-RecoveryFund, Conte ha riferito alle Camere sull’accordo raggiunto a Bruxelles: “Risultato è dell’Italia intera. Intesa UE, unica possibile per il mercato unico e la stabilità dell’unione monetaria”. Soddisfazione e plauso della Maggioranza. Nell’Opposizione di Centrodestra, divisioni: Forza Italia collaborativa, Lega e Fratelli d’Italia, critici. Al via, la Task Force per scrivere il piano nazionale di riforme per accedere ai fondi da presentare a Bruxelles alla metà di ottobre. In serata, Consiglio dei Ministri su scostamento di Bilancio da 22-25 miliardi per“manovrina” estiva e su proroga dello stato di emergenza. Gualtieri(Mef): “Ridurremo le tasse rinviate a settembre”. Divisioni nel Governo sul Mes (Meccanismo Europeo di Stabilità).
-Fisco, al vaglio del Governo la riforma. Tra le misure, l’eliminazione del meccanismo saldo-acconto per il pagamento delle tasse da parte di Partita Iva, Autonomi e Professionisti. Eursostat: Causa Covid19, Deficit-Pil dell’Eurozona al 2,2%, debito dell’Italia in aumento.
di Federica Marengo mercoledì 22 luglio 2020
Dopo aver riferito ieri, della missione europea al Presidente della Repubblica Mattarella, quest’oggi, il Premier Conte si è recato alla Camere per illustrare a deputati e senatori l’accordo siglato a Bruxelles sul Recovery Fund e Bilancio pluriennale dell’Unione (2021-2027), che porterà nelle casse dell’Italia 209 miliardi di euro, di cui 82 in sussidi e 127 in prestiti, in arrivo solo dalla metà del 2021 e da restituire dal 2027 al 2036. Il 10% degli aiuti , pari a 120 miliardi, però, arriverà già dall’inizio del 2021 e servirà a compensare le spese di febbraio legate all’emergenza Covid19.
“Si è trattato di un vertice straordinario anche in termini di complessità. L’intesa raggiunta rappresenta senza dubbio un passaggio fondamentale che ci spinge ad affermare che l’UE è stata all’altezza della sua storia, ma non c’è nessun trionfalismo, che ho sentito evocare… Possiamo definirci soddisfatti di un risultato positivo”, ha principiato il suo intervento al Senato, il Premier Conte, continuando: “Una particolare menzione viene riservata per il ministro degli Affari europei Amendola, presente al tavolo di Bruxelles. L’Italia riceverà 209 miliardi di euro, di cui 82 miliardi di grants. Si tratta del 28% degli aiuti complessivi del pacchetto Next Generation UE. L’emissione di titoli europei si fermerà nel 2026 e comincerà la restituzione. Permettetemi di ringraziare l’Opposizione che pur nella diversità delle differenze ha capito l’interesse nazionale. La classe politica italiana nel suo complesso ha dato prova di grande maturità. Ringrazio poi tutti i cittadini italiani. Possiamo dirci soddisfatti del risultato positivo, che non appartiene ai singoli, a chi vi parla, al Governo o alle forze di Maggioranza, ma all’Italia intera. L’UE sta affrontando una crisi che ha coinvolto Paesi e scosso la vita cittadini europei, costringendo a riconsiderare in modo repentino prospettive e sviluppo. Nel corso di questi mesi l’UE ha saputo rispondere con coraggio e visione fino a d approvare per la prima volta un ambizioso programma di bilancio. Si è radicato un mutamento di prospettiva. L’approvazione del poderoso piano di finanziamento è interamente orientato alla crescita economica,allo sviluppo sostenibile e alla transizione ecologica. In favore di un’UE più coesa, più sociale, più vicina ai cittadini, certamente più politica. E’ l’unico percorso possibile per preservare l’integrità del mercato unico e la stabilità stessa dell’unione monetaria”.
