di Federica Marengo lunedì 16 settembre 2024
-Nelle scorse ore, gli Houthi , ribelli filo-iraniani dello Ymen, hanno lanciato un missile su Israele verso il centro della città. In merito all’attacco, gli Houthi hanno parlato di un missile ipersonico che ha bucato le difese aeree israeliane, ma Tel Aviv ha smentito, sostenendo che non si trattasse di un missile ipersonico e che sia stato colpito dal sistema di difesa, frantumandosi in aria con alcuni pezzi che sono caduti al suolo, senza causare nessun ferito.
Tuttavia, il portavoce militare degli Houthi, Yahya Saree, in un intervento televisivo, ha minacciato gli israeliani, avvertendo che “possono aspettarsi altri attacchi e operazioni rilevanti nel periodo che precede l’anniversario dell’attacco del 7 ottobre”.
Il Premier israeliano Netanyahu, poi, ha risposto, promettendo che gli Houthi pagheranno “un prezzo molto alto” per l’accaduto, seguito dalla controreplica del leader degli Houthi, che ha lanciato una nuova minaccia, sottolineando che : “L’operazione condotta fa parte della quinta fase dell’escalation” e che “ciò che verrà sarà più grande”.
Gli Hezbollah libanesi, in una nota, riportata dal sito israeliano Ynet, si sono congratulati con gli Houthi yemeniti per il lancio del missile caduto ieri su Israele, elogiandone il “coraggio”, evidenziando che : “La decisione coraggiosa della leadership yemenita è un’autentica espressione della volontà unitaria dell’Asse della Resistenza di continuare su tutti i fronti a sostenere il popolo palestinese e a fermare il genocidio a Gaza”.
Infine, il Presidente dell’Iran, Masoud Pezeshkian, nel corso della sua prima conferenza stampa dall’elezione, ha dichiarato che: “L’Iran non ha fornito agli Houti il missile ipersonico usato per attaccare Israele. Abbiamo capacità missilistica, ma anche lo Yemen ha la stessa tecnologia missilistica. Con lo Yemen, siamo uniti contro il genocidio di Israele a Gaza”.
Intanto, mentre il portavoce del Premier Netanyahu ha smentito l’intenzione di modificare lo status quo del Monte del Tempio, (Spianata delle Moschee), luogo sacro per ebraismo, cristianesimo e Islam, come proposto dal ministro della sicurezza nazionale Ben-Gvir, dichiarando che:”La politica di Israele sul mantenimento dello status quo sul Monte del Tempio (Spianata delle Moschee per i musulmani) non è cambiata e non cambierà”, il capo di Hamas, Sinwar, in un messaggio inviato al leader degli Houthi, ha sottolineato che: “Hamas è pronto e preparato ad una lunga guerra di logoramento“, assicurando che “la resistenza in Libano, Gaza, Iraq e Yemen sconfiggerà Israele”.
Il ministro della Difesa israeliano Gallant , invece, ha detto all’inviato del Presidente USA, Biden ,Amos Hoschstein, che “solo un’azione militare contro Hezbollah permetterà a Israele di riportare nelle loro case le decine di migliaia di residenti del nord del Paese evacuati”.
L’inviato del Presidente Biden, Hoschstein, che incontrerà anche il Presidente israeliano Herzog, secondo quanto ha riportato Haaretz, avrebbe detto che: “Gli Stati Uniti non ritengono che un conflitto più ampio in Libano aiuterà a riportare i residenti del nord Israele nelle loro case, in quanto un’escalation dei combattimenti potrebbe sfociare in un conflitto regionale” e che “gli Stati Uniti restano impegnati per una soluzione diplomatica al confine tra Israele e Libano, con o senza accordo con Hamas a Gaza”.
Proprio riguardo Hezbollah, secondo quanto riportato dai media libanesi, lo sheikh Abdelkarim Abid, membro del Consiglio esecutivo, nel corso di una cerimonia funebre di un combattente ucciso in un raid di Israele, ha affermato: “Israele può essere sconfitto solo con la resistenza. Il nemico israeliano può essere affrontato solo attraverso la resistenza”.
Riguardo alla situazione sul campo, continuano i raid israeliani sulla Striascia. Le forze di Tel Aviv, infatti, hanno colpito Nuseirat, dove 10 persone sono rimaste uccise e 15 ferite; Zaitoun, a sud-est di Gaza e il sud del Libano.
©Riproduzione riservata