di Federica Marengo martedì 17 settembre 2024
-Nella tarda mattinata di ieri, la Presidente del Consiglio Meloni ha incontrato a Roma, a Villa Doria Pamphilj, il neo-Premier britannico, laburista, Starmer per un bilaterale, conclusosi con una dichiarazione congiunta, di cui Palazzo Chigi ha dato conto in una nota, in cui si legge che: “l’ambizione di entrambi i Capi di Governo”, è quella di “continuare a rafforzare e approfondire il partenariato strategico tra le due Nazioni in ogni ambito di comune interesse”, in quanto “Italia e Regno Unito sono legate da relazioni d’eccezione e da un dialogo costante in materia di politica estera, difesa e sicurezza, a partire dal programma Global Compact Air Program (GCAP), di cui hanno ribadito la valenza strategica”.
Inoltre, Palazzo Chigi, ha spiegato che: “Nel corso dei colloqui particolare attenzione è stata dedicata al contrasto della migrazione irregolare” e che “I due leader intendono rafforzare la cooperazione nella lotta al traffico e alla tratta degli esseri umani, con particolare attenzione alla dimensione giudiziaria, nonché nel partenariato con gli Stati di origine e di transito, proseguendo nel solco della collaborazione avviata nell’ambito del Processo di Roma, in particolare in materia di rimpatri volontari assistiti. Hanno riconosciuto che il rafforzamento del coordinamento con i partner internazionali, anche attraverso laddove possibile Interpol e Europol, è essenziale per massimizzare gli sforzi. È stata anche passata in rassegna la profondità delle relazioni bilaterali economiche, culturali, scientifiche, nell’ambito dell’innovazione e degli scambi giovanili e l’intenzione di fare di più in tutti i settori, con particolare soddisfazione per le nuove decisioni di investimento annunciate oggi a margine della visita. L’incontro ha fornito, infine, l’occasione per un aggiornamento sui principali temi dell’agenda internazionale, in particolare il conflitto in Ucraina e la situazione in Medio Oriente”.
Prima della conferenza stampa congiunta, la Premier Meloni ha tenuto un intervento introduttivo, nel quale ha illustrato i temi al centro dell’incontro, spiegando: “Credo che questa visita confermi la nostra collaborazione estremamente solida, atteso che da tempo ormai i governi delle nostre due Nazioni lavorano fianco a fianco per cercare risposte strutturate di lungo periodo alle numerose grandi sfide del nostro tempo. Siamo consapevoli del fatto che due Nazioni come Italia e Gran Bretagna rappresentano due pilastri fondamentali della comunità transatlantica, sono chiamate per questo a svolgere un ruolo di primo piano nello scenario internazionale, ed è ovviamente quello che intendiamo fare. Il rafforzamento della nostra relazione strategica può essere decisivo, può essere decisivo per affrontare i diversi punti all’ordine del giorno dell’agenda internazionale, per garantire sicurezza, per garantire prosperità ai nostri popoli. Con questo spirito noi abbiamo adottato la dichiarazione congiunta di oggi, un documento che io considero estremamente importante, a maggior ragione perché è un documento che contiene degli spunti molto concreti e che riflette l’ampiezza e la profondità della nostra relazione e la profondità di questa ambizione che ci poniamo. Quando con il Primo Ministro Starmer noi ci siamo incontrati a Londra nel mese di luglio, a margine del Vertice della Comunità politica europea, abbiamo deciso che avremmo focalizzato la nostra attenzione e questa voglia di far crescere sempre di più la nostra cooperazione su alcuni punti. Penso ovviamente al dialogo continuo e alla cooperazione in materia di politica estera e di politica di difesa, alla luce del contributo fondamentale che entrambe le nostre Nazioni hanno dato e stanno dando per preservare la pace e la stabilità. Ma penso anche all’energia, altro tassello fondamentale della politica strategica italiana e non solo italiana, alla scienza, all’innovazione. Penso agli strettissimi rapporti tra le nostre società, alla sicurezza, alla lotta al crimine e, ovviamente, al tema del governo dei flussi migratori, del contrasto all’immigrazione illegale di massa. È un tema del quale abbiamo ampiamente discusso questa mattina. Ogni settimana migliaia di migranti attraversano il Mediterraneo per raggiungere l’Italia, per entrare illegalmente in Europa. Molti di loro attraversano anche la Manica per arrivare nel Regno