di Federica Marengo venerdì 3 maggio 2024
-Nella giornata di oggi, le istituzioni hanno celebrato il 163° Anniversario della costituzione dell’Esercito italiano, presso l’ippodromo militare Tor di Quinto, a Roma.
A partecipare alle celebrazioni, insieme con il ministro della Difesa Crosetto, la Presidente del Consiglio Meloni.
Nel suo intervento, il ministro della Difesa Crosetto, ha dichiarato: “La sfida del cambiamento è quella più difficile perché riguarda anche ognuno di noi, il nostro modo di pensare. È difficile adeguarsi, ma la sfida del cambiamento non riguarda solo la Difesa ma anche il Parlamento, il governo, che dovranno cambiare il modo con cui ci siamo rapportati al mondo. In questo mondo abbiamo pensato sparissero le guerre e la necessità di una difesa che fosse pronta ad affrontare un conflitto. La sfida del cambiamento riguarda Forze Armate e istituzioni, ma anche l’industria e il modo in cui collabora con la Difesa. Dobbiamo correre. Dobbiamo essere chiari e dire che questo tipo di Forze armate , e per il servizio che si prospetterà nei prossimi anni, probabilmente non potrà più permettersi un’età media di 49 anni o 47 per i sottufficiali. Dovrà cambiare la selezione, l’età media, il modo in cui trattiamo una parte del pubblico impiego in modo diverso da un altro. Fare il soldato, al quale viene chiesto di essere impegnato 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno e di essere disposto ad andare da una parte all’altra del mondo mettendo a rischio la propria vita, è diverso da un altro lavoro pubblico o privato. E questa specificità, va riconosciuta. Non penso che siate eroi, a nessuno di noi è chiesto di esserlo, ma nel momento opportuno a ciascuno di noi è chiesto di scegliere di stare dalla parte giusta, di saper discernere tra il bene e il male. Migliaia di militari lo hanno fatto negli anni senza rendersene conto, dando al mondo una immagine dell’Italia di cui io e il presidente del Consiglio godiamo ogni volta che ci muoviamo. In tanti Stati conoscono il nostro Paese attraverso l’impegno di militari italiani, che hanno portato con loro divisa una umanità, un modo di essere, un rispetto, un coraggio che ci ha fatto apprezzare. Voi siete stati, inconsapevolmente, ambasciatori del nostro Paese in luoghi dove nessuna azienda è arrivata o un ministro è andato. Nei prossimi anni, dovrete essere anche quello per cui siamo nati: il presidio e la difesa dell’Italia, delle libere istituzioni italiane. Ne sarete all’altezza, perché indossando la divisa uno sa che diventa lo Stato, la Repubblica. Grazie a tutti voi per quello che fate”.
La Presidente del Consiglio Meloni, in un post sui suoi profili social, ha sottolineato: “Nel giorno del 163° Anniversario di costituzione dell’Esercito taliano desidero ancora una volta ringraziare tutti gli uomini e le donne in uniforme per lo straordinario lavoro che svolgono ogni giorno. Siete sempre presenti nei momenti più difficili e, con spirito di abnegazione e grande responsabilità, non fate mai mancare la vostra professionalità e la vostra generosità in Patria come all’estero, in occasioni di emergenze e di calamità naturali, nelle missioni internazionali di pace per contribuire alla sicurezza e alla stabilità. Spesso lontani da casa e dagli affetti più cari operate con coraggio e forte senso del dovere, animati da quei valori e tradizioni che contraddistinguono la vostra Forza Armata, rappresentando il Tricolore con orgoglio e passione.A tutti voi, la nostra riconoscenza e gratitudine. Viva l’Esercito Italiano! Viva l’Italia!”.
Il Presidente della Repubblica, Mattarella, invece, per l’occasione, ha inviato un messaggio al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata, Carmine Masiello, nel quale ha sottolineato: “Nella realtà geopolitica che viviamo, dove conflitti e guerre minano la pace e minacciano ormai direttamente le libertà e la sicurezza della stessa Europa, l’Esercito si conferma elemento essenziale del nostro strumento militare, a difesa della Repubblica e dei valori della sua Costituzione, e a sostegno della stabilità e della convivenza internazionali. Alle donne e agli uomini della Forza Armata, impegnati in Italia e all’estero, mi è grato rivolgere il ringraziamento del Paese per la loro opera, in occasione del 163° anniversario dall’istituzione, unitamente all’espressione dell’omaggio alla memoria dei caduti per l’Italia. La loro professionalità, il senso di umanità e l’incondizionata dedizione alla tutela della comunità dei concittadini e dell’ordinamento internazionale, caratterizzano il loro servizio alla Patria. Ufficiali, sottufficiali, graduati, militari di truppa e personale civile dell’Esercito, in questa giornata di festa giungano a voi tutti e alle vostre famiglie il saluto e l’augurio più caloroso”.
Il Capo dello Stato Mattarella ,poi, nel pomeriggio, ha ricevuto al Colle, il Generale C.A. Carmine Masiello, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, con una rappresentanza di appartenenti alla Forza Armata.
Sempre in giornata, il Presidente Mattarella ha ricevuto al Quirinale anche la Presidente della Confederazione Svizzera, Viola Amherd, alla presenza della Sottosegretaria di Stato agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Maria Tripodi.
La Presidente Amherd, nel pomeriggio, si è recata a Palazzo Chigi per incontrare la Premier Meloni.
