di Federica Marengo venerdì 30 settembre 2022

-Nella duecentodiciottesima giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti i bombardamenti russi sugli edifici civili e residenziali dal nord al sud del Paese. Sotto attacco, infatti, Dnipro, ma anche Mykolaiv. Inoltre, questa mattina, le truppe di Mosca hanno colpito con dei razzi un convoglio umanitario civile in uscita da Zaporizhzhia, causando la morte di almeno trenta persone e il ferimento di altrettante. In seguito all’attacco, i filorussi della regione meridionale dell’Ucraina, hanno incolpato l’esercito di Kiev che avrebbe colpito una colonna di auto in fila verso i territori liberati.
Immediata, la reazione del Presidente ucraino Zelensky, che , in una nota, ha scritto: “E’ un attacco terroristico quello che le forze armate russe hanno compiuto contro un convoglio civile umanitario a Zaporizhzhia. La Russia è una feccia assetata di sangue ; Kiev risponderà sicuramente per ogni vita ucraina perduta. La Russia è uno Stato terrorista che ha lanciato razzi contro la popolazione civile a Zaporizhzhia, Mykolaiv e Dnipropetrovsk. Colpisce le regioni ucraine con lanciarazzi e droni. Gli occupanti hanno sparato 16 razzi in una mattinata nel solo distretto di Zaporizhzhia. Solo i terroristi possono farlo, ma non dovrebbero avere posto nel mondo civile . Il nemico si infuria e cerca vendetta per la nostra fermezza e per i suoi fallimenti. Colpisce cinicamente gli ucraini pacifici, perché ha perso tutto ciò che è umano molto tempo fa”.
L’attacco, è stato poi condannato dall’intera comunità internazionale, la quale, rispondendo come la Gran Bretagna con il richiamo dell’ambasciatore e con sanzioni alle società russe nei settori della tecnologie e della Difesa e sulle esportazioni, ha ribadito di non riconoscere la legalità del referendum per le annessioni delle autoproclamate repubbliche filorusse di Zaporizhzhia, Donetsk, Lugansk e Kherson, che, oggi, invece, a Mosca, con la notifica alla Duma, la Camera bassa del Parlamento russo, della richiesta dell’adesione firma dei trattati, sono state dichiarate territorio della Federazione Russa.
Per l’occasione, il Presidente russo Putin ha tenuto un discorso, nel quale ha detto: “Il popolo ha fatto la sua scelta, una scelta netta. La Russia non vuole e non le serve un ritorno dell’Urss, ma l’amore per la Russia è un sentimento indistruttibile. Ecco perché anche i giovani nati dopo la tragedia della caduta dell’Unione Sovietica hanno votato per l’annessione. I russi che vivono al di fuori dei confini della Russia possono tornare alla loro “patria storica”. Voglio che mi sentano a Kiev, che mi sentano in Occidente: le persone che vivono nel Lugansk, nel Donetsk, a Kherson e Zaporizhzhia diventano nostri cittadini per sempre. E’ doveroso fare un minuto di silenzio per gli eroi della guerra. Per gli eroi della grande Russia. L’Ucraina deve cessare il fuoco cominciato nel 2014, siamo pronti a tornare al tavolo dei negoziati. Ma la scelta dell’annessione della popolazione delle quattro regioni ucraine non è più in discussione. L’Occidente vuole renderci una colonia, vuole defraudarci, non vuole una cooperazione. Anche la nostra cultura li spaventa, il nostro fiorire è un pericolo per loro. Sta portando avanti una guerra ibrida contro la Russia. L’Occidente ha cercato e sta cercando una nuova occasione per indebolire e distruggere la Russia, sono ossessionati dall’esistenza di un Paese così grande. Quello dell’Occidente è un delirio, un inganno vero e proprio, con doppi e tripli standard. Con tutte queste regole false la Russia non ha intenzione di vivere. All’Occidente non serve la Russia, ma a noi sì. Per loro il nostro fiorire è un pericolo: a loro non serve la Russia, ma serve a noi. La Russia sarà sempre la Russia, difendiamo il nostro stato e i nostri valori. L’Occidente vuole conquistare la Russia con nuove valute e tecnologia, cercando di cancellare la cultura russa perché non tollera che esista un paese così ricco. L’economia russa è stata colpita da sanzioni dall’invasione dell’Ucraina a febbraio, con l’Unione Europea che ha cercato di emanciparsi dalle importazioni di gas. Sono stati gli Usa a pretendere da Italia e Germania e altri paesi che impongano nuove sanzioni. È chiaro a tutti a chi conviene il sabotaggio del Nord Stream. Abbiamo assistito a un attacco diretto al gasdotto Nord Stream, alle infrastrutture europee. Chi ne trae vantaggio?. Gli Stati Uniti sono stati il solo Paese al mondo ad aver usato le armi nucleari due volte e hanno creato un precedente”.
