-Quirinale, A metà mattinata, al termine della settima votazione alla Camera, conclusasi con l’ennesima fumata nera, la Maggioranza, trovata un’intesa, sotto la spinta dei Grandi elettori, ha deciso per la riconferma del Presidente uscente Mattarella. Nel pomeriggio, dunque, i capigruppo si sono recati al Colle per chiedere al Capo dello Stato la disponibilità al secondo mandato, mentre in Aula si teneva l’ottava votazione che ha visto la rielezione di Mattarella , andato oltre il quorum di 505 voti. Soddisfazione dei leader delle forze politiche di Maggioranza, ma non senza conseguenze all’interno delle coalizioni e dei partiti.
-Covid19, il Report dell’Istituto Superiore di Sanità: “I non vaccinati rischiano fra 18 e 27 volte in più ricoveri e rianimazione di un vaccinato. Il booster è efficace al 68% contro l’infezione e al 96% contro la malattia grave”. Sul fronte campagna vaccinale, secondo la Struttura commissariale, sarebbero un milione e 680 mila gli over 50 non vaccinati. In una settimana, invece, sono state somministrate 178 mila prime dosi. Tutto ciò, mentre in 9 Regioni ha fatto la sua comparsa la variante Omicron2, sorella di Omicron.
di Federica Marengo sabato 29 gennaio 2022
Dopo giornate convulse, la Maggioranza ha trovato un accordo: i Grandi elettori hanno votato compatti, all’ottavo spoglio alla Camera, svoltosi nel pomeriggio di oggi, per la riconferma del Presidente della Repubblica uscente Mattarella.
La decisione è maturata stamane, durante la settima votazione (conclusasi con l’ennesima fumata nera e con 387 voti a favore del Presidente Mattarella), al termine di un vertice a cui hanno partecipato tutte le forze di Governo e di un colloquio tra il Premier Draghi e il Capo dello Stato Mattarella ,presenti al Quirinale alla cerimonia del giuramento del nuovo Presidente della Consulta Giuliano Amato e del nuovo Presidente della Corte Costituzionale Giuseppe Patroni Griffi , dopo che Lega, M5S e Pd nella serata di ieri avevano annunciato l’intesa per l’elezione di una Presidente della Repubblica donna (in particolare, si era puntato sulla Direttrice dei Servizi Segreti Belloni), intesa poi venuta meno per il secco no di Italia Viva, di Forza Italia e dei centristi e dai parlamentari e delegati regionali del centrosinistra e di parte dei 5Stelle, già attestatisi sulla riconferma dell’attuale Capo dello Stato con l’aumento delle schede a favore di quest’ultimo nel sesto scrutinio.
Sfumata, inoltre, anche l’opzione alternativa sul tavolo dell’ex Presidente della Camera, ora senatore, Pierferdinando Casini, che ha poi deciso di uscire dalla corsa “per il bene del Paese”, caldeggiando la riconferma di Mattarella.
Quindi, nel primo pomeriggio, i capigruppo di Maggioranza (forze di centrosinistra e di centrodestra) e i delegati regionali si sono recati al Quirinale per chiedere al Presidente Mattarella la sua disponibilità alla riconferma, incassata in nome della stabilità del Paese. In serata poi, ad ottavo spoglio concluso (ampiamente superato il quorum di 505 voti con un totale di 759), i Presidenti di Senato e Camera, Casellati e Fico, sono saliti al Colle per ufficializzare l’avvenuta rielezione. Il giuramento e il discorso di insediamento, invece, secondo indiscrezioni di stampa, dovrebbero avvenire nella giornata del 3 febbraio (data di scadenza del primo mandato).
Tra i primi a congratularsi con il Presidente Mattarella per la rielezione, il Premier Draghi, che, in un messaggio, ha scritto: “La rielezione di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica è una splendida notizia per gli italiani. Sono grato al Presidente per la sua scelta di assecondare la fortissima volontà del Parlamento di rieleggerlo per un secondo mandato”.
Tuttavia, la riconferma del Presidente della Repubblica ha lasciato degli strascichi in alcuni partiti e nelle coalizioni, a cominciare dal centrodestra, divisosi sulla elezione al Colle della Presidente del Senato, Casellati, cui sono mancati una settantina di voti, rispetto a quelli previsti, tutti all’interno dello stesso schieramento.
A tal proposito, la Presidente di Fratelli d’Italia, Meloni, partito all’Opposizione del Governo, intercettata dai cronisti fuori da Montecitorio, ha dichiarato: “Noi allo scrutinio di oggi continueremo a votare Carlo Nordio per un fatto di continuità e di coerenza. Credo che, con rispetto, la posizione di quelli che non sono d’accordo debba essere rappresentata a livello parlamentare. Anzi, ringraziamo Nordio per la sua disponibilità di questi giorni a entrare a far parte della rosa e a essere votato da Fratelli d’Italia. Noi non abbiamo cambiato idea. Quello che sta accadendo lo trovo imbarazzante per la politica. FdI è l’unico partito che in questa vicenda , è entrato e uscito con la stessa posizione che aveva. Non mi vengano raccontare gli altri che hanno tutti vinto. Perché quando siamo arrivati lunedì a votare per il capo dello Stato, nessuno voleva la riconferma del presidente Mattarella. Neanche il presidente stesso. Oggi si dicono tutti contenti ma tutti quanti escono con una posizione diversa da quella che avevano, salvo FdI. Siamo un partito granitico, leale, che non cambia idea ogni 5 minuti”.
