–Covid19, Mentre l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nella sua scheda tecnica inviata a 194 Stati membri, ha reso noto che la probabilità di una ulteriore diffusione della variante sudafricana Omicron a livello globale è elevata, ma che deve essere ancora accertato se tale variante sia più contagiosa delle altre e se aggiri la copertura vaccinale, si è tenuta in videoconferenza una riunione di emergenza con i ministri della Salute del G7 per discutere della questione e degli sviluppi della pandemia in rapporto alla diffusione della nuova variante. Tuttavia, dalle autorità sanitarie italiane arriva l’esortazione a continuare con la campagna vaccinale sia per la somministrazione della terza dose che per le prime dosi e a rispettare le misure di sicurezza: l’uso della mascherina e il distanziamento. Obiettivo, del Governo: contenere la quarta ondata di contagi e salvare le festività natalizie. A tal riguardo, si è svolta al Viminale la riunione della ministra degli Interni, Lamorgese con i Prefetti, i Questori e i vertici delle Forze dell’Ordine, per mettere a punto il piano sicurezza per il Natale e imprimere una stretta sui controlli al Green Pass rafforzato che entrerà in vigore, come da Decreto, dal 6 dicembre al 15 gennaio. Intanto, Governo al lavoro sulla Manovra e sul taglio delle tasse: al via, la serie di incontri del Premier Draghi con le forze di Maggioranza, con sullo sfondo il dibatto sulla elezione del nuovo Presidente della Repubblica.
di Federica Marengo lunedì 29 novembre 2021
“La probabilità di una potenziale ulteriore diffusione di Omicron a livello globale è elevata” : così, l’Organizzazione Mondiale della Sanità nella scheda tecnica inviata a 194 Stati membri, nella quale si legge anche che “in futuro potrebbero esservi dei picchi di Covid19, con gravi conseguenze ,a seconda di una serie di fattori, incluso il luogo in cui potrebbero verificarsi tali picchi”. Pertanto, “il rischio globale complessivo relativo alla nuova variante Omicron è valutato come “molto elevato””.
Infine, l’OMS, sempre nello stesso Report, ha evidenziato che: “Ad oggi, non sono stati segnalati decessi legati alla variante di Omicron, ma bisogna accelerare sulla copertura vaccinale anti-Covid, specialmente per le categorie a rischio. Quanto alla chiusura delle frontiere, invece, bisogna utilizzare un approccio basato sul rischio per adeguare le misure di viaggio internazionali in modo tempestivo”.
Più tardi, la Direttrice della gestione dei rischi epidemici dell’OMS, Sylvie Briand, ai microfoni di France Info, ha spiegato: “La variante Omicron è stata definita preoccupante, perché tutte le equipe del mondo intero recuperino il massimo delle informazioni. L’abbiamo classificata come preoccupante ,perché è importante avere più informazioni su questa variante. Non ne sappiamo granché. Sappiamo soltanto che ha molte mutazioni e questo ci fa temere che ne scaturisca una minore efficacia dei vaccini, è per questo che bisogna vedere il suo impatto sulle popolazioni che vengono infettate e poi fare degli studi per sapere se gli strumenti che abbiamo, come i vaccini, mantengono l’efficacia. Si tratta di un’allerta , perché ci sia più attenzione su questa variante e perché tutte le équipe del mondo intero recuperino più informazioni possibili sulla variante. Non necessariamente maggior contagiosità equivale a una pericolosità superiore: la maggior parte delle persone fragili sono vaccinate in Europa ; sulle curve epidemiologiche vediamo benissimo che, anche se ci sono molti casi, la curva dei decessi e dei ricoveri resta molto più bassa di quanto avevamo visto nell’ondata del 2020. Che una variante sia più trasmissibile non significa che sarà più virulenta”.
Intanto, si è tenuta una riunione di emergenza , convocata dalla Gran Bretagna, tra i ministri della Salute del G7, proprio per discutere degli sviluppi della pandemia alla luce della nuova variante sudafricana, alla quale ha partecipato da remoto il ministro Speranza e al termine della quale è stata diffusa una dichiarazione congiunta nella quale si sottolinea che la variante Omicron è “altamente trasmissibile”e richiede “un’azione urgente” e che per questo serve un impegno a condividere le informazioni e a incontrarsi di nuovo a dicembre , elogiando il lavoro esemplare svolto dalle autorità sudafricane nell’isolare la variante e allertare il resto del mondo.
