di Federica Marengo martedì 14 gennaio 2025
-Nella mattinata di oggi, la Presidente del Consiglio Meloni ha incontrato a Palazzo Chigi il Presidente della Repubblica Slovacca, Peter Pellegrini, in visita ufficiale in Italia.
Come si legge in una nota di Palazzo Chigi, “I colloqui hanno permesso di approfondire le opportunità di rafforzamento delle già eccellenti relazioni bilaterali in campo economico, nel settore energetico e nel quadro della cooperazione in materia di sicurezza e difesa. I due Leader hanno inoltre avuto uno scambio sui principali temi dell’agenda europea ed internazionale, con particolare riferimento alla crisi ucraina”.
A seguire, la Premier ha presieduto il Consiglio dei Ministri, all’inizio del quale ha sottolineato i dati positivi riguardanti i conti pubblici e le politiche migratorie attuate dal governo.
Infatti, in merito ai conti pubblici e ai minori interessi sui titoli di Stato, calcolati dall’Ufficio parlamentare di Bilancio, la Presidente Meloni ha sottolineato il dato positivo del risparmio di 10,4 miliardi di euro nel biennio 2025-26, rispetto a quanto previsto nel Documento di Economia e Finanza dell’aprile 2024. Dato che aumenta, arrivando a 21 miliardi, se si considera anche il 2027 e che registra un miglioramento anche rispetto al settembre scorso.
Inoltre, ha rilevato la Premier, l’Ufficio parlamentare di Bilancio “ha stimato per i prossimi anni un livello di spread inferiore in media di 30 punti l’anno rispetto a quanto previsto dal governo nel Piano strutturale di bilancio 2025, con un risparmio sugli interessi di 17,1 miliardi complessivi nel periodo 2025-29 (4,3 miliardi nel biennio 2025-26)”.
Quindi, la Presidente Meloni, evidenziando come tali dati siano il risultato della credibilità e dell’affidabilità del governo, che “si traduce in una diminuzione dello spread e dei tassi sul debito e accresce sempre più l’appeal dei titoli di Stato italiani che, ad ogni nuova emissione, stabiliscono un nuovo record di richieste”, ha espresso fierezza e soddisfazione per l’operato del governo: “Perché i miliardi risparmiati sono miliardi in più da spendere nella sanità, nella scuola, nel sostegno dei redditi più bassi, nel taglio delle tasse, negli investimenti nelle infrastrutture. Si tratta di un cambio di passo radicale rispetto alle scelte irresponsabili del passato”.
Poi, la Premier si è soffermata sui dati resi noti da Frontex sul numero di ingressi irregolari dei migranti nell’Ue relativi all’anno 2024.
Complessivamente, infatti, secondo Frontex, il numero di ingressi irregolari di migranti registrati nell’Unione europea nel 2024 è diminuito, registrando il livello più basso dal 2021, quando i flussi migratori risentivano ancora della pandemia da Covid.
La Presidente Meloni, dunque, ha sottolineato come “la riduzione dei flussi sia dovuta principalmente al drastico calo degli ingressi sulla rotta del Mediterraneo centrale, grazie al crollo delle partenze da Tunisia e Libia. E questo è sicuramente un risultato dovuto all’azione dell’Italia. Così come la riduzione complessiva degli ingressi irregolari nell’Unione europea, anche sulle altre rotte, come quella balcanica, dipende dal grande lavoro che il nostro governo ha intrapreso in questi anni e che sta dando ottimi risultati. Due buone notizie delle quali dobbiamo essere fieri e che ci incoraggiano a proseguire con costanza e determinazione”.
Successivamente, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera ai provvedimenti all’ordine del giorno, a cominciare dal decreto recanti misure urgenti in materia di riforma R. 1.3 “Riorganizzazione del sistema scolastico” della Missione 4 – Componente 1 del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Ok, anche al primo disegno di legge annuale sulle Piccole Medie imprese, recante misure strategiche volte a rafforzare le micro, piccole e medie imprese italiane, mediante l’incentivo all’aggregazione, all’innovazione del sistema produttivo e all’accesso al credito.
Come spiegato dallo stesso Ministero delle Imprese e del Made in Italy in una nota: “Tra gli interventi principali del provvedimento, spiccano i “Mini Contratti di Sviluppo” per il settore Moda, le Centrali consortili per coordinare le filiere produttive e nuovi incentivi fiscali per le reti d’impresa. Vengono promossi il ricambio generazionale con assunzioni agevolate di giovani, la tutela della concorrenza con norme contro le false recensioni online e il riordino della disciplina dei Confidi per semplificare l’accesso al credito”.