Di tutt’altro avviso, l’alleato di coalizione di quest’ultima, il segretario della Lega Salvini, che, sempre ai microfoni dei giornalisti, dopo aver chiesto insieme con il numero due del Carroccio, Giorgetti, dato inizialmente dalla stampa come “dimissionario” dall’Esecutivo, notizia poi smentita dallo stesso, un incontro con Draghi, a Palazzo Chigi, per dei chiarimenti sull’azione di Governo, ha detto: “Restituiamo al Parlamento la possibilità di lavorare. Al posto di dover andare avanti con veti ho ritenuto molto più serio chiedere a Mattarella e Draghi l’impegno e il sacrificio di continuare. Andiamo a testa alta, abbiamo scelto noi per il bene del Paese. La situazione andava sbloccata e ci siamo presi una grossa responsabilità. Vinceremo le Politiche e governeremo questo Paese”.
Sulla stessa linea, il Coordinatore di Forza Italia Tajani, che , su Twitter, ha evidenziato: “Avevamo espresso la necessità di avere un politico al Colle, siamo stati coerenti nelle nostra scelta, fatta nell’interesse superiore del Paese”.
Soddisfatto, anche il segretario del Pd, Letta, che nel corso di una conferenza stampa, ha detto: “Un grandissimo ringraziamento al presidente Mattarella per un atto di generosità verso il Paese. Oggi è una bella giornata per l’Italia. Con un altro presidente della Repubblica sarebbe stato tutto da costruire, il rapporto tra il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio e non sarebbe stato tutto forte, immediato e funzionante. La mia valutazione è che Mattarella per il Paese è la scelta migliore in assoluto. Il Paese ci guadagna, l’economica, la ripresa, le forze politiche, i partiti. E’ la migliore delle soluzioni possibili. Il presidente del Consiglio esce più forte con accanto il presidente Mattarella che gli ha dato forza in questi 11 mesi e non è cosa da poco. Con un nuovo Presidente, ci sarebbe stato bisogno di un po’ di rodaggio e invece il governo può subito rimettersi al lavoro su dossier enormi e per questo motivo dico che il governo esce rafforzato. Oggi, è una giornata importante per la politica italiana non perché la politica italiana ha risolto i problemi, ma perché è più consapevole dei suoi problemi e forse può cominciare a tentare di risolverli. Non vorrei che andassimo a casa con l’idea che abbiamo risolto i problemi. Abbiamo tenuto insieme i partiti politici più centrali e quelli più movimentisti dello schieramento politico. Siamo riusciti a fare sì che il campo largo esistesse e funzionasse. C’è stato, ha funzionato. Lo rivendico come uno dei nostri successi principali”.
Poi su Maggioranza e riforme, ha sottolineato: “Io penso che il governo esca rafforzato perché la maggioranza ha fatto una scelta, poteva spaccarsi e invece è restata unita. La Maggioranza esce dalla partita del Colle con maggiore coesione e con minore voglia di mettersi a marcare territorio, con minore voglia di fare il ‘tagliafuori’ rispetto agli altri o tirare gomitate. E credo che questo sia un bene. E’ evidente che in questo giorni ci sono state frizioni tra le forze politiche e anche all’interno della coalizione. Ieri sera c’è stato un corto circuito mediatico che ha reso complessa la gestione della vicenda, ma oggi ho visto che tutto è stato chiarito in modo sufficiente. Ho avuto un lungo un incontro della coalizione in cui c’è stato un chiarimento necessario. .Il rimpasto? Per quanto ci riguarda il governo va bene così. E’ nelle prerogative del presidente del Consiglio immaginare qualsiasi forma di cambiamento. Non abbiamo nessuna intenzione di chiedere le dimissioni della Casellati. Le chiediamo di continuare a svolgere il suo ruolo. Il centrodestra esce diviso in tronconi. Bisogna limitare i trasformismi, la frammentazione. Mi sento di dire che una delle conseguenze è che siamo vicini a trovare la possibilità di approvare la riforma dei regolamenti parlamentari che limitino il trasformismo parlamentare. Spero che questa vicenda dia una ulteriore spinta, nel rispetto della Costituzione ma questo non vuol dire che le regole debbano rendere vantaggioso il cambio casacca. La legge elettorale deve essere in agenda. L’attuale credo sia la più brutta che ci sia mai stata regalata. Ritengo assolutamente che nell’agenda dei prossimi 14 mesi la legge elettorale ci debba essere”.
