-Intervista del Premier Conte alla Tv inglese BBC: possibile qualche allentamento delle misure già dalla fine di aprile, se il Comitato Tecnico-Scientifico ne darà conferma. Ieri, invece, al giornale tedesco Bild, sulla UE e sugli aiuti per fronteggiare la crisi economico-sanitaria del Covid19 : “Ammorbidire le regole o faremo da soli”.
-Prevista per oggi alle 17:00, la nuova riunione dell’Eurogruppo per decidere gli strumenti con cui supportare l’economia dei Paesi più colpiti dall’emergenza della pandemia. Alla vigilia del nuovo vertice dei ministri delle Finanze della UE, Germania e Olanda non arretrano sul No a strumenti di debito comune come i Coronabond e il Parlamento olandese approva due mozioni che impegnano il Governo a non sottoscriverli. Mediazione di Francia e Germania,ma giornale tedesco Die Welt shock : “La mafia aspetta i soldi UE”.
-Dl Imprese pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Patuelli (Abi): “Banche subito operative”. A Palazzo Madama, voto di fiducia su Dl Cura Italia: il No dell’ Opposizione di Centrodestra perché “inascoltata”. Il testo passa alla Camera con 142 sì., 99 No e 4 astenuti. Nel pomeriggio, vertice a Palazzo Chigi tra Conte , sindacati , imprese , Presidenti di Regione e Anci , sul nuovo Dpcm con le misure di contenimento post 13 aprile, che , con ogni probabilità, saranno prorogate al 3 maggio.
-Svimez: chiusura delle attività costa 47 miliardi di euro al mese. Istat, produzione industriale a -1,2% nel mese di febbraio, in epoca pre-Covid19. Per l’Istituto, il calo di marzo sarà devastante.
di Federica Marengo giovedì 9 aprile 2020
“Dobbiamo individuare alcuni settori che possono ricominciare la loro attività. Se gli scienziati danno il loro assenso, potremmo cominciare ad allentare alcune misure già alla fine di questo mese”. Così, il Premier Conte in un’intervista rilasciata alla Tv inglese BBC, rispondendo a una domanda sulla possibilità che il Governo italiano possa allentare le misure restrittive per contenere la diffusione del virus Covid19 e passare a una fase 2 , visto il lieve calo di ricoveri e di decessi registrato.
Quindi, in merito alle critiche sulla tardività e lentezza con cui sono state introdotte le norme di contenimento del virus, ha risposto: “Tornando indietro, rifarei lo stesso . Abbiamo un sistema completamente diverso dalla Cina. Per noi limitare fortemente le libertà costituzionali è stata una decisione fondamentale che abbiamo dovuto considerare con molta attenzione. Se all’inizio avessi suggerito un blocco o limiti dei diritti costituzionali, quando c’erano i primi cluster, la gente mi avrebbe preso per pazzo”,
Infine, l’auspicio che il Primo Ministro inglese Johnson, attualmente ricoverato in terapia intensiva,dopo aver contratto il virus, possa rimettersi presto.
Un’intervista quest’ultima di tono ben diverso da quello utilizzato ieri, durante un colloquio con la testata tedesca Bild, nel quale ha lanciato un ultimatum alla UE, alla vigilia della nuova riunione dell’Eurogruppo, per decidere gli strumenti da utilizzare più adatti ad aiutare i Paesi dell’Unione in crisi economico-sanitaria a seguito della diffusione della pandemia.
