-Mentre il Dl Green Pass 1,approdato in Aula, al Senato, ha ottenuto il via libera definitivo, e il Dl Green Pass2 è alla Camera, presso la Commissione Cultura, dove la votazione sul parere al testo ha di nuovo spaccato la Maggioranza, il Governo è al lavoro su un Dl unico per estendere l’obbligo del Certificato Verde Digitale ai dipendenti pubblici e privati. Convocati nel pomeriggio a Palazzo Chigi, dal Premier Draghi, i sindacati. Prevista per domani la cabina di regia con la Maggioranza e ,a seguire, il Consiglio dei Ministri per il varo del testo. Non solo Green Pass, però. Esecutivo alle prese anche con il rincaro delle bollette di gas e luce e con lo studio di interventi per evitare gli aumenti, sebbene vi sia già stata una ricaduta sull’inflazione di agosto, come rilevato dall’Istat.
-UE, il Discorso sullo stato dell’Unione della Presidente della Commissione Von der Leyen: “UE leader mondiale nelle vaccinazioni. Serve un sistema di difesa europeo”. Gentiloni: “Discorso di orgoglio e ambizione”. Il Presidente Mattarella al vertice di Arraiolos: “Serve una Politica Estera e una sicurezza comune per la credibilità internazionale”.
di Federica Marengo mercoledì 15 settembre 2021
Dopo il rinvio di ieri, per completare le votazioni sui 103 emendamenti presentati dalla Maggioranza, stamane, il Dl Green Pass 1,varato dal Consiglio dei Ministri del 23 luglio scorso, che estende l’obbligo del Certificato verde digitale a bar e ristoranti al chiuso , ai luoghi pubblici al chiuso e agli eventi, è approdato in Aula, al Senato, dove il Governo, tramite il ministro per gli Affari con il Parlamento, D’Incà, ha posto la questione di fiducia sul provvedimento, per via della stretta sui tempi (il Dl, già approvato dalla Camera, dovrà essere convertito in legge entro il 21 settembre, inoltre, a breve, si aprirà la finestra elettorale per le Amministrative, che prevede la sospensione dei lavori). Infatti, la Lega,che a Montecitorio aveva votato alcuni emendamenti dell’Opposizione, pur avendo ritirato i propri, stavolta, ha presentato solo ordini del giorno.
Quindi, dopo la convocazione della Conferenza dei capigruppo da parte della Presidente Casellati,e la pausa , i senatori sono rientrati in Aula nel pomeriggio per le dichiarazioni di voto e per il voto di fiducia, cui è seguito l’ok definitivo al testo, con 189 voti favorevoli, 32 contrari e 2 astensioni, e la conseguente conversione in legge.
A tal riguardo, il capogruppo del Carroccio a Palazzo Madama, Romeo, annunciando l’intenzione del partito di votare la fiducia, ha dichiarato: “In tutti i partiti ci sono sensibilità diverse. La Lega nei fatti ha votato a favore in Consiglio dei ministri e alla Camera e oggi voterà la fiducia al decreto. Poi è giusto e corretto dare spazio in Parlamento a posizione diverse. E’ meglio discuterli qua in Aula che nelle piazze, evitando che qualcuno possa strumentalizzare”.
In discussione, presso le Commissioni Affari Sociali e Cultura della Camera, invece,il Dl Green Pass2, che estende l’obbligo del Certificato Verde a docenti, lavoratori esterni di scuole e ai genitori o accompagnatori, alle Università, ai lavoratori esterni delle RSA (per cui, come per medici e operatori sanitari, è previsto l’obbligo vaccinale) e ai trasporti su lunga percorrenza. Qui, la Lega, ha nuovamente votato con l’Opposizione di Fratelli d’Italia il parere (comunque approvato)sul Decreto, spaccando ancora una volta la Maggioranza e ingenerando il malcontento nel Pd, nel M5S, in LeU, Italia Viva e Forza Italia, in quanto ,come spiegato dal capogruppo in Commissione Cultura di Fratelli d’Italia, Mollicone: “In VII° Commissione , la Maggioranza ha votato divisa su uno dei provvedimenti sul Green pass, misura ai limiti dell’incostituzionalità che lede i diritti dei cittadini. Il regolamento UE sul Green pass esplicita espressamente la necessità di non discriminare fra cittadini di serie A e serie B. Germania, Danimarca, Svezia e molte altre nazioni hanno evitato l’introduzione del Green Pass. Già in Galizia e Andalusia il Green pass è stato ritenuto non conforme. Continueremo la battaglia per la libertà degli italiani contro questo ‘lasciapassare’ per la vita sociale!”.