Quindi, ripercorrendo la trattativa condotta a Bruxelles e sui dettagli dell’accordo, ha spiegato: “A Bruxelles è stata confermata una risposta ambiziosa, adeguata alla posta in gioco. E in questa prospettiva abbiamo lavorato non solo per preservare il nostro Paese, ma anche le prerogative delle istituzioni UE, da alcuni tentativi insidiosi nei confronti della stessa Europa. Ci sono stati dei momenti in cui la rigidità delle differenti posizioni sembrava insuperabile. Ma anche in quei momenti continuava a maturare la consapevolezza di un profondo senso di responsabilità. Non potevamo fallire, accedere a un mediocre compromesso o rinviare la soluzione. Un risultato politicamente rilevante dell’intensa azione politica e diplomatica è che il meccanismo di governance preserva le prerogative della commissione UE. I piani saranno approvati dal Consiglio a maggioranza qualificata, ma singoli esborsi saranno decisi dalla Commissione UE. Anche il freno di emergenza avrà una durata massima di tre mesi e non potrà prevedere un diritto di veto. Il meccanismo dell’unanimità avrebbe imprigionato lo strumento chiave della ripresa in veti incrociati tra Paesi membri. Su questo punto l’Italia ha tenuto la sua linea rossa”.
Poi, a proposito del piano di rilancio del Paese, ha sottolineato: “Sarà un lavoro collettivo, ci confronteremo con il Parlamento. Dobbiamo impegnarci anche per aumentare la fiducia nelle istituzioni italiane e nell’UE. Dovremo impiegare in maniera efficiente le risorse, la crisi da Covid ha reso evidente alcune storiche criticità, questo Governo si assume la responsabilità di predisporre e realizzare un piano con determinazione e lungimiranza. La credibilità dell’Italia in UE passa anche dal saper dimostrare di cogliere questa opportunità storica, non farlo sarebbe un errore epocale di cui non potremmo accusare UE”, concludendo il suo intervento con una citazione di Jacques Delors: “Il fiore della speranza è tornato al centro del giardino europeo”.
Un discorso, quello del Premier, seguito dal dibattito in Aula dei senatori e dei deputati della Maggioranza e dell’Opposizione.
Un plauso unanime all’operato di Conte a Bruxelles è arrivato dalle forze di Maggioranza, che, tramite i capigruppo al Senato, Perilli (M5S), Marcucci (Pd) e Fornaro (LeU), hanno sottolineato la necessità di procedere alla stesura di un piano di riforme all’altezza della svolta storica compiuta dalla UE.
In particolare, il leader e fondatore di Italia Viva, Renzi, ha dichiarato: “L’Europa ha fatto bene a differenza del 2012, ma lei ,Presidente,è stato bravo e noi gliene diamo atto e se questa è la strada noi saremo al suo fianco e di chi sceglierà sempre l’Europa. Adesso il tempo ci riempie di responsabilità non abbiamo più alibi. O faremo scelte coraggiose o saremo portati via dall’onda delle aspettative che abbiamo creato. Non c’è stato in 30 anni un Governo con queste risorse a disposizione e non ce ne sarà uno nei prossimi 30 anni. E’ un fatto epocale, ha ragione lei quando ha auspicato il coinvolgimento delle Opposizioni. Abbiamo uno spazio politico pazzesco, è lo spazio della politica. Tre sono ambiti: il digitale, la moda e la sanità, in cui per l’Italia si aprono opportunità per far fare un salto in avanti al Paese. La sanità nel prossimo decennio avrà bisogno di molti investimenti ,per questo la invitiamo a riflettere attentamente sul Mes: i 37 miliardi del Mes hanno una condizionalità inferiore a quelli del Recovery Fund. Invito tutti, trovatemi un presidente di Regione o un candidato che dica no al Mes”.
Diversa la posizione delle Opposizioni di Centrodestra: se infatti, Forza Italia ha valutato positivamente il compromesso siglato in UE da Conte, invitando a scrivere il piano di riforme in Parlamento e a non affidarlo a una task force, scettiche sono apparse le posizioni di Lega e Fratelli d’Italia. Il segretario del Carroccio, Salvini, infatti, ha affermato : “L’Europa ha concesso un prestito, peraltro con soldi nostri pagati negli anni, e la Commissione europea deciderà come l’Italia dovrà spendere i soldi. È un prestito un po’ strano. I soldi del Recoveryy Fund arriveranno tardi. Per molti italiani il problema è adesso, non nel 2021. I soldi che arriveranno un domani potrebbero non servire a niente. L’Italia faccia tutto il necessario per salvare imprese, lavoratori e famiglie”.
