-Via libera da parte di Camera e Senato allo scostamento di Bilancio da 8 miliardi, di cui 5 per finanziare il Dl Ristori Quater in arrivo fra domenica e lunedì. Sostegno all’ulteriore deficit, anche dall’Opposizione di Centrodestra, ricompattatasi sul sì, dopo l’accoglimento delle proposte di indennizzo e rinvio delle scadenze fiscali per Autonomi, Partite Iva, imprese e commercianti. Il Premier Conte: “Ottimo segnale”. Maggioranza soddisfatta, ma il segretario Pd Zingaretti precisa: “Bene convergenza, ma nessun Governissimo”. Nel pomeriggio, vertice del Presidente del Consiglio con i capidelegazione e con i Ministri per fare il punto sul nuovo Dpcm per le festività natalizie, che dovrebbe entrare in vigore il 4 dicembre. Allo studio, norme per il coprifuoco, gli spostamenti, i viaggi all’estero e l’apertura dei negozi. Sull’apertura degli impianti sciistici, si cerca invece una soluzione comune in UE, ma da Bruxelles fanno sapere che la decisione spetta ai Governi nazionali. Al centro del dibattito, anche la possibile riapertura delle scuole, che potrebbe avvenire tra il 9 e il 14 dicembre, previa analisi e confronto sui dati epidemiologici. In parallelo, riunione del ministro per gli Affari Regionali Boccia e del ministro della Salute Speranza con i Presidenti di Regione sull’aggiornamento dei dati di contagio in vista del monitoraggio settimanale per l’assegnazione della fascia di rischio e sulle misure che saranno contenute nel Dpcm natalizio.
-Confronto tra il Ministro dell’Economia Gualtieri e l’omologo francese Le Maire: “Impegno UE per fondo di sostegno ai settori più colpiti. Stop scadenze fiscali per tutti i settori in perdita”. Presentata dal titolare del Tesoro, l’agenda della presidenza italiana per il G20. Al centro del confronto, anche il Recovery Plan e il Mes, in vista dell’Ecofin del 30 novembre. Istat, a ottobre lieve incremento dell’import, in calo invece l’export.
di Federica Marengo 26 novembre 2020
Via libera della Camera, con 552 sì, nessun voto contrario e nessun astenuto, e del Senato, con 278 sì, 4 no e 4 astenuti, alla risoluzione di Maggioranza sulla scostamento di Bilancio da 8 miliardi, di cui 5 per finanziare il Dl Ristori Quater, in arrivo con ogni probabilità fra domenica e lunedì, che prevede ulteriori aiuti per le categorie più colpite dalle misure restrittive introdotte da Dpcm e ordinanze, la conferma per dicembre delle sospensioni fiscali già previste per novembre e il rinvio delle scadenze fiscali, il secondo acconto Irpef, Ires, Irap e Iva, previsto per il 30 novembre al 30 aprile 2021, per chi abbia subito un calo di fatturato del 33% sul semestre.
Voto quasi unanime dunque, in entrambe le Camere, anche grazie al sì dell’Opposizione di Centrodestra, con Lega e Fratelli d’Italia ricompattatesi intorno a Forza Italia, che nelle settimane scorse aveva già annunciato la disponibilità a collaborare con l’Esecutivo per sostenere sia la richiesta di ulteriore deficit (la quarta dall’inizio della pandemia, per un totale di 104 miliardi), che per la Manovra, all’esame della Camera a partire dal 18 dicembre, a condizione che fossero accolte le sue proposte sugli indennizzi e il rinvio delle scadenze fiscali per gli Autonomi, le Partite Iva, le imprese, i commercianti e gli artigiani, precisando come il voto a favore non avesse nulla a che vedere con il sostegno al Governo né prefigurasse un ingresso in Maggioranza del partito.
