–Mentre il Decreto Green Pass1 è approdato in Senato per la conversione in legge, al vaglio dell’Esecutivo vi è l’estensione dell’obbligo del Certificato Verde Digitale ai dipendenti della Pubblica Amministrazione e ai dipendenti privati, misura che ha trovato una sponda non solo nei Presidenti di Regione leghisti, ma anche nel capodelegazione di Maggioranza del Carroccio e, Ministro dello Sviluppo Economico, Giorgetti, in pressing sul segretario Salvini, per il via libera. Il Decreto sarà al centro della cabina di regia e del Consiglio dei Ministri che dovrebbe tenersi giovedì. Allo studio del Governo poi, anche il dl delega sul Fisco, che prevederebbe , tra le altre misure, una riforma del catasto, con Forza Italia già oppostasi a un aumento delle tasse sulla casa, e un intervento per contenere l’aumento del 40% delle utenze di gas e luce, previsto per l’inizio di ottobre. Nel pomeriggio, serie di appuntamenti istituzionali del Premier Draghi.
-Covid9, al via nelle scuole “sentinella” della Regione Lazio i test salivari, mentre la Regione Lombardia è la prima ad aver raggiunto l’80% di popolazione immunizzata.
di Federica Marengo martedì 14 settembre 2021
Dopo il via libera della Camera, il Decreto Green Pass1, che prevede l’estensione dell’obbligatorietà del Certificato Verde Digitale a bar e ristoranti al chiuso, ai luoghi pubblici al chiuso e agli eventi , è passato all’esame del Senato per la conversione in legge.
Il testo, che sarebbe dovuto approdare in Aula nel pomeriggio di oggi per il voto e ,sul quale pende l’incertezza della questione di fiducia (sebbene i tempi per la conversione, da realizzare entro il 21 settembre, stringano e incalzino per via della finestra per le elezioni Amministrative) , è invece rimasto presso la Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama per consentire il voto sui 103 emendamenti presentati.
Tuttavia, contrariamente a quanto accaduto a Montecitorio, dove la Lega ha votato le modifiche al provvedimento con le Opposizioni,il Carroccio ha deciso di ritirare gli emendamenti depositati (presentati solo dalle Opposizioni di Fratelli d’Italia e Alternativa c’è-ex M5S), e di presentare solo ordini del giorno. Al contrario, presenterà delle modifiche al Decreto Green Pass2, che estende il Certificato alla scuola, all’Università, ai trasporti a lunga percorrenza e ai lavoratori esterni a tali ambiti, e alle RSA, ora alla Camera.
Intanto, al vaglio del Governo, vi è l’estensione dell’obbligatorietà del Green Pass ai dipendenti pubblici, delle Partecipate statali, dei Tribunali e degli organi costituzionali, che sarà introdotta tramite decreto, e sarà al centro della cabina di regia e del Consiglio dei Ministri convocati con ogni probabilità per giovedì. Allo studio dell’Esecutivo, anche l’estensione dell’obbligatorietà del Certificato verde ai dipendenti privati,che potrebbe arrivare in questa stessa settimana o al più tardi nella prossima (dipenderà dal lavoro di concertazione svolto dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Garofoli e dal ministro del Lavoro con sindacati e imprese).
Entrambi i provvedimenti, però, dovrebbero entrare in vigore dalla metà di ottobre, per consentire ai non ancora vaccinati di effettuare la prima dose e prevederebbero sanzioni pecuniarie e amministrative severe per i trasgressori (da 400 a 1000 euro) e la sospensione dal lavoro e dello stipendio.
Tale estensione, però, sembrerebbe dividere non solo la Maggioranza, ma anche la Lega al suo interno, con il Presidente della Conferenza delle Regioni e Presidente del Friuli Venezia Giulia, Fedriga, che ha chiesto a nome degli enti locali l’eliminazione dei limiti di capienza nei cinema,nei teatri e agli spettacoli dal vivo, a favore, così come il Presidente del Veneto Zaia e il Presidente della Sardegna Solinas; pareri favorevoli, questi ultimi, sigillati dal via libera del capodelegazione e Ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti, “in nome della certezza da dare alle imprese” e “per evitare di tornare a chiudere”, il quale ha ribadito la richiesta di tamponi gratuiti ad alcune categorie come i minori (per cui i costi sono già agevolati), test salivari molecolari per ottenere il Pass e l’ utilizzo degli anticorpi monoclonali.
