-Covid19, il bollettino settimanale della Fondazione Gimbe: Prime dosi crollate del 75% in tre settimane, restano ancora 2,7 milioni di over 50 da vaccinare. Le terze dosi non decollano e per la quarta settimana consecutiva ,forniture di vaccino al palo. Somministrazioni giornaliere scendono a 170 mila e i non vaccinati crollano a quota 108 mila. Il Presidente Cartabellotta: “Serve un cambio di marcia per contenere la quarta ondata”.
-UE, le Previsioni economiche d’autunno: Pil reale in Italia al 6,2% nel 2021 e al 4,3% nel 2022. Economia in fase di espansione, con qualche vento contrario. Occupazione a livelli pre-pandemia nel 2023. Da tenere sotto controllo: l’aumento dei casi di Covid19, l’inflazione e le catene di forniture globali . Sul Recovery Fund, rischio ritardo nel raggiungimento degli obiettivi dell’Italia, ma il Governo è determinato con il sostegno del Parlamento. Tali stime, poi, sono state confermate dal Bollettino economico della Banca Centrale Europea.
-Il Premier Draghi alla 38° Assemblea dell’Anci: “Sindaci al centro della nuova stagione del PNRR”. Intanto, partiti a lavoro sugli emendamenti alla Manovra, che dovrebbe arrivare in Senato entro la fine della settimana per poi essere discussa a partire da martedì.
di Federica Marengo giovedì 11 novembre 2021
La circolazione del virus cresce: a confermarlo, anche il bollettino settimanale della Fondazione indipendente Gimbe che ha rilevato nelle ultime tre settimane un crollo del 75,4% delle somministrazioni delle prime dosi del vaccino anti Covid19, mentre restano ancora 2,7 milioni di over 50 da vaccinare. Le terze dosi poi non decollano e per la quarta settimana consecutiva le forniture sono al palo.
Le somministrazioni giornaliere scendono a 170 mila e i non vaccinati crollano a quota 108 mila, tuttavia l’efficacia del vaccino in rapporto alla malattia grave si conferma molto elevata e l’incidenza di diagnosi, ospedalizzazioni, ricoveri in terapia intensiva e decessi è nettamente inferiore nelle persone vaccinate con ciclo completo in tutte le fasce d’età , rispetto ai non vaccinati.
In una settimana (3-9 novembre), poi, +37,7% di casi e +14,8% di ricoveri; in aumento anche i decessi, passati da 257 a 330.
Le coperture vaccinali con almeno una dose di vaccino poi sono molto variabili nelle diverse fasce di età: dal 97,1% degli over 80 al 74% della fascia 12-19 e, rispetto alla settimana precedente, gli incrementi sono sempre più modesti. In particolare, negli over 60, l’efficacia nei confronti della malattia grave è in lieve ma progressiva diminuzione, soprattutto da quando la variante Delta è diventata prevalente. Secondo l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità, per il ricovero in terapia intensiva l’efficacia nel periodo 5 luglio-31 ottobre si attesta al 90% negli over 80 e al 94,8% nella fascia 60-79 anni, mentre per i ricoveri in area medica all’88,8% negli over 80 e al 91,5% nella fascia 60-79 anni.
In risalita, i ricoveri di persone con sintomi, passati dai 2.992 di una settimana fa ai 3. 436 (14,8%), i ricoveri in terapia intensiva, passati da 385 a 421 (+9,4%), le persone in isolamento domiciliare, passate dalle 81.070 di una settimana fa alle 96.348 , pari a +18,8%.
Quindi, per il Direttore della Fondazione, Caratabellotta: “Con l’aumento della circolazione del Covid-19 ,che si riflette sulle ospedalizzazioni, il progressivo calo dell’efficacia vaccinale e l’esiguo aumento dei nuovi vaccinati, l’accelerazione sul fronte delle terze dosi è fondamentale per contenere la quarta ondata”.
Una recrudescenza, quella del Covid19, non omogenea sul territorio italiano, come certificato dalla mappa del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che ha colorato di rosso le Regioni: Friuli Venezia Giulia, la Provincia di Bolzano, le Marche e la Calabria. A bassa incidenza, e colorate di verde: Valle d’Aosta, Molise e Sardegna, mentre il resto della Penisola è colorato di giallo.