“Non dobbiamo arretrare rispetto a Cina e Usa che mettono al momento a disposizione il 13% del loro Pil. Io chiedo un ammorbidimento delle regole di bilancio. Altrimenti dobbiamo fare senza l’Europa e ognuno fa per sé. Non dobbiamo alla fine starcene lì con le mani incrociate: operazione riuscita, ma il paziente Europa è morto”, ha affermato il Presidente del Consiglio, sottolineando: “La delusione non è mia, di Giuseppe Conte, la delusione è di tutti gli europei, anche dei cittadini tedeschi, ne sono convinto. Nessuno ha un vantaggio se l’Europa non riesce a mettere in piedi una reazione concreta e solida, qui non si tratta di Italia. Non abbiamo mai vissuto una situazione d’emergenza di questo tipo, perciò sono i cittadini europei che si aspettano una soluzione europea. È un’emergenza che ci riguarda tutti. Dobbiamo aiutarci reciprocamente , il fronte europeo deve essere unito. In Germania potete avere tutto lo spazio fiscale che volete, ma non potete mai pensare di affrontare un’emergenza sanitaria, economica, sociale di così devastante impatto con il vostro spazio fiscale. È nell’interesse reciproco che l’Europa batta un colpo, che sia all’altezza della sfida. Altrimenti dobbiamo assolutamente abbandonare il sogno europeo e dire ognuno fa per sé. Ma impiegheremo il quintuplo delle risorse per uscire dalla crisi e non avremo garanzia di farcela nel modo migliore, efficace, tempestivo”.
E proprio a proposito dell’Unione Europea, prevista per oggi pomeriggio la nuova riunione dell’Eurogruppo, dopo quella sospesa senza accordo del 7 aprile scorso, al fine di trovare l’intesa sugli strumenti di utilizzare per ovviare alla crisi economico-sanitaria scaturita dalla pandemia del Cpvid19.
Una trattativa che pare essere tutta in salita, visto il rinvio di un’ora dell’incontro in videoconferenza, fissato per le 17:00, tra i ministri delle Finanze degli Stati membri, per via di una serie di bilaterali volti a favorire la discussione, e alla luce degli atti e delle dichiarazioni delle ultime ore (come quelle del quotidiano tedesco Die Welt che ha invitato a non aiutare l’Italia in quanto le mafie sarebbero in attesa dei soldi europei).
L’Olanda e la Germania, infatti, sembrano perseguire la linea dura del No ai titoli di debito comune (Coronabond o European Recovery Bond) chiesti dai Paesi del Sud, Italia , Spagna e Francia in testa, poiché diffidenti nei confronti di Stati con debiti elevati. Tuttavia, con sfumature diverse: la Germania infatti, insieme con la Francia, è alla ricerca della mediazione, proponendo il ricorso al Meccanismo Europeo di Stabilità o Fondo Salva-Stati con condizionalità “leggera” e l’introduzione di un Fondo di solidarietà (Recovery Fund) in cui immettere risorse comuni limitate che facciano da garanzia ad una limitata emissione di titoli, mentre l’Olanda si è detta a favore dell’utilizzo del MES limitato solo alle spese sanitarie con condizionalità (ristrutturazione del debito e riforme strutturali).
Contrarietà, quella olandese ribadita anche dal Parlamento dell’Aja, che ha approvato due mozioni le quali sollecitavano il Governo a non sottoscrivere in sede UE i Coronabond o European Recovery Bond e il Mes senza condizionalità, sebbene, nella mattinata di oggi vi sia stata un’apertura del Premier olandese Rutte sulla possibilità di trovare un accordo. Un atto, quello olandese, stigmatizzato dall’ex Presidente della Commissione UE Juncker , e definito “irresponsabile”.
Stesso no ai Coronabond confermato dalla cancelliera Merkel, in una telefonata con il Presidente Conte, la quale , pur rinnovando l’impegno nel nome della solidarietà, ha precisato come sia possibile ricorrere ad altri strumenti per assicurare il sostegno economico a famiglie ed imprese dei Paesi più colpiti , quali: la BEI, la Banca Europea per gli investimenti, il piano Sure da 100 miliardi di euro per la Cassa Integrazione , l’accesso a fondi strutturali non spesi con ampia flessibilità e agli aiuti di Stato senza vincoli, cui si aggiungono la sospensione momentanea del Patto di Stabilità e l’emissione da parte della Banca Centrale Europea di titoli per 750 miliardi per tutto il 2020.
