-Firmato stamane, dopo l’approvazione notturna, il nuovo Dpcm , in vigore a partire da domani e fino al 13 novembre. Impressa una stretta a feste private e pubbliche, gite, cerimonie e sport di contatto amatoriale. Modifiche, anche sui tempi di quarantena. No, invece, alla didattica a distanza per le ultime classi delle Superiori ed è polemica con le Regioni, che avevano chiesto la misura alla luce di una riduzione della capienza sui mezzi di trasporto. Il Ministro Boccia (Affari Regionali): “Priorità a Lavoro e Scuola”. Le proteste dell’Opposizione di Centrodestra: “ Il Governo non coinvolge le Opposizioni e il Parlamento”.
-Il ministro dell’Economia Gualtieri alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla Nota di aggiornamento al Documento finanziario: “Pil ai livelli pre-Covdi19 nel 2022. Giù le tasse con riforma del Fisco in 3 anni, taglio del cuneo fiscale e fiscalità di vantaggio nel Mezzogiorno. Nel 2021, assegno unico per le famiglie. Valutiamo proroga moratoria per le imprese”. Le stime del Fondo Monetario Internazionale: Pil 2020 in rialzo a -10,8%, ma rimbalzo 2021 più lento (5,2%). Su anche debito pubblico e disoccupazione.
-Governo alle prese con il voto del Parlamento sulle linee guida del Recovery Plan per accedere alle risorse del Recovery Fund, con la Nadef , il documento programmatico di Bilancio e il Mes. Conte al Senato per l’informativa in vista del Consiglio Europeo del 15 e del 16 ottobre.
di Federica Marengo martedì 13 ottobre 2020
Il nuovo Dpcm con le misure più restrittive per contenere l’aumento dei contagi da Covid19 è stato varato nella notte scorsa e firmato stamane dal Premier Conte. Ecco , dunque, le principali norme in vigore da domani e fino al 13 novembre.
– Obbligo, sull’intero territorio nazionale , di avere sempre con sé le mascherine, e di indossarle nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto “a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli e delle linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande“. Esclusi dall’obbligo di indossarla i bambini al di sotto dei sei anni, le persone affette da malattie e disabilità non compatibili con l’utilizzo e gli sportivi, compreso chi pratica corsa e jojng.
-Chiuse sale da ballo e discoteche all’aperto e al chiuso; sì alle fiere e ai congressi ,invece. Quanto alle feste , vietate in tutti i luoghi pubblici e privati. Consentite solo le feste legate a cerimonie religiose o civili e con un massimo di trenta invitati. Fortemente raccomandato di evitare feste nelle abitazioni e di ricevere persone non conviventi in numero non superiore a sei e indossando le mascherine.
-Stretta sui bar , ristoranti, gelaterie e pasticcerie, le cui attività sono consentite fino alle 24:00 con servizio al tavolo e sino alle 21:00 in mancanza di tale servizio. Resta però consentita la”ristorazione con consegna a domicilio” e la “ristorazione con asporto”, ma “con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze dopo le 21:00”.
-Stop a gite scolastiche , i viaggi d’istruzione, i gemellaggi, le visite guidate , le uscite didattiche programmate “di ogni ordine e grado, fatte salve le attività inerenti i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, nonché le attività di tirocinio”.
-Confermato, invece, per cinema e teatri il limite di 200 partecipanti al chiuso e di 1000 all’aperto, con il vincolo di un metro tra un posto e l’altro e di assegnazione dei posti a sedere. Sospesi, gli eventi che implichino assembramenti , se non è possibile mantenere le distanze. “Le Regioni e le Province autonome possono stabilire, d’intesa con il Ministro della Salute, un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi. Sono comunque fatte salve le ordinanze già adottate dalle Regioni e dalle Province autonome”.
-Consentita per le competizioni sportive la presenza di pubblico “con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1000 spettatori” all’aperto e 200 al chiuso. Garantita la distanza di un metro e la misurazione della febbre all’ingresso. Regioni e Province autonome, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, potranno stabilire, d’intesa con il ministro della Salute, un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi e degli impianti; con riferimento al numero massimo di spettatori per gli eventi e le competizioni sportive non all’aperto, sono in ogni caso fatte salve le ordinanze già adottate dalle regioni e dalle province autonome”.
– Vietate tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto amatoriali. Gli sport di contatto sono invece consentiti, “da parte delle società professionistiche; a livello sia agonistico che di base; dalle associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP), nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi”.
