di Federica Marengo martedì 12 dicembre 2023
-Nella 646° giornata di guerra in Ucraina, il Presidente, Zelensky è arrivato al Senato USA per incontrare i senatori repubblicani e democratici , il nuovo speaker della Camera, il repubblicano Jhonson, e per tenere un bilaterale alla Casa Bianca con il Presidente Biden, cui seguirà una conferenza stampa congiunta, al fine di sbloccare lo stallo sul via libera a nuove risorse per Kiev, su cui non vi è unanimità.
I repubblicani, infatti, sebbene il Consigliere per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, abbia annunciato un nuovo pacchetto di aiuti a Kiev entro la fine del mese e i Dipartimenti dello Stato e del Tesoro, l’erogazione di sanzioni contro individui e aziende con sede in Cina, Turchia, Emirati Arabi Uniti e altri Paesi, con l’obiettivo di interrompere le reti di approvvigionamento militare di Mosca, rifiutano l’ipotesi di finanziare l’Ucraina, affermando che il Presidente Biden dovrebbe dedicare maggiore attenzione alla sicurezza interna, in particolare al blocco dell’immigrazione illegale oltre il confine tra Stati Uniti e Messico.
Secondo l’agenzia Associated Press, la riunione privata con i senatori Usa a Capitol Hill, non sarebbe bastata a fare cambiare idea a molti senatori sui finanziamenti all’Ucraina.
Inoltre, lo speaker repubblicano, Mike Johnson, in un ‘intervista radiofonica rilasciata poco prima del suo previsto colloquio con Zelensky, ha dichiarato: “Credo che gli americani siano d’accordo con noi sul fatto che la nostra sicurezza nazionale inizia ai nostri confini. Dobbiamo mantenere la nostra sovranità, in modo da trasmettere pace attraverso la forza e aiutare i nostri amici. Non è una richiesta oltraggiosa mettere la questione della difesa del confine meridionale prima di quella degli aiuti all’Ucraina. Siamo praticamente alla vigilia di Natale e della fine dell’anno e la Casa Bianca non mi sembra si sia mossa nella nostra direzione su questa questione. Noi abbiamo espresso chiaramente la nostra posizione”.In ogni caso, lo Speaker ha assicurato di sostenere l’Ucraina nella sua lotta contro l’aggressione di Putin, tutti capiscono che deve essere fermato, questa è una questione molto seria. Ma il problema è che la Casa Bianca sta chiedendo miliardi di dollari di finanziamento, e non ci ha presentato una chiara strategia, un appropriato controllo. Non ci ha spiegato quale sia l’endgame. Sono pronto ad approvare i fondi per l’aiuto all’estero, se sarà risolta la questione del confine ,che è in una situazione terribile: la Casa Bianca dovrebbe occuparsi della nostra nazione, ma non lo fa, per questo dobbiamo costringerli a farlo”.
Il leader della minoranza repubblicana al Senato, Mitch McConnell, invece, dopo l’incontro dei senatori con il Presidente Zelensky, ha ribadito che la sua posizione non è cambiata e che l’ Ucraina deve avere gli aiuti di cui ha urgentemente bisogno, ma devono essere inseriti in un pacchetto che comprenda i cambiamenti dalla politica di sicurezza del confine Usa che i repubblicani chiedono: “Sono sempre stato un grande sostenitore della lotta dell’Ucraina per riprendersi la sua terra, liberare il proprio popolo e ristabilire la sua sovranità sin dall’inizio dell’invasione della Russia, dal 2014 ; la causa dei nostri amici ucraini è giusta, e se l’Occidente continua a stare con loro possono vincere. Ma senza i cambiamenti richiesti sulla politica di confine, non arriverà lo sblocco dei fondi per Kiev”.
Ieri, il Presidente Zelensky ha tenuto un discorso alla National Defense University di Washington, in cui ha dichiarato che “la politica non dovrebbe “tradire” i soldati ucraini” e che “la lotta ha implicazioni globali”, perché “Quando il mondo libero esita, è allora che le dittature festeggiano e maturano le loro ambizioni più pericolose”, vedendo i loro sogni diventare realtà quando vedono ritardi”, per cui è necessario che “Putin perda”.
Poi, ha incontrato i capi del Fondo monetario internazionale, che ha annunciato il rilascio di una nuova tranche di 900 milioni di dollari in un prestito a lungo termine e della Banca mondiale.
