-Covid19, il Rapporto di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità che completa il monitoraggio settimanale dei dati sull’andamento della pandemia in Italia: “La protezione del vaccino cala dopo sei mesi dal 95% all’82%. Nell’ultimo mese, la percentuale più alta di morti e ricoverati si è registrata tra i non vaccinati, con tasso di mortalità nove volte più altro tra i non vaccinati”. Intanto, il Governo prepara nuove misure anti contagio da varare nella prossima settimana. Partiti divisi tra favorevoli e contrari a Green Pass rafforzato per i non vaccinati e all’obbligo vaccinale, mentre i No Green Pass e i No Vax sono scesi nuovamente in piazza per protestare contro l’obbligatorietà del Certificato Verde Digitale. Tutto ciò, mentre la Cgia ha rilevato che, se non fossero decise chiusure delle attività per via dell’aumento dei contagi, sarebbero 9 i miliardi impiegati dagli italiani nelle spese di Natale.
-Manovra, sulla riduzione delle tasse per 8 miliardi, allo studio del Governo l’ipotesi di un taglio dell’Irpef mediante il taglio di due punti dell’aliquota dal 38 al 36% o mediante la riduzione delle detrazioni, e il taglio dell’Irap, con l’individuazione di una soglia per esonerare le piccole e medie imprese. I sindacati, scesi oggi in piazza ad Ancona e Mestre, chiedono il taglio delle tasse interamente a favore di lavoratori e pensionati.
di Federica Marengo sabato 20 novembre 2021
Il Report di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità, pubblicato oggi, che completa il monitoraggio settimanale sull’andamento della pandemia, è chiaro: in un mese, il 64,0% dei ricoveri nelle terapie intensive e il 45% dei morti sono tra i non vaccinati.
Nel bollettino, infatti, si legge: “Nel periodo 8/10/2021 -7/11/2021, nelle terapie intensive si registrano 424 persone non vaccinate su un totale di circa 8 milioni di non immunizzati in Italia, e sono presenti 177 ricoverati vaccinati completi da meno di 6 mesi su 39 milioni di vaccinati completi. Negli ultimi 30 giorni sono stati notificati 50.564 casi di Covid-19 (39,9%) fra i non vaccinati, 3.980 casi (3.1%) fra i vaccinati con ciclo incompleto, 60.407 casi (47,7%) fra i vaccinati con ciclo completo entro sei mesi, 11.215 (8,9%) fra i vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi e 537 casi (0,4%) fra i vaccinati con ciclo completo con dose aggiuntiva/booster. Il 51,0% delle ospedalizzazioni, il 64,0% dei ricoveri in terapia intensiva e il 45,3% dei decessi sono avvenuti tra coloro che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino. Ricoverati in terapia intensiva, di contro, si registra 14 casi (2,1%) trai vaccinati con ciclo incompleto; 177 casi (26,7%) tra vaccinati con ciclo completo entro 6 mesi; 45 casi (6,8%) tra vaccinati con ciclo completo da più di 6 mesi e 2 casi (0,3%) tra vaccinati con ciclo completo più dose aggiuntiva/booster”.
Quindi, sottolinea l’Istituto Superiore di Sanità: “Il tasso di decesso nei non vaccinati (65 per 100.000) è circa nove volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo entro sei mesi (7 per 100.000) e sei volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi (11 per 100,000)”.
Infine, in merito alla protezione dei vaccinati: “La protezione determinata dal vaccino anti-Covid per i vaccinati da più di 6 mesi cala dal 95% all’82%. Dopo 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale, si osserva una forte diminuzione dell’efficacia vaccinale nel prevenire le diagnosi in corrispondenza di tutte le fasce di età. In generale, su tutta la popolazione, l’efficacia vaccinale passa dal 79% nei vaccinati con ciclo completo entro sei mesi rispetto ai non vaccinati, al 55% nei vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi rispetto ai non vaccinati. Nel caso di malattia severa, la differenza fra vaccinati con ciclo completo da oltre e da meno di sei mesi risulta minore. Si osserva, infatti, una decrescita dell’efficacia vaccinale di circa 13 punti percentuali, in quanto l’efficacia per i vaccinati con ciclo completo da meno di sei mesi è pari al 95%, mentre risulta pari all’82% per i vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi, rispetto ai non vaccinati”.
Dati, alla luce dei quali, il Governo intende insistere sull’estensione e l’accelerazione della campagna vaccinale , partendo, ad oggi, dall’87% dei vaccinati over 12 e dai 3 milioni di dosi booster, ovvero di richiamo, somministrate.
