di Federica Marengo martedì 5 settembre 2023
-Nella 551° giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti i bombardamenti russi verso le regioni sud e sud-est del Paese. In particolare, raid delle forze armate di Mosca sono stati registrati su Sumy, dove 2 persone sono rimaste ferite, Kherson, colpita 57 volte in 24 ore, Melitopol e Zaporizhzhia, dove, secondo la testimonianza di un ufficiale ucraino, vi sarebbe una feroce resistenza da parte dell’esercito russo e, dove, anche per l’intelligence britannica, gli occupanti filo-russi, così come per le altre regioni occupate, starebbero organizzando elezioni amministrative (illegittime) per il rinnovo dei Consigli comunali.
Inoltre, un nuovo attacco guidato dal capo dei volontari russi pro-Kiev , vi sarebbe stato a Belgorod, dove una persona è rimasta uccisa, e a Bryansk, al confine con la Russia, la cui Difesa ha fatto sapere di aver abbattuto un drone ucraino sulla Crimea e alcuni droni in volo verso Mosca.
Tuttavia, le forze armate ucraine continuano la loro controffensiva in direzione di Novoprokopivka e Bakhmut, dove si è recato quest’oggi il Presidente ucraino Zelensky per far visita ai soldati al fronte e fare il punto sulle necessità delle brigate, mentre il Parlamento ha ratificato con il voto la destituzione del ministro della Difesa Reznikov.
Proprio il Presidente ucraino Zelensky è stato oggetto di un attacco da parte del Presidente russo Putin ,che, ai microfoni di Pavel Zarubin, giornalista della tv di Stato Rossiya-1, ha dichiarato: “È estremamente disgustoso che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, un ebreo ,si presti a coprire la glorificazione del nazismo e coloro che hanno guidato l’Olocausto in Ucraina” con “lo sterminio di 1,5 milioni di persone”.
Secondo il New York Times, si sarebbe rafforzato l’asse della Russia con la Corea del Nord in fatto di armi tanto che Kim si recherà a Vladivostok per incontrare il Presidente russo Putin. Il portavoce del Cremlino, Peskov, però, ha riferito di non poter confermare la notizia. Quest’ultimo, poi, non ha voluto rispondere a una domanda sulla sorte del generale russo Surovikin, che, secondo un articolo pubblicato dal New York Times, sarebbe stato rilasciato a seguito della morte del fondatore del gruppo Wagner, Prigozhin e si aggirerebbe, come testimoniato da una fotografia, per Mosca.
Sempre il Presidente russo Putin, poi, visto il numero insufficiente di forze, avrebbe arruolato dei mercenari cubani, ma l’Avana ha precisato che tale reclutamento è illegale. Il ministero degli Esteri cubano ha poi precisato in merito che: “Cuba non partecipa alla guerra in Ucraina ed agisce e agirà energicamente contro chiunque dal territorio nazionale, partecipi a qualsiasi forma di traffico, affinché cittadini cubani utilizzino armi contro qualsiasi Paese. Il governo ha individuato e sta operando per neutralizzare la rete di trafficanti di cubani residenti in Russia e di alcuni altri provenienti dall’isola coinvolti nelle operazioni di guerra in Ucraina”.
Riguardo alla situazione sul campo, il ministro della Difesa russo , Shoigu , ha reso noto che sarebbero 66 mila i soldati di Kiev eliminati nella controffensiva e che, pertanto, Kiev non avrebbe raggiunto i suoi obiettivi. Per lo Stato Maggiore ucraino, invece, la Russia avrebbe perso in Ucraina 265.680 soldati.
La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Zakharova, poi, ha accusato il governo di Canberra (Australia) di “Contribuire entusiasticamente con le armi, perlopiù droni, alla campagna anti-russa diretta da Washington, pur nascondendo alla propria opinione pubblica di essere “sempre più coinvolto nel conflitto ucraino”.
