di Federica Marengo giovedì 24 aprile 2025
Bombardamenti sulla Striscia di Gaza.
-Proseguono gli attacchi israeliani su Gaza. Nelle ultime 24 ore, infatti, l’esercito di Tel Aviv ha colpito diverse aree della Striscia, come : Jabalya, Khan Younis e Gaza City, causando la morte di 28 persone. Inoltre, l’Idf e lo Shin Bet ,nell’ambito della continua attività militare dell’esercito israeliano per colpire infrastrutture strategiche dei gruppi terroristici nella Striscia, hanno colpito un centro di comando di Hamas e della Jihad che serviva alla pianificazione ed esecuzione di attacchi contro civili israeliani e forze di sicurezza.
Sul fronte del Libano, poi, secondo i media di Beirut, una pattuglia di soldati israeliani , che non si sono ritirati come previsto dall’accordo per il cessate il fuoco del 27 novembre e che mantengono posizioni su alcune colline, è penetrata nella notte nel sud , nella zona di Adaisse, lungo la linea di demarcazione tra i due Paesi.
Proprio nel sud del Libano, si è recata in visita una delegazione militare statunitense, accompagnata da militari libanesi, in quanto gli USA e la Francia, alleati di Israele, guidano la missione di monitoraggio del cessate il fuoco tra Hezbollah e Tel Aviv.
Intanto, i media israeliani hanno reso noto che nella prima metà di maggio il Premier Netanyahu, si recherà a Baku , in Azerbaigian , per incontrare il Presidente azero Ilham Aliyev, ( che a inizio aprile ha incontrato il Presidente turco, Erdogan, e quello siriano, Ahmed al-Sharaa (Al-Jolani),e a marzo l’inviato speciale USA Witkoff), con cui discutere del dialogo tra Turchia e Israele sulla Siria, mediato dall’ Azerbaigian, e della possibile integrazione formale di Baku nel quadro degli accordi di Abramo. Al centro dell’incontro, anche iniziative bilaterali e trilaterali con gli Stati Uniti per rafforzare le relazioni diplomatiche.
Quest’oggi, in Israele , in occasione della Giornata della Memoria, vi è stata la commemorazione dei sei milioni di ebrei assassinati durante l’Olocausto e si sono tenute cerimonie in tutto il Paese. Ieri, il Presidente israeliano Herzog, intervenendo alla cerimonia ufficiale allo Yad Vashem, ha lanciato un appello all’unità nazionale di fronte alle “terribili” divisioni all’interno della società”, invitando a “trasformare questi giorni , i dieci Giorni Santi , da oggi fino al Giorno dell’Indipendenza, in un momento di responsabilità nazionale”.
In Egitto, invece, dove si lavora insieme con il Qatar alla ripresa dei negoziati tra Israele e Hamas sul cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi, si è recato quest’oggi il Vicepremier e ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale Tajani, che ha incontrato il Presidente della Repubblica, Abdel Fattah al-Sisi ed il Ministro degli Affari Esteri, Badr Abdelatty.
Obiettivo della visita, come reso noto dalla Farnesina, la firma di alcune intese, tra cui un memorandum per la creazione di un Centro italo-egiziano per l’impiego, volto a facilitare l’integrazione dei giovani, formati nelle scuole tecnico-professionali italiane in Egitto, sia nel mercato del lavoro locale che in quello italiano.
Al centro degli incontri anche le principali questioni politiche regionali, con l’Italia che ha ribadito il sostegno al ruolo di mediazione tra Israele e Hamas svolto dall’Egitto e al Piano Arabo per la ricostruzione di Gaza, sottolineando la necessità di arrivare quanto prima ad un nuovo cessate il fuoco nella Striscia.
Confermato poi anche l’impegno italiano a favore delle nuove Autorità libanesi ed il sostegno alla missione UNIFIL ed espressa soddisfazione per l’avvio dei negoziati tra Stati Uniti e Iran sul dossier nucleare.
Al suo arrivo al Cairo, il Vicepremier e ministro Tajani ha dichiarato: “È una missione di pace per sostenere tutte le iniziative egiziane per arrivare ad un cessate il fuoco duraturo a Gaza e per la ricostruzione. Siamo impegnati anche per tutelare il traffico marittimo attraverso Suez e il mar Rosso, sono priorità per l’ Egitto e per l’ Italia. Tra i temi ci sarà anche l’immigrazione, sul fronte del contenimento dei flussi irregolari”.
Poi, dopo l’incontro con il Presidente egiziano al Sisi ,rispondendo ad una domanda dei giornalisti sul caso di Giulio Regeni, ha affermato: “ Ho detto che ci auguriamo che la collaborazione giudiziaria possa procedere e si possa risolvere il problema con la soddisfazione di entrambi i Paesi, perché è giusto che ci sia la conclusione di un procedimento giudiziario in corso”.
Il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty, nel corso della conferenza stampa congiunta con il Vicepremier e ministro Tajani, elogiando l’Italia per il “sostegno al piano arabo-islamico” per Gaza, ha detto: “Dobbiamo avere un orizzonte politico che deve concludersi con uno Stato palestinese. Il cessate il fuoco è il punto di partenza per arrivare alla stabilità di tutta la regione”, per poi denunciare la “catastrofe umanitaria in corso nella Striscia” e sottolineare la necessità che al più presto entrino nell’enclave cibo e aiuti umanitari.
Nel frattempo, in Giordania, il ministro degli Interni Mazen Al-Faraya, ha annunciato il divieto di attività del movimento dei Fratelli Mussulmani all’interno del Regno hascemita, in seguito allo smantellamento di una rete terroristica in Giordania. Quindi, il ministro Al-Faraya ha dichiarato: “È stato dimostrato che membri dei Fratelli Musulmani sono coinvolti in attività che destabilizzano la Giordania e compromettono la sua sicurezza. Nessuno Stato sovrano può tollerare una cosa del genere. Pertanto, d’ora in poi sarà considerata un’associazione illegale”.
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