di Federica Marengo 3 febbraio 2021

-“A fine marzo verrà meno il blocco dei licenziamenti e la scadenza richiede decisioni tempestive difficili da assumere da parte di un Governo in piena campagna elettorale. Entro il mese di aprile dovrà essere presentato alla Commissione europea il piano di utilizzo dei fondi europei ed è fortemente auspicabile che avvenga prima di tale scadenza per non rischiare di perdere queste risorse. Non possiamo mancare questa occasione fondamentale per il nostro futuro. Dal giorno in cui si sciolgono le Camere alle elezioni servono 60 giorni più altri per la formazione delle formazione del Governo. Nel 2018, ci sono voluti 5 mesi prima del giuramento del nuovo Governo. Si tratterebbe di tenere il nostro Paese con un Governo senza la pienezza delle sue funzioni durante la pandemia. Ci troviamo nel pieno della pandemia. Il contagio del virus è diffuso e allarmante; e se ne temono nuove ondate nelle sue varianti. Va ricordato che le elezioni non consistono soltanto nel giorno in cui ci si reca a votare, ma includono molte e complesse attività precedenti per formare e presentare le candidature. Inoltre la successiva campagna elettorale richiede, inevitabilmente, tanti incontri affollati, assemblee, comizi: nel ritmo frenetico elettorale è pressoché impossibile che si svolgano con i necessari distanziamenti. In altri Paesi, in cui si è votato, obbligatoriamente, perché erano scadute le legislature dei Parlamenti o i mandati dei Presidenti, si è verificato un grave aumento dei contagi. Questo fa riflettere, pensando alle tante vittime che purtroppo continuiamo ogni giorno, anche oggi , a registrare”. Così, il Presidente della Repubblica, Mattarella, nella serata di ieri, dopo aver ricevuto il Presidente della Camera Fico al Quirinale, che gli ha comunicato il fallimento del tentativo di ricostituire una Maggioranza per sostenere un Governo Conte Ter nel perimetro delle forze che hanno sostenuto il precedente Esecutivo alla Camera e al Senato (M5S, Pd, LeU e LeU, Europeisti-Maie-Centrodemocratico, Autonomie e Gruppo Misto).
Quindi, il Capo dello Stato , decidendo per il Governo tecnico, ha incaricato per la Presidenza del Consiglio l’ex Presidente della BCE, Draghi, convocandolo al Colle per l’indomani alle 12:00, come annunciato alla stampa dal suo portavoce.
Stamane, dunque, l’incontro, durato più di un’ora e terminato con la comunicazione ufficiale da parte di Draghi, ai pochi cronisti (causa norme anti Covid19), riuniti nel Salone delle Feste , di aver accettato con riserva l’incarico, seguita dal breve discorso nel solco di quello pronunciato a meno di ventiquattro ore dal Presidente Mattarella: “Ringrazio il Presidente della Repubblica per la fiducia che mi ha voluto accordare. È un momento difficile. Scioglierò la riserva al termine delle consultazioni. Mi rivolgerò innanzitutto al Parlamento, espressione della volontà popolare. Sono fiducioso che dal confronto con i partiti e i gruppi parlamentari e dal dialogo con le forze sociali emerga unità e con essa la capacità di dare una risposta responsabile e positiva all’appello del Presidente della Repubblica. La consapevolezza delle emergenze richiede risposte all’altezza della situazione ed è con questa a speranza e questo impegno che rispondo positivamente all’appello del Presidente della Repubblica. Vincere la pandemia, completare la campagna vaccinale, offrire risposte ai problemi quotidiani dei cittadini rilanciare il paese sono le sfide che ci confrontano. Abbiamo a disposizione le risorse straordinarie dell’UE, abbiamo l’opportunità di fare molto per il nostro Paese con uno sguardo attento al futuro delle giovani generazioni e al rafforzamento della coesione sociale”.
Da qui, l’ex numero uno dell’Eurotower si è recato, dapprima alla Camera, per incontrare il Presidente Fico (fatto inusuale rispetto alla ritualità istituzionale, che vuole la visita al Senato precedere quella a Montecitorio) e, poi, a Palazzo Giustiniani, per un colloquio con la Presidente del Senato Casellati. Infine, l’incontro a Palazzo Chigi con il Premier dimissionario Conte, nel quale si sarebbe parlato dei principali dossier aperti (emergenza sanitaria ed economica e Recovery Plan). Inoltre, possibile che le prime consultazioni si tengano nella giornata di domani a Montecitorio.