Intanto, il Governo è al lavoro sull’estensione dell’obbligo del Certificato Verde Digitale a tutti i dipendenti pubblici e privati a partire dalla metà di ottobre, per consentire di effettuare almeno la prima dose a chi non sia ancora vaccinato . Proprio, per questo, il Premier Draghi ha convocato per questo pomeriggio a Palazzo Chigi, insieme ai ministri Orlando (Lavoro e Politiche Sociali), Giorgetti (Sviluppo Economico), Brunetta (Pubblica Amministrazione) e Speranza (Salute), i sindacati, Cigil, Cisl e Uil, i cui segretari,Landini, Sbarra e Bombardieri, pur aprendo all’estensione dell’obbligo del Certificato sui posti di lavoro, hanno ribadito come la via maestra resti l’obbligo vaccinale introdotto per legge , come il costo dei tamponi debba essere a carico dello Stato e non dei lavoratori e come l’Inps debba garantire il pagamento dei contributi in caso di quarantena (al momento sospesi per assenza di coperture necessarie al rifinanziamento).
Per domani mattina , poi, prevista, ma non ancora calendarizzata, una riunione con le Regioni e una cabina di regia della Maggioranza, cui seguirà , nel pomeriggio, il Consiglio dei Ministri per il varo del provvedimento unico, che prevederà anche delle sanzioni pecuniarie e amministrative per chi dovesse trasgredire la norma.
D’accordo sulla ulteriore estensione del Green Pass, tutti i partiti della Maggioranza, ad eccezione della Lega, anche se il partito di via Bellerio appare diviso al suo interno. Infatti, se il capodelegazione e ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti, insieme con i Presidenti di Regione Zaia, Fontana e Fedriga , si dicono a favore, il segretario Salvini, evidenziando come vi siano questioni urgenti da risolvere come il caro bollette e la gestione della sicurezza e dell’immigrazione, ha dichiarato: “Ho parlato questa mattina con il ministro Giorgetti: al momento non esiste un progetto definito sull’estensione del Green Pass. La posizione della Lega è chiara : siamo per la difesa della salute dei cittadini, anche sui luoghi di lavoro. Ma non si può pensare di estendere l’obbligo del Green pass a 60 milioni di italiani”.
Una posizione , dunque, quella di Salvini, che ha suscitato le polemiche di PD, M5S, LeU e Italia Viva e Forza Italia, che hanno invitato la Lega a chiarire la propria posizione, sottolineando come il Green Pass sia lo strumento più immediato per evitare nuove chiusure.
Non solo Certificato Verde Digitale, però. Al centro dell’azione di Governo, anche il rincaro delle bollette di gas e luce , pari a 500 euro a famiglia (110 euro per le utenze elettriche e 400 per il gas), che scatterà a partite dal 1° ottobre e che farà sentire i suoi effetti sulle bollette di fine ottobre-novembre, causato sia dalla ripresa economica seguita alle chiusure determinate dalla pandemia, che dall’aumento del costo delle emissioni di Co2 stabilito dalla Commissione UE per le aziende che producono energia, inquinando.
Sul tavolo del Ministero dell’Economia e delle Finanze e dell’Esecutivo, alcune ipotesi di intervento per evitare gli aumenti, come richiesto all’unanimità da tutte le forze di Governo e dall’Opposizione: la riduzione dell’Iva, ora pari al 12-13%, al 4%, il taglio degli oneri di sistema (20% per la luce e 4%per il gas) che gravano sulle bollette e che corrispondono ai costi per smaltire le scorie nucleari, per sostenere la Ricerca, per il funzionamento delle rinnovabili e per sostenere i costi dell’Alta velocità, e l’introduzione di un bonus sociale, sulla base dell’ISEE, per le famiglie meno abbienti.