Tutto, dunque, secondo indiscrezione di stampa, lascerebbe presagire l’approdo a un compromesso sul MES, anche se più volte Conte e il Ministro dell’Economia Gualtieri abbiano ricusato l’ipotesi di sottoscrivere un accordo che andasse in tale direzione, (considerata vetusta e non pertinente alla situazione).
Tutto ciò, mentre la Presidente della Banca Centrale Europea, Lagarde, ha dichiarato a una radio francese: “Una cancellazione dei debiti contratti per contrastare lo shock economico senza precedenti causato dal Coronavirus? Mi sembra completamente impensabile, non è il momento di farsi domande sulla cancellazione, in questo momento siamo concentrati su come sostenere l’economia. Più in là vedremo come rimborsare i debiti e gestione le finanze pubbliche nel modo più efficiente” e il Direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, ha evidenziato: “Siamo di fronte a una crisi come nessun’altra: la crescita globale sarà negativa nel 2020 e anticipiamo il peggiore calo dalla Grande Depressione del 1929. Le prospettive negative riguardano le economie avanzate e quelle in via di sviluppo. Questa crisi non ha confini, se la pandemia svanisce nella seconda parte dell’anno, si avrà una parziale ripresa nel 2021. Solo tre mesi fa ci attendevamo una crescita del reddito pro capite in oltre 160 dei nostri Paesi membri nel 2020. Oggi il numero si è capovolto: prevediamo che più di 170 Paesi sperimenteranno una crescita negativa del reddito pro capite quest’anno. Alla luce delle misure di contenimento per rallentare la diffusione del virus, l’economia mondiale si è sostanzialmente fermata e questo è vero soprattutto per le vendite al dettaglio,l’ospitalità, i trasporti e il turismo. In molti Paesi, la maggioranza dei lavoratori sono autonomi o dipendenti di piccole e medie imprese. Queste attività e questi lavoratori sono particolarmente esposti all’emergenza Coronavirus. La crisi sanitaria colpisce i più deboli e la crisi economica si prevede colpisca più duramente i Paesi più deboli. Tutti i Governi sono scesi in campo per affrontare la crisi del Coronavirus e c’è stato un significativo coordinamento. I Paesi del mondo hanno preso misure di bilancio per circa 8.000 miliardi di dollari. A questi si aggiungono importanti misure dal G20 e da altri. Le azioni prese ora determineranno la velocità e la forza della ripresa. Continuare il piano di contenimento, ridurre lo stress sul sistema finanziario,proteggere le famiglie e le imprese con misure mirate e pianificare per la ripresa. Queste le quattro priorità .Dobbiamo prevenire che le pressioni di liquidità diventino problemi di solvibilità ed evitare una cicatrice all’economia che renderebbe la ripresa ancora più difficile. Per la ripresa saranno essenziali stimoli di bilancio coordinati. Dove l’inflazione resta bassa, la politica monetaria dovrebbe restare accomodante”.
Intanto, a Roma, sono proseguiti i lavori parlamentari, con la fiducia accordata dal Senato (142 sì, 99 no e 4 astenuti) al maxiemendamento sostitutivo del Dl Cura Italia, in quanto, nel corso dell’esame in Commissione Bilancio sono confluite nel testo le norme o sono stati fatti salvi gli effetti di norme contenute in altri tre precedenti decreti legge sull’emergenza in materia sanitaria, economica e giurisdizionale.
Il provvedimento , che contiene modifiche, sostanzialmente non onerose, visto che già il testo originario impiegava totalmente i 25 miliardi disponibili per il 2020 grazie allo scostamento di 20 miliardi dal target del deficit autorizzato dalle Camere, e che non ha ottenuto la fiducia dalle Opposizioni di Centrodestra per via, a detta dei leader della coalizione, della scarsa volontà di collaborare dimostrata dal Governo, passa ora alla Camera, dove sarà convertito in legge entro il prossimo 16 maggio.