Critiche, anche dalla senatrice di Fratelli d’Italia, Santanché, che ha evidenziato: “L’accordo sul Recovery Fund prevede meno soldi a fondo perduto e miliardi di debiti in più. Noi siamo sempre stati patrioti e abbiamo sostenuto l’Italia, ma il giudizio sul Governo è lo stesso: è incapace di portarci fuori dalla crisi. Basta soldi per le marchette, i fondi siano spesi per le Infrastrutture e per la scuola perché fino a quando le scuole non riaprono l’Italia non può ripartire. Noi siamo patrioti, ma il nostro giudizio sul governo è pessimo, sino ad ora non ne avete indovinata una”.
Tuttavia, nonostante la compattezza nell’elogiare l’operato del Premier , la Maggioranza è tornata a dividersi sul ricorso al Mes, il Meccanismo Europeo di Stabilità o Fondo Salva Stati, lo strumento economico da 37 miliardi per l’Italia, messo a disposizione dalla Commissione UE al fine di fronteggiare le spese sanitarie dirette e indirette, privo di condizioni, eccetto quelle sull’indirizzo di spesa che dovrà essere limitata all’ambito sanitario e legata all’emergenza Covid19.
A porre la questione, il segretario del Pd Zingaretti, che ha invitato il Governo a “decidere presto” in merito, seguito dal capogruppo al Senato, Marcucci e dal leader e fondatore di Italia Viva Renzi, entrambi favorevoli all’utilizzo di uno strumento che fornirebbe liquidità immediata e con condizioni meno stringenti di quelle poste dalla UE per il Recovery Fund.
Contrari, invece, il M5S, con il ministro degli Esteri ed ex capo politico Di Maio, che , elogiando il Premier Conte per la trattativa condotta in UE, ha evidenziato come ,data la portata del Recovery Fund, non occorra ricorrere al Mes, posizione peraltro in linea con quella del Premier Conte, riecheggiata anche dal capo reggente dei pentastellati ,Crimi.
No al Mes anche di LeU, con il deputato Fassina che ha sottolineato:“L’insistenza del Pd sul Mes, potrebbe nascondere l’intenzione di costituire una nuova Maggioranza di Governo con Forza Italia”. Sul fronte Opposizione di Centrodestra, infatti, un appello a ricorrere al Mes, è arrivato proprio dagli azzurri,divisi sul tema dagli alleati di coalizione, Lega e Fratelli d’Italia, contrari.
Una questione, quella del Mes, sulla quale presto saranno chiamati a decidere sia il Governo che il Parlamento e che potrebbe costituire, specie al Senato dove i numeri della Maggioranza sono risicati, un vero e proprio rischio di crisi per l’Esecutivo.
Intanto, è stata convocata per il tardo pomeriggio, a Palazzo Chigi, una riunione dei capidelegazione di Maggioranza sulla task force ,che a giorni inizierà il lavoro di scrittura del piano di rilancio del Paese che dovrà essere sottoposto alla Commissione UE a metà ottobre.
In serata, invece, Consiglio dei Ministri dedicato allo scostamento di Bilancio da 22-25 miliardi che, secondo la calandarizzazione della conferenza dei capigruppo, dovrebbe essere votato dal Parlamento il 29 luglio, per finanziare la “manovrina” estiva e alla proroga dello stato di emergenza.
La nuova richiesta di deficit aggiuntivo, la terza dopo i 25 miliardi del decreto Cura Italia, e i 55 del Dl Rilancio, dovrebbe essere volta a finanziare l’estensione fino alla fine dell’anno della cassa integrazione per 6-8 miliardi (sebbene si stia valutando se estenderla a tutti i settori o solo quelli più colpiti dalla crisi) e l’erogazione di nuove risorse ai Comuni e alle Regioni.
Alle Regioni, sarebbero destinati 2,8 miliardi a compensazione delle minori entrate, sulla base dell’accordo siglato con il Governo. Risorse, da aggiungere allo stanziamento di 1,5 miliardi già previsto dal dl Rilancio, per un totale di 4,3 miliardi. Alle Regioni a statuto ordinario , invece, dovrebbero andare 1,7 miliardi (di cui 500 milioni già stanziati dal dl Rilancio e 1,2 miliardi aggiuntivi disposti dall’intesa) e alle Regioni a statuto speciale e alle province autonome 2,6 miliardi (di cui 1 miliardo previsti dal dl Rilancio e ulteriori 1,6 miliardi previsti dall’accordo).