Zelensky ha quindi espresso alla direttrice del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva, “gratitudine per la decisione del Consiglio esecutivo del Fmi di stanziare una tranche di 900 milioni di dollari“e , quest’ultima, dicendosi “orgogliosa di ciò che l’Ucraina ha ottenuto in circostanze difficili”, ha sottolineato: “L’Ucraina, ha ottimi indicatori. Prevediamo che la crescita del Pil dell’Ucraina sarà del 4,5% quest’anno. Nel terzo trimestre di quest’anno, il Pil è cresciuto del 9,3% rispetto al terzo trimestre del 2022, il che è semplicemente incredibile. L’inflazione è scesa bruscamente al 5,1% a novembre, un sogno per molti paesi che non sono in guerra. Lo sblocco della navigazione civile nel Mar Nero da parte dell’Ucraina e il funzionamento del corridoio del grano hanno avuto un ulteriore impatto positivo sull’economia”.
l Presidente ucraino, Zelensky, via Twitter, ha definito l’incontro al Senato USA “amichevole” e “sincero”.
Da Mosca, il portavoce del Cremlino, Peskov ha così commentato l’incontro tra il Presidente ucraino Zelensky e il Presidente USA Biden: “L’incontro tra Joe Biden e Volodymyr Zelensky oggi alla Casa Bianca non aiuterà a cambiare la situazione sul campo di battaglia. Le decine di miliardi riversati sull’Ucraina non l’hanno aiutata ad ottenere una vittoria sul campo di battaglia e a tale fallimento sono destinate altre deciNe di miliardi che l’Ucraina chiede di iniettare nella sua economia”, seguito dalla portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, che riguardo alla possibilità di nuovi aiuti militari all’Ucraina da parte degli USA, ha detto: “Il nuovo pacchetto di aiuti militari statunitensi all’Ucraina del valore di 175 milioni di dollari è un vero e proprio piano criminale per sottrarre denaro, ma non può funzionare indefinitamente. La settimana scorsa, Washington ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari da 175 milioni di dollari per l’Ucraina, che sarà uno degli ultimi a meno che il Congresso non approvi la richiesta supplementare del presidente Joe Biden. In totale, dall’inizio dell’operazione militare speciale, l’importo totale dei finanziamenti destinati a Kiev da parte di Washington è ammontato a circa 113 miliardi di dollari. La metà di questi è andata alle necessità militari, il resto per sostenere il governo e l’economia dell’Ucraina, ma questo è dichiarato ufficialmente solo a Washington, in realtà, come tutto il mondo già sa, è un vero e proprio piano criminale per dirottare denaro, ma anche questo, dato che è stato praticamente legalizzato dall’amministrazione Biden, non può funzionare indefinitamente”.
A Bruxelles, invece, c’è attesa per il Consiglio Europeo del 14 e del 15 dicembre. Secondo un alto funzionario Ue, la riuscita o il fallimento del vertice dipenderà dalla capacità dei 27 Capi di Stato e di Governo dell’Unione di trovare un’intesa sull’avvio dei negoziati per l’adesione alla UE, visto il veto posto dal Premier dell’Ungheria, Orban, con una lettera al Presidente Charles Michel nella quale ha chiesto di “non mettere il tema Ucraina in agenda, dato che la mancanza di consenso “porterà inevitabilmente al fallimento del vertice”.
Sempre l’ alto funzionario UE, avrebbe sottolineato: “Parliamo di soldi, di unanimità, è una questione cruciale, riguarda la storia: ci si può aspettare che duri un po’ di più” del previsto, perché la pressione è piuttosto alta e i leader tenteranno di risolvere la questione prima di fine anno”.
Un altro tema su cui vi è stallo è la revisione dell’Mff 2021-27, e gli aiuti economici a Kiev, che ammonterebbero a 50 mld di euro.
La Commissione Europea, infatti, si appresterebbe a sbloccare 10 mld di euro di fondi Ue destinati all’Ungheria, ma congelati a causa della riforma della giustizia attuata da Budapest, per persuadere il premier magiaro a rimuovere il veto sugli aiuti oltre che sul via libera agli aiuti economici a Kiev.