Tuttavia, mentre il segretario della Lega , Salvini, auspica l’apertura di un confronto più ampio su scuola e riforma fiscale e Fratelli d’Italia, evidenzia come “alla Maggioranza non sia riuscito di dividere il Centrodestra, a cui ha dato ragione”, le forze dell’Esecutivo, a cominciare dal Pd, con il segretario Zingaretti (“L’Italia che si unisce sulle cose da fare in questa drammatica emergenza è una buona notizia. Abbiamo combattuto per questo obiettivo ora raggiunto. Adesso sconfiggiamo il Covid: ridiamo fiducia e speranza alle persone. Bene convergenza, ma nessun Governissimo” ) passando per LeU, e M5S, con l’ex capo politico e ministro degli Esteri Di Maio (“Il voto alla Camera è “un grande segnale di unità e di lealtà istituzionale nei confronti del Paese. Questo voto ci permetterà di continuare a sostenere lavoratori autonomi, commercianti, artigiani, professionisti che più di tutti stanno subendo la crisi legata alla pandemia. Avanti così”) si sono dette soddisfatte, con il Presidente Conte, che ha dichiarato: “La votazione alla Camera sulla risoluzione di Maggioranza relativa allo scostamento di bilancio, è un ottimo segnale in questo momento di particolare difficoltà che sta attraversando il Paese. Tra le forze di Opposizione prevale la via del dialogo e di un approccio costruttivo e per questo ringrazio, in particolare, quanti l’hanno voluta perseguire sin dall’inizio, con determinazione, ma sempre nella chiarezza dei ruoli. Il voto che si è appena concluso è anche il segno che le linee di intervento programmate dal Governo, che contemplano misure di sostegno a favore di imprese e famiglie, con particolare attenzione anche agli autonomi e alle partite Iva , sono indirizzi che godono di ampio apprezzamento da parte di tutte le forze politiche, in quanto ritenute, evidentemente, rispondenti ai bisogni più urgenti della comunità nazionale. Auspico che questo clima di confronto e di dialogo possa accompagnare anche i prossimi, delicati passaggi che dovremo affrontare per uscire da questo periodo di emergenza”.
Soddisfatto, anche il ministro dell’Economia Gualtieri , che a margine del bilaterale con l’omologo francese Le Maire, incontrato alla vigilia dell’Ecofin, la riunione dei Ministri delle Finanze dell’area Euro, del 30 novembre, nel quale si deciderà sulla riforma del Mes, illustrando il piano della Presidenza italiana del G20, ha detto: “E’ positivo che si realizzi una convergenza più ampia anche con le forze che intenderanno sostenere questo scostamento e quindi rinvio largo scadenze fiscali. Richieste analoghe sul rinvio delle scadenze fiscali venivano anche da una parte dell’Opposizione che abbiamo valutato positivamente”.
Quindi, sull’incontro con Le Maire, ha riferito: “Francia e Italia sono strettissime alleate, sono nazioni amiche, sono state a fianco nelle scelte importanti assunte a livello europeo negli ultimi mesi, a partire dal Next Generation UE. Oggi , c’è stato un proficuo scambio di vedute su numerosi dossier”, per poi annunciare: “Abbiamo condiviso la necessità di lanciare una proposta comune, a livello europeo, per avere nuovo supporto economico comune per i settori più impattati, che saranno più impattati anche nei prossimi mesi, a partire dalle vacanze di Natale: stazioni sciistiche, bar e ristoranti, settore del turismo. Occorre anche da questo punto di vista un ulteriore impegno comune a livello europeo”.
Quanto all’aumento del debito prodotto per salvare lavoro e imprese dalla crisi innescata dalla pandemia, il titolare del Tesoro ha spiegato, in linea con l’omologo francese, che quest’ultimo va ripagato interamente, senza sconti, di cui l’Italia, come la Francia, non ha bisogno grazie all’apporto della Banca Centrale Europea.
Infine, sul Mes, Meccanismo di Stabilità Economica, ha precisato che in discussione all’Ecofin sarà la riforma del Fondo internazionale Salva Stati e non l’accesso alla linea di credito a basso interesse per le spese sanitarie dirette e indirette, che in queste ore sta dividendo nuovamente la Maggioranza con il No all’utilizzo, ribadito dal M5S con un post pubblicato sul Blog delle Stelle, dopo le pressioni di Pd, Italia Viva e LeU.
Ottimista su una nuova fase di collaborazione con le Opposizioni, anche il Viceministro all’Economia, Misiani, che ha sottolineato: “La Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità, anche con i voti delle Opposizioni, la richiesta del Governo di un ulteriore scostamento di bilancio di 8 miliardi. E’ un voto molto positivo, una risposta concreta del Parlamento agli appelli del Capo dello Stato e alle attese del Paese per la massima condivisione dello sforzo di sostegno delle imprese e dei lavoratori che stanno soffrendo le conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria” , riecheggiato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, D’Incà, che ha sottolineato: “Un segnale di grande responsabilità verso il Paese da parte di tutte le forze politiche. Un passaggio che certifica, anche da parte delle Opposizioni, la correttezza del lavoro svolto in questi mesi dal Governo”.
Intanto, Governo al lavoro sul Dpcm con le nuove misure per le festività natalizie, in vigore dal 4 dicembre. Allo studio del Premier Conte, che nel pomeriggio di oggi ha riunito nuovamente i capidelegazione di Maggioranza e i Ministri competenti, alcune questioni come: lo spostamento del coprifuoco dalle 21:00 alle 22:00 per consentire l’apertura prolungata dei negozi al fine di favorire lo shopping, evitando però gli assembramenti, il quale però potrebbe essere anticipato alle 21:00 sia in occasione della Vigilia di Natale che per il Capodanno, sebbene si discuta nel primo caso per una deroga atta a consentire la partecipazione alla Messa di Natale, la mobilità tra le Regioni, che potrebbe scattare solo in caso le Regioni fossero collocate tutte in area Gialla a basso rischio contagio e limitatamente al ricongiungimento tra parenti di primo grado, la quarantena, i controlli e i test per chi faccia ritorno dall’Estero e il cenone limitato ai conviventi e comunque ristretto a poche persone.