Il Vicepresidente del Consiglio di sicurezza in Russia ed ex Presidente Medvedev , sul suo canale Telegram, ha scritto, invece: “L’operazione militare speciale russa in Ucraina deve andare avanti fino alla piena attuazione dei suoi obiettivi, fino alla vittoria finale su coloro che hanno sottoposto il loro popolo allo sterminio”.
Quanto alla questione delle esportazioni di grano dai porti ucraini sul Mar Nero e dell’uscita nel luglio scorso della Russia dall’accordo relativo ,mediato da Turchia e Onu, non ha avuto esito positivo l’incontro di ieri a Sochi , tra il Presidente russo Putin e il suo omologo turco, Erdogan. Il numero uno del Cremlino, infatti, ha posto come condizione per riapre i negoziati sull’accordo ,che l’Occidente ritiri le sanzioni sulle esportazioni di cerali e fertilizzanti russi, che la banca russa dell’agricoltura sia collegata al sistema Swift e che sia introdotta l’assicurazione per le navi impegnate nei trasporti sul Mar Nero.
Il Presidente turco Erdogan, però, ha dichiarato che, presto, saranno ottenuti “buoni risultati” rispetto al rilancio dell’accordo che aveva permesso l’esportazione di grano dall’Ucraina e che è terminato dopo l’uscita della Russia in luglio. Il Presidente Erdogan ha fatto sapere che ha in programma di parlare della questione con il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Guterres e che Ankara si mantiene in stretto contatto con l’Onu.
A tal proposito, il portavoce del Cremlino, Peskov, ha sottolineato: “Gli accordi sul grano sono processi multilaterali e al momento è difficile concordare qualcosa di concreto nei contatti bilaterali tra Mosca e Ankara. E’ stato difficile raggiungere accordi specifici, perché se parliamo di un accordo sul grano, questo è un processo multilaterale, e per quanto riguarda l’accordo sul grano… questa è la posizione dei Paesi dell’Occidente collettivo, che da tempo si rifiutano di rispettare i termini dell’accordo sul Mar Nero, motivo per cui non è possibile continuare. Pertanto, in questo caso, ovviamente, la questione riguarda altre parti, semplicemente non è possibile concordare qualcosa di specifico nel corso dei contatti bilaterali Russia-Turchia”.
Il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, invece, ha dichiarato, in un’intervista tv, che potrebbe esservi la riapertura di un accordo sulle esportazioni di grano , ma senza ricatti. Riguardo alla critiche alla controffensiva, ritenuta lenta e inefficace da alcuni commentatori, ha poi evidenziato : “Seduto su un divano o in uno studio caldo, qualcuno si prende la libertà di criticare la velocità dell’offensiva ucraina, di criticare ogni singolo soldato che è stato in battaglia, si è sacrificato, ha perso i suoi compagni, è avanzato di un chilometro attraversando un campo minato, ha vinto uno scontro uno contro uno con un russo in trincea”.
Sul fronte Nato, nel frattempo, mediante nota ,è stato annunciato il vertice dei Capi di Stato Maggiore, che si terrà a Oslo dal 15 al 17 settembre per l’annuale Conferenza del Comitato Militare: l’ordine del giorno sarà incentrato sul rafforzamento della deterrenza e della difesa dell’Alleanza.
Nella nota ,si legge anche che: “I Capi di Stato Maggiore della Difesa della Nato e dei Paesi invitati porteranno avanti le decisioni prese dai Capi di Stato e di Governo alleati al Vertice di Vilnius nel luglio 2023. A Vilnius, i leader hanno compiuto passi importanti per rafforzare la difesa e la deterrenza a lungo termine, in tutti i settori e contro tutte le minacce e le sfide. La chiave di tutto ciò sono i Piani regionali , piani specifici a livello geografico, che sono progettati per scoraggiare e difendere dalle due minacce descritte nel Concetto strategico e nella Strategia militare della Nato: la Russia e i gruppi terroristici. Ciò fa parte dell’evoluzione della Nato da un’Alleanza ottimizzata per operazioni di contingenza fuori area a un’Alleanza adatta a operazioni su larga scala per difendere ogni centimetro di territorio alleato”.
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