Parole, cui ha subito risposto il Presidente ucraino Zelensky, che, in un video pubblicato su Telegram, annunciando l’accelerazione dell’iter per l’adesione alla Nato, ha detto: “L’Ucraina non negozierà con la Russia finché Vladimir Putin ne sarà il presidente. L’Ucraina intende firmare la domanda per una adesione accelerata alla Nato. L’annuncio viene pochi minuti dopo il discorso al Cremlino di Vladimir Putin che ha ufficializzato l’annessione delle quattro regioni in Ucraina dove si è svolto nei giorni scorsi un referendum farsa. Stiamo compiendo un passo decisivo firmando la domanda dell’Ucraina per l’adesione accelerata alla Nato”.
Intanto, a Bruxelles, in mattinata, si è svolto il Consiglio UE dei Ministri dell’Energia, alla quale ha partecipato per l’Italia, il ministro Cingolani. Al centro del summit ,però non vi è stato il tanto atteso price cap, ovvero la proposta del tetto europeo generalizzato al prezzo del gas (ovvero, su tutte le importazioni),come auspicato da 15 Paesi membri, tra cui l’Italia, e neppure il tetto al prezzo del gas russo, proposto invece dalla Commissione UE, per via dell’opposizione della Germania, dell’Olanda e della Danimarca. Per il ministro tedesco dell’Economia Habeck, che ieri ha annunciato il varo di un provvedimento scudo da 200 miliardi di euro per frenare il prezzo del gas, nell’ambito delle politiche nazionali di contrasto alla crisi energetiche, suscitando l’irritazione del Premier Draghi e della leader del centrodestra, Premier in pectore, Meloni per la mancata unità e compattezza dimostrate a livello europeo, “Il price cap è una sanzione” e la “Germania non è ancora pronta, perché ha bisogno di più tempo”, seguito dal portavoce del Ministro che ha sottolineato come “La Germania introduce un freno al prezzo del gas e questo non ha nulla a che fare con il tetto al prezzo del gas”.
Tuttavia, al termine del Consiglio UE, è stato poi trovato un accordo politico tra i ministri dell’Energia sulle misure per contrastare i prezzi elevati dell’elettricità, quali: taglio dei consumi , tetto agli extra-ricavi per i produttori di energia elettrica e il contributo di solidarietà dei produttori di combustibilità fossili. A tal riguardo e ,sul tetto Ue al prezzo del gas, la cui discussione è stata rinviata al 6 ottobre, alla riunione a Praga dei capi di Governo degli Stati membri e al prossimo Consiglio Europei del 20 e del 21 ottobre, il ministro della Transizione Ecologica Cingolani ha spiegato che la misura controversa potrebbe essere sostituita da un’altra proposta da parte della Commissione UE: “Più che ‘price cap’ lo strumento su cui si lavora a livello europeo per la crisi del gas è un “tetto con forchetta”. Bisogna realizzare e trovare un range tra un minimo e un massimo in cui ci possa sempre essere una variazione. Ci sarà presto una proposta dai principali Paesi energivori, per fornire alla Commissione dei punti principali per consentirle di costruire una proposta legislativa accurata prima della riunione dei capi di Stato europei del 6-7 ottobre. Dopo quello che è successo al Nord Stream si è rinforzata l’idea di un’Europa unita che deve dare una risposta chiara. Credo che quell’argomento sia abbastanza fuori scena. Sarebbe solo “una sanzione” considerando che ormai la Russia fornisce una percentuale abbastanza bassa del gas totale europeo” e rispetto ai rialzi delle quotazioni “credo che l’effetto sul prezzo medio sarebbe basso”.
Tutto ciò mentre, dopo la fuga di gas dai gasdotti Nord Stream 1 e 2 , causata dalla rottura delle condutture nel tratto del Mar Baltico tra Danimarca e Svezia, determinata da cause ancora da accertare, (ma si pensa a un attacco esplosivo deliberato ), il livello di metano su tali Stati ha registrato livelli record, avvolgendo sotto forma di una grande nuvola i due Paesi nordici.
In merito, allo scambio di accuse tra Mosca, l’Occidente e Kiev sull’accaduto, il capo del servizio di intelligence estero della Russia ha reso noto di avere “alcuni materiali che indicano la pista occidentale nell’organizzazione e nell’attuazione dell’attacco terroristico”, in attesa della riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, chiesta proprio da Mosca, e in vista della quale Danimarca e Svezia hanno inviato una lettera congiunta in cui affermano che le esplosioni ,che hanno causato le perdite di gas dai gasdotti Nord Stream1 e 2 ,potrebbero essere dovute alla detonazione di diverse centinaia di chili di esplosivo e la Norvegia ha chiesto alla Nato maggiore sorveglianza sui gasdotti.