Per il settore Moda, che si riunirà per un tavolo al Ministero il 24 gennaio, il provvedimento introduce misure per incentivare forme di aggregazione tra le imprese del settore, per consentire “alle Pmi del comparto di unire le forze e affrontare con maggiore efficacia le sfide del mercato globale, incrementando la capacità di investimento, di innovazione e la propria presenza sui mercati internazionali” e stanziando “fino a 100 milioni di euro per i “Mini Contratti di Sviluppo”, finalizzati a sostenere programmi di investimento di importo non inferiore a 3 milioni di euro e non superiore a 20 milioni”.
Il decreto prevede poi le “Centrali consortili,” “nuovi enti giuridici che fungono da strutture di indirizzo e coordinamento per le micro, piccole e medie imprese già organizzate in consorzi di filiera” che “mirano a rafforzare la competitività e l’innovazione delle imprese attraverso modelli di cooperazione efficienti e solidali”, la cui vigilanza esclusiva “è esercitata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy ,per garantire il rispetto delle finalità mutualistiche”. Inoltre, “La norma delega il Governo a disciplinare il funzionamento e la vigilanza delle Centrali consortili entro 12 mesi”.
Ancora, spiga nella nota il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, “Per favorire l’accesso al credito delle micro, piccole e media imprese, il disegno di legge attribuisce al Governo una delega per il riordino normativo della disciplina dei Confidi, a oltre vent’anni dall’emanazione della legge in materia. L’obiettivo dell’intervento è semplificare e riorganizzare le regole che disciplinano questo strumento, attraverso la revisione dei requisiti di iscrizione all’albo previsto dall’articolo 106 del Testo Unico Bancario (TUB), l’ampliamento delle attività consentite, la promozione di processi di aggregazione tramite agevolazioni normative e l’estensione delle possibilità operative per i Confidi iscritti. Sono inoltre previste misure per ridurre i costi di istruttoria nella valutazione del merito creditizio delle imprese e interventi volti a favorire l’integrazione tra consorzi, consentendo loro di partecipare ad altri enti senza modificare il proprio oggetto sociale”.
Il provvedimento, quindi, introduce “incentivi fiscali per le imprese che aderiscono a un contratto di “rete soggetto”, consentendo la sospensione d’imposta sulla quota di utili destinata a investimenti previsti dal programma comune di rete. L’agevolazione, finanziata fino a 45 milioni di euro dal 2027 al 2029, riguarda gli utili realizzati tra il 2026 e il 2028, destinati al fondo patrimoniale comune o al patrimonio dedicato all’affare”.
Per incrementare l’occupazione giovanile, poi, prevista “la disposizione sulla “staffetta generazionale” nelle imprese, che mira a liberare in anticipo nuovi posti di lavoro mediante un sistema di pensionamento flessibile, che consenta al lavoratore anziano una migliore conciliazione vita/lavoro e, al contempo, attui il trasferimento delle competenze professionali a favore di giovani lavoratori assunti in sua parziale sostituzione. Viene quindi introdotto, per le imprese fino a 50 dipendenti, un sistema di trasferimento generazionale con part-time incentivato per l’accompagnamento alla pensione e assunzioni agevolate di giovani under 35, garantendo così il passaggio di know-how. Il neoassunto potrà sostituire integralmente la posizione lavorativa del lavoratore anziano, una volta cessato il rapporto di lavoro di quest’ultimo”.
Il decreto interviene anche sul fenomeno delle false recensioni online nel mercato della ristorazione e del turismo e “per garantire una concorrenza leale ed equa, prevedendo l’obbligo di verificare l’attendibilità della recensione, assicurandosi che questa sia realmente scritta da un consumatore che abbia effettivamente usufruito del servizio o acquistato il prodotto recensito. La disposizione definisce che il consumatore potrà rilasciare una recensione motivata entro 15 giorni dalla data di utilizzo del servizio. L’impresa interessata potrà richiederne la cancellazione nel caso in cui il giudizio risulti falso o ingannevole, o qualora il commento non dovesse più essere attuale trascorsi i due anni dalla sua pubblicazione o in ragione dell’adozione di misure idonee a superare le criticità che avevano dato origine al giudizio espresso”.
