di Federica Marengo venerdì 5 febbraio 2021

-Dopo, il sostegno delle delegazioni dei gruppi parlamentari dei partiti : Azione, +Europa, Radicali, Movimento degli italiani all’estero, Centro democratico, PSI e gruppo Misto, incassato ieri, nel primo giorno di consultazioni, il Premier incaricato Draghi, si è confrontato quest’oggi con i partiti medi: le Autonomie, LeU, Italia Viva, Fratelli d’Italia, Pd e Forza Italia.
La prima delegazione a varcare la soglia di Montecitorio, stamane alle 11:00, è stata quella del gruppo delle Autonomie, guidata da Julia Unterberger , che, auspicando la formazione di un Governo politico, ai pochi cronisti presenti nella sala della Lupa, causa normativa anti-Covid19, ha dichiarato: “La formula ‘Ursula’ (un’alleanza di lunga durata sostenuta dai partiti che al Parlamento europeo hanno votato a favore della Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e che abbia come perno Pd e M5s, ) sarebbe perfetta. Con i Governi tecnici non abbiamo avuto buone esperienze per i nostri piccoli territori. Ci auguriamo un Governo politico. Penso che come convinti europeisti non possiamo che dire sì a un Governo Draghi”.
A seguire, poi, la delegazione di LeU, con la capogruppo al Senato del Gruppo Misto, De Petris, accompagnata dal capogruppo alla Camera Fornaro e dal senatore Ruotolo, che, al termine del confronto con il Premier incaricato, ha evidenziato: “Abbiamo elencato punti prioritari e fondamentali. Sono degli spartiacque, come lo è il fatto che l’alleanza Pd-M5S-Leu è strategica e deve essere una base forte che se consolidata in programmi e progetti non può essere dispersa. Proprio perché i temi sono fondamentali, questa Maggioranza è incompatibile con la presenza di forze come la Lega e le forze sovraniste della destra. Con Draghi siamo stati molto chiari. Le scelte programmatiche non sono variabili indipendenti. La base parlamentare deve essere coesa e deve avere un minimo di omogeneità Nel secondo giro ci aspettiamo da parte del Presidente Draghi la definizione di un perimetro programmatico e, conseguentemente, un perimetro politico”.
Verso le 13:00, poi, è stata la volta di Italia Viva, guidata dal leader e fondatore Matteo Renzi e, composta dai capigruppo di Senato e Camera, Faraone e Maria Elena Boschi e dalla coordinatrice Bellanova, la quale ha confermato il sostegno all’Esecutivo Draghi, sottolineando: “Grazie a Mario Draghi: averlo individuato come interlocutore per formare un nuovo Governo ha portato immediatamente una ventata di credibilità e fiducia nel Paese. E’ una polizza assicurativa per i nostri figli e nipoti: nessuno può negarlo. Siamo nel periodo storico in cui l’Italia avrà più soldi da spendere nella storia, e questo ci porta a dire che chi meglio di Draghi può gestire questo passaggio. Mi auguro che tutte le forze politiche esprimano lo stesso sostegno a Draghi: il Presidente della Repubblica ha fatto appello a tutti, chi oggi pone veti non fa solo un errore politico ma rifiuta l’appello del presidente della Repubblica che ha escluso per questo governo una connotazione politica e ha parlato di un governo cui tutte le forze possano dare un sostegno. I grandi temi per noi cruciali, dalla vaccinazione a un Recovery basato su investimenti e non sui bonus, alla cultura e turismo, sono già sul tavolo di Draghi. Gli manderemo tutto il nostro materiale e ulteriori elementi. Nel colloquio abbiamo sottolineato in particolare le questioni legate al lavoro e le politiche del lavoro con Bellanova, con Boschi il funzionamento delle regole parlamentari, l’utilizzo di decreti e non dpcm, l’attuazione delle leggi, l’utilizzo della protezione civile per l’emergenza sanitaria, con Faraone tutto il tema del piano shock e delle infrastrutture”.