-Il potenziamento per il 70% dello smart working.
Il provvedimento,inoltre, recepisce le nuove norme sulla quarantena stabilite dal ministero della Salute di concerto con il Comitato Tecnico Scientifico, che prevedono dieci giorni di quarantena per gli asintomatici, dieci giorni più tre senza sintomi con un tampone negativo per i sintomatici e il ritorno alla vita sociale per un positivo a lungo dopo ventuno giorni. Tamponi rapidi per le scuole e presso i medici di famiglia.
Sul testo, che, però non ha convinto del tutto le amministrazioni locali, le quali, tramite il Presidente della Conferenza delle Regioni, Bonaccini, hanno espresso le loro rimostranze e chiesto correzioni su almeno due nodi: Scuola e Trasporti, si è espresso con soddisfazione il ministro per gli Affari Regionali Boccia, che ,ai microfoni di Radio Anch’io su Radio Uno Rai, ha detto: “L’Italia, è a pieno regime e noi dobbiamo difendere lavoro e scuola e dobbiamo farlo con tutte le forze e per farlo serve costruire una trincea prima degli ospedali. È evidente che noi stiamo facendo tutto questo perché vogliamo che lavoro e scuola vengano protetti e tra lavoro, scuola e divertimento e una partita di calcetto, c’è qualche irresponsabile che pensa sia meglio la partita di calcetto. La verità è sempre stata detta agli italiani. È evidente che ogni intervento che facciamo prima del locdown tende ad evitare che quello scenario si avveri . È uno scenario possibile se stiamo fermi, ma noi non siamo mai stai fermi e abbiamo sempre fatto misure restrittive, prudenti che avevano un unico obiettivo che ribadisco la protezione e la difesa della vita, che vengono prima di tutto il resto. Prima del divertimento, prima dello svago e in alcuni momenti drammatici prima del business, vengono prima di tutto. Questo è l’approccio che c’è stato anche in questa fase, assolutamente nuova. A differenza di marzo e aprile scorsi, ogni mattina tra le 7 e le 7,50 escono di casa almeno 10 milioni di italiani e tra gli 8 e 8 e mezzo si fermano negli stessi luoghi che sono le scuole, gli altri tornano a casa perché sono genitori o nonni che accompagnano i bambini piccoli. E’ apparso purtroppo nella vita di tutti i cittadini del mondo che il Coronavirus c’è e che ogni giorno ci sono analisi e valutazioni e ogni mese si fanno misure”.
Parole,quelle di Boccia, cui ha fatto seguito la nota del Presidente della Conferenza delle Regioni e Presidente della Regione Emilia Romagna, Bonaccini, nella quale si legge: “Sul Dpcm, varato dal Governo, la Conferenza delle Regioni ha espresso un parere condizionato ad alcune osservazioni già inviate al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai Ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia. Le misure adottate in queste ore dal Governo sul versante sanità ,rispondono a richieste e sollecitazioni che le Regioni avevano rivolto all’Esecutivo nei giorni scorsi, in particolar modo per quanto riguarda l’allargamento dei test utilizzabili per un’efficace e più ampia azione di prevenzione anche attraverso prodotti che siano già certificati dalle autorità sanitarie di Paesi G7 e per quel che concerne il restringimento dei previsti periodi di quarantena e la previsione del tampone unico negativo per certificare la fine del periodo di contagiosità. Le Regioni chiedono però al Governo di prevedere adeguate forme di ristoro per i settori e le attività economiche che saranno interessati dalle limitazioni introdotte dal decreto, chiarire e circostanziare al meglio gli ambiti del concetto di ‘festa’ su cui si soffermano alcune disposizioni del provvedimento, verificare le misure previste in relazione agli aspetti concernenti il trasporto pubblico locale, approfondendolo scenario di contesto”.
Netto, poi, in relazione al problema della riduzione della capienza sui mezzi di trasporto dall’80% al 50% , che sarà affrontato domani pomeriggio nel corso di un tavolo convocato dalla ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti De Micheli presso il Ministero con le associazioni rappresentative delle aziende del Trasporto Pubblico Locale, le Regioni e gli Enti locali , il no da parte della ministra dell’Istruzione Azzolina alla didattica a distanza richiesta dalle Regioni per le ultime classi di scuola Superiore, ribadito all’Ansa: “I numeri e le analisi dell’Istituto Superiore di Sanità ci confermano che i contagi non avvengono dentro le scuole. L’attenzione deve essere invece orientata fuori, alle attività extrascolastiche, come ribadiamo da tempo. I ragazzi sono felici di essere tornati a scuola. E ci devono rimanere. Anche per quelli più grandi la didattica in presenza è fondamentale perché garantisce formazione ma anche socialità, che altrimenti i giovani andrebbero a cercare altrove”.
