di Federica Marengo sabato 28 giugno 2025

-Ieri, 28 giugno, Papa Leone XIV° ha presieduto nella Basilica Vaticana la Messa nella solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù e ha celebrato il rito di Ordinazione di 32 presbiteri, in concomitanza con la Giornata per la santificazione sacerdotale e il Giubileo dei Sacerdoti, dei Vescovi e dei Seminaristi.
Il Pontefice, nel corso della celebrazione, dopo la proclamazione del Vangelo, ha pronunciato la Sua omelia, nella quale si è soffermato sul “Cuore di Cristo” e sul “mistero dell’incarnazione, morte e risurrezione del Signore” e su come i sacerdoti possano renderlo “presente nel mondo”, per la salvezza dell’umanità.
Quindi, il Pontefice ha invitato alla riflessione sulle Letture e sui passi del Vangelo appena ascoltati, a cominciare dalla Lettura, tratta dal profeta Ezechiele, che parla di Dio “come di un pastore che passa in rassegna il suo gregge, contando le sue pecore una per una: va in cerca di quelle perdute, cura quelle ferite, sostiene quelle deboli e malate”, ricordando, “ in un tempo di grandi e terribili conflitti, che l’amore del Signore, da cui siamo chiamati a lasciarci abbracciare e plasmare, è universale, e che ai suoi occhi , e di conseguenza anche ai nostri , non c’è posto per divisioni e odi di alcun tipo”.
Nella seconda Lettura, invece, ha sottolineato il Santo Padre, San Paolo, “ricordandoci che Dio ci ha riconciliati “quando eravamo ancora deboli” e “peccatori” , ci invita ad abbandonarci all’azione trasformante del suo Spirito che abita in noi, in un quotidiano cammino di conversione, guidato dalla speranza, che “si fonda sulla consapevolezza che il Signore non ci abbandona: ci accompagna sempre”.
Tuttavia, ha evidenziato Papa Leone XIV°, “Noi però siamo chiamati a cooperare con Lui, prima di tutto mettendo al centro della nostra esistenza l’Eucaristia, “fonte e apice di tutta la vita cristiana”; poi “attraverso la fruttuosa recezione dei sacramenti, soprattutto con la confessione sacramentale frequente” e infine con la preghiera, la meditazione della Parola e l’esercizio della carità, conformando sempre più il nostro cuore a quello “del Padre delle misericordie”.
A seguire, riferendosi al brano odierno del Vangelo, tratto dall’evangelista Luca, che racconta della gioia di Dio e di ogni pastore, dunque anche di ogni sacerdote, per il ritorno all’ovile della pecorella smarrita, il Pontefice ha spiegato: “E’ un invito a vivere la carità pastorale con lo stesso animo grande del Padre, coltivando in noi il suo desiderio: che nessuno vada perduto , ma che tutti, anche attraverso di noi, conoscano Cristo e abbiano in Lui la vita eterna. È un invito a farci intimamente uniti a Gesù, seme di concordia in mezzo ai fratelli, caricandoci sulle spalle chi si è perduto, donando il perdono a chi ha sbagliato, andando a cercare chi si è allontanato o è rimasto escluso, curando chi soffre nel corpo e nello spirito, in un grande scambio d’amore che, nascendo dal fianco trafitto del Crocifisso, avvolge tutti gli uomini e riempie il mondo. Papa Francesco scriveva in proposito: “Dalla ferita del costato di Cristo continua a sgorgare quel fiume che non si esaurisce mai, che non passa, che si offre sempre di nuovo a chi vuole amare. Solo il suo amore renderà possibile una nuova umanità”.
Da qui, il Santo Padre ha parlato del ministero sacerdotale, definendolo: “ministero di santificazione e di riconciliazione per l’unità del Corpo di Cristo”; “unità nella carità” richiesta ai presbiteri dal Concilio Vaticano II°, che raccomanda loro anche di essere “uniti al vescovo e nel presbiterio”, poiché quanta più unità vi sarà, tanto più la Chiesa saprà “condurre anche gli altri all’ovile del Buon Pastore, per vivere come fratelli nell’unica casa del Padre”.
A tal proposito, ha ricordato Papa Leone XIV°, Sant’Agostino, “ in un sermone pronunciato in occasione dell’anniversario della sua Ordinazione, parlava di un frutto gioioso di comunione che unisce fedeli, presbiteri e vescovi, e che ha la sua radice nel sentirsi tutti riscattati e salvati dalla stessa grazia e dalla stessa misericordia, formulando, in quel contesto, la famosa frase: “Per voi infatti sono vescovo, con voi sono cristiano”.
A seguire, il Pontefice ha ribadito quanto espresso nella Messa solenne di inizio Pontificato del 18 maggio scorso: ovvero, il desiderio di “Una Chiesa unita, segno di unità e di comunione, che diventi fermento per un mondo riconciliato”.
Infine, in conclusione della Sua omelia, il Santo Padre, rivolgendosi agli Ordinandi e, invocando la “materna protezione della Beata Vergine Maria, Madre dei sacerdoti e Madre della speranza”, ha detto loro: “Vi dico alcune cose semplici, ma che ritengo importanti per il vostro futuro e per quello delle anime che vi saranno affidate. Amate Dio e i fratelli, siate generosi, ferventi nella celebrazione dei Sacramenti, nella preghiera, specialmente nell’Adorazione, e nel ministero; siate vicini al vostro gregge, donate il vostro tempo e le vostre energie per tutti, senza risparmiarvi, senza fare differenze, come ci insegnano il fianco squarciato del Crocifisso e l’esempio dei santi. E a questo proposito, ricordate che la Chiesa, nella sua storia millenaria, ha avuto, e ha ancora oggi , figure meravigliose di santità sacerdotale: a partire dalle comunità delle origini, essa ha generato e conosciuto, tra i suoi preti, martiri, apostoli infaticabili, missionari e campioni della carità. Fate tesoro di tanta ricchezza: interessatevi alle loro storie, studiate le loro vite e le loro opere, imitate le loro virtù, lasciatevi accendere dal loro zelo, invocate spesso, con insistenza, la loro intercessione! Il nostro mondo propone troppo spesso modelli di successo e di prestigio discutibili e inconsistenti. Non lasciatevene affascinare! Guardate piuttosto al solido esempio e ai frutti dell’apostolato, molte volte nascosto e umile, di chi nella vita ha servito il Signore e i fratelli con fede e dedizione, e continuatene la memoria con la vostra fedeltà”.
Oggi, 28 giugno, alla vigilia della festa dei Santi Pietro e Paolo, patroni di Roma, in occasione della quale, domani, Papa Leone presiederà nella Basilica Vaticana la Messa, il Pontefice ha ricevuto in Udienza i Membri della Delegazione del Patriarcato Ecumenico per il tradizionale scambio di delegazioni tra le due Chiese, in vista delle rispettive feste dei Santi Patroni , “segno della profonda comunione” e “ riflesso del vincolo di fraternità che unisce gli Apostoli Pietro e Andrea”.
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