-Si è svolto nella giornata di oggi a Palazzo Chigi, il Consiglio dei Ministri che darà il via libera al Dl per assicurare liquidità alle imprese. All’ordine del giorno , anche la proroga per le aziende del pagamento di tasse e contributi di aprile e maggio, il Golden Power per scudare le industrie strategiche del Paese da possibili scalate anche da parte di Stati della UE , il rinvio delle elezioni amministrative in autunno e la proroga dello stop alle udienze in Tribunale fino all’ 11 maggio. Ok, anche al Dl Scuola con misure per la fine dell’anno scolastico in corso (riguardanti in particolare gli esami di Maturità e licenza Media) e l’inizio del prossimo. Critica, l’Opposizione di Centrodestra, che, al termine della nuova riunione nell’ambito della cabina di regia con la Maggioranza sugli emendamenti al Dl Cura Italia, in discussione al Senato, compatta, ha lamentato la mancanza di disponibilità dell’Esecutivo a prendere in considerazione le sue proposte
-Istat, nel biennio 2018/2019 4 minori su 10 in sovraffollamento abitativo e al Sud, 1 famiglia su 3 , senza computer o tablet in casa.
-Attesa per la riunione dell’Eurogruppo di domani in cui si deciderà lo strumento da adottare per sostenere i Paesi maggiormente colpiti dall’emergenza Covid19.
di Federica Marengo lunedì 6 aprile 2020
E’ iniziato, stamane, dopo un pre-vertice tra le forze di Maggioranza, il Consiglio dei Ministri, con all’ordine del giorno l’approvazione del Decreto per assicurare liquidità alle imprese e una serie di provvedimenti, quali: la proroga del pagamento di tasse e contributi di aprile e maggio al mese di giugno per le imprese che a marzo abbiano registrato ammanchi tra il 33 e il 50% del fatturato, il Golden Power, ovvero uno scudo per proteggere le industrie strategiche del Paese da eventuali scalate ad opera anche di Stati della UE, la proroga dello stop alle udienze in tribunale fino all’11 maggio
Già varato, invece, nello stesso consesso, il Dl Scuola, con misure riguardanti la fine dell’anno scolastico e l’inizio del prossimo e gli esami di Maturità e licenza Media.
La bozza del provvedimento destinato alle imprese che hanno subito l’impatto dell’emergenza sanitaria del Covid19, prevederebbe che a fare da garante per le aziende presso le Banche e altri soggetti autorizzati all’erogazione di credito fosse la SACE S.P.A, controllata per l’internazionalizzazione e le garanzie alle imprese di Cassa Depositi e Prestiti, la quale dovrebbe concedere fino al 31 dicembre 2020 garanzie in conformità con la normativa europea in tema di aiuti di Stato e nel rispetto dei criteri e delle condizioni previste dai commi da 2 a 11, in favore di banche, di istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e degli altri soggetti abilitati all’esercizio del credito in Italia. Inoltre, la società dello Stato dovrebbe svolgere un ruolo anche nel campo dell’export e del sostegno all’espansione all’estero delle imprese.
Secondo fonti del Ministero dell’Economia e delle Finanze , sarebbero dunque oltre 750 , i miliardi stanziati per il pacchetto di misure, volte a fornire liquidità alle imprese, 400 in più rispetto ai 350 miliardi già messi in campo nel Decreto Cura Italia (200 per la liquidità alle imprese e 200 per l’export), mentre rimarrebbe al 100% la garanzia sui prestiti per imprese piccole e medie.
Previste poi garanzie al 100% fino a 25 mila euro senza alcuna valutazione del merito di credito; ancora al 100% (di cui 90% Stato e 10% Confidi) fino a 800.000 euro senza valutazione andamentale; 3) al 90% fino a 5 milioni di euro senza valutazione andamentale.