Quanto alla politica interna italiana, la Premier in pectore del nuovo Governo di centrodestra, Meloni, in contatto con il Premier uscente Draghi per la “transizione ordinata”, prosegue il suo lavoro alla Camera sui principali dossier polito-economici, in primis la crisi energetica e il caro bollette, in merito alle quali ha chiesto la collaborazione di tutte le forze politiche e sulla formazione dell’Esecutivo (in tal senso in corso interlocuzione della Meloni con i leader alleati), smentendo le indiscrezioni di stampa sulle tensioni con l’alleato di coalizione della Lega, Salvini (che oggi ha incontrato ad Arcore il Presidente di Forza Italia, Berlusconi, con il quale ha concordato sulla compattezza necessaria per il prossimo Esecutivo) riguardo alla richiesta da parte di quest’ultimo di tornare a ricoprire il ruolo di ministro degli Interni, che non incontrerebbe il favore della leader della coalizione del centrodestra. Coalizione chiamata ad affrontare, contemporaneamente, la definizione delle candidature per le Regionali in Lombardia, dove la candidatura volontaria della Vicepresidente Moratti (che sarebbe sostenuta da Fratelli d’Italia) è in contrapposizione con quella del Presidente uscente ,in quota Lega ,Fontana, sostenuta invece dal Carroccio.
Riguardo alla politica estera poi, e all’annessione alla Federazione Russia delle quattro autoproclamate repubbliche filorusse, che si aggiungono alla Crimea , la Presidente di Fratelli d’Italia Meloni ha evidenziato come quest’ultima non abbia valore e il Presidente Putin sia una minaccia per la democrazia occidentale cui rispondere con l’unità e la compattezza dell’Europa, riecheggiata da una nota della Farnesina al riguardo.
Sul fronte dell’Opposizione invece, il segretario del Pd uscente, Letta, ha inviato alle iscritte e agli iscritti una lettera nella quale ha fissato una road map per il prossimo Congresso, che dovrebbe svolgersi fra gennaio e marzo, e che consta di alcune tappe (la prima, rappresentata dalla Direzione convocata per il 6 ottobre nella quale si aprirà la riflessione sulla rifondazione del partito) per poi giungere alle Primarie.
Il M5S, invece, respingendo la prospettiva di una prossima alleanza con il Pd, ha promesso un’opposizione dura e intransigente , a cominciare dalla difesa del Reddito di cittadinanza e del Superbonus edilizio, mentre il Terzo Polo di Calenda (leader di Azione) e di Renzi (leader di Italia Viva), avviandosi alla costituzione di un unico partito, in vista delle Europee del 2024, hanno aperto alla collaborazione con il nuovo Governo sulle riforme e sulla realizzazione dei rigassificatori.
Più Europa ed Emma Bonino, infine, confidano nel riconteggio delle schede da parte del Viminale per raggiungere quel 3% che gli consentirebbe di entrare in Parlamento.
Nel frattempo, l’Istituto Nazionale di Statistica ha reso noti i dati sull’inflazione che, secondo le stime preliminari, a settembre ha raggiunto l’8,9% dall’8,4% di agosto, una crescita dei prezzi che non si registrava dal luglio del 1983, trainata dai Beni Alimentari, dai Servizi ricreativi e dai Beni per la cura della casa e della persona, passati all’11,1% dal 9,6% di agosto, e determinata dalle tensioni inflazionistiche e dai loro effetti in tutti i comparti merceologici.
In merito al Covid19, resi noti dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità, i dati del monitoraggio settimanale sull’andamento della pandemia , secondo cui negli ultimi sette giorni, l’incidenza dei casi ha raggiunto i 325 per ogni 100mila abitanti da 215 di sette giorni fa. In aumento, anche l’indice di trasmissibilità ,passato da 0,91 a 1.
Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile all’1,4% , rispetto all’1,4% del 22 settembre, mentre quello in aree mediche è salito al 6,0% a fronte del 5,3% .
L’incidenza supera i 600 casi per 100mila abitanti , il doppio rispetto alla media nazionale di 325, nelle Province autonome di Trento e Bolzano: è infatti pari a 637,6 a Bolzano e 633 a Trento. Segue poi il Veneto con 557. Per l’occupazione dei reparti ospedalieri, superata la soglia di allerta del 10% in 5 Regioni : PA Bolzano (20,2%), Umbria (17,8%), Valle d’Aosta (16,4%), Calabria (12,9%), Friuli Venezia Giulia (10,6%).
Alla luce di tali dati, il Direttore Generale del Dipartimento di Prevenzione del Ministero della Salute , Rezza, visto l’aumento della velocità di circolazione virale, che comincia ad essere sostenuto, ha esortato a mantenere comportamenti prudenti, con l’uso delle mascherine, anche se non più obbligatorie, se non in ospedali, strutture sanitarie ed RSA fino al 31 ottobre, e ad aderire alla campagna vaccinale.
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