A tal fine, previste una serie di misure, a cominciare dall’anticipazione a lunedì 22 novembre, anziché al 1° dicembre, delle somministrazioni della terza dose per la fascia 40-59 anni. Poi, un decreto dovrebbe essere approvato nella prossima settimana dal Consiglio dei Ministri per rendere obbligatoria la terza dose per medici, operatori sanitari e personale RSA e introdurre la riduzione della validità sia del Green Pass da 12 a 9 o 6 mesi, (alla luce dei dati aggiornati sulla durata della copertura vaccinale), che del tampone ( in questo caso, tre le ipotesi allo studio: che il tampone molecolare scada ogni 24 ore e quello antigenico ogni 48, che sia considerato valido solo il tampone molecolare o che sia abolita la possibilità di rilascio del Certificato Verde con tampone) e la riduzione dei tempi della terza dose da 6 a 5 mesi, eventualità proposta dal Direttore del Dipartimento di Prevenzione del Ministero della Salute Rezza e dal Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, nonché coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Locatelli.
Inoltre, al centro del dibattito Governo-Regioni, che si confronteranno lunedì nel corso di un tavolo in parte in videoconferenza, l’introduzione di un “Super Green Pass”, ovvero un meccanismo a due corsie che , in caso di passaggio delle Regioni nelle zone di rischio a zone colorate, consentirebbe ai vaccinati e ai guariti di accedere ai luoghi pubblici (ristoranti, bar ,teatri, cinema , stadi e palazzetti dello sport e palestre) e ai non vaccinati di recarsi solo a lavoro, previo tampone negativo, e di poter accedere agli esercizi essenziali (supermercati e farmacie).
A spiegare la misura, (su si deciderà dopo la cabina di regia con il Comitato Tecnico Scientifico, che si svolgerà sempre in settimana), questa mattina, nel corso di un suo intervento a una manifestazione di Forza Italia a Mestre, il ministro della Pubblica , Brunetta, che ha dichiarato: “Molto probabilmente, a dicembre ,ci sarà una sorta di Super Green pass, che vuol dire non penalizzare i non vaccinati, ma premiare i vaccinati. Rafforzare il Green pass è la scelta che si sta facendo strada nel Governo Draghi, che non vuole drammatizzare ma ha chiarito sempre che dobbiamo essere pronti nelle risposte alla pandemia. Chi ha il vaccino o è guarito ha accesso a tutta la vita sociale, cinema, bar, tempo libero, pranzi, e quindi è una spinta alla vaccinazione . Chi invece non ha il vaccino, ma ha solo il Green pass legato al tampone subisce i vincoli del cromatismo, qualora si dovesse manifestare. In maniera tale che il ‘costo’ della chiusura ricade su chi ha fatto la scelta della non vaccinazione. Si tratta di una cosa di grande buon senso, approvata dalla stragrande maggioranza degli italiani che ha scelto di vaccinarsi. Per alcune categorie, come sanitari, Rsa e vediamo quali altre, si dovrà essere obbligati ai richiami perché devono avere sempre gli anticorpi al livello più alto. Vedremo, tra una settimana o dieci giorni, se estendere l’obbligo anche ad altre categorie, penso ad esempio ai front office della p.a. che sono più a contatto con i cittadini. Il tutto per tenere aperto, e avere una crescita forte dell’economia”.
Sulla stessa linea, anche il ministro degli Esteri Di Maio, che , ospite del Festival delle Religioni, ha detto: “Tutte le accelerazioni che vedrete su terze dosi e misure che possono cautelare dal Covid le faremo tutte in vista del Natale. Ce la metteremo tutta per costruire un Paese che in quel periodo possa rimanere aperto. L’alternativa ai vaccini e Green pass è chiudere e noi non vogliamo arrivare a quel punto. Dobbiamo portare le persone che non lo hanno fatto a vaccinarsi” .
Un provvedimento, quest’ultimo, che potrebbe scattare da dicembre, quindi, per evitare l’obbligo vaccinale, pure invocato da Confindustria e dai Sindacati, e che conterrebbe la pressione sugli ospedali e salverebbe lo shopping e l’economia legati al periodo natalizio.
Divise in merito, le forze politiche di Maggioranza, con il centrosinistra , Italia Viva e Forza Italia, a favore delle misure restrittive, e Lega ,contraria a un ulteriore inasprimento delle misure e ai limiti alla vita pubblica per i non vaccinati, così come l’Opposizione di Fratelli d’Italia.