Trovato quindi l’accordo all’interno della Maggioranza sul nodo delle garanzie ai prestiti alle aziende e sul ruolo di SACE (che verrà coordinata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze), temi, motivo di frizione tra M5S e Pd.
Ok, grazie a un accordo tra MEF e Ministero degli Esteri, anche all’erogazione da parte dello Stato, tramite SACE, di garanzie per 50 miliardi nel settore dell’Export , cui si aggiungeranno dal 2021 altri 200 miliardi destinati agli investimenti per il lavoro e la ripartenza del Paese sui mercati nazionali ed internazionali.
Via libera, anche al Dl Scuola che ,sempre secondo una prima bozza, stabilirebbe, nel caso in cui l’attività didattica in aula non riprendesse entro il 18 maggio, la sostituzione dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione con un elaborato finale da parte del candidato ,di cui il Consiglio di classe terrà conto in sede di valutazione finale. Se, invece, si facesse ritorno in classe si procederebbe a un esame semplificato.
Due, invece, gli scenari per l’esame di Maturità: se si dovesse far ritorno in aula il 18 maggio, i candidati potrebbero sostenere un esame più completo con una commissione interna e il solo Presidente esterno. La data della prima prova, di carattere nazionale, resterebbe quella già fissata del 17 giugno e la seconda prova consisterebbe in una prova elaborata dalla commissione interna sulla base delle attività svolte durante l’anno scolastico. L’esame orale , invece, si terrebbe a fine giugno.
In caso contrario, ovvero di una impossibilità a far ritorno tra i banchi, vi sarebbe una sola prova orale e da sostenere, con ogni probabilità, online.
Prevista l’ammissione per tutti, ma non la promozione automatica (6 politico).
Tutti ammessi, invece, gli studenti di ogni ordine e grado, che, però, in caso di lacune, avranno modo di recuperare a settembre, alla ripresa della scuola.
Prevista poi, anche la conferma per l’anno scolastico 2020/2021 dei libri di testo adottati quest’anno, e l’ok alle assunzioni chieste dal Ministero dell’Istruzione per recuperare parte dei posti liberati nell’estate del 2019 dal sistema pensionistico Quota 100, attuando una norma inserita nel decreto scuola approvato in autunno, voluta dalla Ministra Azzolina. Si tratta di 4.500 posti che andranno ad insegnanti, vincitori di concorso o presenti nelle graduatorie ad esaurimento, che non hanno potuto occupare questi posti lo scorso settembre perché non erano stati messi a disposizione.
E sempre in rapporto al tema ragazzi e scuola al tempo dell’emergenza Covid19 , una ricerca dell’Istituto Nazionale di Statistica, resa nota oggi, riguardo la disponibilità di spazi nelle abitazioni e di Pc o tablet, in riferimento al biennio 2018-2019, ha rilevato che il 41, 9% dei minori vive in case sovraffollate e che 1 famiglia su tre, pari al 33,8% delle famiglie, non possiede in casa un Pc o un tablet , dato che si abbassa al 14,3% tra le famiglie con almeno 1 minore.
Il dato peggiore, poi, si registra al Sud, dove 470 mila ragazzi di età compresa fra i 6 e 17 anni non ha un computer o un tablet. Infatti, solo il 6,1%, vive in famiglie dove è disponibile almeno un computer per ogni componente e due su 3 ha competenze digitali basse o di base ,mentre meno di tre su 10 (pari a circa 700 mila ragazzi) si attestano su livelli alti.
Infine, il 52,1% dei bambini e ragazzi di 6-17 anni, nell’ultimo anno ha letto almeno un libro nel tempo libero. Nello specifico, l’abitudine alla lettura interessa oltre il 60% di bambini e ragazzi di 6-17 anni residenti al Nord e il 39,4% di quelli del Sud e maggiormente le ragazze che i ragazzi (10,5% contro 6,4%).