Unito. È chiaramente un fenomeno che interessa tutto il continente europeo. Con il Primo Ministro Starmer siamo d’accordo sul fatto che la prima cosa da fare sia intensificare la lotta al traffico di esseri umani, farlo unendo molto di più gli sforzi, lavorando a una maggiore cooperazione di sicurezza, una cooperazione tra le nostre forze di polizia, tra i nostri servizi di intelligence, tra le nostre autorità giudiziarie, e puntando al cuore di questo traffico. Avrebbero detto due grandi giudici antimafia, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, “follow the money”: rincorri i soldi, segui i soldi se vuoi colpire le organizzazioni criminali al loro cuore. È un approccio che Italia e Regno Unito hanno anche condiviso già in ambito G7 quando abbiamo deciso di dare vita a una coalizione internazionale, come sapete, contro i trafficanti di esseri umani con l’obiettivo di mettere a sistema gli sforzi di ciascuno per contrastare queste organizzazioni che lucrano sulla disperazione delle persone. Entrambi riteniamo che sia fondamentale continuare a massimizzare la collaborazione tra i partner europei e globali così come siamo d’accordo sul fatto che per questo scopo si debbano utilizzare più e meglio anche realtà come Interpol e Europol, che è una delle questioni che stiamo discutendo per capire come si possano mettere meglio a sistema anche questi strumenti dei quali disponiamo nella lotta al crimine organizzato. Il secondo obiettivo, come voi sapete, che il Governo italiano pone da sempre, è affrontare le cause profonde della migrazione per garantire il diritto a non dover migrare anche con una attenzione nuova, completamente diversa, verso il continente africano, che è – come voi sapete – un obiettivo che presuppone la capacità di offrire un nuovo diverso modello di cooperazione con le Nazioni di origine, con le Nazioni di transito dei flussi migratori, coinvolgere anche sul fronte migratorio. Vogliamo, tra le altre cose, continuare nel solco della già proficua collaborazione che Italia e Regno Unito hanno avviato nell’ambito del Processo di Roma, attraverso l’attuazione di misure concrete, anche per quello che riguarda i rimpatri volontari assistiti, una delle misure concrete sulle quali noi già lavoriamo insieme e che vogliamo implementare. Siamo anche d’accordo sul fatto che non bisogna avere timore ad esplorare soluzioni nuove. Abbiamo parlato del protocollo tra Italia e Albania, che è una soluzione per la quale il governo della Gran Bretagna dimostra molta attenzione, e chiaramente abbiamo offerto tutti gli elementi per comprendere meglio questo meccanismo che è stata una delle innovazioni portate dal governo italiano nella politica di governo dei flussi migratori. Le nostre relazioni economiche sono particolarmente intense, lo sono sul piano degli investimenti, lo sono sul piano di comunità solide. C’è una comunità italiana, come voi sapete, nel Regno Unito che è una delle più grandi comunità italiane all’estero – 600.000 persone, molte imprese che lavorano nel Regno Unito – ci sono molti investimenti britannici qui in Italia. È un lavoro che vogliamo intensificare e continuare a portare avanti. Questa mattina il Primo Ministro ha incontrato diversi amministratori delegati di importanti società sia italiane che del Regno Unito e ci sono molti terreni nuovi che crediamo si possano esplorare. Penso che l’annuncio di investimenti per 500 milioni di euro che arriva proprio oggi non possa che confermare questa volontà di rafforzare la nostra cooperazione bilaterale, di rafforzare il nostro commercio bilaterale. Un interessante tassello di questa cooperazione che vuole concentrarsi soprattutto sulle materie più strategiche e sulle materie più innovative è sicuramente il Global Compact Air Programme, che serve, come voi sapete, a sviluppare congiuntamente al Regno Unito e al Giappone un velivolo di caccia di sesta generazione assolutamente all’avanguardia entro il 2035. È un progetto che chiaramente significa opportunità, che significa crescita, che significa lavoro, ma che contribuisce anche a sviluppare l’industria europea della difesa, perché l’industria europea della difesa è un problema che ha tutta l’Europa, non solamente gli Stati membri dell’Unione europea. E sempre guardando all’innovazione lavoriamo a un protocollo sulla scienza, che fa parte del più ampio dialogo bilaterale su scienza, innovazione