di Federica Marengo domenica 2 luglio 2023
-Nella 487° giornata di guerra in Ucraina, il Presidente ucraino Zelensky, che si è recato in visita ad Odessa, dove ha incontrato il comandante della Marina militare ucraina, Neixhpapa per discutere dello sviluppo di droni e missili, citato dal Guardian, ha dichiarato che , secondo fonti dei servizi segreti di Kiev, “esiste un serio rischio che la Russia possa provocare un’esplosione controllata nella centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, in grado potenzialmente di rilasciare delle radiazioni”, quindi ha chiesto alla comunità internazionale di “prestare maggiore attenzione a quanto accade nell’impianto nucleare , occupato dalle forze russe”.
Ieri, sempre il Presidente Zelensky, al termine dell’incontro con il Premier spagnolo Sanchez, che ha inaugurato a Kiev il semestre di presidenza UE della Spagna, nel suo consueto discorso serale, aveva affermato che “Presto in Ucraina saranno garantite le condizioni per il ritorno di chi è all’estero a causa della guerra” e che “la visita del Primo ministro spagnolo Sanchez in Ucraina, nel primo giorno della presidenza spagnolo del Consiglio UE testimonia una nuova realtà in cui gli affari europei non vengono più considerati senza l’Ucraina”. Quindi, “si tratta del semestre decisivo per l’adesione dell’Ucraina alla UE”.
Infine, Zelensky , a margine della visita di ieri a Kiev dello stesso Premier spagnolo Sanchez, che ha confermato il suo sostegno all’Ucraina, “finché non si arriverà alla pace”, ha ribadito che “l’Ucraina non intende avviare negoziati con la Russia, se anche quest’ultima si ritirasse entro i confini precedenti all’invasione del 24 febbraio 2022, perché la diplomazia inizierà solo quando l’Ucraina ripristinerà i suoi confini stabiliti nel 1991”.
Inoltre, il ministro degli Esteri ucraino Kuleba, in un’intervista al quotidiano Bild, ha esortato il governo tedesco “a non ripetere gli errori della ex cancelliera Merkel“, del 2008, impedendo all’Ucraina di aderire alla Nato, in quanto, “la decisione dell’Alleanza all’epoca ha aperto la porta all’invasione della Georgia da parte del Presidente russo Putin e all’annessione illegale della Crimea”.
Da Mosca, non si è fatta attendere la risposta del Presidente del Consiglio di Sicurezza risso ed ex Presidente Medvedev, che, alle dichiarazioni di Zelensky riguardo il ritorno ai confini del 1991 ,come condizione per riaprire i negoziati, ha replicato via Telegram: “La giunta ucraina continua a dire che la condizione per i negoziati è raggiungere alcuni dei loro confini del 1991. Questi sono i confini delle regioni della Russia, un tempo provincia dell’Impero russo, non della mitica Ucraina. L’Ucraina sarebbe la cosiddetta Terra di Sannikov, una sorta di isola fantasma che si pensava si trovasse nel Mar glaciale artico, ma di cui è stata poi smentita l’esistenza. Di essa si conserva il mito che si era diffuso nel XIX secolo. Per il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo l’Ucraina è sta Terra di Sannikov, fondata da Lenin” e in più lo è stata solo per un breve periodo e poi è scomparsa dalla carta geografica. Non esiste una terra simile, non importa cosa pensano in Occidente e nella città russa occupata di Kiev”.
Il Presidente della Camera bassa del Parlamento russo , Volodin, invece, tramite Telegram, ha fatto sapere che molti membri del gruppo paramilitare filorusso, Wagner , hanno accettato la proposta del Presidente russo Putin di continuare a difendere la Russia.
A tal proposito, il presentatore Tv , Kiselev, nel corso di una trasmissione sul canale Rossija 1, citata da Ria Novosti, ha affermato che il gruppo Wagner, guidato da Prigozhin, avrebbe ricevuto dallo Stato russo oltre 17,5 miliardi di euro (pari a 17 miliardi di rubli), divisi in contratti governativi (860 miliardi di rubli) e servizi forniti dalla holding Concord (845 miliardi di rubli) in mano allo stesso Prigozhin.
Tutto ciò, mentre il ministro dell’Interno polacco Kaminsky, all’indomani dell’annuncio da parte di Minsk dell’arrivo delle armi nucleari tattiche da Mosca, ha reso noto che invierà 500 agenti di polizia antiterrorismo ,al confine con la Bielorussia , a causa della situazione tesa e che questi ultimi si uniranno alle 5 mila guardie di frontiera e ai 2mila soldati che mantengono il confine sicuro.
Il Presidente della Serbia, Vucic, invece, ha ribadito la posizione di Belgrado ,che è contraria alle sanzioni alla Russia, per cui non le imporrà finché potrà sostenere tale situazione.
Sul fronte diplomatico, il cardinale Zuppi, arcivescovo di Bologna e Presidente della Cei, di ritorno dalla sua missione di pace per conto di Papa Francesco, ha dichiarato alla stampa: “Penso nei prossimi giorni di riflettere insieme alla Segreteria di Stato e con il Papa per maturare quanto abbiamo ascoltato soprattutto negli aspetti umanitari che sono stati l’elemento principale della missione. Non c’è un piano di pace, non c’è una mediazione. C’è una grande aspirazione che la violenza termini e che sia risparmiata la vita umana a cominciare dai piccoli”.
Proprio il Pontefice, stamane, nel suo Angelus domenicale in Piazza San Pietro ha lanciato un nuovo appello alla pace in Ucraina, sottolineando ed esortando: “Anche in questo periodo estivo non stanchiamoci di pregare per la pace, in modo speciale per il popolo ucraino tanto provato. Non trascuriamo le altre guerre, purtroppo spesso dimenticate, i numerosi conflitti e scontri che insanguinano molti luoghi della terra. Il Santo Padre ha poi invitato a interessarci di quello che accade, aiutiamo chi soffre, preghiamo perché la preghiera è la forza mite che protegge e sostiene il mondo”.
Sul campo, nel frattempo, Kiev è stata bombardata nella notte scorsa da droni russi, per la Difesa ucraina, tutti abbattuti, sebbene una persona sia rimasta ferita e 3 abitazioni siano state danneggiate.
Sotto attacco russo, anche Nikopol, dove è stata bombardata una chiesa.
Tuttavia,lo Stato maggiore della forze armate ucraine ha fatto sapere che l’esercito di Kiev è recentemente avanzato in direzione di Bakhmut e che il lavoro di combattimento continua sui fianchi, dove si esercita pressione sul nemico.
I media russi, invece, hanno dato la notizia di un’esplosione nei pressi dell’aeroporto militare ,sito nella regione russa di Krasnodar, avvenuta per cause ancora da definire e che non avrebbe provocato né feriti né danni materiali.
Infine, il governatore di Belgorod, Grajvoron, ha riferito su Telegram, che la regione sarebbe stata colpita due volte e che non ci sono state vittime , ma che sono state danneggiate alcune abitazioni e le linee di alimentazione del gas e dell’elettricità.