D’accordo con la rielezione di Mattarella anche il Presidente del M5S Conte, che, smentendo le divisioni interne al Movimento, ha dichiarato: “Mattarella, è figura super partes, di alto profilo e autorevole. Il M5S ha avuto sempre una posizione chiara e lineare. Mattarella è opzione di garanzia, abbiamo agito nell’interesse del paese, non ci sentiamo sconfitti”, così come il leader di Italia Viva Renzi, che ha evidenziato: “Mantenere Mattarella al Quirinale e Draghi a Chigi è l’unico modo per lasciare l’Italia al riparo dalle strampalate follie e dalla mancanza di regia politica. Mattarella e Draghi sono due scelte eccellenti, due nomi che garantiscono le Istituzioni. Viva l’Italia”.
Non solo le elezioni del Presidente della Repubblica, però. Il Governo , infatti, è al lavoro sui dossier più importanti come il provvedimento per contenere il caro bollette e il raggiungimento degli obiettivi del Piano di Ripresa e Resilienza, così come sul decreto contenente le nuove norme per semplificare le quarantene nelle scuole, che dovrebbe approdare sul tavolo di uno dei due Consigli dei Ministri , previsti per lunedì (al vaglio, anche la proroga o meno dell’obbligo di mascherine all’aperto, in scadenza il 31 gennaio).
Proprio sul fronte Covid19, reso noto in mattinata dall’Istituto Superiore di Sanità il report sull’andamento della pandemia, che integra i dati elaborati con il Ministero della Salute, secondo cui : “Il tasso di ricoveri in terapia intensiva per i non vaccinati contro il Covid è 18 volte più alto dei vaccinati con ciclo completo e 27 volte più alto dei vaccinati booster. La percentuale delle reinfezioni è pari al 3,1%, stabile. La probabilità di contrarre una reinfezione risulta più elevata nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con almeno una dose e negli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione. Il tasso di ospedalizzazione nella popolazione con più di 12 anni d’età nel periodo 10 dicembre 2021-09 gennaio 2022 per i non vaccinati risulta circa otto volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni e circa dieci volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster. L’efficacia del vaccino contro Covid-19 nel prevenire la diagnosi di infezione da Sars-CoV-2 è pari al 64% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, 51% tra i 91 e 120 giorni, e 36% oltre 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale ma sale al 68% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster. Contro la malattia severa di Covid-19 è efficace “al 92% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, 93% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni, 86% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni e al 96% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster. In aumento, nell’ultima settimana, i casi in età scolare (il 30% del totale contro il 24% di una settimana fa). Il 18% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nei bambini sotto i 5 anni, il 44% nella fascia d’età 5-11 anni, il 38% nella fascia 12-19 anni. Rallenta la crescita del tasso di incidenza nella fascia 12-15 anni mentre nella fascia 16-19 è in diminuzione da due settimane. Risultano in aumento i casi diagnosticati per 100.000 abitanti nella fascia 5-11 anni e nei bambini sotto i 5 anni. Sebbene il dato non sia ancora consolidato, nelle ultime due settimane si osserva un andamento in decrescita del tasso di ospedalizzazione in tutte le fasce di età 0-19 anni, ad esclusione della fascia 5-11 anni. A poco più 5 e gli 11 di un mese dall’autorizzazione delle autorità sanitarie, oltre un milione di bambini tra i 5 e gli 11 anni ha fatto almeno la prima dose di vaccino anti Covid. Il dato è riportato nel report del Governo aggiornato a questa mattina in base al quale sono 1.099.915 i vaccinati, il 30% degli oltre 3,6 milioni del totale di questa fascia. Molto più alta invece la percentuale nella fascia tra i 12 e i 19 anni: sono 3,7 milioni i ragazzi con una dose, l’80,69% degli oltre 4,6 milioni totali. Complessivamente, dai 5 ai 19 anni, ci sono invece 2 milioni e 757 mila giovani che ancora non hanno alcuna protezione contro il virus: 2.213.756 tra i 5 e gli 11 anni e 543.737 tra i 12 e i 19”.
Infine, in merito alla campagna vaccinale, la struttura commissariale ha reso noto che: “Sono ancora un milione e 680mila gli italiani che hanno più di 50 anni e non si sono vaccinati, nonostante l’obbligo previsto dal decreto del 7 gennaio. Complessivamente sono 1.684.240 coloro che non hanno fatto la prima dose e di questi la maggioranza – 1.235.314 – è nella fascia tra 50 e 69 anni. Negli ultimi sette giorni, sono poco più di 178mila gli over 50 che hanno fatto la prima dose mentre da quando è entrato in vigore l’obbligo sono poco più di 481mila”.
Tutto ciò ,mentre la variante Omicron2 (più contagiosa di Omicron, ma non più aggressiva, almeno secondo i primi studi), è stata individuata anche in Italia, in 9 Regioni, dopo India, Filippine, Singapore, Giappone, Danimarca, Gran Bretagna e Germania.
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