di Federica Marengo martedì 5 dicembre 2023
-Nella 639° giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti dalla nottata gli attacchi russi sul Paese. Colpite infatti dalle forze di Mosca, con i droni, Leopoli e altre regioni dell’area occidentale e la regione meridionale di Kherson , dove i raid condotti dall’artiglieria russa hanno causato la morte di due persone. Il capo dell’amministrazione cittadina, Roman Mrochko, ha fatto sapere che nel bombardamento è stata colpita anche una struttura provocando il ferimento di14 medici.
Secondo l’intelligence britannica, che ha pubblicato su X il suo rapporto quotidiano: “Mosca vuole estendere il proprio controllo sull’intera oblast di Donetsk, che probabilmente resta ancora uno degli obiettivi principali della guerra del Cremlino. A riprova, vi sono i rinnovati sforzi della Russia nell’offensiva autunnale della Russia contro la città di Marinka. Nelle ultime settimane le forze russe hanno compiuto avanzamenti tra le rovine di Marinka, una città nell’oblast di Donetsk quasi completamente distrutta. La Russia probabilmente ne controlla la maggior parte delle aree edificate. Tuttavia, le forze ucraine mantengono il controllo di sacche di territorio all’estremità occidentale della città. Marinka è in prima linea dal 2014. Con una popolazione prebellica di 9.000 abitanti, è completamente in rovina: le riprese dei droni suggeriscono che la stragrande maggioranza degli edifici è stata ridotta in macerie”.
Sul fronte russo, invece, le forze ucraine hanno attaccato con i droni l’area del Ponte di Crimea e le regioni di Kerch, rimasta senza elettricità, e Feodosia . Le autorità russe , quindi, hanno temporaneamente sospeso il passaggio del Ponte.
Il Ministero della Difesa russo, poi, ha reso noto che le sue unità di difesa aerea hanno distrutto 22 droni ucraini e ne hanno intercettati altri 13 sul Mar d’Azov e nello stesso spazio aereo sopra la Crimea.
Infine, mentre per lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, sono oltre 330.000 i soldati russi uccisi dalle forze di Kiev dall’inizio dell’invasione del Paese da parte di Mosca, per la testata Newsweek, che cita cifre fornite dal dissidente russo in esilio ,Vladimir Osechkin, che è a capo del progetto anti-corruzione Gulagu.net (un gruppo per i diritti dei prigionieri) e, che si ritiene abbia una vasta rete di informatori all’interno del sistema carcerario russo, la Russia ha reclutato oltre 100.000 detenuti dalle colonie penali per combattere in Ucraina dall’inizio della guerra nel febbraio 2022.
Intanto, il Presidente ucraino, Zelensky, come annunciato dal leader della maggioranza democratica al Senato del Congresso, Chuck Schumer,parlerà ai senatori USA in videocollegamento a un briefing a porte chiuse . Ciò, alla luce delle sollecitazioni al Congresso, da parte dell’Amministrazione Biden, ad approvare la richiesta della Casa Bianca di quasi 106 miliardi di dollari di fondi per le guerre in Ucraina, Israele e altre esigenze di sicurezza. Schumer ha dichiarato a tal proposito, che “I legislatori si aspettano di sentire direttamente dal presidente ucraino cosa c’è esattamente in gioco quando si voterà su ulteriori aiuti a Kiev”.
Il segretario generale della Nato, Stoltenberg, in un’intervista al canale tedesco ARD , ha ribadito: “Le guerre si sviluppano per fasi. Dobbiamo sostenere l’Ucraina sia nei momenti buoni che in quelli cattivi. Dobbiamo prepararci anche alle cattive notizie. Nonostante i deboli sviluppi in prima linea negli ultimi mesi, la resistenza ucraina alla flotta russa nel Mar Nero ha riportato grandi vittorie, anche se non sono riusciti a spostare la linea del fronte. Faccio appello agli Stati membri dell’organizzazione militare ,affinché aumentino la produzione di munizioni, deplorando lo stato frammentato dell’industria europea della difesa. Non siamo in grado di lavorare insieme così strettamente come dovremmo. I Governi dovrebbero guardare oltre i loro interessi nazionali e vedere il quadro più ampio. Una vittoria di Putin non sarebbe solo una tragedia per l’Ucraina, ma rappresenterebbe anche un pericolo per il resto degli alleati, ha affermato Stoltenberg. “Più sosteniamo l’Ucraina, prima finirà la guerra”.
Quanto agli alleati europei, invece, il Premier ungherese, Orban, ha scritto nuovamente al Presidente del Consiglio europeo, Michel, per chiedere di non inserire nell’agenda del prossimo vertice del 14-15 dicembre la discussione sull’avvio dei negoziati all’Ue dell’Ucraina e la revisione di bilancio proposta dalla Commissione , che include anche un pacchetto di aiuti a Kiev fino a 50 miliardi di euro, “poiché l’ovvia mancanza di consenso porterebbe inevitabilmente a un fallimento”.
