di Federica Marengo giovedì 25 luglio 2024
-Stamane, il Presidente della Repubblica Mattarella ha ricevuto al Quirinale il Presidente israeliano Herzog. Presente all’incontro anche il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Tajani.
Al centro del colloquio tra i due Presidenti, la liberazione immediata degli ostaggi, il rispetto del diritto umanitario a Gaza, l’incremento degli aiuti per la popolazione civile e la soluzione di “due popoli-due Stati” per porre fine alla guerra e impedire rischi di allargamento del conflitto.
Successivamente, il Presidente Herzog si è recato a Palazzo Chigi, dove ha incontrato la Premier Meloni. Nel corso del confronto tra la Presidente del Consiglio e il Presidente dello Stato d’Israele, come si legge in una nota della Presidenza del Consiglio, la Presidente del Consiglio “ha ribadito la vicinanza del Governo italiano ad Israele e la ferma condanna del terrorismo di Hamas e ha rinnovato l’impegno italiano per la de-escalation a livello regionale, ricordando il ruolo svolto dal contingente italiano al confine con il Libano tramite UNIFIL e ribadendo la forte preoccupazione per la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza”.
La Premier Meloni, inoltre, “Nel sottolineare l’importanza di giungere al più presto ad un cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi, lavorando nella prospettiva di una soluzione a due Stati, ha assicurato che l’Italia continuerà a sostenere la mediazione USA e a portare assistenza alla popolazione civile palestinese, attraverso l’iniziativa “Food for Gaza”.
Il contributo dell’Italia alla missione civile Ue a Rafah è stata poi ribadita dal Vicepremier e ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale Tajani, che, in audizione alle Commissioni riunite esteri di Camera ed Esteri e Difesa del Senato, ha dichiarato: “Il dibattito a Bruxelles per il Consiglio esteri Ue si è poi spostato sull’importanza di garantire il nostro pieno sostegno all’autorità palestinese. Occorre infatti avere un’alternativa credibile e legittima ad Hamas. Stiamo facendo presente che l’ Italia è pronta a contribuire al ritorno della missione civile Ue al valico di Rafah. Sarebbe un passo significativo. I nostri Carabinieri sono anche pronti a collaborare in attività di addestramento. E ho anche assicurato che l’ Italia è disponibile a fare la sua parte in un’eventuale missione di peacekeeping a guida araba a Gaza, modello Unifil”.
Dopo la visita a Palazzo Chigi, il Presidente israeliano Herzog ha scritto su X: “Ho avuto il piacere di incontrare oggi a Roma il Primo ministro italiano Giorgia Meloni, una leader all’avanguardia in Italia e in Europa, e una vera e importante amica dello Stato di Israele. Ho ribadito che non dimenticheremo mai la posizione dell’Italia al fianco di Israele in questi tempi difficili”.
Nel fine settimana e fino a mercoledì prossimo, invece, la Presidente del Consiglio sarà in visita ufficiale in Cina, dove incontrerà il Presidente Xi Jinping e il Premier Li Qiang. A darne comunicazione, la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, che, nel corso di una conferenza stampa, ha commento l’annuncio della visita, sottolineando: “Lo sviluppo sano e stabile delle relazioni Cina-Italia è in linea con gli interessi comuni di entrambe le nazioni. La Cina è disposta a cogliere questa visita come un’opportunità per migliorare la comprensione e rafforzare la fiducia, approfondire la cooperazione pratica e far progredire costantemente le relazioni Cina-Italia e Cina-Ue”.
A tal proposito, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Urso, nel corso di un evento organizzato da Unioncamere e dal Il Sole 24, ha dichiarato: “La missione in Cina nei prossimi giorni della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è importante e significativa, a 20 anni dall’accordo di partenariato siglato da un governo di cui facevo parte che sarà implementato. Nei rapporti con la Cina, tuttavia, si punta ad attrarre investimenti, ma promuoviamo la produzione, non l’assemblaggio, per non venire schiacciati nella tenaglia commerciale di Usa e Cina”.
Intanto, sul fronte dei lavori parlamentari, via libera definitivo della Camera, ieri, con 171 voti favorevoli e 122 contrari, al Decreto sulle Liste d’attesa. Il provvedimento, che mira a ridurre i tempi di attesa di visite e prestazioni sanitarie, prevede diverse misure , quali: una piattaforma per migliorare il monitoraggio delle liste d’attesa su tutto il territorio nazionale per smaltire e organizzare le prenotazioni e la creazione di un Cup (Centro unico prenotazioni) regionale o intraregionale che includerà sia gli erogatori pubblici che i privati convenzionati. A tal riguardo, il decreto stabilisce che, se al momento della prenotazione , non c’è posto per la visita , l’Asl dovrà assicurare la prestazione nei tempi previsti ,dietro pagamento del ticket ,presso un ospedale o in una struttura privata accreditata.
Introdotta anche la norma “salta fila” , con l’obiettivo di aiutare a superare i ritardi nelle visite. Per potenziare l’offerta assistenziale, infatti, ambulatori e laboratori rimarranno aperti anche nel fine settimana.