In ultimo, il provvedimento, “a tredici anni dal primo “Startup Act”, delega al Governo l’adozione di un decreto legislativo per la redazione di un testo unico in materia di startup, incubatori e Pmi innovative, per “coordinare le norme vigenti, apportando modifiche per migliorarne la coerenza giuridica, logica e funzionale, e abrogare espressamente le disposizioni obsolete o prive di contenuto normativo. Viene consolidata la figura del Garante per questo comparto di imprese e ampliati i suoi compiti, con lo scopo di promuovere la cultura, la formazione e la crescita dell’ecosistema italiano dell’innovazione tecnologica per massimizzarne la competitività”.
Infine, il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di decreto del Presidente della Repubblica, relativo al “Regolamento recante i criteri sull’ammissibilità della spesa per i programmi cofinanziati dai fondi per la politica di coesione e dagli altri fondi europei a gestione concorrente di cui al Regolamento (UE) 2021/1060 per il periodo di programmazione 2021/2027 (Fondo europeo di sviluppo regionale; Fondo sociale europeo Plus; Fondo per una transizione giusta; Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura; Fondo asilo, migrazione e integrazione; Fondo sicurezza interna; Strumento di sostegno finanziario per la gestione delle frontiere e la politica dei visti)”.
La Presidente del Consiglio Meloni, , inoltre, ha firmato il Dpcm di modifica che fissa le regole per la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), in base al quale dal 2025 le famiglie italiane potranno escludere dal calcolo dell’Isee i titoli di Stato.
In una nota, Palazzo Chigi spiega che: ” Il nuovo decreto, nell’ottica di garantire una maggiore certezza del diritto a contribuenti ed enti, recepisce una lunga serie di novità intervenute nel tempo e che hanno modificato il testo del Regolamento che disciplina lo strumento utilizzato dalle famiglie italiane per accedere a misure sociali e di assistenza agevolate erogate dallo Stato e dagli enti locali. Tra le principali novità, l’esclusione dalla determinazione dell’ISEE, fino ad un massimo di 50.000 euro, del valore dei titoli di Stato e dei prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato, come i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio postale. Inoltre, per i nuclei familiari aventi tra i componenti persone con disabilità o non autosufficienti, sono esclusi dal computo del reddito di ciascun componente del nucleo familiare i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, comprese le carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche in ragione della condizione di disabilità. Viene, inoltre, attribuita una maggiorazione, pari a 0,5, al parametro della scala di equivalenza per ogni componente (del nucleo familiare) con disabilità media, grave o non autosufficiente. Il decreto prevede comunque una disciplina transitoria di validità delle attestazioni ISEE già rilasciate e che resteranno valide ai fini dell’accesso alle prestazioni sociali agevolate fino alla naturale scadenza. Resta comunque la possibilità per le famiglie di richiedere una nuova attestazione ISEE calcolata secondo le regole fissate dal nuovo Dpcm che ora sarà inviato alla Corte dei conti per la registrazione e la sua successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale”.
Il governo ha anche pubblicato gli indirizzi in materia spaziale e aerospaziale. A tal proposito Palazzo Chigi spiega in una nota che tali indirizzi, “cui ha lavorato il Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e alla ricerca aerospaziale (COMINT) e a cui hanno contribuito vari Ministri, istituzioni, imprese ed enti di ricerca – si concentrano su quattro assi principali: l’ampliamento della conoscenza e dei benefici per la società; la crescita e la competitività dell’ecosistema industriale nazionale; la definizione di un contesto regolatorio efficace; l’individuazione di aree prioritarie per lo sviluppo di collaborazioni internazionali”.
In merito, la Premier Meloni, che domani e giovedì parteciperà all’Abu Dhabi Sustainability Week, ha sottolineato nel suo messaggio: “In un mondo in rapida evoluzione, è essenziale che l’Italia sia all’avanguardia, pronta a cogliere le opportunità e affrontare le sfide poste da questo dominio. Crediamo fermamente nei valori della libertà, della democrazia e del progresso. E questo documento riflette questi valori, con l’obiettivo di garantire sicurezza e prosperità per tutti i cittadini. Insieme, possiamo rafforzare il ruolo dell’Italia sulla scena internazionale e costruire un futuro migliore per le generazioni presenti e future”.
Sul fronte dei lavori parlamentari, ancora nulla da fare (ma l’intesa tra maggioranza e opposizioni sarebbe vicina) in merito all’elezione dei 4 giudici della Corte Costituzionale per la cui votazione, la tredicesima, le Camere si sono riunite nella mattinata di oggi. Tre quinti dei componenti era la maggioranza richiesta, ma le schede bianche sono state 377, 15 le nulle, 9 i voti dispersi. Pertanto, la conferenza dei capigruppo della Camera, che si riunirà domani, dovrà indicare la data del quattordicesimo scrutinio per un giudice e del quinto per tre giudici.
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