I Ministri poi, hanno riconosciuto l’importanza strategica di garantire l’accesso ai vaccini anche fornendo assistenza operativa, portando avanti gli impegni di donazione e affrontando la disinformazione sui vaccini, come pure sostenendo ricerca e sviluppo.
In particolare, Speranza, ha precisato che “l’identificazione della variante nell’area meridionale dell’Africa conferma l’urgenza di fare di più per vaccinare la popolazione dei Paesi più fragili. Non basta donare dosi , dobbiamo supportare concretamente chi non ha servizi sanitari strutturati e capillari come i nostri. Occorre essere certi che i vaccini donati vengano effettivamente somministrati e, per farlo ,ci sarà bisogno nel ruolo di coordinamento Onu e OMS”.
La Presidente della Commissione UE, Von der Leyen, intervenuta anch’essa alla riunione, ha dichiarato: “Lo spirito dell’azione collettiva è l’unica vera risposta robusta per combattere questa pandemia e per combattere future pandemie. Solo risposte collettive, efficaci e immediate possono funzionare contro i virus. Non si può rimanere con le mani in mano ,difronte a noi abbiamo dei compiti urgenti e proprio mentre stiamo parlando la comunità internazionale si trova ad affrontare una nuova variante del Covid-19, Omicron. L’UE e gli Stati membri faranno tutto ciò che è necessario per superare la pandemia, invitando a prepararci meglio contro le future pandemie. Ho accolto con favore l’inizio dei negoziati per un accordo globale sulla prevenzione, la preparazione e la risposta al Covid-19 e di sostenere anche un “nuovo fondo intermediario finanziario per la sicurezza sanitaria globale. L’UE punta a condividere almeno 700 milioni di dosi entro la metà del 2022 con i paesi a basso e medio reddito e stiamo investendo in modo significativo nella produzione in Africa e siamo anche impegnati nella produzione nel Sud America”.
Intanto, mentre cresce il numero dei Paesi UE ed extra UE, che impediscono l’accesso al proprio territorio dal Sudafrica e dai paesi dell’Africa australe, innescando le proteste del Governo di Pretoria, da cui la dottoressa Coetzee ,che ha scoperto la nuova variante, ha spiegato come quest’ultima dia luogo a sintomi lievi e diversi da quelli dati dalle altre varianti, in Italia , si rilevano due dati importanti: da una parte, l’aumento delle somministrazioni delle terze dosi e delle prime, sotto la spinta dell’entrata in vigore del Green Pass rafforzato e della preoccupazione per la diffusione della nuova variante, e dall’altra, il superamento della soglia critica del tasso di occupazione delle terapie intensive (15%) in tre Regioni, come reso noto dall’Agenas, l’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali. Si tratta di: Friuli Venezia Giulia (22%, peraltro da oggi in zona Gialla, con annessa entrata in vigore anticipata ,rispetto al 6 dicembre, data stabilita per decreto, del Green Pass rafforzato), la Valle d’Aosta (18%) e la Provincia Autonoma di Bolzano (18%).
Sulla necessità di effettuare i vaccini e di estenderli anche alla fascia 5-11 anni e di rispettare le misure di sicurezza come l’uso delle mascherine e il distanziamento, si è espresso il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità e Coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Locatelli, che, ai microfoni di Sky Tg24, non escludendo la somministrazione nei prossimi mesi di una quarta dose di vaccino, ha detto: “Se l’Aifa si pronuncerà questa settimana sui vaccini per bambini, le prime somministrazioni ci saranno a partire dal 23 dicembre, perché per quella data saranno disponibili le formulazioni pediatriche. E’ inappropriato dire che si è deciso troppo in fretta. I vaccinati sono protetti. Ad oggi nessuna variante si è dimostrata resistente all’effetto dei vaccini. La terza dose per contrastare anche la variante è necessaria. Sarei cauto, ma quelli che abbiamo sono largamente efficaci. Sull’ipotesi di una quarta dose, non si può escludere. Preoccupati per la variante Omicron, mi sembra un termine largamente eccessivo. Sappiamo che questa è una variante che ha avuto una diffusione importante in Sudafrica, il tempo che ci ha messo per diventare predominante è largamente ridotto rispetto alle altre varianti, c’è stato un incremento del 260% quasi dei casi in quel Paese: il tutto supporta una maggior contagiosità. Ma non abbiamo nessuna evidenza che possa provocare malattia più grave o sfuggire all’effetto protettivo dei vaccini in maniera importante. Non sappiamo quale sarà la protezione conferita dalla terza dose. Per analogie con pregressi vaccini la terza dose genera una risposta di memoria più efficace ma da qui a dire che ci conferirà una protezione che dura per anni ce ne corre. Una quarta dose , non è escludibile. Non si può dire con certezza in questo momento che verrà somministrata, ma non si può neanche escludere. Più che mai la scienza deve basarsi sulle evidenze che progressivamente si accumulano”.
