di Federica Marengo giovedì 17 ottobre 2024
-Dopo l’approvazione del Piano Strutturale di Bilancio e del Documento programmatico di Bilancio in Consiglio dei ministri, martedì sera, nella mattinata di ieri il ministro dell’Economia e delle Finanze Giorgetti, insieme con il Viceministro Leo, ha illustrato in conferenza stampa a Palazzo Chigi le misure principali contenute nella Manovra, del valore di 30 miliardi.
Per il capitolo Fisco, diventano strutturali il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti che guadagnano fino a 35000 euro e l’accorpamento delle aliquote Irpef su 3 scaglioni, ovvero: il 23% per i redditi fino a 28 mila euro; il 35% per i redditi tra 28 mila e 50 mila e il 43% per i redditi oltre i 50 mila euro. Prorogati ,poi, al 2025 il bonus ristrutturazione del 50%, ma solo per la prima casa e il bonus per acquistare mobili e apparecchiature, sempre del 50%.
Quanto al capitolo Famiglie, introdotta la novità della la “carta per i nuovi nati” da 1000 euro, un contributo ai neo-genitori con Isee inferiore ai 1000 euro; via libera anche al bonus asili nido e al Quoziente familiare, che prevede agevolazioni fiscali crescenti in base al numero dei familiari a carico. Inoltre, vengono rafforzate le detrazioni per chi ha figli e 3 mesi, anziché 2, di congedi parentali all’80%.
In ambito Pensioni, invece, introdotto un incentivo significativo per la permanenza al lavoro su base volontaria (per 1 o due anni oltre l’età prevista), specie nei settori dove vi siano difficoltà di nuovo reclutamento. Confermate: Ape sociale , Quota 103 in versione contributiva e Opzione donna selettiva. Ok, anche a un piano per rafforzare la previdenza con una nuova fase di silenzio assenso per destinare il Tfr ai fondi pensione. Riguardo alle pensioni minime, possibili interventi di piccolo ritocco, mentre la rivalutazione è piena. Infine, ci saranno interventi anche sulla deducibilità e il mix di previdenza obbligatoria e complementare.
In ultimo, riguardo al capitolo Sanità, previsti 3 miliardi e 700 milioni in più per le assunzioni e gli stipendi e lo sfoltimento delle liste d’attesa , cui si dovrebbe aggiungere la riduzione dell’aliquota fiscale Irpef applicabile all’indennità di specificità medica.
A tal proposito, i sindacati di categoria hanno espresso le loro istanze ritenendo i fondi stanziati per la Sanità in Manovra insufficienti. Per i sindacati, infatti, si tratterebbe di 900 milioni di euro per il 2025 e di 3 miliardi e 250 milioni nel 2026. Il ministero dell’Economia e delle Finanze , però, tramite nota, ha smentito tali dati, precisando che non si tratta solo di 900 milioni di euro netti per assunzioni e stipendi, ma di un impatto reale lordo di 1, 3 miliardi, cui si aggiunge 1 miliardo già previsto dalla scorsa Manovra. Quindi, nel 2025, il fondo avrà 2,366 milioni di euro in più rispetto al 2024.
A sostegno delle istanze dei sindacati di categoria sanitaria, si sono espresse le Opposizioni che hanno rimarcato l’insufficienza dei fondi stanziati in Manovra, cui, ha replicato direttamente la Presidente del Consiglio Meloni, dapprima nel breve punto stampa tenuto nella serata di ieri a Bruxelles, a margine del vertice Ue-Paesi del Golfo , dove si è recata per il Consiglio Ue, nel corso del quale ai cronisti, dicendosi soddisfatta della legge di Bilancio, in merito alla Sanità, ha sottolineato: “Il fondo sanitario arriverà nel 2025 alla cifra record di 136,5 miliardi di euro e 140 miliardi di euro nel 2026. Mai così tante risorse erano state messe nel Fondo sanitario nazionale. Chiaramente è nostra intenzione discutere con le Regioni su quali debbano essere le priorità sulle quali concentrare queste risorse”.
Poi, questa mattina, la Premier è tornata sui numeri relativi al fondo sanitario, scrivendo in un post su X: “Sento molte falsità in queste ore su Sanità e legge di Bilancio. E allora facciamo ancora più chiarezza: +6,4 miliardi per la Sanità in due anni (+2,37 miliardi nel 2025 e +4,12 miliardi nel 2026). Record della storia d’Italia per il fondo sanitario nazionale: 136,48 miliardi nel 2025 e 140,6 miliardi nel 2026. Questi i numeri. Il resto sono mistificazioni”.