Solo al termine dei colloqui ,Draghi potrà sciogliere la riserva e ,se l’esito delle consultazioni sarà positivo, stilare e presentare al Capo dello Stato la lista dei Ministri (al vaglio l’ipotesi di un Governo parte tecnico e parte politico).
Tuttavia, se la reazione dei Mercati all’incarico conferito a Draghi dal Capo dello Stato per costituire un Governo tecnico è stata positiva, con lo Spread (differenziale tra Bund e BTP) ,in calo, che ha chiuso a 104 punti (8 meno di ieri) e la Borsa di Milano a +2,9%,migliore in UE, così come quella della Commissione UE,con il Vicepresidente Margaritis Schinas, che ha dichiarato: “Sta al Governo italiano e alle istituzioni democratiche decidere il futuro dell’Italia, ma non è una grande sorpresa se dico che Mario Draghi è rispettato e ammirato in questa città e oltre”, non altrettanto positiva è stata la reazione dei partiti della ex Maggioranza e delle Opposizioni, riunitisi tutti in giornata in vertici e riunioni.
Allo stato attuale, infatti, il Governo tecnico di Draghi non avrebbe la Maggioranza né alla Camera(mancherebbero 50 deputati) né al Senato (mancherebbero 30 senatori) , per il no di una parte del M5S e di una parte della Lega.
Sostegno certo, invece, è stato assicurato dal Pd, con il segretario Zingaretti , che, in una nota, annunciando una riunione del partito per il pomeriggio e la richiesta di un confronto congiunto in modalità online, tenutosi poi alle 19:00. con M5S e LeU, per persuadere gli alleati a sostenere l’Esecutivo dell’ex Presidente della BCE, ha dichiarato: “Con l’incarico a Mario Draghi si apre una fase nuova che può portare il Paese fuori dall’incertezza creata da una crisi irresponsabile e assurda. Siamo pronti a contribuire con le nostre idee a questa sfida. La sfida per fermare la pandemia, per concludere la campagna vaccinale, per un nuovo modello di sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale e sociale, sulla difesa e sul rilancio di una forte collocazione europeista dell’Italia, che in questi mesi abbiamo riconquistato. Bisogna puntare a una fase di investimenti e crescita, ora possibile con il Next Generation Eu, attenta all’inclusione e ai diritti delle persone, per realizzare le riforme istituzionali di cui il Paese ha urgente bisogno. Ancora una volta è il tempo di un nostro protagonismo per mettere in campo i contenuti e una visione chiara. Non bisogna perdere la forza e le potenzialità di una alleanza con il Movimento 5 Stelle e con Leu basata su proposte comuni sul futuro dell’Italia. Per affrontare questi temi chiederemo nelle prossime ore un incontro con il Movimento 5 Stelle e LeU”, riecheggiato dal capodelegazione e ministro uscente dei Beni Culturali, Franceschini, che ha invitato pentastellati ed esponenti di LeU ad appoggiare insieme, per rimarcare l’alleanza strutturale, il Governo Draghi .
No, dunque, al Governo tecnico a guida dell’ex Presidente della BCE e sì a un Esecutivo politico, da parte del M5S, riunitosi anch’esso nel pomeriggio, con il capo reggente, Crimi. Una posizione, non proprio condivisa dall’intero Movimento, in cui una parte vorrebbe sostenere il Governo Draghi e per questo si paventa una scissione.
Sostegno pieno invece, da parte di Italia Viva.
Disponibili ad ascoltare e a confrontarsi con Draghi, invece, gli esponenti di LeU, con il segretario di Sinistra italiana Fratoianni che , però, ai microfoni della trasmissione di Rai Tre ,Agorà, ha affermato: “Mi pare molto difficile sostenere un Governo di questo tipo”.