Una sfida al tempo , dunque, quella lanciata dal Commissario all’Emergenza Generale Figliuolo che, in una circolare inviata alle Regioni ha posto l’obiettivo dal 1° dicembre ed entro il 12 dicembre delle 4,6 milioni di inoculazioni giornaliere in tutta Italia, con picco quotidiano di inoculazioni previsto lunedì 6 e martedì 7 dicembre e giovedì 9 e venerdì 10 dicembre, con 450mila somministrazioni al giorno. Quindi: “Per raggiungere l’obiettivo minimo di 4,6 milioni di dosi dal primo al 12 dicembre ,si invitano le Regioni e le Province autonome a cogliere tutte le opportunità derivanti dall’impiego massivo delle risorse effettivamente impiegabili per il proseguimento della campagna vaccinale. Massima priorità da garantire a favore delle categorie più vulnerabili al Covid-19 per età o elevata fragilità e di quelle per le quali sussiste l’obbligo di vaccinazione”.
Un’accelerazione, quella sulle vaccinazioni, necessaria sia per contenere la quarta ondata di contagi che per non chiudere le attività, salvando così le festività natalizie. In merito, si è tenuta quest’oggi al Viminale una riunione in videoconferenza della ministra dell’Interno Lamorgese con i Prefetti, i Questori e i vertici di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, per approntare un piano Sicurezza per il Natale , anche in vista dell’entrata in vigore, a partire dal 6 dicembre e fino al 15 gennaio, del Green Pass rafforzato, consistente in controlli più serrati sulla certificazione verde con una particolare attenzione alle aree e alle fasce orarie di maggiore afflusso di persone e al trasporto pubblico e a un conseguente ampliamento dell’organico.
La stessa Ministra, poi, in una nota, ha spiegato: “Le indicazioni emerse nel corso dell’incontro verranno ora recepite nei piani territoriali predisposti dai prefetti sentiti, i Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica. In questa fase, ancora molto delicata per la salute pubblica, le forze di polizia e le polizie locali continueranno a dare il massimo e ad agire con responsabilità ma anche con la necessaria fermezza. Ho chiesto ai Prefetti di coinvolgere tutti i soggetti interessati, raccomandando loro di intensificare, il confronto con i rappresentanti delle associazioni di categoria degli esercenti anche al fine di sviluppare una capillare opera di sensibilizzazione dei propri aderenti. In base alla nuova normativa, ai Prefetti è stato chiesto di mettere a punto dispositivi dedicati, per i controlli sugli utenti del trasporto pubblico locale con modalità condivise con le aziende di servizio nell’ambito dei Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica”.
Proprio al Viminale e ai Comitati per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, poi, quest’oggi, si sono rivolti i sindaci, tramite il Presidente dell’Associazione Nazionale dei Comuni,e sindaco di Bari, Decaro, per chiedere il via libera all’obbligatorietà dell’uso della mascherina anche all’aperto nel periodo delle festività, ovvero dal 6 dicembre al 15 gennaio.
Non solo pandemia, però. In queste ore, infatti, Governo al lavoro sulla Manovra, con il Premier Draghi che in serata ha incontrato, insieme con il ministro dell’Economia Franco e dei Rapporti con il Parlamento D’Incà, in rappresentanza del M5S, il capodelegazione, nonché ministro dell’Agricoltura , Patuanelli e i capigruppo di Camera e Senato, Crippa e Castellone per blindare l’intesa sulla Legge di Bilancio, e in particolare sul taglio delle tasse da 8 miliardi, ripartito in 7 miliardi per la riduzione dell’Irpef e 1 miliardo per la riduzione dell’Irap, in modo da rendere più agevole e privo di ostacoli l’approdo del testo in Aula, al Senato (peraltro, nella giornata di oggi, sono scaduti i termini per la presentazione da parte dei partiti degli emendamenti).
