di Federica Marengo martedì 6 agosto 2024
-Nella giornata di ieri, la Commissione Ue ha versato all’Italia 11 miliardi relativi alla quinta rata del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, connessa a 53 traguardi e obiettivi. Finora, dunque, l’Italia ha ricevuto più di 113 miliardi e il Governo ha già chiesto l’erogazione dei fondi per la sesta rata ed è al lavoro sugli impegni della settima.
Soddisfatta , la Presidente del Consiglio Meloni che, via social, ha commentato: “La Commissione europea ha versato oggi all’Italia la quinta rata del PNRR, pari a 11 miliardi di euro. Con l’incasso della quinta rata l’Italia si conferma lo Stato membro Ue che ha ricevuto l’ammontare maggiore di finanziamento, pari a 113,5 miliardi di euro, corrispondente al 58,4% delle risorse complessive del Piano. L’Italia è al primo posto in Europa per numero di obiettivi raggiunti e importo complessivo ricevuto. Siamo stati i primi a richiedere il pagamento della quinta rata e siamo i primi ad aver richiesto il pagamento della sesta rata del Piano. I recenti dati Istat sul PIL, che stimano una crescita acquisita nel primo semestre 2024 pari allo 0,7% e gli ultimi dati del rapporto Svimez, che nel 2023 evidenziano la decisa accelerazione del PIL nel Mezzogiorno, con un incremento di nuova occupazione pari al 2,6%, sono la riprova dell’efficace lavoro portato avanti dal Governo e dalle Amministrazioni titolari per il conseguimento degli obiettivi programmati e per l’attuazione di misure virtuose per la crescita economica strutturale dell’Italia. I traguardi e gli obiettivi conseguiti con il pagamento della quinta rata riguardano quattordici riforme e ventidue investimenti in settori strategici per la modernizzazione della Nazione, tra cui la concorrenza, gli appalti pubblici, la giustizia, la gestione dei rifiuti e delle risorse idriche, l’istruzione secondaria e terziaria, le infrastrutture, la sanità, la cultura, l’università e la pubblica amministrazione, con la messa a terra degli interventi per la transizione al digitale. Avanti su questa strada”.
Già proiettato al conseguimento degli obiettivi della settima rata, anche il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, che , secondo quanto riportato in una nota di Palazzo Chigi, ha dichiarato: “Nei prossimi mesi, insieme all’attività di assessment propedeutica al pagamento della sesta rata. Il Governo intensificherà il monitoraggio sull’attuazione del Piano, in costruttiva collaborazione con la Commissione europea e con tutte le Amministrazioni titolari, finalizzato al conseguimento degli obiettivi della settima rata, riservando particolare attenzione alle misure inserite nelle ultime tre rate, all’allineamento della piattaforma ReGiS, all’incremento della spesa e all’avanzamento procedurale e finanziario del Piano”.
Soddisfazione è stata espressa poi anche dalla Maggioranza, con FI, secondo cui: “Il pagamento della quinta rata del PNRR dimostra la solidità del governo”, riecheggiata da Noi moderati, per cui si tratta della “migliore risposta a chi accusa il governo di isolare l’Italia in Europa”.
Critiche sull’attuazione del PNRR , invece, le Opposizioni di centrosinistra, secondo cui si tratta di “propaganda”, in quanto “vi sarebbero dei ritardi” e “solo il 37% delle risorse sarebbe stato speso e utilizzato”
Al centro dell’azione del “campo largo” (Pd, M5S, AVS, Italia Viva), anche la riforma dell’Autonomia differenziata. Infatti, dopo la raccolta di firme online , giunte a oltre 500 mila, le opposizioni, insieme con Cgil e con l’Anpi, sta organizzando i comitati territoriali per raccogliere adesioni e una tre giorni di mobilitazione unitaria fissata per l’ inizio di settembre. Inoltre, il Presidente della Regione Puglia, Emiliano, ha fatto sapere di aver impugnato la legge davanti alla Corte Costituzionale.