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale , invece,e dunque, entrato in vigore ufficialmente , il Dl Imprese, che , suddiviso in 6 capitoli, contiene: misure sulle garanzie statali al credito alle imprese, il rinvio di alcune scadenze fiscali, l’estensione delle norme di Golden Power e la proroga dei termini processuali.
Nello specifico, il provvedimento stabilisce due paletti all’accesso al credito quali: lo stop a dividendi e al riacquisto di azioni proprie per un anno e l’ obbligo di destinare il finanziamento per costi del personale e investimenti di attività localizzate in Italia.
Inoltre, vengono sterilizzate le commissioni che si possono limitare al recupero dei costi ed essere inferiori ai prestiti senza garanzia.
Stop anche alle norme sulla messa in liquidazione delle imprese, a causa della perdita di capitale dovuta all’emergenza Covid19, per tutto il 2020.
Contratti e comunicazioni con le banche sarà resi più agevoli fino alla fine dello stato di emergenza. Si potranno concludere contratti anche se il cliente esprime il proprio consenso mediante posta elettronica non certificata o altro strumento idoneo, a condizione che questi siano accompagnati da copia di un documento di riconoscimento in corso di validità del contraente, facciano riferimento a un contratto identificabile in modo certo e siano conservati insieme al contratto medesimo con modalità tali da garantirne la sicurezza, integrità e immodificabilità. Si prevede anche un regime speciale sia per la consegna di copia del contratto da parte dell’intermediario sia per l’esercizio del diritto di recesso da parte del cliente.
Esteso il Golden Power contro scalate ritenute ostili. I nuovi settori di applicazione sono: infrastrutture critiche, siano esse fisiche o virtuali, tra cui l’energia, i trasporti, l’acqua, la salute, le comunicazioni, i media, il trattamento o l’archiviazione di dati, le infrastrutture aerospaziali, di difesa, elettorali o finanziarie, e le strutture sensibili, nonché gli investimenti in terreni e immobili fondamentali per l’utilizzo di tali infrastrutture; le tecnologie critiche e prodotti a duplice uso quali definiti nell’articolo 2, punto 1, del regolamento (CE) n. 428/2009 del Consiglio ( 15), tra cui l’intelligenza artificiale, la robotica, i semiconduttori, la cybersicurezza, le tecnologie aerospaziali, di difesa, di stoccaggio dell’energia, quantistica e nucleare, nonché le nanotecnologie e le biotecnologie; la sicurezza dell’approvvigionamento di fattori produttivi critici, tra cui l’energia e le materie prime, nonché la sicurezza alimentare; l’accesso a informazioni sensibili, compresi i dati personali, o la capacità di controllare tali informazioni; o la libertà e pluralismo dei media. Sono soggetti all’obbligo di notifica anche gli acquisti di soggetti appartenenti alla Ue .
Sbloccati gli aumenti contrattuali di medici di famiglia, pediatri di libera scelta e specialisti ambulatoriali ; in più, i medici di famiglia dovranno garantire la reperibilità a distanza per tutta la giornata,anche con l’aiuto del personale di studio, in modo da contenere il contatto diretto e limitare i rischi di contagio di medici e personale stesso. Perciò dovranno dotarsi di sistemi di piattaforme digitali per la teleassistenza. Le Regioni forniranno inoltre saturimetri, da distribuire ai pazienti, per la misurazione dell’ossigeno nei video consulti.
Prorogato infine all’11 maggio lo stop ai procedimenti civili e penali pendenti presso tutti gli uffici giudiziari, le commissioni tributarie, la magistratura militare e la Corte dei Conti, ad eccezione dei procedimenti penali, i cui termini scadono nei sei mesi successivi all’11 maggio. Per i processi amministrativi la proroga è dal 16 aprile al 3 maggio incluso, ma con esclusivo riferimento alla notifica dei ricorsi.