e tecnologia, come stiamo lavorando insieme per utilizzare al meglio le opportunità di studio esistenti e massimizzare le possibilità di scambio e di formazione dei nostri studenti, anche esplorando – anche qui – soluzioni innovative. L’Italia, insomma, vuole continuare in questo solido rapporto che ha costruito, e che continua a implementare, con il Regno Unito e vuole anche accompagnare il Regno Unito, sostenerlo, in questo lavoro molto importante che sta facendo per favorire una nuova e più stretta cooperazione con l’Unione europea, nel rispetto chiaramente delle intese che disciplinano i rapporti del post Brexit. In questo quadro per noi è ovviamente anche prioritaria la tutela dei diritti degli italiani residenti nel Regno Unito che, come dicevamo, sono una comunità particolarmente numerosa. Abbiamo discusso – e vado verso la conclusione – anche della cooperazione in ambito NATO e G7, dei temi più importanti sul piano internazionale, a partire ovviamente dalla guerra in Ucraina. Ribadiamo il nostro sostegno a Kiev, sottolineiamo ancora una volta che il nostro obiettivo è mettere fine a questa guerra, aiutare l’Ucraina nel cammino verso un futuro di pace, di libertà e di prosperità, chiaramente con il sostegno che è necessario oggi e con il sostegno che è necessario alla ricostruzione. Come sapete l’Italia nel 2025 ospiterà la Ukraine Recovery Conference che si è tenuta a Londra nel 2023, e anche questo è un importante elemento della nostra sinergia. Abbiamo parlato di Medio Oriente, concordato sul fatto che non sia più rinviabile un accordo complessivo basato sulla mediazione portata avanti da Stati Uniti, Egitto e Qatar, che prevede il cessate il fuoco immediato a Gaza, il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani catturati da Hamas il 7 ottobre, così come non è più rinviabile un deciso cambio di passo nell’assistenza umanitaria alla popolazione civile. L’Italia fa ancora una volta appello a tutti gli attori coinvolti ed è sempre ovviamente pronta a fare la sua parte. Siamo in prima linea nello sforzo internazionale per scongiurare una ulteriore escalation nella regione a partire dal Libano – abbiamo parlato anche di questo. Oggi più che mai è necessaria una soluzione politica e duratura della crisi che dia nuovo slancio alla prospettiva della soluzione a due Stati. Come vedete molte le materie sul tavolo, un incontro molto importante che ci ha consentito di raggiungere risultati concreti, di esplorare nuove prospettive di azione comune. Sono quindi molto molto soddisfatta e so che questo sarà solo il primo di molti altri incontri”.
Il Premier britannico Starmer, prima del bilaterale con la Presidente Meloni , ha visitato con il ministro dell’Interno Piantedosi, il centro di coordinamento per l’immigrazione, visita, a margine della quale ha dichiarato: “Qui, in Italia, ci sono state delle riduzioni piuttosto drastiche del fenomeno. Quindi voglio capire come è successo. Sembra che ciò sia dovuto al lavoro a monte svolto in alcuni dei Paesi da cui provengono le persone. Credo da tempo che impedire alle persone di viaggiare sia uno dei modi migliori per affrontare il problema. I principi che seguiremo in tutto ciò che faremo sono che sia fattibile, conveniente e in linea con il diritto internazionale umanitario. Ma è fondamentale impedire alle persone di intraprendere questi viaggi: abbiamo assistito a troppi decessi sia nel Mediterraneo che nella Manica. È nostro dovere adottare un approccio internazionale a una sfida internazionale, per impedire che altre vite vengano perse in mare, non solo nella Manica, ma anche nel Mediterraneo”.
Al riguardo, Starmer ha anche approfondito nel suo bilaterale con la Presidente del Consiglio Meloni, l’accordo per la gestione dei migranti sbarcati in Italia con l’Albania, siglato dal governo italiano con il Premier albanese Rama nel novembre del 2023, per dare accoglienza in terra albanese ai richiedenti asilo accolti sulle coste italiane.
Nel programma del governo britannico, infatti, vi sono in materia di contrasto all’immigrazione illegale misure come : la creazione di un comando di polizia d’élite , affidato a Martin Hewitt, incaricato della sicurezza anti migranti alle frontiere, un aumento dei controlli alle frontiere autorizzati dalla legislazione antiterrorismo e nuovi poteri di indagine finanziaria per rintracciare le reti e la criminalità organizzata.
