-Covid19, negli ultimi giorni, boom di richiami ,di terze dosi e di Green Pass, sotto la spinta della norma sul Super Green Pass, che entrerà in vigore del 6 dicembre, e della preoccupazione per la diffusione della nuova variante Omicron, di cui oggi è stato rilevato un altro caso, dopo quello di ieri in Veneto, a Bolzano. Intanto, pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità, il Report settimanale che integra i dati elaborati, insieme con il Ministero della Salute, dalla cabina di regia: No vax a rischio morte 9 volte di più di un vaccinato . Effetto in calo dopo cinque mesi dal ciclo vaccinale completo dal 75% al 44%, ma resta l’efficacia nel prevenire i casi di malattia severa. Per il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Locatelli, non si esclude la somministrazione della quarta dose.
-Manovra, Maggioranza spaccata sulla proposta del Premier Draghi di un contributo di solidarietà da parte dei reddito oltre i 75 mila euro per contrastare il caro bollette elettriche, con il centrodestra, Lega e Forza Italia, contrari, Pd e LeU a favore e M5S, parte a favore e parte contrario. Tensioni, anche all’interno dei partiti, mentre sullo sfondo prosegue il dibattito sulle alleanze in chiave elezione del nuovo Presidente della Repubblica, anche a fronte dell’ennesimo no a un bis da parte di Mattarella. Sul fronte economico, confermata la ripresa economica, dal Commissario UE agli Affari Economici Gentiloni, all’indomani del giudizio di Fitch che ha alzato il rating dell’Italia a BBB. Tuttavia, Confcommercio, ha rilevato che, questo Natale, le famiglie spenderanno 158 euro in meno per i regali e che sui consumi pesano l’inflazione e il caro bollette. Per il Presidente Sangalli bisogna recuperare la fiducia con il taglio delle tasse e dei contributi alle imprese.
di Federica Marengo sabato 4 dicembre 2021
L’entrata in vigore del Super Green Pass a partire dal 6 dicembre e la preoccupazione per la diffusione della nuova variante Omicron, ha impresso nelle ultime ventiquattro ore un’ accelerazione alla campagna vaccinale, con il boom delle dosi di richiamo ( ieri sono state 423.611 , per un totale di quasi otto milioni, come riportato dal sito del Governo) e delle prime dosi (ieri, le dosi somministrate sono state 486.599, comprese 33.208 prime dosi e 29.780 seconde). Un forte incremento hanno registrato anche le richieste di Green Pass (ieri, sono state 1.240.703, più dell’1.191.447 scaricati il giorno prima, ma 7.66.715 dopo tampone negativi, 4.64.49 dopo vaccinazione e 9.529 dopo la guarigione): si tratta di un nuovo record per il terzo giorno di fila, per un totale di 141.652.263 Certificati Verdi Digitali.
Un incremento, quello delle vaccinazioni, come detto in precedenza, legato in gran parte all’obbligatorietà del Super Green Pass, ovvero del Certificato che attesti l’avvenuta vaccinazione o la guarigione dal virus per accedere ,sia che la propria Regione si trovi in zona bianca che nelle zone gialla e arancione, ai luoghi ricreativi, della cultura e dello sport, oltre che in bar e ristoranti. Tuttavia, resterà in vigore anche il Green Pass di base per coloro che non siano né vaccinati né guariti , ovvero il Certificato che attesta la negatività a un tampone molecolare a 72 ore o antigenico a 48 ore, con il quale si potrà accedere solo ai luoghi di lavoro, al trasporto pubblico e regionale , agli alberghi , agli spogliatoi delle palestre e ai servizi essenziali. Inoltre, tutti, sia coloro in possesso di Super Green Pass che di Green Pass di base avranno l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto nelle città , nei centri storici e nelle vie in cui le ordinanze comunali lo prevedano.