“Alle 9 di questa mattina”, ha dichiarato ai microfoni di Radio Anch’io, su Rai Radio1, il Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Patuelli, “tutte le banche divengono immediatamente operative, tutti i bancari vedranno la circolare e si realizzerà la certezza del diritto. La questione dei tempi è un dibattito che abbiamo alle spalle. A proposito dell’esame del credito, i soldi vengono dati appena la competente autorità pubblica avrà dato la garanzia. Noi, fino a 800mila euro, quindi ben sopra 25mila, dovremmo istruire le pratiche fornendo alla competente autorità, o il fondo di garanzia o alla Sace, i documenti che sono prescritti come essenziali, quelli di carattere societario e bilancistico del singolo cliente. Quindi raccoglieremo i documenti e immediatamente per mail, appena abbiamo i documenti, li mandiamo. Attenderemo il via libera dell’autorità pubblica e faremo il bonifico in conto”.
Nel pomeriggio di oggi, poi, vertice del Premier Conte con i sindacati ,i rappresentanti delle imprese, i Presidenti di Regione e l’Anci (Associazione Nazionale dei Comuni) ,in vista del nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio sulle misure restrittive e di isolamento per contenere la diffusione del Covid19, che a quanto pare , prorogherà tali norme al 3 maggio prossimo, con alcune deroghe per piccole attività dell’agroalimentare e dei sanitari, malgrado le sollecitazioni di Confindustria per riaprire le imprese e ritornare all’attività, anche alla luce di dati diffusi da associazioni come Svimez, che, nel suo Rapporto riguardo l’impatto della pandemia sull’economia, ha rilevato perdite per 47 miliardi al mese, 37 al Centro-Nord, 10 al Sud. Considerando poi, una ripresa delle attività nella seconda parte dell’anno, il Pil nel 2020 si ridurrebbe dell’8,4% per l’Italia, dell’8,5% al Centro-Nord e del -7,9% nel Mezzogiorno.
L’analisi sottolinea anche l’impatto delle misure anti-Covid19 sull’occupazione, in larga parte di autonomi e partite Iva: oltre 2,1 milioni, di cui 1 milione al Nord, oltre 400 mila al Centro e quasi 700 mila nel Mezzogiorno, sono i lavoratori più fragili, e più a rischio povertà.
Le perdite di fatturato e reddito lordo operativo di autonomi e partite Iva sono piuttosto uniformi a livello territoriale.
La perdita complessiva di fatturato è di oltre 25,2 miliardi in Italia, così distribuiti territorialmente: 12,6 al Nord, 5,2 al Centro e 7,7 nel Mezzogiorno.
Una distribuzione territoriale simile, si osserva, per le perdite di reddito operativo: circa 4,2 miliardi in Italia, di cui 2,1 al Nord, quasi 900 milioni circa al Centro e 1,2 milioni nel Mezzogiorno.
La perdita di fatturato per mese di inattività ammonta a 12 mila euro per autonomo o partita Iva, con una perdita di reddito lordo di circa 2 mila euro, 1.900 e 1.800 per mese di lockdown, rispettivamente nelle tre macroaree.
Svimez, ha sottolineato dunque l’importanza di completare, al più, presto il pacchetto di interventi per compensare gli effetti della crisi sui soggetti più deboli, lavoratori non tutelati, famiglie a rischio povertà e micro imprese.
Tuttavia, non meno allarmanti sono i dati resi noti quest’oggi dall’Istituto Nazionale di Statistica, sulla produzione industriale, scesa a febbraio dell’1,2% rispetto a gennaio ,quando aveva segnato un rialzo congiunturale record (+3,6%). Su base annua invece il calo è del 2,4%, confermando così la lunga fase di contrazione che raggiunge il dodicesimo mese consecutivo.
L’Istituto ha precisato che si tratta di dati che ancora non registrano l’impatto negativo delle misure di contenimento e isolamento, preannunciando quindi per marzo effetti “devastanti”.
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