Nella giornata di oggi, invece, la Presidente del Consiglio Meloni ha sottoscritto a Palazzo Chigi con il Presidente della Regione Campania De Luca, l’accordo per lo sviluppo e la coesione. Come si legge nella nota pubblicata dalla Presidenza del Consiglio: “L’Accordo consente di assegnare alla Campania un ammontare di risorse nazionali, tra Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) 2021-2027 e Fondo di rotazione, pari a 3.478 milioni di euro per investimenti strategici per cittadini e imprese del territorio. La firma di oggi è l’esito di un percorso a ritmo serrato che ha visto le strutture della Presidenza del Consiglio, coordinate dal Ministro per le politiche di coesione, Raffaele Fitto, lavorare in sinergia con la Regione e le Amministrazioni centrali competenti per ciascuna materia, al fine di individuare le priorità progettuali, impegnandosi sulle tempistiche di realizzazione. La previsione di tempi certi per l’utilizzo dei fondi, pena la revoca, è proprio l’elemento caratterizzante della riforma della politica di coesione nazionale varata dal Governo nel settembre 2023, anche al fine di superare gli storici limiti sperimentati dal nostro Paese con riferimento alla spesa dei fondi di coesione. “Con la firma di oggi concludiamo il diciannovesimo Accordo per la Coesione – ha dichiarato il Presidente Meloni – in poco meno di un anno dalla riforma della coesione varata dal Governo, infatti, abbiamo sottoscritto gli Accordi con le due Province Autonome e quasi tutte le Regioni, assegnando 22,6 miliardi di euro per investimenti, soprattutto in infrastrutture, finalizzati alla riduzione degli storici divari territoriali che caratterizzano il nostro Paese. Si tratta di interventi che incidono profondamente sulla qualità della vita dei cittadini campani e sulla competitività del tessuto produttivo del territorio, con l’obiettivo di imprimere un’accelerazione nel percorso di crescita e sviluppo della Regione e nella sua capacità di sfruttare appieno le risorse nazionali destinate alle politiche di coesione”. Con l’accordo di oggi si completa il quadro degli interventi per la Campania promossi dal Governo attraverso il Fondo Sviluppo e Coesione, tra i quali l’azione di bonifica di Bagnoli, gli interventi urgenti di messa in sicurezza per affrontare l’emergenza bradisismo nei Campi Flegrei, il completamento di numerosi progetti della precedente programmazione per i Comuni, gli interventi per l’ambiente, i trasporti e la cultura. “Un’attenzione alle esigenze espresse dal territorio – ha aggiunto il Presidente Meloni – che trovano nelle risorse nazionali per la coesione un’occasione concreta di tempestiva realizzazione”. L’Accordo siglato oggi, infatti, porta a compimento il percorso di assegnazione delle risorse FSC 2021-2027 imputate programmaticamente alla Campania e pari a 6,5 miliardi di euro. Una prima quota, pari a 582,18 milioni è stata assegnata nel 2021 su progetti ‘di immediato avvio’ presentati dalla Regione. Successivamente, per rispondere alle esigenze emerse dal territorio, si è proceduto, ai sensi dei decreti-legge n. 60/2024 e n. 76/2024, ad assegnazioni puntuali del FSC 2021-2027 per il completamento degli interventi della precedente programmazione soprattutto di competenza dei Comuni (388 milioni), per il risanamento e la riqualificazione dell’area di Bagnoli-Coroglio (1.218 milioni), per interventi infrastrutturali strategici e di pronta cantierabilità in campo ambientale, trasportistico e culturale (1.973 milioni), e, non ultimo, per rispondere all’emergenza bradisismo nell’area dei Campi Flegrei (206 milioni). Dei 6,5 miliardi programmati per la Campania, quindi, il Governo aveva già finalizzato 4,3 miliardi, a cui si aggiungono oggi i 2,2 miliardi di euro per il finanziamento di 181 interventi negli ambiti della riqualificazione urbana, incluso il potenziamento delle infrastrutture sportive, della salute, con interventi infrastrutturali sugli ospedali regionali, e della competitività delle imprese. L’Accordo include, oltre alle citate risorse FSC, anche la finalizzazione delle risorse del Fondo di Rotazione ex lege 183/1987, pari a ulteriori 1.277 milioni di euro, quale quota non utilizzata dalla Regione a cofinanziamento dei Programmi europei regionali 2021-2027.A valere su questa ulteriore disponibilità, si prevedono in Accordo altri 72 interventi in ambito culturale, per ridurre il costo del trasporto pubblico per gli studenti, per aiutare le famiglie e la natalità nonché per completare il programma di investimenti infrastrutturali. “Esprimo grande soddisfazione – ha dichiarato il Ministro per Fitto – per la sottoscrizione dell’Accordo per la Campania, un traguardo che corona gli sforzi profusi nel coniugare le istanze provenienti dal territorio con la strategia del Governo in materia di politiche di coesione”.