Il provvedimento del Governo dovrebbe costare tra i 2 e i 3 miliardi, provenienti dai fondi non utilizzati stanziati per i decreti legati all’emergenza Covid19 e dalle aste sulle emissioni di CO2. Già, a luglio, l’Esecutivo aveva scongiurato i rincari riducendo gli oneri dal 20 al 10%, per una spesa di 1-2 miliardi.
Rincari di gas e luce ,che hanno già fatto sentire i propri effetti sull’inflazione del mese di agosto , come rilevato dall’Istituto Nazionale di Statistica, secondo cui vi è stato un aumento del 2% (dall’1,9% di luglio). L’inflazione, dunque, continua ad accelerare portandosi a un livello non registrato da gennaio 2013 (+2,2%), a causa dei prezzi dei Beni energetici che continuano a registrare una crescita molto ampia per la componente regolamentata e non regolamentata .
Pur aumentando su base annua a un tasso inferiore al punto percentuale, accelerano però anche i prezzi dei Beni alimentari , in particolare non lavorati, determinando il ritorno della crescita dei prezzi del carrello della spesa (non accelera da febbraio 2021). Aumentati infatti a +0,6%, (su base annua dalla variazione tendenziale nulla di luglio), i beni per la cura della casa e della persona.
Nel frattempo,a Strasburgo, si è svolto il discorso sullo stato dell’Unione, pronunciato dalla Presidente della Commissione Von der Leyen, la quale ha toccato vari temi, a cominciare dalla pandemia e dalla campagna vaccinale: “Siamo leader nel mondo sui vaccini. Oltre il 79% della nostra popolazione è vaccinata. Siamo stati gli unici ad aver diviso oltre la metà dei nostri vaccini col resto del mondo, con oltre 700 milioni. Le differenze tra i tassi di vaccinazione nella nostra Unione sono preoccupanti. Quindi dobbiamo mantenere lo slancio. E l’Europa è pronta. Disponiamo di 1,8 miliardi di dosi supplementari. Un quantitativo sufficiente per noi e per i nostri vicini per quando saranno necessari i richiami. Cerchiamo di fare il possibile per garantire che la pandemia non si trasformi in una pandemia dei non vaccinati” .
Poi, presentando all’Europarlamento, la campionessa italiana paralimpica, Bebe Vio, che ha ricevuto una standing ovation dagli eurodeputati, ha detto: “Se sembra impossibile allora si può fare. Molti di voi la conosceranno: è un’atleta che ha vinto la medaglia d’oro per l’Italia e quest’estate ha conquistato il mio cuore. Quello che però forse non sapete è che, soltanto ad aprile, le era stato detto che era in pericolo di vita. Ha subito un’operazione, ha lottato, si è ripresa. E appena 119 giorni dopo aver lasciato l’ospedale ha conquistato una medaglia alle Paralimpiadi. Onorevoli deputate e deputati, date il benvenuto assieme a me a Beatrice Vio. Così giovane, Bebe ha già dovuto affrontare molti ostacoli. La sua storia è l’emblema di una rinascita contro ogni aspettativa. Di un successo raggiunto grazie al talento, alla tenacia e ad un’indefessa positività. E’ l’immagine della sua generazione: una leader e una sostenitrice delle cause in cui crede, che è riuscita a raggiungere tutto questo rimanendo fedele alla sua convinzione secondo cui, se sembra impossibile, allora si può fare. Questo è lo spirito dei fondatori dell’Europa e questo è lo spirito della prossima generazione dell’Europa. Facciamoci dunque ispirare da Bebe e da tutti i giovani che cambiano la nostra percezione di ciò che è possibile, che ci dimostrano che è possibile essere chi vogliamo essere. E che è possibile raggiungere tutto quello in cui crediamo”.
Quindi, a proposito di giovani, ha annunciato: “Proporremo di dichiarare il 2022 l’anno europeo dei giovani, celebreremo un anno dedicato ai giovani che hanno tanto dato agli altri. Introdurremo il programma Alma per permettere ai giovani che non lavorano e non fanno formazione di poter avere esperienza lavorativa in un altro Stato membro”.