Quanto alle strategie sanitarie per contrastare e contenere la quarta ondata del virus, anche alla luce della diffusione della nuova variante (già individuata, oltre che nel casertano, area di residenza del primo caso, in Veneto e ,oggi, Provincia di Bolzano, per un totale di 9 casi) che, dai primi studi, ma analisi sono ancora in corso, sembrerebbe essere più contagiosa, ma non più grave delle altre varianti, e non dovrebbe “bucare” la protezione dei vaccini, il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità e Coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Locatelli, non ha escluso la somministrazione in futuro della quarta dose: “Una quarta dose del vaccino anti-Covid è una possibilità concreta. La terza dose, infatti, potrebbe generare una risposta di memoria, ma non si può ancora dire quanto durerà questa protezione. Tramontata, di fatto, la possibilità che contro il Covid si possa raggiungere un’immunità di gregge, non è da escludere una dose di richiamo ogni anno, come si fa con l’influenza. In Israele, paese che prima di tutti ha avviato la campagna per il booster, già si parla di un ulteriore richiamo. E anche nel Regno Unito è stata ipotizzata, come argine alla variante Omicron, la somministrazione della quarta dose ai vulnerabili già vaccinati la terza volta da alcuni mesi”.
Poi, rispetto alla possibilità di introdurre l’obbligo vaccinale, sulla scorta di quanto disposto da paesi come Austria, Germania e Grecia, ha chiarito: “L’obbligo è l’ultima risorsa ,se la situazione dovesse peggiorare, ma al momento non vedo gli estremi per questo. L’obbligo vaccinale implica molti aspetti di natura sociale e politica e vanno lasciati al decisore politico. Un conto è una situazione in Paesi con bassi tassi di vaccinati, un’altra la condizione dell’Italia”, riecheggiato dal Sottosegretario alla Salute Costa, che ha dichiarato: “Siamo stati i primi a introdurlo per i lavoratori della sanità e dal 15 dicembre sarà esteso a forze dell’ordine e personale scolastico. Poi valuteremo i dati dell’epidemia: siamo pronti anche ad altre valutazioni, ma ora si va avanti così”.
Intanto, un allarme riguardante i non vaccinati è arrivato dal Report settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità che completa i dati elaborati dalla cabina di regia settimanale, tenuta dallo stesso ISS in collaborazione con il Ministero della Salute, secondo cui : “Per un non vaccinato, rispetto a un vaccinato da meno di 5 mesi, il rischio è 10 volte maggiore di ricovero, 16 volte maggiore di terapia intensiva e 9 volte maggiore di morte. Negli ultimi 30 giorni, in Italia, si osserva una maggiore incidenza di casi diagnosticati nella popolazione non vaccinata. Calcolando il tasso di ospedalizzazione per i non vaccinati (262 ricoveri per 100.000) si evidenzia come questo sia circa sette volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di cinque mesi (39 ricoveri per 100.000) e sei volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi (43 ricoveri per 100.000). Analizzando il numero dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi negli over 80 si osserva che nel periodo 15/10/2021 – 14/11/2021 il tasso di ricoveri in terapia intensiva dei non vaccinati (17 ricoveri in terapia intensiva per 100.000) è circa nove volte più alto di quello dei vaccinati con ciclo completo da oltre di cinque mesi (2 ricoveri in terapia intensiva per 100.000) e sei volte rispetto ai vaccinati con ciclo completo entro cinque mesi (3 ricoveri in terapia intensiva per 100.000) mentre, nel periodo 8/10/2021 – 7/11/2021, il tasso di decesso nei non vaccinati (99,5 per 100.000) è circa nove volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi (12 per 100.000) e sette volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo entro cinque mesi (14 per 100,000”.
Inoltre, quanto alla durata della protezione dei vaccini, l’ISS spiega: “Dopo cinque mesi dal completamento del ciclo vaccinale, l’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica che asintomatica, scende dal 75% al 44%. Rimane elevata l’efficacia vaccinale nel prevenire casi di malattia severa, in quanto l’efficacia per i vaccinati con ciclo completo da meno di cinque mesi è pari al 93% rispetto ai non vaccinati, mentre risulta pari all’85% per i vaccinati con ciclo completo da oltre cinque mesi rispetto ai non vaccinati”.
