-Quirinale, nel quinto giorno di votazioni alla Camera per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, la Conferenza congiunta dei Capigruppo a Montecitorio ha deciso per il doppio voto a giornata, come chiesto dalle forze politiche. Tuttavia, la prima votazione , svoltasi stamane, si è conclusa con un nulla di fatto. Candidata per il centrodestra, la Presidente del Senato Casellati, che ha ottenuto 382 voti, non centrando dunque il quorum di 505 voti (ma neppure il numero di voti totali del centrodestra, per via dei “franchi tiratori”), anche per l’astensione del centrosinistra, che ha disertato il vertice pre-votazione convocato da Salvini, ravvisando ,a suo dire, una “forzatura istituzionale”. Nel pomeriggio, prima della sesta votazione, vertice del centrodestra, ma anche del centrosinistra. Decisa da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, l’astensione; da Pd, LeU e M5S, la scheda bianca. Proseguono le trattative tra i leader e i partiti sul candidato da eleggere. Intanto, l’Istat rileva un calo a gennaio della fiducia delle imprese e dei consumatori.
-Covid19,il monitoraggio settimanale dei dati da parte dell’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute: in calo, tutti gli indicatori; nessun cambio di calore per le Regioni. Inoltre, annunciato dal Commissario all’Emergenza, Generale Figliuolo, la firma di un contratto per l’acquisto del ciclo completo di cura della pillola di Pfizer, Paxlovid: la prima tranche verrà distribuita alle Regioni dal 1°febbraio.
di Federica Marengo venerdì 28 gennaio 2022
La quinta giornata di votazioni alla Camera per il nuovo Presidente della Repubblica, si è aperta con la novità della doppia votazione a giornata, decisa dalla Conferenza congiunta dei Capigruppo Montecitorio, su richiesta delle forze politiche. Prima dell’inizio della votazione, fissata per le 11:00, il centrodestra si è riunito per confermare quanto stabilito nel vertice tenutosi nella serata di ieri: votare compatto per la candidatura della Presidente del Senato Casellati, che però, non ha incontrato il favore del centrosinistra, Pd, LeU e Italia Viva e del M5S,che hanno disertato la riunione pre-votazione, convocata dal segretario della Lega per la stessa mattinata, decisi ad astenersi, ravvisando una “forzatura istituzionale”.
Tuttavia, nel corso della conferenza stampa, organizzata a Montecitorio, il segretario della Lega Salvini, con la parlamentare leghista Ravetto e con la ministra per la disabilità Stefani, ha spiegato ai cronisti le motivazioni della candidatura della Casellati, a sostegno della quale si è espresso via Social anche il Presidente di Forza Italia, Berlusconi: “Oggi, abbiamo fatto la massima proposta possibile dopo il presidente Mattarella. La scelta più alta più terza e meno politica. La maggior parte dei Senatori hanno detto che è la miglior presidente del Senato e quindi miglior Presidente della Repubblica. Abbiamo fatto una proposta, la massima possibile dopo Mattarella, che ha più volte ripetuto che non sarà disponibile. Un gradino subito sotto c’è la seconda carica dello Stato. Ricordo che ottenne il 75 per cento dei voti dei senatori. Non c’è una figura istituzionale superiore tolto Mattarella, che la Repubblica può esprimere, in più la presidente Casellati è una donna. Perché deve essere divisiva? E si è messa generosamente a disposizione. Spero che nel pomeriggio si possa fare quello che non si è fatto stamattina, io sto cercando di parlare con i miei colleghi segretari di partito, per il bene del Paese. Se mi convinceranno che Casellati non ha titoli vedremo, lo facciano, io sono deluso dalla fuga che hanno fatto, spero di avere occasione di discutere. Per me , Casellati è il meglio”.