Sul fronte UE, invece, alla vigilia dell’Eurogruppo, la riunione dei ministri delle Finanze dei Paesi dell’Unione , che si svolgerà domani e in cui si deciderà lo strumento da utilizzare a livello comune per fronteggiare la crisi economica scaturita dalla pandemia, sembra sempre più allontanarsi la possibilità di un’emissione di Coronabond , chiesti da settimane dai cosiddetti “Paesi del Sud”, Italia e Spagna in testa.
E se il Commissario agli Affari Economici , Gentiloni, è tornato quest’oggi sull’argomento, lanciando insieme all’omologo francese Breton l’dea di creare un fondo europeo ad hoc in grado di emettere titoli di debito comune, per aiutare gli Stati membri ad affrontare la crisi e, dichiarando: “Stiamo convergendo su alcune misure ,ma dobbiamo essere chiari che uno strumento di bilancio comune è necessario se vogliamo evitare un impatto asimmetrico della crisi. Per me, è cruciale costruire la consapevolezza che questo forte stimolo di bilancio dovrebbe avere contributi nazionali, ma anche europei e questo strumento comune deve essere messo in campo presto,non fra due anni, come fu per il piano Marshall. Sul Mes la Commissione Ue ritiene che se raggiungiamo un buon accordo sulla condizionalità, e ci sono buoni progressi, è uno degli strumenti che dovremmo usare . Il Mes ha salvato singoli Paesi fino ad oggi, e non è ciò di cui abbiamo bisogno ora. Quello che serve ora è uno strumento comune per affrontare quella che ovviamente è una crisi che colpisce tutti i Paesi Ue e quindi tutto il meccanismo delle condizionalità deve essere rivisto. Stiamo cercando di usare questo strumento in modo completamente diverso dalla scorsa crisi”, il ministro delle Finanze tedesco Scholz, sostenitore dell’utilizzo a favore dei Paesi più colpiti dal Covid19 del Mes o Fondo Salva Stati senza condizionalità, si è detto convinto che l’Eurogruppo convergerà su tale posizione, spiegando: “L’ammontare dei prestiti potrebbe arrivare al 2% del Pil e i finanziamenti sarebbero concessi senza alcuna condizione e senza controlli né dei commissari europei né della Troika, con l’unico obiettivo di sostenere la lotta contro la pandemia e la stabilizzazione dell’economia. Al Mes verrebbe affiancato l’intervento della Banca degli investimenti Europei e del nuovo programma Sure della commissione. Tutto ciò, permetterebbe di mettere da parte le grandi discussioni su altri strumenti quali i Coronabond e di iniettare aiuti diretti che funzionano immediatamente”.
Dalla Commissione , invece, tramite il portavoce ,Eric Mamer, hanno fatto sapere che: “Non c’è ancora una posizione su questa materia. Ci sono due cammini distinti : da una parte l’Eurogruppo sta preparando un certo numero di proposte e dall’altro la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, hanno ricevuto il mandato dall’ultimo Consiglio Europeo di preparare un piano di ripresa. Per il momento, quello che c’è da parte della Commissione sul tavolo è la proposta “Sure”, presentata dalla Presidente Ursula von der Leyen la settimana scorsa ed è l’unica proposta della Commissione per il momento”.
Intanto, proprio la Presidente della Commissione UE, Von der Leyen, ha reso noto in un video-messaggio su Twitter l’impegno a far arrivare più liquidità nelle tasche degli agricoltori, a sburocratizzare gli iter, e a concedere tempi più lunghi per presentare le richieste per i pagamenti diretti e per quelli dello sviluppo rurale.
“Un settore in cui non tollereremo alcun genere di perturbazione è quello alimentare”,ha detto infatti la Von der Leyen, aggiungendo: “Le misure adottate a sostegno della libera circolazione delle merci, ed i permessi di viaggio per i lavoratori stagionali servono ad assicurare che gli europei abbiano cibo di alta qualità a prezzi accessibili sulle loro tavole, nonostante il Coronavirus”.
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