Riguardo l’incontro, Palazzo Chigi ha fatto sapere tramite nota: “I colloqui hanno permesso di confermare la solidità delle relazioni italo-svizzere, con particolare riferimento alla dimensione transfrontaliera, e l’interesse a lavorare sulle prospettive di rafforzamento della collaborazione bilaterale in ambito economico e sui principali dossier dell’agenda internazionale, inclusa la rinnovata attenzione nei confronti del Continente africano. Il Presidente Meloni ha inoltre garantito l’impegno dell’Italia a favore dell’organizzazione in Svizzera della Conferenza di alto livello sulla pace in Ucraina, in linea con il diritto internazionale e con i principi della Carta delle Nazioni Unite. Il colloquio è stato infine l’occasione per esprimere apprezzamento per il ruolo svolto dalla Confederazione Svizzera quale membro non permanente del Consiglio di Sicurezza, con particolare riferimento alla situazione in Medio Oriente, in linea con la Risoluzione 2728”.
Intanto, al centro del dibattito politico tra Maggioranza e Opposizioni, vi sono in questi giorni temi come: le concessioni balneari, in merito a cui il Consiglio di Stato, qualche giorno fa, ha ribadito la necessità di procedere con la messa a gara per una maggiore concorrenza.
Dalla Maggioranza, la Lega fa sapere che la decisione del Consiglio di Stato “nega il lavoro in materia, fatto finora dall’Esecutivo e indebolisce la posizione dell’Italia nell’UE”.
Per il senatore e capogruppo a Palazzo Madama di FI, Gasparri, quella del Consiglio di Stato sulle concessioni balneari “E’ una sentenza già sconfessata in passato dalla Cassazione. La verifica dell’Esecutivo dimostra che le spiagge non sono una risorsa scarsa”, mentre FdI rivendica la serietà della mappatura degli stabilimenti e il confronto in materia in corso con la Commissione UE.
Dalle Opposizioni, il Pd, la cui segretaria Schlein ,in queste ore, ha rilanciato l’alleanza con i pentastellati su temi come salario minimo e Sanità, accusa il Governo di “propaganda”, sottolineando: “La destra promette da anni ai balneari di fermare la Direttiva Bolkestein che, come ribadito ancora una volta dalla recente sentenza del Consiglio di Stato, non si può bloccare”, riecheggiato proprio dal M5S, secondo cui “il settore dei balneari è nello sconforto”.
Per +Europa : “Serve subito la messa a gara”.
A tal proposito, la portavoce della Commissione Ue, Johanna Bernsel , ha fatto sapere, nel corso di un punto stampa che: “Sulle concessioni balneari ,abbiamo preso atto del pronunciamento del Consiglio di Stato e abbiamo ancora scambi in corso con le autorità italiane”.
In merito al dossier Lavoro, invece, sullo sfondo degli ultimi decreti varati in Consiglio dei Ministri, in concomitanza con la Festa dei Lavoratori e delle Lavoratrici, quali : il Decreto legislativo per la revisione dell’Irpef e dell’Ires, contenente l’indennità una tantum di 100 euro per i lavoratori dipendenti con reddito inferiore a 28 mila euro , a partire da gennaio 2025, e il Dl di riforma delle Politiche di Coesione, con norme come l’esonero del pagamento dei contributi previdenziali se si assumono donne, (indipendentemente dall’età) ,giovani sotto i 35 anni che non hanno mai avuto contratti a tempo indeterminato o al Sud anche sopra i 35 anni e disoccupati da più di due , l’Istat ha reso noto, stamane, il bollettino sui dati sull’occupazione, riguardo ai quali la Maggioranza ha espresso la propria soddisfazione.
Secondo l’Istituto italiano di Statistica, infatti, a marzo , su base mensile , il tasso di occupazione è salito al 62,1%, segnando un nuovo record, con una crescita rispetto a febbraio di 70 mila unità (+0,3%).
Il numero degli occupati, pari a +23 milioni 849mila è superiore di 425 mila unità (+1,8%), rispetto a marzo 2023. La crescita dell’occupazione, ha rilevato Istat, è effetto dell’aumento sia dei dipendenti, che raggiungono i 18 milioni 793mila, sia degli autonomi, pari a 5 milioni 56mila e riguarda uomini, donne e tutte le classi d’età, con l’eccezione della fascia 35-49enni in cui si registra un calo.
In diminuzione, la disoccupazione al 7,2%, rispetto al 7,9% di marzo 2023.
Infine, sul fronte Giustizia, secondo indiscrezioni di stampa, si sarebbe svolta in giornata a Palazzo Chigi ,una riunione presieduta dalla Premier Meloni, alla quale avrebbero preso parte il Sottosegretario Alfredo Mantovano, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il Viceministro della Giustizia Paolo Sisto, i Sottosegretari alla Giustizia Ostellari e Del mastro, i Presidenti della Commissioni Giustizia di Camera e Senato Ciro Maschio e Giulia Bongiorno e i responsabili Giustizia dei partiti del centrodestra, nella quale il Guardasigilli Nordio avrebbe illustrato il Ddl costituzionale di Riforma della Giustizia ,che dovrebbe essere presentato prima delle elezioni Europee, e che , secondo indiscrezioni di stampa, prevederebbe la separazione delle carriere dei magistrati tra Pm e giudici, con concorsi di accesso diversi e l’istituzione di due Csm.
Critica in merito ,l’Associazione Nazionale Magistrati , che ha chiesto “un confronto con Nordio per un contributo tecnico al provvedimento, almeno prima che diventi legge”, perché ,ha spiegato l’Anm , si teme “il totale stravolgimento dell’assetto costituzionale”.
Per il Presidente dell’Anm, Santalucia: “Questa è una mossa che, inevitabilmente, prima o poi, porterà il Pm nella sfera di influenza del potere esecutivo e questo, secondo l’attuale quadro, mina il principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge”.
Immediata , la replica del Viceministro della Giustizia Paolo Sisto, che ha detto: “Sarebbe una Costituzione a loro più vicina”, escludendo la volontà da parte del Governo di un assoggettamento politico dei magistrati.
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