Ciò, anche alla luce del fatto che il Primo ministro polacco non è più Morawiecki , ma Donald Tusk , espressosi a sostegno di Kiev, per cui , il leader ungherese dovrebbe essere in più isolato. Quanto al Premier slovacco Robert Fico, anch’egli non ostile alla Russia, “finora non ha messo in dubbio il consenso in Ue sull’aiuto all’Ucraina”.
Poi, ha proseguito il funzionario UE: “Sull’avvio dei colloqui di adesione “serve l’unanimità” dei 27, quindi non c’è modo di aggirare un eventuale blocco da parte dell’Ungheria, ma sugli aiuti a Kiev ci sono vie per andare avanti comunque a 26. Dove c’è la volontà, c’è un modo per andare avanti. La bozza delle conclusioni recita, al punto 14, che il Consiglio Europeo “decide di aprire i negoziati di adesione con l’Ucraina e con la Moldova”, concede lo status di candidato alla Georgia e si dichiara pronto ad aprire i negoziati di adesione con la Bosnia-Erzegovina, una volta che il necessario grado di rispetto dei criteri di membership sarà raggiunto. Si mette nero su bianco che un allargamento simile comporterà la necessità di “riforme interne” (dato che l’Ucraina è un grande Paese, con oltre 40 mln di abitanti, ed è un vero colosso nell’agricoltura), che verranno discusse “nei prossimi incontri, con l’intenzione di adottare entro l’estate del 2024 conclusioni su un quadro strategico che tratteggi il modo di agire per l’Unione”. Non è detto, ma è possibile, che un eventuale fallimento del vertice sull’avvio dei colloqui di adesione con l’Ucraina blocchi anche i dossier Moldova, Georgia e Bosnia-Erzegovina. Di sicuro un eventuale fallimento del summit sull’avvio dei colloqui darebbe un pessimo segnale. Non solo sul destino dell’Ucraina, ma anche, e forse soprattutto, sul futuro dell’Ue”.
Ieri, invece, gli ambasciatori dell’Ue si sono incontrati per i negoziati sul 12° pacchetto di sanzioni. A tal proposito , una fonte diplomatica UE, ha dichiarato: “Siamo molto vicini a un accordo, un punto resta difficile per alcune delegazioni, che continueranno a negoziare nelle prossime ore. L’obiettivo è e resta quello di raggiungere un consenso prima del Consiglio europeo di giovedì”.
La Commissione Europea poi ha trovato un’intesa sulla proposta da sottoporre al Consiglio sull’uso dei profitti generati dagli asset russi bloccati nell’Ue. Il primo passaggio prevede la creazione di “un conto dedicato” presso Euroclear (l’istituzione finanziaria con sede in Belgio che detiene circa 191 miliardi di euro di beni sovrani russi , in cui trasferire le somme di denaro), che resteranno lì sino a che i 27 non decideranno come (e se) trasferire il denaro all’Ucraina, al fine di finanziare la ricostruzione. La proposta entrerà in vigore solo dopo l’eventuale approvazione del Consiglio, che deve decidere all’unanimità. In tutto gli asset sovrani congelati nell’Ue, a seguito delle sanzioni, ammontano a circa 200 miliardi di euro.
Infine, l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, in merito alla decisione di Mosca di estendere la partecipazione alle elezioni presidenziali ai cittadini delle regioni occupate dell’Ucraina, in una nota ,ha dichiarato : “Lunedì la Commissione elettorale centrale russa ha deciso di organizzare le elezioni presidenziali, che si terranno dal 15 al 17 marzo 2024, anche nei territori dell’Ucraina che la Russia ha temporaneamente occupato in palese violazione del diritto internazionale. L’Ue condanna fermamente questo nuovo tentativo da parte della Russia di legittimare la sua annessione temporanea e illegale dei territori dell’Ucraina. Le cosiddette ‘elezioni’ violano gravemente la Carta delle Nazioni Unite e l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina. La Russia non ha alcuna base legittima per tale azione sul territorio internazionalmente riconosciuto dell’Ucraina. L’Ue non riconoscerà mai lo svolgimento delle cosiddette ‘elezioni’ russe né i loro risultati nei territori dell’Ucraina. La leadership politica russa e coloro che sono coinvolti nella sua organizzazione dovranno affrontare le conseguenze di queste azioni illegali. L’Ue riafferma il suo fermo sostegno all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina e al suo diritto intrinseco all’autodifesa. Crimea, Kherson, Zaporozhye, Donetsk e Luhansk sono l’Ucraina”.