Dati, che preoccupano e che hanno spinto il Ministero della Salute, sentiti i tecnici, ad accelerare sulla somministrazione della terza dose o richiamo per la fascia d’età fra i 40 e i 59 anni, dopo almeno sei mesi dal completamento del ciclo, a partire dal 1° dicembre. Emanata, quindi, una circolare in cui si precisa che: “L’estensione è prevista, ferma restando la priorità della vaccinazione dei soggetti ancora in attesa di iniziare/completare il ciclo vaccinale primario, nonché della somministrazione della dose booster (di richiamo) alle categorie per cui è già raccomandata. Assoluta priorità di mettere in massima protezione i soggetti ancora in attesa di iniziare o completare il ciclo vaccinale primario, in particolare per quanto riguarda le categorie più vulnerabili a forme gravi di Covid-19 per età o elevata fragilità. Nel documento, si raccomanda anche di procedere speditamente alla somministrazione della dose booster a tutti i soggetti per i quali la stessa è già stata precedentemente raccomandata”.
In merito, il ministro della Salute, Speranza, intervenuto nella giornata conclusiva della 38° Assemblea dell’Associazione Nazionale dei Comuni, svoltasi a Parma, ha evidenziato: “Numeri dell’Europa devono segnalarci una grande attenzione e l’Organizzazione Mondiale della Sanità indica una recrudescenza del virus. Dobbiamo insistere a convincere le persone che ancora non hanno fatto la prima dose vaccinale e dobbiamo aprire con ancora più forza la fase dei richiami, perciò ieri abbiamo aperto anche alla fascia tra 40 e 60 anni” .
Poi, sul futuro del Sistema Sanitario Nazionale ,ha sottolineato: “Due anni fa, avevamo sul Fondo sanitario nazionale 114 miliardi, oggi 122, l’impegno è arrivare a 128 nel 2024. Un salto così significativo non si era mai visto nella storia del nostro Ssr. A queste, vanno sommate anche le risorse del Pnrr, circa 20 miliardi. Quindi, si chiude la stagione dei tagli e si apre quella degli investimenti. Dobbiamo diventare primo Paese europeo nell’assistenza domiciliare. Fino a pochi mesi fa avevamo una copertura over 65 del 4%, due punti sotto la media europea del 6%. Con i soldi del Pnrr puntiamo al 10%”.
Proprio la recrudescenza del virus è tra i fattori cui la UE guarda con preoccupazione, in quanto, insieme all’inflazione, trainata in gran parte da un’impennata dei prezzi dell’energia , e le interruzioni delle catene di approvvigionamento che gravano su numerosi settori, potrebbe agire da fattore frenante sulla ripresa economica. Ciò è stato evidenziato, stamane, dal Commissario Europeo agli Affari Economici, Gentiloni, nel corso della conferenza stampa per illustrare le Previsioni Economiche d’autunno.
L’ex Premier, ha detto: “Secondo le previsioni economiche d’autunno della Commissione europea per l’Italia, il Pil reale dovrebbe aumentare del 6,2% quest’anno. La crescita è destinata a continuare a un ritmo robusto del 4,3% nel 2022 e il Pil è destinato a espandersi del 2,3% nel 2023. L’inflazione nell’UE dovrebbe raggiungere il 2,6% nel 2021 e moderare leggermente al 2,5% nel 2022 e all’1,6% nel 2023. Il quadro generale rimane positivo, ma dobbiamo dobbiamo rimanere vigili e agire come necessario. I mercati del lavoro sono destinati a riprendersi e ad espandersi, con l’attività economica che dovrebbe continuare a crescere, l’occupazione dovrebbe aumentare al di sopra dei livelli pre-pandemia e il tasso di disoccupazione dovrebbe scendere al 6,5% nel 2023. Il tasso di occupazione è previsto dello +0,8% nel 2021 e a +1% nel 2022. Le previsioni autunnali pubblicate indicano un tasso di crescita per quest’anno al 5,0% rispetto al 4,8% delle previsioni estive, mentre la previsione di crescita 2022 è scesa al 4,3%, dal 4,5% di questa estate. L’economia europea passa dalla ripresa all’espansione, ma ora affronta qualche vento contrario. Il rafforzamento della crescita sta aiutando a stabilizzare le finanze pubbliche, mentre il supporto di Next Generation Eu ha contribuito a portare gli investimenti pubblici ai massimi da oltre 10 anni. Tre, sono le minacce chiave a questo quadro positivo: un marcato aumento dei casi di Covid, soprattutto nei Paesi in cui le vaccinazioni sono relativamente basse; l’inflazione in aumento, trainata in gran parte da un’impennata dei prezzi dell’energia; e le interruzioni della catena di approvvigionamento che gravano su numerosi settori. In sostanza, complessivamente la bilancia dei rischi di previsione si è posta verso il basso, vale a dire verso un peggioramento rispetto alle stime attuali”.
