di Federica Marengo venerdì 2 maggio 2025

-Nelle scorse ore, Stati Uniti e Ucraina hanno firmato l’accordo sull’accesso alle risorse naturali di Kiev. A darne notizia, parallelamente, il segretario del Tesoro americano Bessent e la Vicepremier ucraina Svyrydenko, che, in un post social, ha reso noti i dettagli dell’intesa, definita: “un successo per Ucraina e Stati Uniti”, per la quale Washington e Kiev condivideranno i profitti derivanti dallo sfruttamento di alluminio, grafite, litio, uranio, rame, petrolio, gas naturale e terre rare e gli USA recupereranno del tutto o in parte le risorse spese per sostenere militarmente l’Ucraina.
L’intesa , che non modifica la costituzione ucraina e non determina alcun mutamento nel percorso di integrazione europea dell’Ucraina, prevede la creazione di un fondo comune che aiuterà la ricostruzione ed entrambe le parti avranno pari diritti al 50%. Inoltre, Kiev manterrà la proprietà e il controllo sui propri minerali decidendo dove e cosa estrarre.
L’accordo non muterà le proprietà statali o i processi di privatizzazione delle società ucraine e non determinerà nessun obbligo finanziario per Kiev, poiché il fondo rappresenta un veicolo di raccolta e gestione dei capitali.
Tale fondo, che sarà registrato negli USA , ma gestito in Ucraina, verrà finanziato con i proventi derivanti da nuove licenze e vi convergerà metà degli introiti, l’altra metà resterà nelle casse dello Stato ucraino. Il fondo sarà sostenuto dal governo USA, attraverso l’agenzia DFC, che aiuterà Kiev ad attrarre investimenti e tecnologie da fondi e aziende sia negli USA che nell’Ue e in altri Paesi che sostengono l’Ucraina.
Per il funzionamento del fondo saranno necessarie solo modifiche al Codice di Bilancio e l’intesa dovrà essere ratificata dal Parlamento ucraino la prossima settimana, con ogni probabilità l’8 maggio.
Quanto al capitolo aiuti militari USA , solo quelli futuri verranno computati come versamento in conto capitale nel fondo di investimento, i cui proventi verranno investiti solo in Ucraina. Al riguardo, Kyiv Post ha riportato che l’amministrazione Trump avrebbe approvato la vendita di 50 milioni di dollari di equipaggiamento militare all’Ucraina ,mediante vendita commerciale diretta.
Il segretario al Tesoro USA, Bessent ha dichiarato: “Tutto ciò dimostra l’impegno USA per un’Ucraina libera, sovrana e prospera”, seguito dal segretario di Stato Rubio , che , in un post social, ha scritto: “Grazie alla leadership del Presidente Trump oggi, gli USA e l’Ucraina hanno firmato l’Accordo sul Fondo di Investimento per la Ricostruzione, una pietra miliare nella nostra prosperità condivisa e un passo importante per porre fine a questa guerra”.
In merito ai negoziati per la pace, il Vicepresidente USA Vance, in un’intervista a Fox News, ha dichiarato: “Toccherà a russi e ucraini, ora che ciascuna parte conosce le condizioni di pace dell’altra. Toccherà a loro raggiungere un accordo e porre fine a questo conflitto brutale, brutale. Quello a cui abbiamo assistito nelle ultime due settimane è che entrambe le parti hanno dichiarato: ‘questa è la nostra proposta di pace’. Gli ucraini l’hanno fatto. I russi l’hanno fatto. E ora credo che la domanda sia: possiamo trovare una via di mezzo per porre fine a questo conflitto?”.
Secondo la testata Bloomberg, che cita fonti informate sulla questione, i funzionari americani avrebbero preparato una serie di opzioni per il Presidente Trump per aumentare la pressione economica su Mosca , precisando, però, che il numero uno della Casa Bianca non ha ancora preso una decisione poiché gli sforzi diplomatici sono in corso.
Del resto, Kiev e i suoi alleati europei hanno esortato gli USA ad aumentare la pressione sulla Russia, anche attraverso maggiori restrizioni sulle esportazioni di energia e sui proventi del petrolio per spingerla al cessaste il fuoco alle condizioni proposte dal Presidente Trump.
Intanto, il ministro degli Esteri ucraino Sybiha, in un intervento in Parlamento, ha ribadito che “Kiev non accetterà la pace a qualsiasi prezzo” e che “le linee rosse nei colloqui di pace rimangono chiare e immutate”, sottolineando: “In primo luogo, non accetteremo il riconoscimento di alcun territorio ucraino temporaneamente occupato come russo. L’Ucraina non limiterà la struttura o le dimensioni del suo esercito, non ridurrà l’industria della difesa, l’assistenza militare degli alleati o la presenza dei loro contingenti. In terzo luogo, non accetteremo alcuna restrizione alla sovranità dell’Ucraina, alla nostra politica interna ed estera, in particolare alla scelta delle alleanze e delle alleanze a cui vogliamo aderire. Nonostante il fatto che attualmente non vi sia consenso tra gli alleati sull’adesione dell’Ucraina alla NATO, Kiev continuerà a lavorare attivamente per ottenerla. Né la Russia né qualsiasi altro Paese avrà mai il diritto di porre il veto sulla nostra scelta”.