Una spiegazione, che non è valsa però a persuadere al voto a favore della Presidente Casellati non solo gli alleati di Governo del centrosinistra e dei 5Stelle, ma neppure di alcuni colleghi di coalizione. Così, al termine dello spoglio, contestato dal Pd per la presenza in Aula della stessa Presidente del Senato, accanto al Presidente della Camera Fico a presiedere le operazioni di voto, il quorum di 505 voti non è stato raggiunto e il verdetto è stato quello di un’altra fumata nera. I voti a favore della Casellati,infatti, sono stati 382 (con una settantina in meno di voti da parte di franchi tiratori all’interno della stessa coalizione di centrodestra), seguita dai 46 del Presidente della Repubblica Mattarella, dai 38 del magistrato Di Matteo, dagli 8 del Presidente di Forza Italia Berlusconi, dai 7 della ministra della Giustizia Cartabia , dai 7 del Coordinatore di Forza Italia Tajani e dai 6 dell’ex Presidente della Camera Casini. Quattrocento sei gli astenuti , undici, le schede bianche su un totale di 530 votanti e 936 presenti.
Nel pomeriggio poi, dopo la resa dei conti interna al centrodestra, rappresentata dal post Twitter della Presidente di Fratelli d’Italia Meloni (“FDI alla 5ª votazione si conferma partito granitico e leale. Anche Lega tiene. Non è così per altri. C’è chi ha lavorato per impedire la storica elezione di un presidente di cdx. Gli italiani che credono in noi non meritano questo. Ne parlerò con Salvini per sapere cosa ne pensa”.), la riunione del centrodestra, seguito da indiscrezioni sull’ipotesi di un secondo tentativo per eleggere la Presidente Casellati, poi sfumata dinanzi allo sblocco dello stallo tra le forze politiche , a un’apertura delle trattative tra centrosinistra e centrodestra e a un incontro del leader della Lega Salvini con il Premier Draghi.
In Aula, nel frattempo la sesta votazione , iniziata alle 17:00, alla quale i partiti di centrodestra si sono presentati con l’indicazione di astenersi (544 gli astenuti) e quelli di centrosinistra e del M5S di votare scheda bianca (106), ma lasciando libertà di coscienza, da cui l’incremento di voti, 337, (per lo più in quota Pd e M5S) per il Presidente uscente Mattarella come segnale di una volontà di convergenza su un candidato, pena la richiesta al Capo dello Stato uscente di prorogare il suo mandato.
Sul tavolo, dunque, secondo indiscrezioni di stampa, una nuova rosa di nomi: Draghi, Belloni, Casini e Mattarella, per un bis, con il segretario del Pd, Letta, che , intercettato dai cronisti, si è detto ottimista per il raggiungimento di un’intesa, così come il segretario della Lega Salvini e il Presidente del M5S Conte,che hanno aggiunto di “essere a lavoro per un Presidente della Repubblica donna”.
Domani, dalle 9:30, settima tornata di votazioni.
In primo piano però, non solo l’elezione del nuovo Capo dello Stato, ma anche la pandemia di Covid19, con il monitoraggio settimanale dei dati elaborati dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute, secondo cui questa settimana (17-23 gennaio) appaiono in calo tutti gli indicatori.
L’incidenza dei casi per ogni 100 mila abitanti è infatti pari a 1823 (rispetto al valore di 2011 della scorsa settimana) e l’indice di contagio Rt si è abbassato a 0,97, sotto la soglia epidemica di 1 (mentre la scorsa settimana era pari a 1,31).
In calo anche l’occupazione delle terapie intensive , che a livello nazionale ha raggiunto il 16,7% (contro il valore del 17,3% della scorsa settimana). L’occupazione a livello nazionale dei reparti ordinari ha raggiunto invece il valore del 30,4% (rispetto al 31,6% della settimana precedente), sebbene emergano delle differenze tra le Regioni, con Valle d’Aosta dove 1 paziente su 2 è ricoverato per Covid19, seguita da Liguria, Sicilia e Calabria, in affanno, così come Friuli Venezia Giulia, Marche e Provincia Autonoma di Trento, in cui si registra un alto tasso di ricoveri.
Stabile, il numero di nuovi casi di Covid-19 non associati a catene di trasmissione (652.401 verso 658.168 della settimana precedente), mentre la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in leggero aumento(18% verso il 15% la scorsa settimana) ad indicare una diminuzione nella circolazione del virus.
