di Federica Marengo mercoledì 16 aprile 2025

-Continuano i raid israeliani sulla Striscia di Gaza, dove, nelle ultime 24 ore, sono state uccise altre 11 persone, tra cui dei bambini e un capo di Hamas. Le forze di Tel Aviv, poi, hanno effettuato un attacco anche a nord di Gaza City e su Khan Younis. Proprio nel nord della Striscia di Gaza, a Beit Lahia, sono riprese quest’oggi le proteste contro Hamas, con una manifestazione cui hanno partecipato migliaia di persone.
Secondo il quotidiano USA Wall Street Journal, che cita funzionari israeliani ed egiziani, dalla ripresa delle ostilità a marzo, le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno stabilito il controllo su oltre il 30% della Striscia di Gaza, ovvero nella parte meridionale ,dove l’esercito di Tel Aviv ha creato un corridoio di sicurezza dalla città di Rafah al confine con l’Egitto e prevede di espanderlo alle zone di sicurezza nella parte settentrionale.
L’Idf, ha fatto sapere di aver colpito anche dei siti di Hezbollah nella parte meridionale del Libano e di aver arrestato ivi dei membri di Hamas.
In merito a Hezbollah, il Presidente libanese Joseph Aoun, in un’intervista al quotidiano New Arab ha dichiarato che tutte le armi in Libano dovranno passare sotto il controllo esclusivo dello Stato entro il 2025 e ha descritto il suo piano di attuazione ,attraverso un coordinamento diretto con Hezbollah.
Inoltre, sempre le Forze di difesa israeliane, hanno reso noto di aver sventato un tentativo di introdurre clandestinamente armi dal territorio egiziano in Israele, utilizzando un drone.
Intanto, il ministro della difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato: “A differenza del passato, l’esercito israeliano non sta evacuando le aree che sono state liberate e conquistate, ma rimarrà nelle zone di sicurezza come cuscinetto tra il nemico e le comunità israeliane in qualsiasi situazione temporanea o permanente a Gaza, come in Libano e in Siria”.
Poi, il ministro Katz ha annunciato lo stop di Israele alla distribuzione degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza nell’attesa che “venga creata in futuro una infrastruttura per la loro distribuzione attraverso società civili”, per evitare che Hamas possa assumerne il controllo, per depotenziare il potere dell’organizzazione sulla popolazione, sottolineando che la politica di Israele a Gaza è quella di assicurarsi “prima e, come cosa più importante, di fare ogni sforzo per la liberazione di tutti gli ostaggi nel quadro dell’intesa raggiunta da Steve Witkoff e di costruire ponti nella direzione di una sconfitta futura di Hamas” e che centinaia di migliaia di residenti della regione sono stati evacuati, con il 10% del territorio aggiunto alle zone di sicurezza (la zona cuscinetto con la Striscia di Gaza che ora include il 20 per cento del territorio).
Come reso noto da Politico, il segretario di Stato USA Marco Rubio e Steve Witkoff, l’inviato speciale del Presidente Trump per la guerra in Ucraina e in Medio Oriente, da oggi al 18 aprile saranno a Parigi , dove domani Witkoff incontrerà il Presidente francese Emmanuel Macron, mentre Rubio parlerà con il suo omologo francese,, Jean-Noël Barrot. Al centro dei colloqui, oltre la guerra in Medio Oriente, anche la guerra in Ucraina, l’Iran e il programma nucleare e i dazi e le relazioni commerciali.
Proprio in merito ai colloqui tra Washington e Teheran sul nucleare, i media arabi , dopo la smentita della Guida suprema dell’Iran ,Ali Khamenei, nella serata di ieri, hanno confermato che, dopo il primo round di colloqui tenutosi sabato scorso in Oman, sabato prossimo si terrà a Roma il secondo round di incontri, cui dovrebbero partecipare l’inviato del Presidente USA Trump, Steve Witkoff, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi e , in qualità di mediatore, il ministro degli Esteri omanita, Badr Albusaidi.
Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, stamane ha dichiarato che: “Teheran non negozierà con gli Usa rispetto all’arricchimento dell’uranio”, in quanto “questione non negoziabile”.
Sempre il ministro degli Eseteri Araghchi, che stamane ha fatto sapere che consegnerà al Presidente russo Putin un messaggio scritto da parte della Guida suprema iraniana, Ali Khamenei , si recherà domani in visita ufficiale a Mosca per colloqui con funzionari russi sulle relazioni bilaterali, la cooperazione regionale e i rapporti internazionali.
Restando in tema Iran e nucleare, il Direttore generale dell’ Agenzia Internazionale per l’ Energia Atomica (Aiea), Rafael Grossi, in un’intervista al quotidiano Le Monde pubblicata oggi, alla vigilia della sua visita a Teheran, ha dichiarato: “L’ Iran non è lontano dal possedere una bomba atomica. È come un puzzle: hanno i pezzi e forse un giorno potrebbero rimetterli insieme. C’è ancora molta strada da fare prima di arrivarci. Ma non sono lontani, dobbiamo ammetterlo. Non basta dire alla Comunità internazionale non abbiamo armi nucleari perché ci credano. Dobbiamo essere in grado di verificarlo”.
Infine, sul fronte del Mar Rosso, secondo l’emittente televisiva Al Masirah, dei ribelli Houthi, citata da Al Jazeera, nuovi attacchi aerei degli Stati Uniti stanno colpendo diverse città yemenite, in particolare: l’isola di Kamaran, nella provincia di Hodeidah, nello Yemen occidentale e il distretto di al-Zahir, nel governatorato di al-Bayda.
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