Presente alla firma dell’accordo, anche il ministro per gli Affari Europei, le Politiche di coesione, il Sud, con deleghe al PNRR, Fitto, tra i sei Vicepresidenti esecutivi della Commissione Ue (4 donne e 2 uomini), designati dalla Presidente della Commissione von der Leyen, che , proprio stamane, nel corso della Plenaria a Strasburgo, ha presentato la nuova squadra dell’Esecutivo dell’Unione, composta da 27 Commissari(11 donne e 16 uomini , di cui 14 quelli aderenti al gruppo del Ppe ).
Il ministro Fitto, si occuperà di coesione e riforme e gestirà i PNRR con Dombrovskis, Commissario all’Economia , alla Produttività , all’implementazione e alla semplificazione.
Soddisfatta, la Premier Meloni, che, via social, ha commentato: “Congratulazioni a Raffaele Fitto per la nomina a Vice Presidente Esecutivo della Commissione europea con delega alla Coesione e alle Riforme. Un riconoscimento importante che conferma il ritrovato ruolo centrale della nostra Nazione in ambito UE. L’Italia torna finalmente protagonista in Europa. In bocca al lupo Raffaele, siamo certi che svolgerai benissimo il tuo incarico nell’interesse dell’Europa e dell’Italia”.
Il ministro Fitto, in una nota, ha dichiarato: “Sono onorato dell’incarico ricevuto oggi da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, e la ringrazio per la stima e la fiducia che mi ha voluto dimostrare con questa scelta, giunta a seguito della mia designazione da parte del presidente Meloni e del governo italiano. Questa decisione rappresenta un grande riconoscimento per l’Italia, Paese fondatore da sempre in prima fila nel processo d’integrazione europea. Intendo esercitare il ruolo affidatomi, una volta concluso l’iter di approvazione della nuova Commissione, con il massimo impegno e nel pieno rispetto dei Trattati e del loro spirito”.
Soddisfatta, l’intera maggioranza di centrodestra , che parla di “successo del Governo”. Critiche, invece, le Opposizioni, sebbene vi siano dei distinguo. Se il Pd , AVS e M5S, hanno bocciato la composizione della Commissione (“Commissione di stampo conservatore”, per i dem; “Commissione che ripropone l’austerità economica e la linea bellicista”, per i pentastellati) ,e la nomina del ministro Fitto (“la vicepresidenza di Fitto ha una delega minore, rispetto alla precedente all’economia”), Azione e Italia Viva si sono complimentati con il ministro, augurandogli buon lavoro.
Le audizioni del Parlamento Europeo per i neo Commissari e per le neo Commissarie dovrebbero tenersi tra il 4 e il 12 novembre, anche se secondo indiscrezioni di stampa, la Presidente von der Leyen ne auspicherebbe l’anticipazione a metà ottobre, per cominciare prima l’attività della nuova Commissione, i cui lavori inizieranno ufficialmente a dicembre.
Sul fronte dei lavori del Governo, nella tarda mattinata, si è svolto a Palazzo Chigi il Consiglio dei ministri con all’ordine del giorno, tra le misure da approvare : la presentazione dello schema del piano strutturale di bilancio di medio termine e lo schema di decreto legislativo riguardante il Testo unico in materia di versamenti e riscossione.