Dal centrodestra, però, FdI risponderà a tali iniziative con una contromobilitazione, ovvero: l’ “estate dei patrioti”, un tour in giro per le spiagge per raccontare “le riforme del governo Meloni”: Autonomia, Premierato, Fisco e Giustizia.
Proprio sulle riforme varate finora dall’Esecutivo si è soffermata la Presidente del Consiglio Meloni in un’intervista rilasciata al settimanale “Chi”, in uscita domani e di cui è stata fornita un’anticipazione, nella quale, tracciando un bilancio dei primi due anni di Governo, ha detto: “L’Italia, oggi è più stabile, più centrale, più rispettata nel mondo. La sua crescita è superiore a quella degli altri principali Paesi europei, abbiamo raggiunto il massimo storico di occupazione e abbiamo l’inflazione più bassa tra i Paesi del G7. Gli sbarchi di immigrati irregolari sono a meno 60% rispetto all’anno precedente e abbiamo avviato riforme attese da decenni. Quella sul premierato, quella della giustizia, l’autonomia differenziata, la riforma del fisco, che era attesa da cinquant’anni. Tutte riforme contro le quali le forze che vogliono conservare lo status quo, ovvero i loro privilegi, stanno mettendo in campo una opposizione feroce. Penso che gli italiani capiscano il perché. Il mio bilancio personale è che non avrei potuto fare di più. Tanto che quest’anno penso di dovermi imporre qualche giorno di riposo, più del solito. Stiamo risolvendo molti problemi, ma molti altri vanno ancora risolti. Sono soddisfatta, per ora, dei risultati, e questo mi porta a voler andare avanti con ancora maggiore determinazione: avevo promesso che avrei lasciato l’Italia in condizioni migliori di come l’avevo trovata e questo obiettivo finora l’ho raggiunto. Quando abbiamo vinto le elezioni europee ho detto che per me quella vittoria era più importante e più bella di quella che mi ha portato a Palazzo Chigi. Lo confermo. Ottenere quel consenso, dopo quasi due anni di governo in una situazione impossibile, dovendo fare scelte difficili, significa che gli italiani capiscono la situazione molto più di quanto certa politica creda. Sanno che, come accade in qualsiasi famiglia, a volte devi fare delle scelte non semplici, ma sanno riconoscere se lo fai per te stesso o per il bene della Nazione”.
Poi, la Premier, sempre parlando di riforme, ha annunciato che tra gli obiettivi autunnali vi è la riforma della burocrazia: “Gli italiani, capiscono se ce la metti tutta o no, se sei in buona fede o no, se si possono fidare o no. Per me, questa è stata la risposta più importante di tutte. Quindi, per parlare degli obiettivi autunnali, bisogna andare avanti. Ci sono altre riforme che mancano, a partire da quella della burocrazia, che è fondamentale per mettere le imprese in condizione di lavorare e produrre al meglio e dare ai cittadini servizi più efficienti”.
Domani, invece, dovrebbe tenersi a Palazzo Chigi l’ultimo Consiglio dei Ministri prima della pausa estiva, nel quale dovrebbe essere approvato il Decreto Omnibus.
Nell’ambito della politica estera, la Presidente del Consiglio Meloni, alla luce di quanto sta accadendo in Medio Oriente, ha avuto quest’oggi un colloquio telefonico con il Re di Giordania Abdallah II, di cui Palazzo Chigi ha riferito in una nota: “Nell’esprimere profonda preoccupazione per le crescenti tensioni in Medio Oriente, il Presidente Meloni ha ringraziato Re Abdallah per la sua leadership nell’instancabile ricerca di una pace sostenibile condividendo con l’interlocutore l’assoluta necessità di evitare una regionalizzazione del conflitto.
Sottolineata l’importanza di veicolare a tutte le parti inviti alla moderazione e all’astenersi da iniziative che possano allontanare prospettive di dialogo.
I due Leader hanno anche concordato come il concreto rischio di escalation renda ancor più necessaria la conclusione dei negoziati sul cessate il fuoco a Gaza e sulla liberazione degli ostaggi. Reiterato anche il comune impegno a rafforzare l’assistenza umanitaria alla popolazione della striscia, anche nell’ambito dell’iniziativa Food for Gaza, e a continuare a lavorare per una soluzione politica sostenibile e duratura.