Orban, inoltre, ha spiegato, sempre nella medesima lettera, che “Il Consiglio europeo deve evitare questo scenario controproducente per il bene dell’unità, la nostra risorsa più importante. La raccomandazione della Commissione UE di aprire i colloqui di adesione all’Ue di Kiev, segna la fine della politica di allargamento dell’Ue come strumento oggettivo e basato sul merito. E’ necessario elaborare nuove opzioni e tenere una discussione strategica sul nostro approccio generale e sulle politiche nei confronti dell’Ucraina. Quanto alla revisione di bilancio, finora le discussioni si sono concentrate troppo sulla proposta della Commissione, che non è fondata, non è equilibrata e non è realistica. È necessario un nuovo approccio creativo e a prova di futuro, basato sulle realtà politiche e finanziarie degli Stati membri”.
La Presidente della Commissione UE, Von der Leyen,invece, in un’intervista alle testate della European Newsroom/agenzia alla vigilia della sua missione in Cina, parlando del ruolo di Pechino come mediatore con la Russia nella guerra in Ucraina e del contrasto ai cambiamenti climatici , ha detto: “Ho accolto molto favorevolmente l’impegno della Cina sulle questioni globali, avendo Pechino un ruolo molto importante. Sull’Ucraina, la Cina è membro del Consiglio di sicurezza e ha delle responsabilità specifiche. E’ importante che usi la sua influenza sulla Russia, anche per difendere la Carta dell’Onu, è quello che chiederemo. L’aggiramento delle sanzioni è una cosa che ci preoccupa. Chiederemo che la Cina agisca, vedremo quale sarà la loro risposta. E’ molto importante che abbiamo preso gli stessi impegni. Ed è anche importante che abbia annunciato di essere determinata a nuovi impegni a livello nazionale. A Pechino, infine, i vertici dell’Ue parleranno che delle sanzioni di Pechino contro i membri del Pe. Ho sempre considerato queste sanzioni non giustificabili, e incoraggerò la Cina a rivalutarle. Sulla questione dei diritti umani in Cina, il tema va sollevato anche se viene affrontato in maniera più generale nel dialogo sui diritti umani ed è competenza dei ministri degli Ester”.
A Mosca, nel frattempo, il portavoce del Cremlino , Peskov, nel consueto punto stampa, ha confermato che “Domani, il Presidente russo Vladimir Putin si recherà in visita di lavoro negli Emirati Arabi Uniti e in Arabia Saudita, tutto ciò avverrà praticamente in un giorno. Il giorno successivo il presidente dell’Iran arriverà in Russia. Putin dovrà “discutere delle relazioni bilaterali e parlare della situazione in Medio Oriente. Naturalmente si tratta anche del conflitto israelo-palestinese. Ma si tratta soprattutto di relazioni bilaterali. L’interazione all’interno dell’OPEC+ sarà all’ordine del giorno. A volte l’effetto del coordinamento all’interno dell’OPEC+ ha un effetto ritardato, poiché ci sono alcuni processi inerziali nel mercato. Il giorno successivo, 7 dicembre, si svolgeranno i negoziati russo-iraniani; il presidente iraniano Ibrahim Raisi arriverà in Russia”.
Sempre Peskov, ai microfoni di Rtv, ha dichiarato: “La Russia è pronta ad avviare negoziati con l’Ucraina per mettere fine alla crisi in corso perché ”preferisce i mezzi diplomatici e politici. Putin, ha ripetutamente affermato che la cosa più importante per noi è raggiungere i nostri obiettivi. E, naturalmente, preferiremmo farlo principalmente attraverso mezzi politici e diplomatici. Ecco perché rimaniamo pronti ai negoziati‘. Il processo negoziale è stato interrotto da Kiev. Loro stessi hanno ammesso che ciò è stato fatto per volere della Gran Bretagna, degli inglesi”.
Secondo il quotidiano governativo russo Izvestia , che cita “una fonte di alto grado”, “La Russia sarebbe pronta a tenere negoziati con l’Ucraina anche in un Paese occidentale, per esempio l’Ungheria”.
A tal riguardo, il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjártó, aveva asserito allo stesso giornale che Budapest potrebbe fare da mediatore tra Mosca e Kiev, e aveva ricordato che nel febbraio del 2022 ne aveva parlato lui stesso con il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov e il capo di gabinetto della presidenza ucraina Andrei Ermak.
Tuttavia, a una domanda su possibili negoziati in Ungheria, Peskov, ha risposto: “La Russia rimane pronta a negoziati, ma ha definito una conclusione teorica” quella che essi possano svolgersi in Ungheria”.
Poi, lo stesso Cremlino, non ha escluso che il Presidente Putin possa partecipare nel novembre del 2024 al G20 in Brasile, il cui presidente Lula , però, ha avvertito che, in caso di partecipazione da parte di quest’ultimo in presenza, scatterà il mandato internazionale di cattura, spiccato dalla Corte panale dell’Aja (Corte, cui il Brasile ha aderito) in relazione alla deportazione dei minori ucraini in Russia.
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