Quattro, le Regioni a rischio alto, nove , a rischio moderato, ma il ministro della Salute Speranza ha fatto sapere che, per la prima volta dopo tante settimane, non firmerà alcuna ordinanza per il passaggio delle Regioni in altre zone di colore.
A tutto ciò si aggiunge l’annuncio del Commissario all’Emergenza Generale Figliuolo che in mattinata ha reso noto,dopo il via libera dell’Ema, l’Agenzia Europea dei Medicinali, arrivato ieri, l’acquisto di 11.200 trattamenti della pillola antiCovid19 della Pfizer, Paxlovid, che sarà distribuita alle Regioni a partire dal 1°febbraio, secondo le indicazioni del Ministero della Salute e dell’AIFA, l’Agenzia Italiana per il Farmaco.
Un miglioramento dei dati che, quasi certamente, determinerà una revisione di alcune misure da parte del Governo, che già nel Consiglio dei Ministri fissato per lunedì, potrebbe varare un provvedimento in tal senso, anche alla luce delle sollecitazioni ricevute dalle Regioni. Tra le possibili modifiche: l’abolizione delle zone di colore, con la conservazione della sola zona rossa e una semplificazione della quarantena nelle scuole.
In merito a ciò, il ministro dell’Istruzione Bianchi, a margine della sua visita al Campo di Fossoli, nel modenese, in occasione della Giornata della Memoria, riguardo alle nuove regole della quarantena a scuola, ha spiegato: “Noi dobbiamo seguire l’andamento della pandemia semplificando man mano che andiamo avanti. Lo facciamo con delle norme e lo faremo nel Consiglio dei ministri di inizio settimana. Più dell’80% dei nostri ragazzi è a scuola in presenza. Innanzitutto i dati. Oggi , daremo i dati come avevamo promesso, in maniera settimanale. C’è stato un peggioramento generale del Paese e quindi si è risentito, ma più dell’80% dei nostri ragazzi è a scuola in presenza. Noi dobbiamo, così come avevamo promesso, seguire l’andamento della pandemia semplificando man mano che andiamo avanti. Lo facciamo con delle norme e quindi lo faremo nel consiglio dei ministri di inizio settimana. I presidi chiedono un’accelerazione delle semplificazioni sulle quarantene? Bisogna essere molto cauti. Io capisco che le famiglie e i presidi vogliano delle semplificazioni. Capisco anche il tema delle quarantene, però sono quelle cose che stanno fra la scuola e la salute e quindi bisogna essere molto cauti e molto attenti. Noi siamo cauti e attenti però siamo anche attenti alle richieste delle famiglie e quindi anche delle scuole. Lo facciamo a inizio settimana e lo facciamo come sempre con una decisione collettiva. Queste cose non le fa il ministro dell’Istruzione o il ministro della Sanità, lo fa tutto il governo insieme”.
Sul tavolo del Governo, però, nello stesso Consiglio dei Ministri potrebbe esservi anche un decreto per contenere il caro bollette, che, insieme all’inflazione, può frenare la ripresa economica, come testimoniati dai dati pubblicati oggi dall’Istituto Nazionale di Statistica, secondo cui , nel mese di gennaio, la fiducia delle imprese è calata a gennaio da 112,7 a 105,4 punti, attestandosi ai minimi da nove mesi. In calo, anche la fiducia dei consumatori da 117,7 a 114,2 punti.
L’Istat, nella sua nota di commento, ha evidenziato che : “L’intensità della diminuzione è determinata dal repentino calo della fiducia nel comparto dei servizi di mercato, dove il settore del trasporto e magazzinaggio e quello dei servizi turistici registrano forti cadute, mentre gli unici segnali positivi provengono dal commercio al dettaglio, con i giudizi sulle vendite in lieve miglioramento, e dal comparto delle costruzioni. Nel reparto delle costruzioni, le aspettative sull’occupazione aumentano decisamente. L’indice di fiducia dei consumatori registra una flessione, seppur più contenuta” rispetto al comparto produttivo, dovuta soprattutto al peggioramento delle attese sulla situazione economica dell’Italia e sull’andamento della disoccupazione”.
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