Riguardo all’ipotesi di anticipare il coprifuoco alle 21:00 per la notte della Vigilia , secondo fonti di stampa, il ministro Boccia avrebbe affermato: “Seguire la Messa e lo dico da cattolico due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia. Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre. Questa è eresia non facciamo i sepolcri imbiancati. Papa Francesco ha dato un esempio bellissimo a tutti nella scorsa Pasqua, a partire dalla Via Crucis. Il Natale non si fa con il cronometro, ma è un atto di fede”.
Sul tavolo, poi, anche la questione della riapertura degli impianti sciistici, per la quale Conte si è detto impegnato a trovare un coordinamento su una normativa a livello europeo per evitare la concorrenza degli altri Stati membri (si starebbe valutando anche l’ipotesi di una chiusura delle frontiere, richiesta dai Presidenti di Regione), trovando una sponda nel presidente francese Macron e nella cancelliera Merkel (entrambi favorevoli alla chiusura delle piste da sci fino a gennaio), a dispetto del no alla chiusura dell’Austria, che ha anche avanzato la richiesta a Bruxelles di ristori in caso di stop obbligato, e in ambito extra Unione, della Svizzera che ha già annunciato l’apertura degli impianti di risalita, secondo rigidi protocolli di sicurezza.
A tal proposito, proprio oggi, è arrivata la precisazione da parte della Commissione UE, che a decidere sulla riapertura degli impianti debbano essere i Governi nazionali, poiché di loro competenza, potendo la UE solo “raccomandare” la chiusura, ma non disporla.
Tale prospettiva, preoccupa e allarma non poco le Regioni dell’arco alpino che hanno denunciato perdite fino a 20 miliardi , creando una certa tensione con il Governo, tensione registratasi anche nella riunione di questo pomeriggio con il ministro per gli Affari Regionali Boccia, il Ministro Speranza, e i Presidenti delle altre Regioni,l’Anci e l’Upi, per discutere sia delle misure del Dpcm per le festività che degli eventuali cambiamenti di fascia di rischio (la Lombardia potrebbe passare dalla fascia rossa a quella arancione di rischio), alla luce dei primi dati che saranno analizzati domani , come ogni settimana,dalla cabina di regia del Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità .
Nel corso della riunione , i Presidenti di Regione avrebbero chiesto ristori immediati per le categorie più colpite dalle misure restrittive in vigore dall’ultimo Dpcm e dalle ordinanze del Ministero della Salute, incassando l’ok di Boccia, che ha fatto riferimento a un fondo da 250 milioni.
Sul tavolo, poi, anche la riapertura delle scuole, fra il 9 e il 14 dicembre, caldeggiata dalla Ministra dell’Istruzione Azzolina, sostenuta dalla ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia Bonetti, in quota Italia Viva, che ha parlato di errore nel disporre la didattica a distanza per le Superiori, e dal M5S, ma non dal Pd e dal Ministro della Salute Speranza, che hanno rilanciato sulla necessità di prendere decisioni solo sulla base dei dati epidemiologici.
Perplessità, quella per un rientro a dicembre in aula ,in presenza , degli studenti di Seconda , Terza Media e delle Superiori , attualmente in didattica a distanza, espressa anche dai sindaci, già confrontatisi ieri con la titolare di Viale Trastevere, e dagli stessi Presidenti di Regione, dettisi contrari (eccetto il Presidente della Toscana Giani, favorevole a un ritorno in presenza almeno per le classi della Seconda e Terza Media), da posticipare a dopo il 6 gennaio, in quanto, non vi sarebbero le condizioni per una riapertura , restando ancora da sciogliere nodi come quello del potenziamento dei trasporti e degli orari scaglionati di ingresso e uscita.
Tutto ciò nel quadro di un’emergenza non solo sanitaria , ma anche economica, con un nuovo allarme lanciato dal capo economista della Banca Centrale Europea, Lane su una “ripresa lunga e piena di rischi” e l’esortazione a “rendere operativo il Recovery Fund senza ritardi”, sebbene non manchino segnali positivi come il lieve incremento dell’import (+1,7%) di beni di consumo durevoli e intermedi, registrato dall’Istat-Istituto Nazionale di Statistica, a ottobre, a fronte, invece, del calo dell’export , su base mensile (-2,6%) e del (-10%), rispetto al 2019, soprattutto dei beni di consumo non durevoli.
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