Tuttavia, un altro veto all’avvio dei negoziati per l’adesione dell’Ucraina alla UE è stato posto dall’Austria con la ministra per gli Affari Ue dell’Austria, Karoline Edtstadler, che a margine del Consiglio Affari Generali, ha dichiarato: “Noi sosteniamo una piena solidarietà e supporto all’Ucraina ma allo stesso tempo vogliamo vedere un approccio che sia equo e chiaro per tutti i Paesi membri. Quando parliamo dei negoziati per l’adesione notiamo che ci sono standard differenti quando si parla di Ucraina e Moldova e quando si parla di Bosnia. Se iniziamo i negoziati per l’Ucraina e la Moldova allora devono iniziare anche per la Bosnia”.
Il presidente del Ppe Manfred Weber, quindi, nel corso di un confronto con la stampa, rispondendo a una domanda sull’opposizione del Premier ungherese Viktor Orban all’accordo al prossimo Consiglio europeo sull’Ucraina, ha detto: “Serve che l’Ue continui a sostenere l’Ucraina, bisogna lavorare per una soluzione comune. Se non sarà possibile andare avanti a 27 allora dovremo farlo a 26 ma il sostegno a Kiev non puo fermarsi”.
Secondo quanto dichiarato alla tv ucraina dal ministro degli Esteri ucraino Kuleba, che ieri ha preso parte al Consiglio degli Affari Esteri a Bruxelles, “Ieri, a seguito della mia lunga conversazione con il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó, la minaccia che l’Ungheria si opponga in linea di principio all’adesione dell’Ucraina all’Unione europea è stata completamente rimossa. Ha confermato che questo non è affatto il problema. Ha chiarito di non poter essere più esplicito su questo tema, perché la posta in gioco è estremamente alta, ma di avere ricevuto il primo segnale non pubblico e non ufficiale dall’Ungheria, che indica una ‘finestra di opportunità'”.
Nel frattempo, sul campo, le forze russe hanno attaccato la regione di Sumy e lanciato almeno 15 droni dalla Crimea, di cui 9 sono stati intercettati e abbattuti dalla Difesa aerea ucraina. Nel Donbass, poi, le truppe di Kiev hanno riconquistato la postazione di Horlivka.
Questa mattina, poi, i servizi del principale operatore di telefonia mobile ucraino, Kyivstar, sono stati paralizzati oggi da un attacco informatico, insieme a una delle maggiori banche ucraine.
Il segretario del Consiglio per la sicurezza nazionale e la difesa ucraina Oleksii Danilov, nel frattempo, in un’intervista alla Bbc, ha dichiarato: “ Le speranze di controffensiva dell’Ucraina non si sono avverate, ma ciò non significa che Kiev alla fine non otterrà la vittoria. La controffensiva lanciata dalle forze ucraine in estate ha ottenuto solo progressi modesti e in gran parte non è riuscita a raggiungere gli obiettivi strategici prefissati. A maggio tutti i cittadini del nostro paese volevano che la guerra finisse rapidamente. C’erano delle speranze, ma non si sono avverate. La campagna attesa mirava a riconquistare ampie aree del territorio conquistato dalla Russia nel 2022 e a raggiungere il Mar d’Azov, tagliando fuori la Crimea dalle regioni orientali occupate e dalla Russia. Di fronte alle fitte reti difensive russe, le forze ucraine sono riuscite a liberare solo 14 villaggi nelle regioni di Donetsk e Zaporizhzhia. Il comandante in capo dell’Ucraina, Valerii Zaluzhny, ha sottolineato che, nonostante l’addestramento della Nato per i soldati ucraini, la campagna è stata complicata dalla mancanza di superiorità aerea. Non c’è stata una guerra come quella che abbiamo nel nostro Paese, né nel XX né nel XXI secolo. I vecchi libri di guerra, compresi quelli della Nato, dovrebbero essere restituiti agli archivi”. Egli ha tuttavia aggiunto che l’Ucraina continuerà nei suoi sforzi per liberare il suo territorio dall’occupazione russa. Posso dire con certezza che non ci fermeremo. Continueremo a lottare per la nostra libertà, per la nostra indipendenza”.
In Russia, invece, un missile ucraino ha colpito Belgorod, mentre le forze di Mosca hanno registrato successi e un avanzamento nella regione di Zaporizhzhia.
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