Tuttavia, dal Pd, la segretaria Schlein ha replicato sul suo profilo Instagram sottolineando che “Il fondo sanitario nazionale in rapporto al Pil scenderà nel 2025 e nel 2026 al 6,05%, ovvero il minimo storico degli ultimi quindici anni”.
Tornando alla legge di Bilancio, non saranno introdotte nuove tasse. Le coperture, infatti, saranno assicurate : dal contributo di 3,5 miliardi che il settore bancario e assicurativo anticiperà allo Stato, che sarà recuperato tra il 2027 e il 2029; dai tagli ai ministeri del 5%, pari circa a 2 miliardi e mezzo (eccetto per il ministero della Sanità), dall’aumento delle entrate fiscali e dal deficit. Stabilito, poi, un tetto per i compensi dei vertici degli enti pubblici.
Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giorgetti, in ultimo, ha ribadito in conferenza stampa, che non vi saranno tasse né sulla casa né un aumento delle accise. Su entrambe le questioni, il titolare del dicastero dell’Economia è tornato questo pomeriggio nel Question Time in Senato, chiarendo riguardo a un aumento delle tasse sulla casa: “È assolutamente falso l’aumento delle tasse sulla casa. Chiunque abbia un minimo di esperienza sa perfettamente che chi fa una ristrutturazione edilizia, tanto più addirittura pagata dallo Stato, ha un preciso obbligo: aggiornare i dati catastali, ma noi siamo tenuti e lo faremo a verificare l’aggiornamento dei dati catastali e di coloro che le case non le hanno mai dichiarate”.
Sull’aumento delle accise gasolio e benzina, poi, il ministro Giorgetti ha chiarito: “Prima di tutto, sulle aliquote delle accise di diesel e benzina, ribadisco che rispondono a un preciso obbligo rispetto all’impostazione europea sui Sad, come è il gasolio, il governo rimetterà al Parlamento la scelta definitiva, noi abbiamo detto è corretto l’allineamento che potrà essere graduale, potrà significare un aumento su gasolio, ma ovviamente una riduzione sulla benzina”.
Dopo l’approvazione del Governo, dunque , l’Appendice VI al Piano Strutturale di Bilancio e il Documento Programmatico di Bilancio sono stati inviati alla Commissione Ue e al Parlamento. Secondo quanto riportato dall’Ansa, “Il giudizio della Commissione europea sul Documento programmatico di bilancio italiano , il Piano strutturale di bilancio a medio termine (Psb) previsto dal nuovo Patto di stabilità e la raccomandazione sul rientro del disavanzo nell’ambito della procedura per deficit eccessivo dovrebbero arrivare a fine novembre”, mentre la legge di Bilancio dovrebbe essere in Aula alla Camera, dove inizierà il suo iter verso il via libera finale, il 21 ottobre.
Non solo politica interna ed economia nell’agenda del governo, ma anche politica estera. Da ieri sera, infatti, la Presidente del Consiglio Meloni si trova a Bruxelles per partecipare al Consiglio Ue. Al suo arrivo, ha preso parte al vertice Ue-Consiglio di cooperazione del Golfo e al termine della sessione di lavoro ha tenuto un punto stampa in cui ha parlato della legge di Bilancio appena varata in Consiglio dei ministri, e dicendosi “molto orgogliosa e soddisfatta” , ha sottolineato: “Voglio ringraziare Antonio Tajani, Matteo Salvini, il ministro Giorgetti e tutti i ministri per la manovra seria e di buon senso. Sono molto contenta del lavoro fatto e della compattezza della maggioranza e della velocità con la quale la manovra è stata approvata. La strategia resta la stessa. Ci concentriamo sul lavoro, sui redditi, sul salario, sulla salute dei cittadini, senza aumentare le tasse e tenendo i conti in ordine. Sulla Sanità non ci sono mai state così tante risorse.Il fondo sanitario arriverà a 136,5 miliardi nel 2025 e a 140 miliardi nel 2026. Con il contributo dell’ordine dei medici, possiamo cercare di capire dove lavorare insieme, perché quelle risorse possono essere spese meglio e su questo sicuramente c’è un grande lavoro da fare , ma noi tutti gli sforzi che potevamo fare li abbiamo fatti e lo dimostrano i numeri perché i numeri, ringraziando Dio, non sono un’opinione. Volevamo, da una parte riuscire ad avere risorse che potessero essere redistribuite alle famiglie con redditi bassi, ma non volevamo nemmeno dare il segnale che le banche sono avversarie, per questo c’è stata collaborazione. Non penso ci possa essere un effetto sui consumatori finali, il lavoro è stato fatto ascoltando e collaborando con le associazioni che rappresentano questi mondi. Ci sono nel triennio 4 miliardi e mezzo per il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego, assumiamo circa tremila persone per velocizzare i processi civili. Ci sono alcune norme di buonsenso, come quella che prevede che chi è ai vertici di enti privati che prendono contributi pubblici non possa avere uno stipendio superiore a quello del Presidente del Consiglio. Il taglio del cuneo fiscale viene confermato, da un cuneo contributivo diventa un cuneo fiscale, quindi da una decontribuzione passa