A seguire, ha poi affrontato il tema della difesa comune europea e della crisi afghana: “Lavoriamo con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg su una nuova dichiarazione congiunta che sarà presentata prima della fine dell’anno. Dobbiamo investire nella nostra partnership. Ma questa è solo una parte dell’equazione. Dobbiamo fare di più da soli. Dobbiamo gettare le basi per un processo decisionale collettivo, con quella che definirei “conoscenza situazionale. Se gli Stati membri attivi nella stessa regione non condividono le loro informazioni a livello europeo, siamo destinati a fallire. E’ essenziale quindi migliorare la cooperazione in materia di intelligence; non si tratta solo di intelligence in senso stretto, ma della necessità di accorpare le conoscenze provenienti da tutti i servizi e da tutte le fonti, dallo spazio ai formatori del personale di polizia, dall’open source alle agenzie di sviluppo. Dal loro lavoro scaturisce un patrimonio dalla portata e profondità uniche. Esiste già, ma possiamo usarlo per prendere decisioni informate solo se disponiamo di un quadro completo della situazione. Al momento non è così. Abbiamo le conoscenze, ma separate. Le informazioni sono frammentarie. Per questo motivo l’Ue potrebbe prendere in considerazione la creazione di un proprio “Centro comune di conoscenza situazionale” per accorpare tutte le diverse informazioni. E per essere meglio preparati, pienamente informati e in grado di decidere. L’Europa dovrebbe essere il luogo in cui si sviluppano gli strumenti di cyberdifesa. Anche gli Stati membri devono fare di più. Il primo passo è una valutazione comune delle minacce con cui dobbiamo confrontarci e un approccio comune per affrontarle. La futura ‘bussola strategica’ è una parte cruciale di questa discussione. E dobbiamo decidere come sfruttare tutte le possibilità già previste dal trattato. Per questo, durante la presidenza francese, convocherò con il Presidente Macron un vertice sulla difesa europea. E’ tempo che l’Europa passi alla fase successiva. Voglio essere innanzitutto chiara: noi siamo al fianco del popolo afghano. Delle donne, dei bambini, dei giornalisti, dei difensori dei diritti umani, penso alle giudici donne che si nascondono. Coordineremo gli impegni con gli Stati membri per portarli in sicurezza. Dobbiamo sostenere gli afghani nei Paese e negli Stati vicini. Dobbiamo fare tutto il possibile per evitare un rischio concreto di carestia e di disastro umanitario. Aumenteremo aiuti umanitari di 100 milioni di euro con un nuovo capitolo che presenteremo nelle prossime settimane”,
Infine, su Riforma fiscale, Sanità, clima e libertà di stampa, ha spiegato: “Avvieremo una discussione sulla governance economiche nelle prossime settimane; l’obiettivo e’ costruire un consenso sulla strada da seguire ben prima del 2023. Facciamo tutto il possibile per evitare che questa situazione si muti in una pandemia dei non vaccinati. Bisogna fare di più a Glasglow, perché gli impegni di riduzione entro il 2030 non bastano. La relazione dell’Iccp non lascia margine ai dubbi. Se il patto verde europeo ha un anima è il nuovo Bauhaus europeo. Qualcosa sta cambiando: siamo la prima economia ad aver presentato una relazione dettagliata. Ue raddoppierà finanziamenti esterni per biodiversità. La Cop 26 di Glasgow sarà il momento della verità per la comunità globale quando la volontà delle superpotenze dovrà essere supportata da piani concreti perché gli attuali impegni presi non manterranno il riscaldamento globale entro gli 1,5 gradi. Sul clima “ogni Paese ha le sue responsabilità” e “gli obiettivi espressi dal presidente Xi per la Cina sono incoraggianti, ma ci aspettiamo la stessa leadership nel decidere come la Cina raggiungerà tali obiettivi. Il mondo sarebbe sollevato se (la Cina, ndr) dimostrasse come raggiungere il picco delle emissioni entro la metà del secolo e abbandonare il carbone in patria e oltre. Quanto alla stampa, le giornaliste e i giornalisti vengono attaccati semplicemente perché svolgono questo lavoro, vengono minacciati o addirittura assassinati. Hanno lottato per il diritto all’informazione, che è un bene pubblico. Vogliamo sostenere il loro lavoro e contrastare chi mette a repentaglio la libertà dei media. C’è bisogno di una legge che garantisca l’indipendenza dei media, e verrà proposta una legge sulla libertà dei media perché difendendo la libertà dei media, difendiamo anche la nostra democrazia”.
