di Federica Marengo venerdì 23 giugno 2023
-Nella 478° giornata di guerra, lo Stato Maggiore della Difesa ucraina ha fatto sapere che, nella notte, le forze armate russe hanno colpito Sumy, dove sono stati rilevati 21 raid e 147 esplosioni, e Kherson, dove il bombardamento ha provocato la morte di due persone e il ferimento di altre sette. Abbattuta, poi , una raffica di 13 missili russi da crociera, lanciati dalle forze di Mosca contro un aeroporto nella parte occidentale del Paese.
Inoltre, la Viceministra ucraina della Difesa, Maliar, ha dichiarato alla tv locale che le forze di Kiev hanno fermato un’offensiva russa nell’est del Paese verso le città di Kupiansk e Lyman e che l’Ucraina è nelle fasi iniziali del suo più ambizioso contrattacco dall’invasione russa del 2022, nelle quali ha conquistato otto villaggi, compiendo l’avanzata più sostanziale sul campo di battaglia degli ultimi sette mesi.
Quanto alla centrale nucleare di Zaporizhzhia e alla possibilità che la Russia possa causare un attentato o un “incidente” , ventilata dall’ISW USA,(Istituto Superiore per la guerra) e, smentita da Mosca, il Presidente ucraino Zelensky ha tenuto un briefing con i Paesi partner del G7 e del G20 sulla situazione nell’impianto e con i rappresentanti delle organizzazioni internazionali,spiegando: “Il nostro principio è semplice: il mondo deve sapere cosa sta preparando l’occupante russo. Tutti quelli che sanno devono agire. Continueremo a informare i nostri partner. Forniremo anche informazioni a quei Paesi che fingono di essere neutrali anche adesso. Ovviamente le radiazioni radiazione possono raggiungere chiunque nel mondo. La completa liberazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia è un must. E chiunque chiuda un occhio sull’occupazione russa di un tale impianto, in realtà contribuisce non solo a questo male, ma anche al terrore in generale”.
Proprio a proposito della centrale nucleare di Zaporizhzhia, l’agenzia Interfax, ha riferito che rappresentanti della Russia e dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) hanno discusso oggi a Kaliningrad della sicurezza dell’impianto nel contesto dell’Ucraina in guerra, e delle questioni sollevate in merito dal direttore generale dell’Agenzia, Grossi, presente all’incontro.
Nel campo filorusso, invece, l’ex tenente colonnello della Repubblica popolare di Luhansk, Marochko, intervistato dall’agenzia Ria Novosti, ha detto che, a seguito di contrattacchi di successo, le truppe russe hanno conquistato nuove posizioni vicino a Kreminna e Bakhmut e sono state occupate posizioni che in precedenza erano sotto il controllo dei militari ucraini, mentre il governatore della regione di Kursk, Starovoyt, ha reso noto che le difese aeree hanno abbattuto un drone sulla città russa di Kursk.
Il capo del gruppo paramilitare russo Wagner, Prigozhin, invece, in una video intervista pubblicata sui social e riportata dal consigliere del ministero dell’Interno ucraino, Gerashenko, è tornato ad attaccare il ministro della Difesa russo, Shoigu, affermando che “Il secondo esercito mondiale è una bolla d’aria scoppiata dopo l’invasione dell’Ucraina e che ha iniziato ad addestrare i suoi mercenari già alla fine di febbraio del 2022, perché il tanto propagandato secondo esercito del mondo stava subendo vergognose sconfitte”.
In un altro passaggio, invece, Prigozhin ha evidenziato che: “Fino al 24 febbraio 2022, non c’era nulla di straordinario. Ora il ministero della Difesa sta cercando di ingannare il pubblico, cercando di ingannare il presidente e sta raccontando la storia che c’è stata una folle aggressione dall’Ucraina, e loro (l’Ucraina) stavano per attaccateci, insieme a tutto il blocco Nato. L l’invasione iniziò per soddisfare le ambizioni personali di Shoigu e il desiderio del clan al potere in Russia, che non era soddisfatto del Donbass, di saccheggiare l’Ucraina dopo aver nominato presidente Viktor Medvedchuk, un oligarca ed ex deputato ucraino molto vicino a Putin, che contestualmente all’invasione evasedai domiciliari dove si trovava da 10 mesi con l’accusa di tradimento, per essere poi nuovamente arrestato due mesi dopo e consegnato alla Russia lo scorso settembre in uno scambio con 215 prigionieri catturati a Mariupol, molti dei quali del reggimento Azov, che raccoglie soprattutto combattenti di estrema destra. Le retoriche della denazificazione e della smilitarizzazione non hanno senso, poiché altrimenti i soldati di Azov non sarebbero stati scambiati con Medvedchuk”.