Quindi, dopo la breve pausa pranzo, la ripresa delle consultazioni, alle 15:00 , con la delegazione di Fratelli d’Italia, guidata dalla Presidente Meloni e dai capigruppo alla Camera e al Senato, Lollobrigida e Ciriani, che ha espresso il suo no al voto di fiducia all’Esecutivo dell’ex Presidente dell’Eurotower, spiegando: “E’ stato un confronto cordiale, franco, spero costruttivo. Abbiamo confermato che per una ragione di metodo e di merito non voteremo la fiducia, ma non per un pregiudizio nei confronti del presidente Draghi. Noi abbiamo proposto l’astensione, per il momento non è stata accettata, ma la proposta per tenere unito il centrodestra Fratelli d’Italia l’ha fatta. Se il nostro sarà un voto contro o di astensione lo vedremo. Io non so nulla, non so se è un governo tecnico, politico, qual è la squadra e quale il programma. L’Italia non è una democrazia di Serie B. Serve un Governo con una Maggioranza omogenea, cosa che sarebbe possibile solo con elezioni e un altro Parlamento”. “Per dare una mano non abbiamo bisogno di chiedere ministri e sottosegretari. Se arriveranno provvedimenti per fare bene all’Italia, noi voteremo questi provvedimenti come abbiamo sempre fatto. Mai andremo al Governo con Pd, M5s e Renzi. Non so se Draghi intenda confermare il Recovery Plan di Conte, spero di no. Abbiamo portato le nostre proposte su porti, Sud, natalità, che è un tema economico che tutta l’Ue dovrebbe ascoltare. Abbiamo chiesto al premier incaricato se il suo sarà un Governo a termine, che consenta di riportare al voto gli italiani a giugno. Non è così, l’orizzonte è più lungo, di legislatura” per poi precisare, a fronte della domanda di un cronista, che il partito sosterrebbe il Governo, qualora fosse di “transizione” verso le elezioni.
A seguire, la delegazione del Pd, guidata da Zingaretti, con i capigruppo di Camera e Senato, Delrio e Marcucci, che ha espresso il sostegno all’Esecutivo Draghi e il suo contributo con l’invio di un programma, spiegando: “Nell’ambito della fiducia che confermiamo, abbiamo espresso al professor Draghi le nostre preoccupazioni e le nostre proposte. Attendiamo dopo le consultazioni una sua prima sintesi del presidente incaricato per valutare con spirito costruttivo, insieme i passi successivi e vivere in Parlamento la fiducia che gli abbiamo accordato. Siamo pronti a fare la nostra parte ma con i nostri contenuti e per difendere il nostro Paese. La sfida è davvero grande, faremo di tutto per aiutare il paese a vincerla. Siamo convinti che l’Italia ce la farà. Ma i democratici, hanno esposto anche preoccupazioni e proposte. Le preoccupazioni riguardano innanzitutto la crescita e l’aumento delle diseguaglianze. Nelle prossime ore faremo arrivare al professor Draghi un nostro documento per un programma di governo forte. La situazione è molto difficile ma grazie allo sforzo di Mattarella siamo pronti a fare nostra parte sulla base dei nostri contenuti per difendere il Paese. Il forte ancoraggio europeo e la storica amicizia Euro Atlantica che potrà rafforzarsi dopo l’elezione del Presidente Biden sono tra gli elementi del futuro programma del Governo Draghi che il Pd ritiene “importanti”. L’Italia è tornata protagonista nella costruzione della nuova Europa, evitando il danno intollerabile e irreparabile che il nazionalismo avrebbe arrecato all’Italia. Si tratta di un patrimonio da conservare. Abbiamo espresso le nostre preoccupazioni e le nostre proposte al Presidente incaricato Mario Draghi. Preoccupazioni per la crescita intollerabile di diseguaglianze, soprattutto fra donne e giovani. Non dobbiamo cedere al disfattismo e all’egoismo, dobbiamo ridare fiducia all’Italia e alla nostra comunità. Per raggiungere questo obiettivo occorre utilizzare le risorse europee per un nuovo modello di sviluppo. La sfida è grande e noi faremo tutto per aiutare il paese a vincerla”.