Al centro del colloquio con i rappresentanti pentastellati, i cui attivisti sono chiamati fra oggi e domani ad esprimersi attraverso voto online sulla piattaforma SkyVote, sull’iscrizione del Movimento nel registro dei partiti e relativo accesso al 2×1000 e al finanziamento privato in regime fiscale agevolato, proposta avanzata dal Presidente Conte, l’estensione del Superbonus 110% alle unità unifamiliari e il rifinanziamento dei bonus edilizi, ma anche la difesa del rifinanziamento dei Reddito di Cittadinanza (che non piace alla Lega e a Italia Viva, un’apertura, invece, è arrivata dal Presidente di Forza Italia, Berlusconi) e il taglio dei costi delle bollette elettriche.
Domani, poi, giornata in cui il Premier interverrà a un evento sulla transizione energetica, sarà la volta di Pd, Lega e Forza Italia , mentre mercoledì, chiuderanno la serie di incontri: Coraggio Italia, Italia Viva, LeU e le Autonomie.
Se il Pd, chiede una sintesi sulla mole di emendamenti depositati dalle forze politiche da trovare in una riunione della Conferenza dei Capigruppo, i partiti di centrodestra Lega e Forza Italia, chiedono altri 3 miliardi per aiutare famiglie e imprese per ridurre i costi delle bollette elettriche, attingendo da una stretta sul Reddito di Cittadinanza, e di investire sul “nucleare pulito”. D’accordo , invece, sulle misure decise dal Governo riguardo a Fisco e Pensioni, Italia Viva.
Dall’Opposizione, invece, Fratelli d’Italia, critica sulla Manovra, chiede un intervento più incisivo sul taglio del cuneo fiscale.
Taglio delle tasse e Pensioni, oggetto anche dell’incontro al Ministero dell’Economica tra il Ministro Franco e i Sindacati Cgil, Cisl e Uil, che hanno chiesto di impiegare le risorse del taglio delle tasse interamente per lavoratori dipendenti e pensionati e, in merito al sistema pensionistico, di garantire maggiore flessibilità in uscita (con 62 anni e 41 di contributi o con 41 di contributi, indipendentemente dall’età) di estendere ad altre categorie usuranti il meccanismo dell’Ape social e di rifinanziare Opzione donne, per permettere alle lavoratrici sia dipendenti che Autonome il pensionamento anticipato.
Confronto che dovrebbe tenersi anche con Confindustria e il mondo delle imprese, viste le rimostranze alla Manovra e al taglio delle tasse espresse dal numero uno di Viale dell’Astronomia ,Bonomi, che ha sollecitato un taglio del cuneo, riducendo di due terzi i contributi a carico dei lavoratori e di un terzo quelli sulle imprese.
Sullo sfondo poi, il dibattito in merito alle elezione del nuovo Capo dello Stato, (il quale, oggi ha presieduto gli Stati Generali della lingua italiana alla Farnesina e al Quirinale, la cerimonia di assegnazione delle onorificenze ai 65 “eroi del quotidiano”, esempi di virtù civile, scelti da lui negli ultimi due anni, segnati dalla pandemia), che vede d’accordo nel blindare il Premier Draghi a Palazzo Chigi: Italia Viva, Forza Italia,M5S e Lega, e l’acquisizione di Tim da parte del fondo americano KKr, alla luce del passo indietro di Gubitosi e delle nuove designazioni ( Pietro Labriola come Direttore Generale, con deleghe a Salvatore Rossi), operazione che vede però la protesta dei lavoratori dell’azienda (in presidio oggi al Ministero dello Sviluppo Economico per chiedere un incontro) e dei sindacati ,preoccupati per il perimetro occupazionale (a rischio, 40 mila posti di lavoro), le cui ragioni sono state ascoltate nel corso di un incontro con gli esponenti del Pd, cui seguirà domani un confronto con la Lega.
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