Quindi, sul nesso tra economia e rischi politici, disavanzo e Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha spiegato: “Solo un marziano potrebbe dire che non ci sono rischi politici in relazione all’andamento dell’economia. Basti guardare il Portogallo, dove il Governo si è ritrovato senza maggioranza sul progetto di bilancio e si procederà a elezioni anticipate nel gennaio 2022. Le migliori prospettive di crescita indicano un disavanzo pubblico nel 2021 più basso del previsto in primavera. Tuttavia, nella maggior parte degli Stati membri, si prevede che il disavanzo supererà ancora il 3% del Pil nel 2021. Le uniche eccezioni sono Danimarca, Lussemburgo e Svezia, con disavanzi inferiori all’1% del Pil. Più in generale ,la crescita sostenibile va incoraggiata con le regole di bilancio. C’è preoccupazione per il rischio che in Italia ci sia un ritardo nel raggiungimento degli obiettivi di investimenti e riforme per ottenere la prossima ‘tranche’ di prestiti e sovvenzioni anti-crisi. Chi ,come me , conosce direttamente la difficoltà nell’attuazione dei piani e dei progetti europei non può che tenere molto alta l’attenzione su questi rischi, resta il fatto che il Governo italiano sta agendo con grande determinazione con un sostegno parlamentare”.
Stime, quelle della Commissione UE, confermate dalla Banca Centrale Europea che, nel Bollettino economico, ha scritto: “Dopo due trimestri di calo del prodotto, il PIL in termini reali dell’area dell’euro ha segnato una ripresa nel secondo trimestre del 2021 e si stima un suo ulteriore rafforzamento nel terzo. La crescita del prodotto dovrebbe mantenersi dinamica nel prossimo futuro, sebbene in rallentamento verso la fine dell’anno. Tuttavia, le incertezze legate alla pandemia restano elevate. I rischi dunque sono “bilanciati”: le strozzature all’offerta e il caro-energia potrebbero rallentare il Pil, una ripresa dei consumi con più vigore potrebbe accelerarlo. Il Consiglio direttivo della Bce è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, ove opportuno, per assicurare che l’inflazione si stabilizzi sull’obiettivo fissato dalla BCE del 2% nel medio termine. L’inflazione dovrebbe continuare ad accelerare nel corso del 2021, e che l’attuale fase di rialzo durerà più a lungo di quanto inizialmente atteso, ma si prevede che nel corso del prossimo anno l’inflazione si riduca. L’economia dell’area dell’euro ha proseguito la sua ripresa vigorosa, sebbene a un ritmo in certa misura più moderato. A livello mondiale l’attività economica ha continuato a espandersi, sebbene a un ritmo in via di rilevante moderazione, nel quadro di una combinazione di fattori, fra cui assumono maggiore peso le persistenti strozzature dal lato dell’offerta. Nel breve periodo, le strozzature dal lato dell’offerta e l’incremento dei prezzi dell’energia rappresentano i principali rischi per il ritmo della ripresa e per le prospettive di inflazione. Il protrarsi delle carenze dell’offerta e dei più elevati prezzi dell’energia potrebbe rallentare la ripresa”.
L’Eurotower, poi, ha specificato: “La ripresa continua a dipendere dall’andamento della pandemia e dagli ulteriori progressi nelle vaccinazioni. La combinazione di dati quantitativi, risultati delle indagini e indicatori ad alta frequenza segnala una prosecuzione della robusta crescita del Pil nel terzo trimestre di quest’anno, seguita da una moderazione nel quarto. Tale risultato rifletterebbe l’aumento dei tassi di vaccinazione e il calo dei tassi di contagio nel terzo trimestre che hanno consentito l’allentamento osservato nelle misure di contenimento”.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza appare dunque centrale, come sottolineato dal Premier Draghi, intervenuto stamane, in chiusura , alla 38° Assemblea dell’Associazione Nazionale dei Comuni.