Infine, alle 17:30, a chiudere la giornata di oggi, la delegazione di Forza Italia-Udc, guidata dal Vicepresidente Tajani , dalle capigruppo di Camera e Senato, Gelmini e Bernini, e dal senatore De Poli, che , spaccando di fatto il Centrodestra, hanno confermato il sostegno all’Esecutivo Draghi: “Forza Italia conferma il pieno appoggio al tentativo di Mario Draghi già anticipato dal Presidente Berlusconi nel corso di un lungo colloquio telefonico che si è svolto stamattina. Forza Italia si aspetta un Esecutivo di alto livello capace di rappresentare al meglio l’unità del paese coinvolgendo tutte le risorse migliori della politica, dell’economia e della cultura. Forza Italia è pronta a dare il suo contributo di idee e programmi. Abbiamo consegnato due dossier, uno sul Recovery Plan e uno sul Piano Vaccinale. L’alto profilo del Presidente Draghi è garanzia non solo della credibilità del nuovo Esecutivo in Europa e nel mondo ma anche della serietà di un progetto”.
Attesa, dunque, per domani, giornata nella quale si svolgeranno le ultime consultazioni con le delegazioni di Lega e M5S, (i cui vertici e gruppi parlamentari ,compresi il garante Grillo e il Premier uscente Conte , si riuniranno in assemblea prima del confronto con Draghi) . Infatti, se il segretario del Carroccio, Salvini, ha aperto alla possibilità di sostenere il Governo Draghi, in base a quanto emergerà dal colloquio con l’ex Presidente della BCE, e non esclude in tal caso la presenza in esso, in qualità Ministri, di qualche suo esponente, il M5S, è diviso tra il no al nuovo Esecutivo della corrente “movimentista” (linea, inizialmente dominante) e l’apertura dell’ala “governista”, rappresentata dall’ex capo politico e ministro degli Esteri uscente, Di Maio, che ha invitato i pentastellati al confronto con il Premier incaricato, sebbene , secondo indiscrezioni giornalistiche, decisiva per convincere i grillini a sedersi al tavolo delle consultazioni, sarebbe stata una telefonata tra il garante Grillo, che domani dovrebbe far parte della delegazione a Montecitorio, e Draghi, svoltasi in toni cordiali e con al centro alcuni punti del programma cari ai grillini (vedasi modifica e rafforzamento del Reddito di Cittadinanza, acqua pubblica, patrimoniale).
Lunedì mattina , poi, il Premier incaricato Draghi avvierà il secondo giro di consultazioni e incontrerà le parti sociali, che in serata , dopo una trattativa di 15 mesi, hanno raggiunto un accordo sul rinnovo del contratto (112 euro in più) per 1,6 milioni di metalmeccanici, scaduto a fine 2019, e con vigenza allungata da gennaio 2021 a giugno 2024, rispetto al termine fissato nel 2022.
Intanto, mentre i mercati continuano a festeggiare l’avvento dell’era Draghi in Italia, con la chiusura della Borsa in rialzo e lo Spread tra Btp e Bund (differenziale tra titoli italiani e tedeschi) sceso sotto la soglia dei 100 punti base, (l’ultima volta era successo il 7 gennaio 2016 e ,andando più indietro nel tempo , il 27 febbraio 2015, quando da lì a poco sarebbe partito il Qe ,deciso proprio dall’allora presidente della Bce Mario Draghi, e ancora oltre, nel maggio 2010), l’Istituto Nazionale di Statistica ha reso noti i dati sul Commercio nel mese di dicembre, nel quale le vendite al dettaglio hanno segnato un lieve rialzo (+2,5%) rispetto al mese presedente e un calo, su anno (5,4%), causa chiusure anti Covid19, ad eccezione del settore elettronico (+34,6%) e dell’alimentare.
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