Il segretario della Lega, Salvini, tuttavia, finora dettosi contrario alla misura, in tandem con l’alleato di coalizione all’Opposizione di Fratelli d’Italia , continua a dichiarare ai cronisti di “non sapere nulla” in merito all’estensione, ma si attende l’esito dell’incontro di quest’ultimo con il Premier Draghi che potrebbe svolgersi a Palazzo Chigi nel pomeriggio di giovedì.
A favore dell’estensione dell’obbligatorietà del Green Pass a tutti i lavoratori, gli altri partiti di Maggioranza: M5S, Pd, Italia Viva , LeU e Forza Italia.
Non solo Green Pass, però. Il Governo infatti, è al lavoro sul dl delega riguardante il Fisco, che non approderà in Consiglio dei Ministri prima di un confronto con i partiti di Maggioranza.
Il provvedimento, che conterrà misure come: la semplificazione del Fisco, la riduzione dell’Irpef per il ceto medio, potrebbe annoverare anche la riforma del catasto, cui si è già opposto il partito di Forza Italia, con il deputato, membro del coordinamento di presidenza del partito, Giacomoni, che, affrontando anche il tema del rincaro del 40% delle bollette di luce e gas, a partire da ottobre, dovuto all’impennata del costo del gas naturale e delle emissioni di Co2, causato dalla ripresa post pandemia e dall’inquinamento, annunciato dal ministro per la Transizione Ecologica Cingolani, ha dichiarato: “Si rispetti la volontà del Parlamento, che attraverso la commissione Finanze si è espressa, pressoché all’unanimità, sul fatto di evitare la revisione del catasto, aumentando di fatto la tassazione sugli immobili. Così come, per quanto riguarda l’aumento delle bollette, troviamo insieme, in Commissione, una soluzione. Forza Italia ha una sua proposta: niente Iva, a fronte di un aumento così sostanzioso delle bollette. Lo Stato abbia il coraggio di non imporre alcuna gabella”, mentre la Sottosegretaria allo Sviluppo Economico , in quota pentastellata, Todde, ha evidenziato: “Per quanto riguarda la semplificazione fiscale, come M5S stiamo facendo una battaglia importante sull’Irap, per supportare le imprese”, seguita dal Presidente Conte che ha lanciato la proposta di calmierare l’importo delle bollette di luce e gas.
“Un Fisco più giusto, capace di guardare agli interessi di tutti, ma soprattutto a chi è più in difficoltà”, è invece la richiesta del Pd, che ha anche esortato il Governo a un intervento per evitare l’aumento eccessivo delle bollette di gas e luce, riecheggiato da LeU, che ha sollecitato interventi in Manovra per sostenere le famiglie meno abbienti.
Un monito al Governo ad avere coraggio e determinazione in materia di Fisco, tagliando le tasse per rilanciare il Paese, è arrivato anche da Italia Viva.
Sulla stessa linea, anche il leader del Carroccio, Salvini, che ha sottolineato: “Aumento bollette luce e gas, Lega e Governo al lavoro per tagliare tasse e costi ed azzerare gli aumenti per famiglie e imprese.Se avessimo migliori rapporti con la Russia il gas ci costerebbe meno, se riavviassimo studi sull’utilizzo del nucleare moderno, sicuro e pulito, come fanno tutti i Paesi del G8 e l’Europa (128 centrali operative) torneremmo un grande Paese”.
Di “bagno di sangue” ha parlato l’Opposizione di Fratelli d’Italia, chiedendo “l’immediata convocazione di un tavolo con Enel e altri operatori per ridurre le tariffe”.
