare a tali dichiarazioni, il ministro israeliano Eli Cohen che, in un post su X, riferendosi alla missione Unifil ha scritto: “Queste forze non hanno contribuito in alcun modo al mantenimento della stabilità e della sicurezza nella regione, non hanno garantito l’applicazione delle risoluzioni Onu e fungono da scudo per Hezbollah”. Poi, rivolgendosi al Segretario dell’Onu Guterres ha esortato: ‘E’ giunto il momento che lei risponda alla richiesta che le è stata rivolta, che ritiri l’Unifil dalle zone di conflitto e smetta di fare il gioco di Hamas”.
Ieri, il Premier israeliano Netanyahu aveva invitato l’Onu a rimuovere Unifil dalle zone del conflitto in Libano e i leader e le leader dell’Ue a fare pressione su Hezbollah. Inoltre, Netanyahu ha avuto un colloquio telefonico con la Presidente del Consiglio Meloni, riguardo cui così si legge in una nota di Palazzo Chigi: “Il Presidente Meloni ha ribadito l’inaccettabilità che UNIFIL sia stata attaccata dalle forze armate israeliane, ricordando come la Missione agisca su mandato del Consiglio di Sicurezza per contribuire alla stabilità regionale. Ha sottolineato l’assoluta necessità che la sicurezza del personale di UNIFIL sia sempre garantita. Il Presidente Meloni ha rinnovato l’impegno dell’Italia in questo senso, dicendosi convinta che attraverso la piena applicazione della risoluzione 1701 si possa contribuire alla stabilizzazione del confine israelo-libanese e garantire il ritorno a casa di tutti gli sfollati. Nel corso della conversazione, il Presidente del Consiglio ha sottolineato l’urgenza di lavorare a una de-escalation su base regionale, rinnovando la piena disponibilità dell’Italia, anche in qualità di Presidenza di turno del G7, a lavorare in questa direzione”.
Il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri Tajani, poi, da Berlino dove ha partecipato al vertice sui Balcani occidentali nella Ue, ha ribadito: “I soldati italiani non si toccano. Non lasceremo le postazioni , anche perché è una decisione che spetta soltanto alle Nazioni Unite. Noi non scappiamo dai luoghi dove ci sono delle difficoltà. I nostri soldati non sono terroristi di Hezbollah”.
Sempre in merito all’Unifil, stamane, una pattuglia del contingente italiano delle forze di pace dell’Onu,durante un movimento logistico, ha trovato una serie di ordigni esplosivi incendiari, posizionati lungo la strada che conduce alla base operativa nel sud del Libano. Quindi, ha messo in sicurezza l’area, ma non ha potuto completare le operazioni di bonifica poiché, per cause da accertare, uno degli ordigni si è innescato provocando un rogo nell’area circostante.
Quindi, per via di quanto sta accadendo in Libano, “In virtù delle evoluzioni geopolitiche in Medio Oriente, a seguito delle raccomandazioni dell’agenzia dell’ Unione Europea per la sicurezza aerea (Easa) e al fine di preservare la sicurezza dei propri passeggeri ed equipaggi, la compagnia aerea Ita Airways ha annunciato la decisione di estendere la sospensione di tutti i voli da e per Tel Aviv fino al 31 ottobre compreso, precisando che : “La situazione è in continua evoluzione”.
Riguardo all’azione diplomatica per il cessate il fuoco, ad oggi, in stallo, il capo dello Shin Bet ha incontrato il capo dell’intelligence egiziana per discutere su un possibile cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi, ma nel corso dell’incontro non è stato raggiunto alcun accordo, in quanto , uno dei punti critici è la questione del valico di frontiera di Rafah, chiuso da maggio, quando l’Idf ha lanciato la sua offensiva nella città meridionale di Gaza.
Intanto, proseguono i raid israeliani sul Libano, dove delle bombe hanno ferito due paramedici della Croce Rossa; Croce Rossa che a Beirut ha reso noto che 18 persone sono state uccise in un attacco di Tel Aviv contro il villaggio a maggioranza cristiana maronita di Aitou, nel nord del Paese ( si tratta della prima volta in cui un centro a maggioranza cristiana viene colpito da quando Hezbollah e Israele sono entrati in guerra il 23 settembre).
E continuano gli attacchi dell’esercito di Tel Aviv anche sulla Striscia di Gaza, con bombe sugli alloggi scolastici nel campo profughi di Nuseirat, che hanno causato 19 morti; raid aerei su un centro di distribuzione di cibo di Jabalya, in cui sono morte 10 persone e 30 sono rimaste ferite ; raid su un ospedale di Deir al Balah, in cui, secondo l’Idf, vi era un centro di Hamas, e attacchi su Gaza City, in cui sono rimaste uccise 45 persone, tra cui 12 bambini.
A tal proposito, il portavoce dell’Idf, Hagari, ha reso noto che: “L’esercito israeliano ha localizzato nel sud del Libano una grande base sotterranea delle forze d’élite Radwan di Hezbollah, larga 800 metri, al cui interno ha trovato missili per elicotteri, proiettili di mortaio, motociclette, alloggi e mezzi per lunghi soggiorni”. Secondo l’Idf, Hezbollah intendeva usare queste armi nel suo piano di invasione ‘Conquista della Galilea’, nascondendo il centro di comando sotto un’area civile.
Anche sul fronte di Hezbollah, continuano gli attacchi con missili , razzi e droni su Israele, su Haifa e sulla Galilea. L’esercito israeliano, infatti, ha reso noto che 4 soldati sono stati uccisi in un attacco effettuato da Hezbollah contro una base militare vicino alla città di Binyamina e che altri 60 soldati sono rimasti gravemente feriti, spiegando di aver intercettato solo uno dei due droni lanciati dal Libano.
Hezbollah ha rivendicato l’accaduto e ha definito l’attacco una “rappresaglia per i raid israeliani su Beirut di giovedì, che hanno ucciso 22 persone”.
Il ministro della Difesa israeliano, Gallant, parlando con il suo omologo statunitense Austin, ha detto che Israele darà una forte risposta a Hezbollah dopo il raid con un drone che ha colpito una base dell’esercito israeliano.
Infine, l’ambasciata Usa a Beirut , in un post su X ha invitato “I cittadini statunitensi in Libano a partire ora”, spiegando che “L’aeroporto rimane aperto e c’è disponibilità sui vettori commerciali”, e che “i voli aggiuntivi organizzati dall’ambasciata per i cittadini statunitensi in partenza da Beirut non continueranno a tempo indeterminato”.
©Riproduzione riservata