Introdotta anche una norma secondo cui chi prenota una prestazione tramite il Cup ,ma decida di non presentarsi, senza però fornire adeguato preavviso, sarà comunque costretto a pagare il ticket. Tale norma ha lo scopo di incentivare i cittadini a cancellare per tempo le visita, lasciando così la possibilità ad altri pazienti di effettuare la prenotazione.
Inoltre, prevista anche una tassa piatta al 15% per le prestazioni orarie e aggiuntive dei professionisti e delle professioniste della sanità , impegnati nella riduzione delle liste di attesa. Superato, poi, il tetto di spesa per l’assunzione di personale sanitario. Per il 2024 , il tetto di spesa verrà aumentato al 15% dell’incremento del Fondo sanitario regionale, rispetto al 10% del 2023.
Dal 2025 , il ministro della Salute Schillaci ha precisato che il tetto di spesa verrà abolito e sostituito da “un nuovo sistema per stabilire i fabbisogni minimi e massimi delle strutture sanitarie”.
Soddisfatta la Presidente Meloni, che ha dichiarato: “Dopo aver portato il fondo sanitario al suo livello più alto di sempre, compiamo oggi ulteriori passi avanti per garantire il diritto alla salute dei cittadini. Istituiamo un sistema nazionale di monitoraggio delle liste d’attesa e lo accompagniamo con un efficace meccanismo di controlli. Ampliamo l’offerta con il Cup unico regionale per mettere a disposizione sia le prestazioni erogate dal pubblico sia le prestazioni erogate dal privato accreditato. Assicuriamo che ai cittadini sia sempre erogata la prestazione, anche con il ricorso alle prestazioni in intramoenia e delle strutture private accreditate. Aboliamo dal 2025 il tetto di spesa per le assunzioni dei medici e del personale sanitario e detassiamo le loro retribuzioni per le prestazioni aggiuntive che servono ad abbattere i tempi delle liste d’attesa. Siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare, ma siamo convinti che la direzione intrapresa per costruire una sanità più efficiente e più vicina ai bisogni dei cittadini sia quella giusta. Avanti così”.
Critiche sul provvedimento, invece, le Opposizioni, con la segretaria del Pd, Schlein, che ha evidenziato: “Non si accorciano le liste d’attesa senza soldi e personale”.
Al Senato, sempre nella giornata di ieri, via libera al Decreto Salva-Casa, con 106 voti a favore, 68 contrari e un astenuto.
Il provvedimento, in vigore da lunedì, prevede la modifica delle regole abitative di un immobile, introducendo nuovi standard abitativi. Un monolocale passerà da una metratura minima di 28 mq a 20 mq; un’abitazione per una coppia, da 38 a 28 mq, mentre l’altezza dei soffitti da 2,70 metri a 2,40 metri.
Prevista poi l’ “edilizia libera”, ovvero la semplificazione dell’iter burocratico per alcuni lavori nelle abitazioni. Si potranno installare pompe di calore fino a 12 Kw ed eliminare le barriere architettoniche senza richiedere il permesso. La stessa regola vale anche per l’installazione di vetrate panoramiche amovibili e trasparenti e delle tende a pergola o biodinamiche.
Stabilite anche maggiori tolleranze costruttive per gli interventi realizzati fino al 24 maggio 2024. Ciò , vuol dire che qualora gli interventi non rispettino le misure autorizzate dal progetto, come le caratteristiche di altezza , distacchi e cubatura della superficie coperta , ciò non costituirà una violazione edilizia. Le soglie di tolleranza , pertanto, sono le seguenti: 6%, se l’abitazione non supera i 60 metri quadrati; 5% , per le superfici tra i 60 e 100mq; 4%, per le superfici tra i 100 e i 300mq; 3% , per le superfici tra i 300 e i 500 mq; 2% , per le superfici superiori ai 500 mq.
Per quanto riguarda i condomini, eventuali difformità edilizie delle parti comuni, non incideranno più su proprietà esclusive e viceversa. Se uno dei due spazi avesse delle irregolarità , i proprietari degli immobili avranno comunque la possibilità di modificare o riqualificare gli spazi che, invece, sono in regola.
Infine, il provvedimento prevede l’eliminazione della doppia conforme per gli abusi minori, ovvero: per sanare gli abusi più piccoli sarà necessario solo che l’intervento sia in linea con la disciplina urbanistica vigente al momento della domanda e non con le regole in vigore al momento della realizzazione dell’abuso.
Soddisfatto, il Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e segretario della Lega, Salvini, promotore del decreto, che ha così commentato il via libera di Palazzo Madama via social: “Il decreto Salva-Casa è finalmente LEGGE! Grazie all’approvazione finale in Senato, oggi entra in vigore una misura fortemente voluta dalla Lega a tutela della case degli italiani: taglio della burocrazia, liberazione degli uffici comunali da milioni di pratiche, restituzione ai cittadini del pieno possesso delle loro proprietà. Ne sono orgoglioso. Una bella giornata!”.
Contrarie al provvedimento, le Opposizioni, secondo cui “Si tratta dell’ennesimo condono che strizza gli occhi ai furbi”.
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