Sul tavolo del CdM, come confermato oggi, durante il Question Time alla Camera, dal ministro dell’Economia Gualtieri, anche la rimodulazione delle tasse rinviate a settembre , ovvero la riduzione dell’onore per i contribuenti per tutto il 2021.
Inoltre, il dl estivo dovrebbe contenere anche un rafforzamento del Fondo centrale per le Piccole e Medie Imprese , nuove forme di incentivi per le imprese, lo Stop ai licenziamenti fino alla fine dell’anno, (ma con ogni probabilità solo per quelle aziende che utilizzano la Cassa Integrazione,) e la proroga dello smart working anche per il settore privato come previsto per il 50% della Pubblica Amministrazione. Norme, queste ultime, a cui si aggiungono le proposte di LeU e Italia Viva per stanziare nuove risorse da destinare alla scuola e al turismo.
Allo studio del Tesoro, poi, la riforma del Fisco, che dovrebbe contemplare la nuova modalità di pagamento delle tasse per Partite Iva, Autonomi e Professionisti indicata dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ruffini , e confermata dalla Viceministra all’Economia Castelli , che , su Facebook, ha annunciato: “Come Ministero dell’Economia e Agenzia delle Entrate ci abbiamo lavorato per qualche mese e ora siamo pronti a dire addio all’attuale sistema di acconti e saldi, ormai obsoleto, per sostituirlo con uno più semplice ed immediato. Obiettivo 1 gennaio 2021. È infatti l’attuale sistema di acconti e saldi a generare confusione e burocrazia inutile per circa 4 milioni di contribuenti tra autonomi, professionisti e partite Iva che ogni anno vivono con preoccupazione il periodo delle scadenze. Il progetto prevede il passaggio ad un sistema di pagamento basato sugli incassi e le spese effettive. Un metodo di cassa insomma. In questo modo non ci si dovrà più preoccupare di accantonare una somma per le imposte dell’anno successivo che ancora non si sa come andrà, ma si pagheranno le tasse solo su quanto già effettivamente guadagnato. Nel nostro progetto di ampia riforma fiscale, su cui stiamo lavorando anche in questi giorni con il Direttore dell’Agenzia Ruffini, non c’è solo l’obiettivo di abbassare le tasse, ma anche quello di rendere il fisco più semplice e più vicino al cittadino, perché il miglioramento della qualità della vita passa anche attraverso queste importanti misure”.
Sempre in tema di agevolazioni fiscali, primo via libera della Camera all’unanimità, (passerà ora al Senato) all’assegno universale per figlio, primo provvedimento del Family Act, voluto dalla ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, in quota Italia Viva, Bonetti, per sostenere nuclei familiari e natalità e che a partire dal nuovo anno sostituirà il sistema delle detrazioni per i figli a carico.
Si tratta infatti di un assegno per ciascun figlio,modulato sull’ISEE (ma l’importo dovrebbe oscillare tra i 200 e i 250 euro), che verrà erogato a tutte le famiglie con cadenza mensile dal 7° mese di gravidanza e fino al ventunesimo anno di età dei figli (quando la corresponsione passerà direttamente al figlio) e che dopo il terzo figlio e, in caso di figlio disabile,sarà maggiorato del 50%.
Tuttavia, in attesa dei fondi del Recovery fund e delle riforme, Eurostat, l’Istituto di Statistica UE, ha rilevato ancora dati negativi. Nel primo trimestre dell’anno,infatti, a causa dell’ emergenza Covid19, il rapporto medio tra deficit pubblico e Pil nei Paesi dell’ Eurozona è passato dallo 0,7 degli ultimi tre mesi del 2019 al 2,2%. Nell’insieme dei Paesi Ue il rapporto deficit-Pil è salito dallo 0,7 al 2,3 Nel primo trimestre il rapporto debito-Pil in Italia è salito al 137,6% dal 134,8% del quarto trimestre 2019. Nell’insieme dei 19 Paesi dell’Eurozona si è passati dall’84,1 all’86,3% e nell’insieme Ue dal 77,7 al 79,5%.
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