Il discorso della Presidente Von der Leyen, è stato così commentato dal Commissario agli Affari Economici, Gentiloni: “E’ stato un discorso, quello di Ursula von der Leyen, di orgoglio e di ambizione direi. Orgoglio, per i risultati, le vaccinazioni, il green pass, i fondi di Recovery, quello che è stato fatto nell’ultimo anno ma anche di ambizione almeno su tre terreni: continuare l’intervento in economia, senza ripetere gli errori della crisi precedente, quindi riaprendo immediatamente la discussione sul Patto di stabilità; secondo l’ambizione geopolitica sulla difesa comune e l’annuncio di un lavoro con la presidenza francese su questo e terzo il tema del green deal e il mantenimento di una leadership europea, naturalmente con le sfide che questo comporta sul piano sociale. Sulla difesa comune europea, i tempi non sono affatto prematuri. C’è la famosa espressione ‘se non ora quando’ che mi sembra si adatti perfettamente al tema, non perché si tratti di costruire una alternativa alla Nato, che resta l’alleanza militare più importante al mondo, ma perché è evidente che soprattutto in alcune aree come Mediterraneo, Balcani e Africa e Medio Oriente non avremo più una presenza continua degli Usa come quella che abbiamo avuto per decenni nel Dopoguerra. Un gigante economico come l’UE non può essere del tutto privo di una presenza geopolitica e di una difesa comune significativa. Adesso, mi sembra che ci sia da parte di tutti i maggiori paesi europei la consapevolezza che quello che dice von der Leyen è assolutamente necessario. Vediamo se l’occasione della presidenza francese può essere quella buona per fare un passo in avanti. Quanto alla riforma fiscale, il consenso sulla riforma dell’UE è difficile se ragioniamo come se fossimo di fronte a un nuovo capitolo della discussione degli anni precedenti, mentre è chiaro che siamo di fronte ad almeno un paio di sfide nuove. La prima è far fronte a una situazione creata dalla pandemia che ha portato livelli di debito e anche le sfide all’economia reali a livello senza precedenti. E, in secondo luogo, fare fronte all’impegno per la transizione climatica che tutti sappiamo quanto sia impegnativa. Quindi, se la guardiamo proiettata in avanti, questa discussione non è che diventi facile naturalmente ma può avere, io credo da parte della Commissione, un ruolo attivo di proposta e di leadership. Poi naturalmente vedremo la discussione con i Paesi membri ma io sono consapevoli delle divisioni ma penso che il contesto nuovo in cui ci siamo possa consentire di affrontarle in modo diverse, più positivo”.