Infatti, secondo un’analisi della Cgia di Mestre , l’Associazione di commercianti, artigiani e piccoli imprenditori, se non dovessero esservi chiusure dettate dal peggioramento del quadro epidemiologico, la spesa media delle famiglie per i regali di Natale ammonterebbe a 9 miliardi. Al primo posto: i generi alimentari, seguiti dai giocattoli, dalla tecnologia, dai libri, dall’abbigliamento e scarpe e dalla cura della persona. A rischio, invece, per Coldiretti , causa rialzo dei contagi, le vacanze in montagna e presso gli agriturismi.
Tutto ciò ,mentre si attende il via libera dell’ Ema (Agenzia Europea dei Medicinali) ai vaccini per i bambini di età compresa fra i 5 e gli 11 anni, che dovrebbe arrivare il 29 novembre e il Commissario all’Emergenza, Generale Figliuolo, provvederà, su mandato del Ministero della Salute, all’approvvigionamento di 8,6 milioni di dosi Pfizer e Moderna entro fine anno e di 100 mila cicli di pillole anti Covid19 Merck e Pfizer, in questo momento al vaglio dell’Ema.
Non sono mancate poi, anche in questo fine settimana, nonostante il rialzo dei contagi e dei ricoveri, le manifestazioni di protesta in piazza dei No Green Pass e dei No Vax, svoltesi a Roma, dove sono affluite al Circo Massimo tre mila persone per la maggior parte prive di mascherina, contravvenendo alla Direttiva del Viminale, e a Milano, dove pure non sono mancate le tensioni con le Forze dell’Ordine.
Intanto, sul fronte della Manovra, dopo il primo incontro al Tesoro con i responsabili economici dei partiti di Maggioranza, il Ministro dell’Economia Franco e i tecnici sono a lavoro sulla proposta per il taglio delle tasse da 8 miliardi per il capitolo del Lavoro, che saranno illustrate nel corso del tavolo di lunedì. Il taglio sarà a favore sia delle imprese che dei lavoratori. Due, le ipotesi in campo: la riduzione dell’aliquota Irpef di due punti dal 38 al 36% o la riduzione delle detrazioni e ,per quanto riguarda il taglio dell’Irap, l’individuazione di una soglia per esonerare le Piccole e Medie Imprese.
I Sindacati, Cgil, Cisl, e Uil , però, questa mattina in piazza ad Ancona e a Mestre per una manifestazione dedicata a Pensioni, Fisco e Lavoro ,chiedono un inversione di rotta sulla Manovra che ponga al centro donne, giovani e lavoro stabile, e il taglio delle tasse interamente a favore di lavoratori e pensionati.
A tal riguardo, il segretario della Cgil Landini, riecheggiato anche da Sbarra (Cisl)e Bombardieri (Uil), ha dichiarato: “Bisogna decidere che gli 8 miliardi destinati al Fisco debbano andare ai lavoratori dipendenti e ai pensionati. E’ il momento di fare questa scelta vista la crescita dei prezzi, visto l’abbassamento delle pensioni e dei salari in questi anni”.
Poi, sul Green Pass “rafforzato” o “Super Green Pass”, Landini, ha sottolineato: “Un ‘super Green pass’? Ricordo che il sindacato sei mesi fa ha posto il problema di andare verso un obbligo vaccinale che fosse discusso, vedo che qualcuno si sta svegliando con un po’ di ritardo e penso che da questo punto di vista che l’obiettivo deve rimanere lo stesso in Italia e nel mondo”.
Non solo Green Pass e Manovra però. Al centro del dibattito dei partiti anche le alleanze per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. A tal proposito, il leader di Italia Viva, Renzi,dal palcoscenico della Leopolda, evento di partito in svolgimento a Firenze, ha chiarito: “Mi colpisce il Pd, che ha scelto di andare a braccetto dei 5 stelle. Non staremo mai con chi sta con i 5 stelle e non staremo mai con Salvini e Meloni. Non è che noi ci siamo spostati al centro, è il Pd che è diventato grillino, noi siamo gli stessi. Il nostro Pd era al 40% perché avevamo delle idee. Poi la sinistra interna di D’Alema e Bersani ha iniziato a farci la guerra. Si sono ripresi la ‘ditta’, ma hanno perso il Paese. Per il Quirinale ,cercheremo di trovare un profilo riformista, europeista, che sia contro il sovranismo e che rafforzi l’alleanza atlantica, che è il punto fondamentale del nostro Paese, e Mattarella lo ha fatto benissimo. Non so cosa succederà a gennaio per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, ma di certo dopo la legge di bilancio questa sarà la priorità assoluta del Paese”.
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