una defiscalizzazione. Con lo stesso importo, si allarga la platea che arriva fino ai 40mila euro, con un décalage e, soprattutto, diventa strutturale, che era la prima richiesta che ci era stata fatta soprattutto dalle forze sindacali. Come diventa strutturale la super deduzione sul costo del lavoro al 120%; come diventa strutturale l’accorpamento delle prime due aliquote dell’Irpef. Dopodiché, ci siamo occupati ancora di famiglia: aggiungiamo un terzo mese di congedo parentale retribuito all’80%. Avevamo aggiunto un primo mese con la prima legge di bilancio, poi un secondo mese al 60% era stato portato all’80% dal Parlamento. Adesso aggiungiamo un terzo mese di congedo parentale, sempre retribuito all’80%. Abbiamo istituito un fondo perché il nostro obiettivo è quello di allargare i benefici che avevamo immaginato per le lavoratrici dipendenti anche alle lavoratrici autonome. Interveniamo togliendo la detrazione a carico dei figli che hanno più di trent’anni e utilizziamo quelle risorse per dare un contributo di mille euro per i nuovi nati, per le famiglie che hanno redditi fino a 40mila euro” .
A seguire, poi, la Premier Meloni ha avuto un vertice a sorpresa con il Vicepremier e ministro per gli Affari Esteri Tajani e con il Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Salvini, presenti a Bruxelles, il primo per un pre-vertice con il Ppe e il secondo per un pre-vertice con i Patrioti.
Al centro dell’incontro, anche l’esame del ministro Fitto al Parlamento Ue per l’incarico di Commissario designato, unitosi anch’egli in un secondo momento al vertice.
Stamane, invece, la Presidente del Consiglio Meloni, che segue con apprensione la situazione causata dal maltempo in Liguria, prima dell’inizio dei lavori del Consiglio Ue, ha tenuto una riunione informale per presentare come modello da attuare il Protocollo Italia-Albania, ora in vigore con l’apertura degli hub di Shengjin,e Gjader e l’arrivo in Albania, territorio extra Ue, dei primi migranti , ai Paesi più interessati al dossier (Danimarca, Paesi Bassi, Austria, Grecia, Cipro, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia) cui si è unita la Presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che già nella lettera inviata agli Stati membri prima del Consiglio, aveva evidenziato la necessità di trovare soluzioni innovative.
La Premier invece ha posto al centro la questione del Paese terzo sicuro e il tema dei rimpatri volontari assistiti. Al termine del pre-vertice informale , gli 11 capi di Stato e di governo presenti si sono impegnati a restare in contatto anche nei prossimi vertici. Ad aver manifestato interesse per il modello italiano sono stati i Premier di Danimarca e Olanda, mentre il Premier ungherese Orban ha espresso il pieno sostegno all’apertura degli hub in Albania. Contrario al modello , invece, il cancelliere tedesco Scholz in quanto non ritenuta una soluzione per un Paese come la Germania dove nell’ultimo anno sono arrivati 300 mila migranti in modo non regolare.
Aperto al modello del Protocollo Italia-Albania, invece, il Presidente francese Macron. Domani, il Vicepremier e ministro per gli Affari Esteri Tajani sarà con il ministro dell’Interno Piantedosi in Francia , a Ventimiglia, per visitare la Polizia italiana e per discutere della collaborazione transfrontaliera tra Italia e Francia.
Riguardo alla riunione informale pre-Consiglio, Palazzo Chigi ha fatto sapere in una nota (leggibile sul sito governo,it): “Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, insieme ai Primi Ministri danese, Mette Frederiksen, e olandese, Dick Schoof, ha promosso una riunione informale tra alcuni degli Stati membri più interessati al dossier migratorio e in particolare al tema delle soluzioni innovative. Oltre a Italia, Danimarca e Paesi Bassi e Commissione Europea, hanno preso parte all’incontro, i Leader di Austria, Cipro, Grecia, Malta, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia e Ungheria.In particolare, la Presidente Ursula von der Leyen ha illustrato i principali filoni di lavoro indicati nella Lettera sulla migrazione dello scorso lunedì, incluso in tema di «soluzioni innovative». Il Presidente Meloni ha presentato l’intesa Italia-Albania, all’indomani dell’arrivo dei primi migranti irregolari nel porto di Shengjin, sottolineandone il ruolo nell’azione di contrasto ai trafficanti di esseri umani. La discussione tra Leader si è concentrata sul concetto di Paese terzo sicuro in vista dell’attuazione delle regole del nuovo Patto Migrazione e Asilo, sulla collaborazione lungo le rotte migratorie con UNHCR e IOM in tema di rimpatri volontari assistiti nonché sui “return hubs”.I Leader presenti hanno concordato di continuare a mantenere uno stretto raccordo operativo, anche in vista dei prossimi Consigli Europei, con l’obiettivo di rafforzare e rendere sempre più efficace la politica migratoria dell’Unione Europea”.