Proprio la transizione ecologica, è stato uno dei temi affrontati dal Presidente del Consiglio Draghi, intervenuto questo pomeriggio al Forum Interreligioso del G20, nel corso del quale , facendo il punto sulla Presidenza italiana, in vista del G20 , ha dichiarato: “Il G20 è responsabile nel suo complesso di circa quattro quinti delle emissioni globali. Gli effetti dei cambiamenti climatici danneggiano però in modo particolare gli Stati più poveri. Nove dei dieci Stati più colpiti da eventi meteorologici estremi tra il 1999 e il 2018 non sono infatti economie avanzate. Questi Paesi hanno beneficiato meno di altri del nostro modello di sviluppo, ma ne sono le principali vittime. Nell’incontro su ambiente, clima ed energia a Napoli, il G20 ha riaffermato l’impegno a contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi e a raggiungere zero emissioni nette entro il 2050. Intendiamo inoltre raccogliere finanziamenti pari a almeno 100 miliardi di dollari l’anno per aiutare i Paesi in via di sviluppo nella transizione ecologica. L’Italia organizza insieme al Regno Unito la COP26. Papa Francesco, il Patriarca Ecumenico Bartolomeo e l’Arcivescovo di Canterbury hanno rivolto recentemente un appello alla comunità internazionale a “scegliere la vita”, per tutelare anche le generazioni future. Nella conferenza di novembre a Glasgow dobbiamo rispondere positivamente a questo invito e prendere decisioni coraggiose che coinvolgano tutti gli Stati”.
Poi, su lotta alla pandemia e sui vaccini, ha detto: “Superare le differenze delle procedure di vaccini e rafforzare le reti di protezione economica per i paesi più poveri sono obiettivi e responsabilità morali. Oggi solo il 2% della popolazione dei paesi più poveri ha ricevuto il vaccino, a fronte del 42% della popolazione mondiale. Invece, per sconfiggere la pandemia, la campagna di vaccinazione deve procedere spedita ovunque a livello globale: solo così potremo salvare vite, frenare il contagio, evitare l’emergere di pericolose varianti”, ha detto Draghi sottolineando l’impegno delle case farmaceutiche a fornire 1,3 miliardi di dosi a prezzi calmierati per stati a basso reddito. Mentre atri 2 miliardi di dosi arriveranno entro il 2022. L’Unione Europea donerà almeno 100 milioni di dosi entro il 2021 attraverso COVAX. Ma adesso, spiega, è necessario che le dosi raggiungano chi ne ha bisogno: in altre parole c’è un problema logistico di importanza pari a quello della disponibilità della produzione dei vaccini”.
Quindi, su libertà religiosa e crisi afghana, in vista del G20 Straordinario, dedicato proprio all’Afghanistan, ha sottolineato: “E’ fondamentale tutelare la libertà religiosa, di opinione e di espressione. Il diritto di professare liberamente la propria fede e di esercitarne il culto, in privato o in pubblico. Di potersi convertire a una religione o abbandonarla, senza essere perseguitati. Oggi, invece ,assistiamo a un numero preoccupante di episodi di estremismo religioso e di conflitti tra diverse famiglie di fede. Lo abbiamo visto nei terribili attentati rivendicati da organizzazioni come l’Isis. Negli atti terroristici compiuti in nome del suprematismo bianco o cristiano. E nelle manifestazioni di antisemitismo, un fenomeno in preoccupante crescita. In alcuni casi, particolarmente odiosi, nei luoghi di culto. Questi eventi brutali vengono spesso usati per rappresentare un mondo diviso tra comunità contrapposte. Ma è utile ricordare che le vittime del terrorismo spesso condividono la stessa fede dei loro assassini. Il fanatismo colpisce tutti, indiscriminatamente. La comunità internazionale, e il G20 che l’Italia presiede quest’anno, devono porsi come obiettivi primari il rispetto delle libertà e il mantenimento della pace. La crisi in Afghanistan ha riproposto con terribile urgenza queste priorità”, ha detto Draghi che ha spiegato che è un dovere che abbiamo come Occidente, e in particolare come Europa, la tutela di chi decide di lasciare l’Afghanistan. L’Italia ha aiutato circa 5.000 cittadini afghani a fuggire dagli enormi rischi a cui erano esposti. Uno sforzo significativo, di cui dobbiamo essere orgogliosi. Per anni, l’Unione è stata incapace di costruire un approccio comune sul tema migratorio, e in particolare sulla distribuzione di chi arriva e chiede asilo. Dobbiamo dimostrare di essere all’altezza di questa crisi e dei valori che diciamo di rappresentare. E’ anche sull’accoglienza, e non solo sull’economia, che si misura la maturità del processo di integrazione europea”.