Il Presidente Meloni e il Re Abdallah hanno condiviso l’opportunità di mantenere uno stretto coordinamento già a partire dai prossimi giorni”.
Nel frattempo, il ministro delle Imprese e del Made in Italy,Urso, dopo un tavolo al ministero riguardante il comparto della Moda, cui hanno preso parte esponenti della filiera, associazioni delle imprese e del mondo economico, rappresentanti sindacali e degli Enti locali, in cui si è discusso di : moratoria sui debiti, cassa integrazione, sanatoria sui crediti R&S, promozione all’estero, sostegno all’economia circolare e di un pacchetto di interventi per il rilancio del settore, ha annunciato il varo di una misura salvo e stralcio riguardante la vertenza in merito ai crediti fiscali per la ricerca e lo sviluppo.
Il ministro Urso, quindi, ha spiegato: “Stamani , mi sono confrontato per questa misura con il ministro Giorgetti e noi riteniamo di inserire e di realizzare nei prossimi mesi, e comunque entro il 30 di ottobre, una norma che consenta lo stralcio e la sanatoria di questa condizione che ha messo in difficoltà molte imprese del settore”.
Infine, sul fronte dei lavori parlamentari, respinta alla Camera con 153 voti contrari e 97 voti a favore, la questione pregiudiziale sul Ddl recante misure urgenti in materia penitenziaria, di Giustizia civile e penale e di personale del Ministero della Giustizia (già approvato dal Senato). Il Governo ha posto la questione di fiducia che verrà votata in serata.
Sempre alla Camera , approvato in via definitiva. con 153 voti a favore, 94 contrari e 4 astenuti, il Ddl recante disposizioni urgenti per la ricostruzione post-calamità , per interventi di Protezione civile e per lo svolgimento di eventi internazionali , in cui sono confluite le misure del Decreto Campi Flegrei.
Il Ddl , ora divenuto legge, prevede: il riconoscimento di contributi a privati la cui casa sia stata danneggiata da eventi calamitosi; l’eliminazione della possibilità di accedere ad un contributo per il danneggiamento di beni mobili non registrati, danneggiati dal sisma del 2016; la possibilità che il Commissario straordinario possa riconoscere un contributo commisurato in maniera forfettaria e sulla base del numero e della tipologia dei vani all’interno dei quali si trovavano i beni mobili; l’accelerazione delle procedure di ristoro nell’ambito degli interventi di ricostruzione privata per far rientrare al più presto le persone nelle proprie abitazioni; la possibilità per il Commissario straordinario, nel procedere alle verifiche a campione sui beneficiari, con cadenza anche mensile, di avvalersi di enti pubblici o organi statali e di poter revocare il beneficio, se accerta che non esistevano i presupposti per poterlo concedere.
Nel testo si indicano anche le procedure per la selezione della figura del Commissario straordinario, e i suoi poteri, oltre che le varie proroghe e si stabilisce che il Commissario straordinario per le Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche, interessate dalle alluvioni, resti in carica fino al 31 dicembre 2024. Il Decreto prevede inoltre che il Gruppo FS possa dare un contributo per la messa in sicurezza delle infrastrutture nei territori colpiti da calamità naturali.
Nel testo, poi, è confluito il Decreto contenente delle misure per i Campi Flegrei colpiti dal bradisismo che prevede l’istituzione della figura del Commissario Straordinario e interventi di riqualificazione degli edifici pubblici e per la funzionalità delle infrastrutture di trasporto.
In ultimo, introdotta nel Decreto anche una norma di interpretazione sulla Fondazione per le Olimpiadi “Milano Cortina 2026”che stabilisce che la fondazione non rivesta la qualifica di organismo di diritto pubblico e che le sue attività non siano disciplinate da norme di diritto pubblico.
Al Senato, invece, approvato in via definitiva, con 98 favorevoli e 58 contrari, il Decreto Infrastrutture , che prevede misure riguardanti il trasporto , le concessioni autostradali e la sostenibilità ambientale.
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