Riguardo allo schema del Piano strutturale di Bilancio di medio termine, si legge nel comunicato stampa di Palazzo Chigi: “Il Consiglio dei Ministri ha esaminato lo schema del Piano Strutturale di Bilancio di medio termine, introdotto nell’ambito della riforma delle regole di bilancio europee. La traiettoria di spesa netta inserita nel Piano, che rappresenta il nuovo indicatore univoco sottoposto alla sorveglianza della Commissione, è in linea con le aspettative delle autorità europee. Nell’orizzonte temporale considerato dal Piano, il tasso di crescita della spesa netta si attesterà su un valore medio prossimo all’1,5 per cento. La traiettoria, inoltre, è coerente con l’andamento dei principali saldi di finanza pubblica già previsto dal Programma di Stabilità dello scorso aprile. Il Piano definisce anche le linee strategiche relative alle riforme e agli investimenti che il Governo ritiene di realizzare nell’orizzonte di riferimento, in particolare quelle funzionali all’estensione da 4 a 7 anni del periodo di aggiustamento. Il Piano ha due finalità programmatiche: la definizione del percorso della spesa netta aggregata, ovvero la spesa non finanziata da nuove entrate o risorse europee senza contare gli interessi passivi sul debito e gli effetti ciclici di particolari tipologie di spesa; un piano di riforme e degli investimenti da realizzare in un determinato periodo. In ogni caso, all’Italia si applica la procedura di deficit eccessivo prevista dal precedente patto di stabilità. Il Governo continua a portare avanti una politica fiscale prudente e responsabile, proponendo un percorso di rientro dal disavanzo eccessivo realisticamente più ambizioso di quello prefigurato dalla Commissione europea attraverso la traiettoria tecnica, impegnandosi a scendere sotto la soglia del 3% del rapporto deficit/PIL già nel 2026. Dopo il 2026, il percorso proposto consentirà di garantire la stabilità del debito pubblico italiano e permettere alla finanza pubblica di affrontare con maggiore efficacia le sfide future. Il Piano include riforme ed investimenti che proseguono il percorso intrapreso con il PNRR e lo aggiornano per agire con maggiore incisività su sfide quali la PA, giustizia, miglioramento dell’ambiente imprenditoriale, compliance fiscale. Il documento sarà trasmesso alle Camere dopo aver recepito le revisioni statistiche apportate dall’Istat nell’ambito della “Revisione generale delle stime annuali dei Conti nazionali del periodo 1995-2023”, che saranno rilasciate il prossimo 23 settembre”.
Quanto alla riforma fiscale e all’esame preliminare del decreto legislativo riguardante il Testo unico in materia di versamenti e riscossione, si legge nello stesso comunicato di Palazzo Chigi: “Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, in attuazione dell’articolo 21 della legge delega al Governo per la riforma fiscale (legge 9 agosto 2023, n. 111), ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che introduce il Testo unico in materia di versamenti e di riscossione. Nel Testo sono ricondotte a unità le disposizioni vigenti, attualmente contenute in fonti normative differenti, tra le quali i numerosi provvedimenti in materia di razionalizzazione e semplificazione stratificatisi nel corso degli ultimi tre decenni. Il Testo è strutturato in base all’ordinario iter di acquisizione delle entrate, riportando: la disciplina dei versamenti diretti, e relativi rimborsi; la disciplina della riscossione mediante ruoli e coattiva; le disposizioni concernenti il funzionamento del servizio nazionale della riscossione; le disposizioni che estendono la disciplina della riscossione mediante ruolo alle diverse entrate dello Stato, anche non tributarie; la disciplina di recepimento della direttiva 2010/24/UE, in materia di mutua assistenza tra gli Stati membri dell’Unione Europea ai fini della riscossione dei crediti erariali; le disposizioni transitorie e finali, nell’ambito delle quali sono individuate quelle oggetto di abrogazione, nonché di coordinamento.
Vi sono, inoltre, tre allegati, che riguardano l’individuazione delle forme societarie dei soggetti residenti in UE e delle imposte sui redditi applicate negli Stati membri UE, ai fini dell’applicazione dell’esenzione dalle imposte sugli interessi; i canoni pagati a società non residenti o con stabile organizzazione in altro Stato membro; l’elencazione delle disposizioni di interpretazione autentica ricondotte all’interno del testo unico”.
Infine, sempre a Palazzo Chigi, stamane, si è svolto un vertice a cui hanno partecipato il ministro della Sanità Schillaci, il ministro dei Rapporti con il Parlamento Ciriani, il ministro della Giustizia Nordio e il ministro dell’Interno Piantedosi, sulle misure urgenti di contrasto alle azioni violente perpetrate contro strutture e personale sanitario.
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