Infine, riguardo all’impegno per i Paesi poveri, ha detto: “Dopo il trauma della pandemia, l’economia mondiale è di nuovo in crescita. Tuttavia, la ripresa non coinvolge tutti allo stesso modo. Secondo le previsioni più recenti, la maggior parte dei Paesi del G20 recupererà il terreno perduto durante la crisi sanitaria entro il 2022. Questo non avverrà per due terzi degli Stati più fragili. Le conseguenze per i più poveri rischiano di essere drammatiche. Secondo la FAO, a causa della pandemia ci sono oltre 150 milioni di persone denutrite in più. Il G20 ha promosso un pacchetto di misure per sostenere le economie in via di sviluppo, che coinvolge il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale. Abbiamo raggiunto un accordo per facilitare la ristrutturazione del debito per i Paesi eccessivamente indebitati. C’è ancora molto lavoro da fare per aumentare le risorse, per coinvolgere i creditori privati che non partecipano a questa intesa, la quale per ora ha beneficiato un numero esiguo di Paesi. Occorre vigilare sugli impegni già presi ed essere pronti a prenderne di più coraggiosi”.
Nel primo pomeriggio, Draghi, ha inviato al Forum economico Italo-Tedesco, “Ripartiamo con l’Europa!”, in corso a Cernobbio, un videomessaggio, nel quale ha affrontato i temi dell’Unione e delle riforme : “Germania e Italia sono il motore manifatturiero dell’Unione europea. Dalle nostre fabbriche proviene circa metà della sua produzione industriale. Dalla meccanica ai mezzi di trasporto, siamo spesso un’unica catena del valore , segno tangibile dei vantaggi del mercato unico e dell’unione monetaria. La Germania è infatti il primo partner commerciale per l’Italia. Nel 2020, gli scambi tra i due Paesi ammontavano a 116 miliardi di euro, più di quanto valessero gli scambi dell’Italia con Stati Uniti e Cina messi insieme. La Germania commercia più con la Lombardia che con la Turchia. E l’Italia commercia più con la Baviera che con l’intera Polonia. La nostra prosperità e il nostro benessere dipendono in larga parte dall’essere uniti. Il legame fra le nostre economie è destinato a rafforzarsi. Penso per esempio agli Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo, a cui destiniamo 1,5 miliardi nel Pnrrr. Il progetto sulla microelettronica ci vede collaborare nel settore strategico dei semiconduttori. Abbiamo già raccolto molte manifestazioni di interesse e intendiamo renderlo un’area di collaborazione di lungo periodo fra i nostri Paesi. Questo è un momento molto favorevole per le relazioni tra Italia e Germania. Dobbiamo rafforzare i nostri meccanismi di cooperazione all’interno dell’Unione europea. E lavorare insieme, nell’interesse delle imprese e di tutti i cittadini. Con questo auspicio, vi auguro un incontro proficuo e vi ringrazio per il vostro impegno. Il forum di quest’anno ha al centro i temi della sostenibilità, della digitalizzazione e dell’interconnessione tra le nostre economie. Sono sfide che l’Unione europea ha deciso di affrontare con uno strumento innovativo: il Next Generation EU. Un programma che rappresenta un’opportunità unica per lo sviluppo dei nostri Paesi e per il rafforzamento dell’Unione. Entrambi abbiamo destinato circa il 40% delle risorse alla transizione ecologica. Vogliamo accelerare l’impegno di decarbonizzazione, ridurre le emissioni e puntare su tecnologie all’avanguardia come l’idrogeno, su cui c’è una collaborazione strutturata a livello europeo. I tempi di questo processo devono essere ambiziosi, ma compatibili con le capacità di adattamento delle nostre economie. Lo Stato deve essere pronto ad aiutare cittadini e imprese nell’affrontare i costi di questa complessa trasformazione legata al Next Generation UE. Almeno un quinto dei fondi del programma Next Generation UE è destinato alla transizione digitale. Intendiamo aiutare le imprese a innovare e rendere più facile la vita ai cittadini. Puntiamo a modernizzare il settore pubblico, a partire da scuole e ospedali nelle aree depresse. A diffondere le conoscenze digitali, perché siano strumento di mobilità sociale e di superamento delle diseguaglianze”.