Riguardo, poi ,alla proposta di tregua di tre giorni in occasione della Festa e della parata della Vittoria, avanzata dal Presidente russo Putin, il Premier ucraino Shymyhal, sempre nell’ambito della discussione parlamentare, precisando che due dei tre documenti dell’accordo sulle terre rare non necessitano di ratifica in quanto coprono i dettagli dell’attuazione, nel suo intervento, ha dichiarato: “Stiamo assistendo a una nuova tattica ibrida di manipolazione da parte del Cremlino, che ci ha proposto una tregua pasquale e una tregua ”cerimoniale” (per la parata militare del 9 maggio). Vediamo anche una crescente consapevolezza nel mondo che tutto questo è semplicemente una manipolazione e una vera e propria presa in giro da parte della Russia degli sforzi di pace degli Stati Uniti e di altri partner. Insistiamo sul fatto che è ora di aumentare la pressione su Mosca per ottenere la pace. La deterrenza militare e la pressione economica possono fare questo e rendere impossibile l’espansione dell’aggressione. L’Ucraina ha chiaramente e coerentemente sostenuto un cessate il fuoco incondizionato e completo sulla terra, sul mare e nell’aria. Per almeno 30 giorni. Noi siamo pronti. La Russia deve accettare un vero e proprio cessate il fuoco completo e incondizionato e misure di costruzione della fiducia, come la restituzione dei prigionieri di guerra ucraini, dei bambini rapiti e degli ostaggi civili in primo luogo. Solo in un contesto di totale silenzio e di misure umanitarie di rafforzamento della fiducia potranno iniziare i negoziati – in qualsiasi formato che porti la pace”.
A Bruxelles, invece, la portavoce della Commissione, Pinho, nel consueto punto stampa, in risposta a una domanda sulla proposta del ministro degli Esteri francese Barrot di coordinare il 17° pacchetto di sanzioni europee con le nuove sanzioni USA a Mosca, ha evidenziato: “Dall’inizio, l’idea è sempre stata quella di coordinare il più possibile i vari pacchetti di sanzioni che abbiamo adottato contro la Russia nel contesto della guerra in corso. L’idea era quella di coordinarli il più possibile con gli Stati Uniti, e quel tentativo resta”.
Poi, confermando che l’accordo sulle risorse firmato tra Stati Uniti e Ucraina non è esclusivo, quindi non ostacolerebbe il processo di adesione all’Unione, ha detto: “È un aspetto che, ovviamente, abbiamo discusso con le nostre controparti ucraine e sappiamo che anche loro si sono preoccupati di assicurarsene. Siamo rimasti in stretto contatto con le controparti ucraine su questo tema”.
Riguardo la riforma del mercato unico UE, secondo quanto si legge nella bozza , citata dall’Ansa: “La Commissione Ue propone un quadro strutturato per promuovere l’inclusione dei Balcani occidentali, dell’Ucraina e della Moldavia nel mercato unico Ue. Questa ‘autostrada’ verso il Mercato Unico includerà un più stretto allineamento normativo e faciliterà l’integrazione delle loro industrie prima della piena adesione all’Ue”.
Nel frattempo, sul fronte dei combattimenti, proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. Le forze di Mosca, infatti, hanno attaccato con droni la regione di Zaporizhzhia, causando il ferimento di 31 persone, mentre il governatore ucraino di Donetsk ha reso noto che in un raid russo vicino a Kostiantynivka è stata uccisa una persona.
Il ministero della Difesa russo invece, ha fatto sapere che le difese aeree di Mosca hanno intercettato un massiccio attacco di droni ucraini sulla Crimea e sul Mar Nero e su diverse località della penisola, quali: Sebastopoli, Dzhankoy, Saky, Novofedorivka e Kacha.
Lo stesso ministero della Difesa di Mosca, poi, ha reso nota la creazione di una striscia di sicurezza nelle aree di confine della regione ucraina di Sumy, dopo aver allontanato le truppe ucraine dalla regione di Kursk, nell’area occidentale, e la conquista di quattro insediamenti nelle regioni ucraine di Donetsk e Kharkiv, per realizzare così la zona cuscinetto di cui ha parlato il Presidente Putin in un suo discorso nel marzo scorso.
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