Della riunione informale, invece, la Premier ha scritto su X: “Insieme al Primo Ministro di Danimarca Mette Frederiksen, e dei Paesi Bassi Dick Schoof ho ospitato un incontro per parlare di contrasto dei flussi migratori irregolari e in particolare di soluzioni innovative, in vista del Consiglio Europeo di oggi a Bruxelles. Un incontro molto positivo con chiari obiettivi comuni: prevenire l’immigrazione irregolare, combattere il traffico di esseri umani e rendere più efficace la politica europea dei ritorni. Ringrazio la Presidente Ursula von der Leyen e i leader di Austria, Cipro, Grecia, Malta, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia e Ungheria per aver partecipato con spirito concreto e costruttivo”.
La Presidente del Consiglio Meloni, poi, rispondendo alle critiche delle Opposizioni, in particolare della segretaria del Pd, Schlein, anch’ella a Bruxelles, sul Protocollo Italia-Albania, ritenuto “poco efficace e costoso e che viola il diritto d’asilo”, ha evidenziato in un post social: “Curioso notare come, mentre quasi tutta l’Europa discute delle nostre iniziative per contenere l’immigrazione irregolare e fermare la tratta di esseri umani, alcune Nazioni considerandole come modelli, la sinistra italiana pensi unicamente ad attaccarle in maniera inconsistente e gratuita. Difendere i confini e fermare il traffico di esseri umani non è solo un nostro dovere, ma una priorità per l’Italia e per tutta l’Europa”.
A seguire, quindi, l’apertura dei lavori del Consiglio Ue, con al centro la guerra in Ucraina e in Medio Oriente. In merito alla guerra in Ucraina, presente al vertice dei Capi di Stato e di governo dell’Ue il Presidente ucraino Zelensky, che ha chiesto di velocizzare l’invio di aiuti a Kiev e l’adesione dell’Ucraina alla Nato e di non allentare le sanzioni a Mosca, per poi illustrare il piano per la vittoria, definito “ un ponte verso un secondo summit di pace”, contenente tra i punti principali proprio l’adesione all’Alleanza Atlantica, e incontrare il Segretario generale della Nato, Rutte.
Il Vicepremier e ministro degli Esteri, Tajani, ha affermato al riguardo che “Il Piano per la vittoria di Zelensky, va studiato attentamente”, mentre l’Alto Rappresentante per la Politica estera dell’Ue, uscente, Borrell ha sottolineato: “Dobbiamo creare il collegamento tra il piano per la vittoria e il piano per la pace. Per vincere la guerra e vincere la pace, entrambe le cose devono andare insieme. Ecco perché dobbiamo sostenere l’Ucraina, non solo dal punto di vista militare, ma anche dal punto di vista civile, affinché il Paese continui a funzionare. Dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina in modo più forte e rapido, in particolare , fornendo un maggiore supporto aereo, specie per la tutela delle infrastrutture energetiche”.
Nella parte delle Conclusioni dedicate alla guerra in Ucraina, pertanto, è stato ribadito il sostegno a Kiev, sottolineando: “L’’importanza di rispettare l’impegno assunto al vertice del G7 in Puglia di fornire insieme ai partner del G7 circa 45 miliardi di euro (50 miliardi di dollari) entro la fine dell’anno, parte dell’accordo sull’utilizzo dei profitti sugli asset congelati russi, per sostenere le attuali e future esigenze militari, di bilancio e di ricostruzione dell’Ucraina. I beni della Russia dovrebbero rimanere congelati finché la Russia non cesserà la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina e non la risarcirà per i danni causati da questa guerra. L’Unione europea rimane pronta a limitare ulteriormente la capacità della Russia di dichiarare guerra, anche mediante ulteriori sanzioni e, come richiesto e in linea con le conclusioni dell’aprile 2024, dazi di importazione sui prodotti agricoli russi e bielorussi”.
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