A seguire, da Palazzo Chigi, la conferenza stampa del Premier Conte, che ha così illustrato il Dpcm: “A notte tarda ho firmato il nuovo Dpcm che introduce le nuove misure che ci consentiranno di affrontare la nuova fase della pandemia, la curva epidemiologica sta salendo. Occorreranno nuovi sacrifici, ma così potremo affrontare la nuova fase. Alcuni Paesi versano in condizioni molto critiche l’Italia sta meglio, ma non possiamo permetterci distrazioni. Le nuove regole anti contagio comporteranno sacrifici ulteriori, ma siamo convinti che rispettando queste misure potremo adeguatamente affrontare questa nuova fase. Il nostro obiettivo è molto chiaro: evitare di far ripiombare il Paese in un lockdown generalizzato. L’economia sta ricominciando a correre, per tutelare l’economia e insieme la salute dobbiamo rispettare queste regole. Non manderemo le forze di Polizia nelle abitazioni private, però dobbiamo assumere comportamenti prudenti per gestire la fase. Dobbiamo migliorare i comportamenti anche in abitazioni private, l’evoluzione della curva si è innalzata soprattutto per dinamiche in ambito famigliare e amicale. Dobbiamo indossare mascherine se ci si avvicina a persone fragili, se si ricevono ospiti e vi invitiamo a limitare il numero di ospiti non più di sei e di non svolgere feste e party in casa, sono situazioni di insidie pericolose. I locali chiuderanno alle 24:00 dalle 21:00 si potrà solo consumare ai tavoli e non si potrà più consumare fuori per evitare assembramenti. Discoteche e sale da ballo il governo non le ha mai aperte: resteranno chiuse. Nei locali pubblici non saranno più consentite feste a meno che non siano connesse a cerimonie come Matrimoni o Battesimi e anche in questi casi con il limite di trenta partecipanti. Non saranno consentite partite di calcetto e di basket che tanto ci piacciono, non sarà consentitolo sport da contatto amatoriale mentre proseguirà per le società professionistiche e dilettantistiche che rispettano le linee guida. La nostra linea di azione è sempre la stessa: seguire e monitorare costantemente la curva, monitorare e studiare i dati e poi adottare le misure nel segno dell’adeguatezza e proporzionalità. Misure molto più restrittive sarebbero sproporzionate e rischierebbero di non essere rispettate. Ci impegniamo a non adottare misure più severe di quelle necessarie e tenere sotto controllo la curva. Sono misure mirate analizzando tutti i dati. Nell’ambito della scuola, le cose vanno abbastanza bene, lo diciamo incrociando le dita mentre l’evoluzione peggiore è nell’ambito delle relazioni amicali e familiari. Vogliamo scongiurare un lookdown generalizzato, dobbiamo rispettare le regole e muoverci in modo fiducioso. Cosa significa torsione della democrazia? Noi abbiamo fatto tutto quello che è necessario fare compatibilmente con la Costituzione per far fronte a una pandemia, noi abbiamo il dovere prioritario di tutelare la vitae la salute dei cittadini oltre a evitare che l’economia vada a rotoli. Le nostre misure sono nel segno dell’adeguatezza e della proporzionalità. E’ una situazione sicuramente critica quella dei trasporti perché al di là degli sforzi del contingentamento è chiaro che ci sono momenti di affollamento. Dobbiamo evitarli, continueremo a monitorare la situazione e a investire per garantire la sicurezza. Le linee guida del Recovery Fund sono state già mandate al Parlamento e c’è già un riscontro. Poi il tema dei progetti è ancora di là da venire. Le ricerche nel campo del vaccino stanno andando molto avanti se continuiamo a essere responsabili incroceremo i primi risultati positivi della ricerca scientifica in una prospettiva che ci rincuora”.