Tuttavia, secondo quanto dichiarato alla CNN da due funzionari occidentali e da un alto funzionario militare USA, “La controffensiva ucraina sta avendo meno successo del previsto nelle sue prime fasi e le forze russe stanno dimostrando più competenza rispetto alle valutazioni occidentali della vigilia”.
Dall’Ucraina, però, sono arrivate le dichiarazioni del comandante delle forze di terra ucraine, il generale Syrskyi, che ha confermato per la prima volta che “la forza principale della sua riserva offensiva deve essere ancora impegnata nella guerra contro la Russia” e che “si stanno sondando i punti deboli nelle difese nemiche, per cui tutto deve ancora avvenire”.
Quanto alla UE, che ha annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia, un alto funzionario europeo ha confermato che “Questo fine settimana si terrà a Copenaghen “un vertice al livello dei consiglieri di sicurezza nazionale nel formato G7 plus” dedicato alla guerra in Ucraina, al quale parteciperanno anche Brasile, India e “quasi certamente” la Cina, “coinvolgendo altri Paesi-chiave sulla scena mondiale, per costruire consenso partendo dalla formula di pace in 10 punti proposta dal Presidente Volodymyr Zelensky. I due principi fondamentali, sui cui si registra consenso pressoché unanime, sono: il rispetto della sovranità nazionale e dell’integrità territoriale, e su questo si farà leva per trovare terreno comune. La Turchia e il Sud Africa dovrebbero partecipare, portando così il Brics al gran completo (salvo la Russia). Il vertice di Copenaghen sembra dunque avere il ruolo di un primo giro di tavolo, per esplorare la possibilità di passare poi ad un livello politico superiore, con l’Unione Europea impegnata attivamente a sostenere l’idea, promossa da Kiev, di un summit internazionale. I ministri degli Esteri Ue affronteranno la questione nel corso del prossimo Consiglio Affari Esteri, in programma lunedì in Lussemburgo”.
Inoltre, gli Stati membri dell’Ue ,quest’oggi, hanno concordato un mandato negoziale sulla proposta di regolamento che istituisce la legge a sostegno della produzione di munizioni (Asap), intesa a sostenere l’aumento delle capacità produttive per la produzione di munizioni terra-terra e di artiglieria come così come i missili.
La Presidente del Parlamento UE, Metsola, in visita in Italia, a Roma, intervenuta al Forum dell’Ansa, in merito alla guerra in Ucraina, ha dichiarato che: “Tutti gli Stati membri hanno concordato sul fatto che l’Ucraina è nell’UE e non credo che ciò sarebbe successo prima del 24 febbraio. Quando qualcuno parla di questo come se fosse un conflitto tra due Paesi, dimentica il punto fondamentale: un Paese non può decidere che il territorio di un altro è il suo”.
Riguardo all’adesione alla Nato dell’Ucraina, poi, il ministro della Difesa ucraino, Reznikov, ha detto: “Mi aspetto che ci verrà dato un segnale chiaro e comprensibile e una formula con la quale potremo diventare ovviamente un Paese della Nato. Spero che questo segnale venga dato al vertice dell’Alleanza in programma a luglio a Vilnius, in Lituania. Il vertice delineerà i termini dell’adesione” o definirà un evento specifico che farà scattare l’accettazione dell’Ucraina nell’Alleanza e farà in modo che il processo “non sia più una forma vaga e incomprensibile di porte aperte”.
Per tutta risposta alle nuove sanzioni, mentre il portavoce del Cremlino, Peskov, ha affermato che “Le armi occidentali fornite all’Ucraina vengono già vendute da vari gruppi criminali in Europa”, Mosca ha annunciato di aver “notevolmente ampliato l’elenco dei rappresentanti delle istituzioni europee e degli Stati membri dell’UE, a cui è vietato entrare in territorio russo”.
Infine, il segretario alla Difesa, Austin, incontrando al Pentagono il ministro della Difesa, Crosetto, ha ringraziato l’Italia per l’assistenza fornita a Kiev, sottolineando: “L’Ucraina continua a lottare con coraggio contro l’invasione russa. L’Italia fornisce “direttamente” a Kiev capacità per rispondere alle esigenze di sicurezza ucraine e sostiene anche altri Paesi dell’Alleanza”, seguito dal ministro della Difesa Crosetto, che ha replicato: “L’Italia non ha pensato un secondo da che parte stare, dopo l’invasione russa dell’Ucraina e ha sostenuto Kiev anche con governi diversi”.
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