Sul fronte delle Opposizioni di Centrodestra, riunitesi nel pomeriggio, divergenti le posizioni, con il segretario della Lega ,Salvini ,che ha ribadito come la strada maestra sia il voto, ma che si è detto pronto a un confronto con l’ex Presidente della BCE sul programma, il Presidente di Forza Italia, Berlusconi, dettosi disponibile all’ascolto e a decisione consequenziale e la leader di Fratelli d’Italia Meloni, che ha ribadito la necessità di un ritorno alle urne, pur garantendo che, “In ogni caso, anche dall’Opposizione, ci sarà sempre la disponibilità di Fratelli d’Italia a lavorare per il bene della Nazione” e ,proponendo come soluzione l’astensione sul voto di fiducia in Parlamento per tutti i partiti della coalizione, per preservarne l’unità.
Ma quali sono le sfide che attenderebbero Draghi, qualora ricevesse l’assenso dei gruppi parlamentari e il sì delle Camere alla fiducia?. Prima di tutto, la ripresa economica, date le stime preliminari dell’Istat sul Pil all’8,8% e l’uscita dall’emergenza sanitaria con il piano di vaccinazioni (ad oggi sono 800 mila le persone che hanno ricevuto la prima e la seconda dose del vaccino) e la Presidente della Commissione UE Von der Leyen intenzionata a raggiungere il 70% della popolazione europea vaccinata entro l’estate.
Strettamente collegata a questi obiettivi, la stesura definitiva del Piano nazionale di ripresa e resilienza per accedere ai 209 miliardi del Next Generation EU, fermo restando i vincoli posti dalla UE (il 37% dei fondi da investire su clima e ambiente e il 20% sul digitale) e la scadenza per l’invio del documento fissata al 30 aprile, visto che un ritardo provocherebbe una dilazione dell’erogazione dei finanziamenti (venti, i miliardi attesi per la prima tranche).
Altra questione da affrontare poi, quella del Dl Ristori5, finanziato con i 32 miliardi di scostamento di Bilancio, ovvero ulteriore spesa in deficit, rispetto ai 140 miliardi già impiegati, autorizzata dal Parlamento , per assicurare gli indennizzi per le attività in crisi a causa delle chiusure anti Covid19, altri fondi per la Sanità e un rifinanziamento della Cassa integrazione Covid, cui è legata la questione del blocco dei licenziamenti , che dovrebbero scattare a partire dal 30 marzo (se non dovesse essere prorogato) per le industrie e il 30 giugno per il Terzo settore ( si parla di 250 mila posti di lavoro a rischio). Al vaglio, alcune soluzioni come il blocco selettivo o la mini-proroga.
Sul tavolo, anche la riforma del Fisco, con 50 milioni di cartelle esattoriali ,il cui invio è stato congelato al momento fino al 28 febbraio da un decreto-ponte e su cui il neo-Governo dovrà decidere il da farsi. Tra le possibilità: la rottamazione, il rinvio , il saldo e stralcio o il condono-sanatoria.
Infine, la risoluzione di dossier come quello dell’ex Ilva di Taranto,di Atlantia-Autostrade per l’Italia e Alitalia.
Tutto ciò, mentre l’Istituto Nazionale di Statistica, dopo i dati sulla disoccupazione e sul Pil, ha reso noti quelli sull’inflazione, che ha registrato un aumento dello 0,5% su base mensile e dello 0,2% su base annua (dal -0,2% di dicembre).
Secondo l’istituto, l’inflazione è tornata positiva, prevalentemente per l’attenuarsi della flessione dei prezzi dei beni energetici, sia nella componente regolamentata sia in quella non regolamentata, e, in misura minore per il calo meno pronunciato dei prezzi dei trasporti.
Inoltre, l’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +0,4% per l’indice generale e a +0,2% per la componente di fondo.
A gennaio i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, il cosiddetto “carrello della spesa”, hanno accelerato di poco (da +0,6% a +0,7%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto hanno attenuato la loro flessione (da -0,3% a -0,1%).
Cambiato , poi, il paniere ovvero i prodotti più acquistati dalle famiglie, che anche per effetto del Covid19 e delle norme anti contagio, sono: integratori alimentari, casco per veicoli a due ruote, mascherine chirurgiche, mascherine FFP2, gel igienizzante mani, ricarica elettrica per auto, monopattino elettrico sharing, servizio di posta elettronica certificata e dispositivo anti abbandono. Tra i prodotti che rappresentano consumi consolidati, entrano, tra gli altri, macchina impastatrice e bottiglia termica. Nessuno prodotto esce ,perché, nessuno mostra “segnali di obsolescenza”.
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