Quindi, al termine dell’incontro con la stampa, Conte ha raggiunto il Senato dove ha riferito, in vista della partecipazione al Consiglio Europeo del 15 e del 16 ottobre, mentre, in contemporanea, alla Camera, dopo la discussione tenutasi in mattinata al Senato e conclusasi con l’approvazione della Risoluzione della Maggioranza, e il respingimento di quella dell’Opposizione, i deputati, preceduti dall’appello alla collaborazione del ministro degli Affari Europei Amendola, hanno discusso della Relazione di Maggioranza sul Recovery Plan, le linee guida sul piano di riforme che l’Italia dovrà presentare a Bruxelles in prima bozza entro il 15 ottobre, per accedere alle risorse del Recovery Fund, pilastro del piano UE del Next Generation Eu, elaborato dalle Commissioni Bilancio e Politiche UE.
In merito, il Presidente del Consiglio, ha affermato: “L’Europa è chiamata ad essere unita, determinata nella recrudescenza del Covid. Dobbiamo continuare a lavorare speditamente nel programma Next Generation Eu: tutti gli Stati devono agire con lealtà. E’ obbligo morale per non dimenticare le vittime e offrire un futuro alle prossime generazioni. L’Italia appoggia la proposta della Presidenza tedesca per evitare rinvii. Non dobbiamo permettere che possano generarsi ritardi. Sul nodo dello stato di diritto, il Consiglio Europeo ha già adottato le sue posizioni. E’ un’occasione per riportare l’Italia sul sentiero di sviluppo equo e inclusivo. Auspico che il clima di leale collaborazione di tutti i gruppi che si è registrata nei mesi scorsi possa registrarsi anche in vista del voto sullo scostamento di bilancio. Il Governo prevede un assetto normativo ad hoc per la governace, l’attuazione, il monitoraggio del piano che sarà sottoposto alla valutazione del Parlamento. L’Italia ha l’ambizione di essere in prima linea su una sfida globale come il cambiamento climatico e confidiamo che la discussione sia ambiziosa: la pandemia ha aperto nuovi scenari anche sul fronte del clima, essenziale per una ricostruzione che poggi su nuove fondamenta. E un avvio tempestivo del Next Generation Eu è essenziale anche per questo tema. Valuterò con la massima attenzione la proposta della relazione volta a garantire ai soggetti attuatori incentivi per l’avanzamento dei progetti, nonché penalità per chi non rispetterà il cronoprogramma stabilito. Cogliamo lo spirito e l’obiettivo di questa proposta, assolutamente condivisi dal Governo: quello di assicurare tempi celeri e certi per la realizzazione del piano, essenziali per garantire il rapido assorbimento delle risorse europee ed evitare che ancora un vota come spesso in passato, possano rimanere sprecate”.
Insieme alla bozza del Recovery Plan, le cui linee guida riguardano la digitalizzazione, la transizione energetica, la rivoluzione green, la coesione territoriale e sociale, l’uguaglianza di genere, l’istruzione, la formazione e la Ricerca, entro il 15 ottobre , dovrà essere presentato a Bruxelles il documento programmatico di Bilancio (la cornice macroeconomica della Manovra 2021), sul quale in serata si terrà un vertice del Premier con il Ministro dell’Economia, Gualtieri e i capidelegazione di Maggioranza, in vista del voto di domani in Senato sulla Nadef (Nota di aggiornamento al Documento Economico Finanziario) e del Consiglio dei Ministri che dovrà varare il documento illustrativo della Manovra 2021.
Proprio la Nadef, stamane, è stata al centro dell’Audizione del ministro dell’Economia Gualtieri, che alle Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, ha spiegato: “Il quadro programmatico ,che vede il Pil al +6% nel 2021, 3,8% nel 2022 e 2,5% nel 2023, è un andamento che consentirà di ritornare a livelli pre Covid nel terzo trimestre 2022: si tratta di stime piuttosto prudenti basate su un moltiplicatore contenuto e che non considerano le riforme del Pnnr né l’impatto del piano sul contenimento degli interessi sul debito. La richiesta di scostamento è coerente con la conferma da parte della commissione della general escape clause anche per il 2021 che consente agli stati membri di perseguire politiche di sostegno mirate e temporanee preservando la sostenibilità di bilancio a medio termine. Il maggiore spazio di bilancio servirà a realizzare le misure aggiuntive di sostegno all’economia e di rilancio della crescita economica. L’insieme delle misure contenute nella legge di bilancio determinerà nel 2021 un’espansione fiscale valutabile