Infine, rispetto ai casi diagnosticati nella settimana 15-28 novembre, 40 mila si sono registrati tra gli under 19, mentre il 51% dei casi rilevati in età scolare è fra i 6 e gli 11 anni, fascia finora impossibilitata alla somministrazione, ma che potrà accedervi dal 16 dicembre grazie al via libera dato dall’Ema, l’Agenzia Europeo dei Medicinali e dell’Aifa, l’Agenzia italiana del Farmaco, al vaccino Pfizer in due dosi da 10 microgrammi, anziché 30 come per gli adulti, a distanza di tre settimane.
Sul fronte politico, invece, Maggioranza divisa all’indomani della bocciatura da parte del centrodestra di Governo, Lega e Forza Italia e di Italia Viva della proposta di mediazione del Premier Draghi in Consiglio dei Ministri, sostenuta dal centrosinistra (Pd e LeU) e da una parte del M5S, rappresentata dal ministro per le Politiche agricole Patuanelli, (l’altra, guidata dalla Viceministra all’Economia Castelli , è contraria, perché vi figura come il centrodestra una patrimoniale) sullo stanziamento di un fondo, un “contributo di solidarietà”, per sterilizzare ,per le fasce di reddito più deboli, l’aumento delle bollette elettriche, finanziato con lo stop per il 2022 o per il biennio 2022-2023 del taglio dell’Irpef ,previsto dalla Legge di Bilancio per 8 miliardi (1 invece per le riduzione dell’Irap), per i redditi oltre i 75 mila euro. Ad ogni modo, trovati dal Tesoro altri 800 milioni, da vari fondi, che si sommano ai 2 miliardi già stanziati, per contenere i rincari.
Critico, quindi, con Italia Viva, che ha votato con Lega e Forza Italia (nell’ultimo mese è successo anche in Parlamento, mandando sotto il Governo in due votazioni), il Pd, (secondo ricostruzioni giornalistiche, smentite, al contempo, agitato al suo interno da tensioni tra l’ideologo Bettini e il neo sindaco Gualtieri sulle nomine a Roma ), per il no al contributo di solidarietà da parte delle fasce più abbienti, riguardo al quale i dem hanno già annunciato di voler dare battaglia per introdurre la misura in sede di discussione della Manovra in Parlamento, mentre sullo sfondo resta la definizione delle alleanze per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, che si infittisce ancora di più, alla luce del Dl depositato da Zanda in Parlamento sulla impossibilità, a partire non da questo, per cu si voterà dal 18-20 gennaio 2022, ma dal prossimo settennato, del secondo mandato per il Capo dello Stato e l’abolizione del semestre bianco, interpretato come strumento per esercitare pressione sul Presidente Mattarella per restare al Quirinale (smentita poi dal Pd) con un mandato bis, che ha fatto irritare il Capo dello Stato inducendolo a precisare nuovamente , tramite nota, di non essere disponibile a prorogare la permanenza al Colle.
Smentita, in questo quadro, la notizia di un incontro per discutere di Quirinale ,tra la Presidente del partito di Opposizione, Fratelli d’Italia, Meloni (estremamente critica sia sull’impianto della Manovra che sulla gestione da parte dell’Esecutivo del caro bollette elettriche e del taglio delle tasse, non indirizzato al cuneo fiscale), e il segretario del Pd, Letta, per la quale il candidato del centrodestra è il Presidente di Forza Italia ed europarlamentare, Berlusconi , senza escludere però un accordo di coalizione su un candidato di riserva.
Sul fronte economico, confermata la ripresa , dal Commissario UE agli Affari Economici Gentiloni, intervenuto all’ultima della due giorni dell’evento di Politica Internazionale Med Dialogues, organizzato dalla Farnesina e dall’ISPI, all’indomani del giudizio dell’agenzia Fitch ,che ha alzato il rating dell’Italia a BBB, prospettando un ritorno della crescita ai livelli pre-pandemia nel primo trimestre del 2022.
Tuttavia, Confcommercio, ha rilevato che, questo Natale, le famiglie spenderanno 158 euro in meno per i regali e che sui consumi pesano l’inflazione e il caro bollette. Per il Presidente Sangalli bisogna quindi recuperare la fiducia con il taglio delle tasse e dei contributi alle imprese.
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