Next Generation EU, sul quale il Premier è ritornato nel suo intervento presso l’Aula Magna della Business School di Bologna intitolata all’economista Nino Andreatta, nel quale ha evidenziato: “Le ingenti risorse del programma Next Generation UE debbano richiamarci al senso di responsabilità. Non solo verso l’UE, ma verso noi stessi e le nuove generazioni. Abbiamo il dovere di spendere in maniera efficiente e onesta. E di avviare un percorso di riforme per rendere l’economia italiana più giusta e più competitiva, capace di riprendere un sentiero di crescita che abbiamo abbandonato un quarto di secolo fa”.
Tutto ciò, mentre dati incoraggianti sono arrivati dal Rapporto Export 2021 di Sace, partecipata di Cassa Depositi e Prestiti, su dati Istat, riguardo al Made in Italy ,che ha registrato nell’anno un +11,3%, ritornando così ai livelli pre-Covid19.
In merito, il ministro degli Esteri, Di Maio, presente all’illustrazione del Rapporto, ha dichiarato: “A oltre un anno dal varo del Patto per l’Export, il bilancio appare largamente positivo. Secondo l’Istat, l’export italiano dei primi sei mesi del 2021 ha raggiunto un volume di esportazioni pari a 250 miliardi di euro. Non solo abbiamo registrato una crescita del 24,2% rispetto al 2020, ma abbiamo anche superato i 240 miliardi di export del primo semestre del 2019, l’anno d’oro delle esportazioni italiane .Il Rapporto Sace,, nel delineare lo scenario di ripresa ‘base’ ritenuto più realistico, prevede che nel 2021 le esportazioni italiane di beni cresceranno in valore dell’11,3%, così da superare le performance dei nostri partner europei. Nel rapporto, è evidenziato anche il potenziale impatto economico del Pnrr sul medio periodo e come le riforme strutturali previste possano contribuire anche a rafforzare la competitività delle imprese italiane sui mercati esteri. Riuscire a cogliere appieno l’impulso impresso alla crescita dal Pnrr si tradurrebbe, nello scenario più favorevole prospettato dal Rapporto, in un incremento dell’export di beni che nel 2025 risulterebbe fino al 3,5% più alto rispetto al già positivo scenario base. L’auspicio è quello di poter chiudere il 2021 con un risultato dell’export che superi quello del 2019 l’ “anno d’oro” dell’Italia per quanto riguarda le esportazioni”.
In ultimo, sul fronte Covid19, mentre il Ministero della Salute e la struttura commissariale hanno annunciato il via libera alla somministrazione della terza dose per immunocompromessi, appartenenti a dieci categorie, a partire dal 20 settembre, la Regione Lombardia ha reso noto di aver raggiunto la soglia prefissata delll’80% di popolazione over 12 immunizzata.
Test salivai per le Primarie e le Secondarie di primo grado, al via, invece, presso le scuole individuate come “sentinella”nella Regione Lazio, con l’obiettivo di controllare la circolazione del virus negli istituti e tutelare lo svolgimento della didattica in presenza.
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