in 1,3 punti percentuali di Pil, circa 24 miliardi di euro, che porteranno l’obiettivo di deficit al 7%” ha spiegato Gualtieri. Tale espansione si andrà riducendo nel 2022 per consentire una graduale riduzione del deficit. Questi effetti sarà poi rafforzato dall’azione del Pnrr che avrà un impatto crescente e positivo sul Pil per tutto il triennio. Il Governo punta sugli investimenti che verranno migliorati in termini quantitativi e qualitativi. Questi interventi, nell’arco temporale 2021-23, seguiranno un trend crescente che li porterà dal 2,3% al 4%” del Pil e “consentiranno di riportare gli investimenti a livelli superiori precedenti al 2008 e alla media UE. Il Governo punta a un’ampia riforma fiscale nel triennio 2021-2023, che sarà introdotta con una legge delega che si legherà all’altra riforma che vogliamo adottare già dal 2021 e che stiamo approfondendo, ovvero la legge delega che riguarda l’assegno unico universale per i figli. Le tasse non aumenteranno l’anno prossimo ma diminuiranno. A regime per 12 mesi la riduzione sostanziale dell’Irpef, attraverso l’estensione annuale del taglio del cuneo, e la fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno, sono due elementi aggiuntivi che determineranno la riduzione delle tasse l’anno prossimo. La maggiore espansione di bilancio non significa aumento delle tasse ma del deficit. Anche la riforma fiscale punta a una riduzione fiscale che noi intendiamo realizzare nel triennio perché sarà composta di vari moduli, ma il modulo principale cioè quello della riforma dell’Irpef vogliamo che sia operativo dal 1 gennaio 2022. Stiamo valutando l’ulteriore prolungamento della moratoria dei crediti per le Piccole e Medie Imprese che attualmente scade il 31 gennaio e con la Commissione europea cosa del Temporary framework verrà prorogato il prossimo anno. Stiamo riflettendo e valutando un ulteriore prolungamento della moratoria sui crediti per le imprese che scade attualmente il 31 gennaio”.
Stime, quelle fornite da Gualtieri e dal Ministero del Tesoro, in parte smentite dalla previsione del Fondo Monetario Internazionale, diretto da Gita Gopinath, che nel suo World Economic Outlook ha previsto una caduta delle economie più contenuto nel 2020 a causa della crisi innescata dal Covid-19 e una ripresa più lenta per il 2021 rispetto a quella preventivata a giugno.
Per il Fondo, infatti, il crollo del Pil italiano supererà il 10% (-10,6%), una stima migliore di quella pronosticata quattro mesi fa ,quando era stato stimato che la crisi scaturita dalla pandemia avrebbe inciso sul Pil con una caduta vicina al 14%.
Rivisto al ribasso invece il rimbalzo per il 2021: secondo l’organizzazione internazionale, infatti, la ripresa dell’economia italiana si attesterà intorno al 5,2% e non al 6,3% previsto a giugno.
Per quanto riguarda il deficit di Bilancio, l’organizzazione con sede a Washington prevede che quest’ultimo balzerà dall’1,6% del 2019 ,con un rapporto debito-Pil del 134,8%, al 13% del Pil nel 2020, con un rapporto debito-Pil pari al 161,8% ,per poi scendere al 6,2% nel 2021, con un rapporto debito Pil anch’esso in discesa al 158,3%. Al 2025 , infine, il Fondo prevede che il rapporto scenderà al 152,6%.
Quanto al tasso di disoccupazione, il rapporto indica un aumento dal 9,9% ,registrato nel 2019, all’11% di quest’anno. Per il 2021 la stima è di un ulteriore incremento con la percentuale di disoccupati che dovrebbe crescere fino all’11,8%, soprattutto tra i giovani e le donne.
Per questo per l’organizzazione è importante che la BCE continui nella sua politica di sostegno alla moneta.
A livello globale, invece, rivista in meglio la previsione sul crollo del Pil 2020: -4,4% (a giugno, la stima era al 5,2%), con un rimbalzo per il 2021 pari al +5,2% (a giugno +5,4%).
Critica , nei confronti del Governo , l’Opposizione di Centrodestra, che , compatta , ha lamentato, riguardo al varo del Dpcm con le nuove norme anti Covid19 e alla stesura del Recovery Plan, “lo scarso coinvolgimento” delle stesse Opposizioni, nonché del Parlamento, mentre si è riaccesa la discussione interna alla coalizione sul ricorso al Meccanismo Europeo di Stabilità, la linea di credito UE, particolarmente vantaggiosa, poiché priva di condizionalità ,se non quella relativa all’impiego esclusivo in ambito sanitario, dopo l’ennesimo appello di Forza Italia all’utilizzo di quest’ultimo, ricusato invece da Lega e Fratelli d’Italia.
© Riproduzione riservata