Nel suo discorso, infatti, il Presidente del Consiglio, ringraziando i sindaci per il lavoro svolto durante la pandemia, ha sottolineato: “Sindaci, sarete al centro della stagione che abbiamo davanti: una straordinaria occasione di riforme e investimenti, grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il successo del Piano è nelle vostre mani, come nelle nostre. C’è bisogno di cooperazione tra tutti i livelli dell’amministrazione, nella fase di pianificazione degli investimenti e in quella di attuazione. Questo sforzo deve coinvolgere tutti: Comuni, Regioni, Ministeri. A pochi mesi dall’approvazione del Piano da parte della Commissione Europea, siamo pienamente nella sua fase di attuazione. Nelle prossime settimane, il Governo ha in programma una serie di incontri in molte città italiane per confrontarci sulla sua realizzazione. Abbiamo già approvato 159 progetti di rigenerazione urbana su cui investiamo 2,8 miliardi. Non è la prima volta che i Comuni italiani si trovano al centro di cambiamenti epocali nel Paese. Nel Dopoguerra sono stati i Sindaci a gestire le migrazioni interne che hanno accompagnato il miracolo economico, a presidiare la trasformazione dei borghi in città, delle città in metropoli, a interpretare nella realtà quotidiana i cambiamenti nella cultura e nei consumi che hanno rivoluzionato la politica e l’economia. Siamo impegnati per migliorare l’edilizia scolastica e rafforzare l’offerta formativa, anche per venire incontro alle esigenze delle giovani famiglie. Avviamo entro la fine dell’anno i bandi per la costruzione di nuove mense e palestre nelle scuole, a cui destiniamo 1,3 miliardi. Allo stesso tempo, lanciamo un concorso di progetto per realizzare 195 scuole innovative su tutto il territorio. Impieghiamo 4,6 miliardi per il Piano per gli asili nido e le scuole dell’infanzia, con l’obiettivo ambizioso di creare 228mila nuovi posti”.
L’importanza del PNRR, è stata poi evidenziata anche dall’ex Premier, padre nobile del Pd, Prodi, che , ai microfoni di Rai News24, ammonendo i partiti ad occuparsi delle riforme , vincolanti per accedere ai fondi UE, anziché della elezione del Presidente della Repubblica, ha rilevato: “Quello che serve è la continuità della legislatura e delle con riforme, a prescindere da chi sarà il nuovo Presidente del Consiglio. Abbiamo ancora un anno e mezzo e in un anno e mezzo si devono fare le riforme per i fondi del Pnrr.
Poi , come questo si può articolare dipende da tante circostanze. Se ci si mette nell’idea che finisce la legislatura si comincia con le schermaglie elettorali.
Quanto al nuovo Presidente della Repubblica, abbiamo un bel mese per le riforme, siamo all’11 novembre, utilizziamolo per questo”.
A tal proposito, il Capo dello Stato, Mattarella, nel corso dell’incontro studio, tenutosi nel pomeriggio al Quirinale per il ventennale della scomparsa dell’ex Presidente Giovanni Leone, nel suo discorso, ha posto in evidenza come anche quest’ultimo, come il Presidente Segni, avesse sollecitato: “l’introduzione della non rieleggibilità del Presidente della Repubblica con la conseguente eliminazione del semestre bianco”.
Nel frattempo, partiti a lavoro sugli emendamenti alla Manovra, che, dopo lo slittamento, dovrebbe approdare presso le Commissioni del Senato entro la fine della settimana, per poi essere discussa a partire da martedì, giorno in cui Draghi incontrerà a Palazzo Chigi i sindacati per discutere di Pensioni, in vista di una riforma strutturale.
Se Pd e LeU, insistono per impiegare gli 8 miliardi stanziati per il taglio delle tasse in favore dei lavoratori (taglio dell’Irpef), Forza Italia e Lega chiedono la riduzione delle tasse per le imprese (taglio dell’Irap) e in particolare, il segretario del Carroccio, Salvini ha chiesto che i risparmi frutto della stretta sul Reddito di Cittadinanza siano utilizzati per aumentare le pensioni di invalidità, introdurre la Flat Tax e ridurre l’Irap alle Partite Iva (persona fisica).
Il M5S, invece, è in pressing per l’eliminazione del tetto Isee di 25 mila euro al Superbonus 110% per le villette e per il ripristino del cashback, il sistema di rimborsi adottato per incentivare il pagamento digitale e contrastare l’evasione, introdotto proprio dal Governo pentadem.
Critica, l’Opposizione di Fratelli d’Italia, che ha contestato il ritardo con cui la Legge di Bilancio si appresta ad arrivare alle Camere, in quanto comprimerà i tempi per la discussione parlamentare. Ritardo, cui ha fatto riferimento anche il Presidente della Camera Fico, che , dal palco della 38° Assemblea Nazionale dei Comuni, plaudendo all’eventualità che anche i sindaci possano eleggere il Capo dello Stato, ha rilevato: “Anche io chiedo che la Legge di Bilancio venga portata all’esame delle Camere il prima possibile per discuterla, per far sì che il Parlamento possa davvero dire la sua in modo profonda. E’ giusto che arrivi il prima possibile all’attenzione delle Camere” .
Tutte d’accordo, invece, le forze di Maggioranza e di Opposizione sul via libera in Senato al Decreto bollette ,sul contenimento degli aumenti delle fatture di luce e gas, dovuti all’ impennata dei prezzi del gas naturale, passato ora all’esame della Camera con 179 voti favorevoli, 18 contrari e sette astensioni.
©Riproduzione riservata