Difesa e sicurezza comune, pandemia, campagna vaccinale , riforme, anche al centro dell’intervento del Presidente della Repubblica Mattarella, che, nella prima sessione del vertice Arrailos sul tema: “Unione Europea sulla via dell’autonomia strategica: responsabilità e opportunità“, a proposito dell’Unione Europea, ha detto: “Ci troviamo un punto di svolta per il futuro dell’Unione europea, integrare e completare i tanti cantieri aperti: questo lo dobbiamo alle nuove generazioni. Le sfide di questi anni ci portano ad alzare le nostre ambizioni. E’ ineludibile un passo avanti per costruire una credibilità maggiore in tema di sicurezza che sia naturalmente complementare con la Nato. Serve una maggior presenza dell’Europa, bisogna colmare il divario tra attese e risposta. Serve una Ue protagonista, autorevole e con una identità precisa. La pandemia ci ha condizionato fortemente, tra lutti e sofferenze, e ha reso evidente la nostra comune vulnerabilità; paradigma dei tanti problemi globali che nessuno dei nostri Paesi è in condizione di affrontare. La pandemia- ha aggiunto il capo dello Stato- ci ha spinto a predisporre strumenti nuovi, agendo rapidamente, per rispondere alle attese degli europei che chiedevano protezione e sostegno. Next Generation non è soltanto un piano di resilienza e ripresa ma un programma a lungo termine verso una doppia transizione, verde e digitale. Si tratta di costruire il nostro futuro. Next Generation è la strategia. Il percorso per realizzarlo è l’autonomia dell’Unione. Per dar vita a questa prospettiva vi sarà bisogno di investimenti considerevoli, sia nel settore industriale sia nella riqualificazione della forza lavoro; investimenti che nessun Paese da solo può porre in campo. Basterebbe la doppia transizione, verde e digitale, per comprendere che si tratta di un’impresa dalla quale scaturirà una Unione alla cui base sarà la sovranità condivisa. Questa è, del resto – a me sembra – l’unica strada per salvare e mantenere le nostre sovranità senza che divengano, se isolate, illusorie. La Conferenza sul futuro dell’Unione rappresenta una grande storica occasione. Non dobbiamo ridurla a uno scialbo momento di ordinaria amministrazione. Dovremo impegnarci , senza remore e senza temi intoccabili- per completare i tanti ‘cantieri aperti’ della nostra integrazione. L’Unione economica e monetaria, l’effettiva capacità fiscale, un vero pilastro sociale. Non possiamo ignorare che il mondo , e il nostro vicinato , è attraversato da gravi tensioni. Nelle ultime settimane abbiamo assistito al precipitare della situazione in Afghanistan. Ancor più vicino a noi le crisi non si placano: dalla Siria al Mediterraneo Orientale; dall’irrisolta questione ucraina alla allarmante situazione in Bielorussia. Tutto ciò ci pone di fronte a scelte che riguardano tanto la dimensione interna quanto quella esterna dell’Unione Europea. Da un lato , è necessario riflettere su quali sono gli interessi condivisi dell’Unione e cosa occorre per tutelarli, per conseguire una effettiva autonomia strategica. Dall’altro dobbiamo definire il ruolo che l’Unione deve esercitare nella comunità internazionale: in che modo possiamo essere incisivi nell’affermazione del multilateralismo efficace che da anni indichiamo nella nostra azione esterna; come proiettare, anche al di fuori dei nostri confini, i valori e i principi su cui si fonda l’Europa. Nel corso di quest’anno abbiamo compiuto, insieme, passi avanti significativi. Le crisi ci hanno insegnato come la tutela delle nostre sovranità passi necessariamente attraverso la difesa e lo sviluppo della sovranità condivisa nell’Unione. E’ ineludibile, quindi, definire quella che è stata chiamata la ‘bussola strategica’ per fare dell’Europa un attore protagonista e non un comprimario nella comunità internazionale, delineando una prospettiva strategica nell’ambito della cui cornice si inquadra la politica di sicurezza. Un’Unione europea della difesa” che allarghi la cooperazione anche nel campo dell’Intelligence. “Credo che si possa dire che l’Unione non può restare nelle attuali condizioni: o si completa il suo edificio o si rischia che venga meno, con tutto ciò che ci ha consegnato, di pace, di diritti, di prosperità. Questa esigenza richiama anche la definizione di una politica estera comune e lo sviluppo congiunto di capacità nel settore di sicurezza e difesa. Il caso Afghanistan ,come pochi anni addietro il caso, tuttora aperto, della Siria , ha plasticamente raffigurato una Unione incompleta che ha bisogno ineludibile di costruire , e aggiungo rapidamente , una propria autonoma credibilità nell’ambito delle relazioni internazionali. Anche in questa visione, l’Unione si pone in piena complementarietà con la Nato, rafforzando il suo ruolo di produttore di sicurezza. Accrescere le nostre capacità, fare dell’Unione un attore più credibile è importante per l’Europa e, vorrei aggiungere, lo è anche per gli Stati Uniti, in un mondo sempre più caratterizzato dal protagonismo di grandi soggetti internazionali. La presenza efficace tra questi dell’Unione Europea rafforza il rapporto transatlantico anche nel dialogo con gli altri interlocutori”.
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