-L’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe di Mosca, iniziata quest’oggi, all’alba, contemporaneamente all’annuncio Tv del Presidente russo Putin e le reazioni delle istituzioni e dei leader europei e mondiali. In Italia, il Consiglio dei Ministri dà pieno mandato al Premier Draghi per una risposta dura della UE. Il Presidente del Consiglio , presieduto il Comitato Interministeriale per la Sicurezza della Repubblica, al termine di una breve conferenza stampa, ha poi preso parte al Consiglio Supremo di Difesa, convocato dal Capo dello Stato, Mattarella, ed ha partecipato al G7 in videoconferenza e al Consiglio Europeo a Bruxelles, che dovrebbe predisporre un secondo pacchetto di sanzioni più “aspre” per la Russia. Domani, invece, terrà alle Camere un’Informativa, mentre martedì 1 marzo si svolgeranno le Comunicazioni e il voto sulle Risoluzioni di Maggioranza e di Opposizione. Condanna unanime, da parte dei partiti di Maggioranza e di Opposizione. Pesanti, le ripercussioni sui mercati: borse in picchiata e prezzi di gas, petrolio e grano schizzati ai massimi.
-Sul fronte parlamentare, via libera della Camera alla fiducia sul Dl per introdurre l’obbligo vaccinale agli over 50, mentre il Senato ha dato l’ok alla fiducia e, approvato, in via definitiva, il Dl Milleproroghe. Intanto, in ambito economico, l’Istat ha rilevato una ripresa della produzione del fatturato industriale nel 2021, rispetto al 2020, anno della fase più acuta dell’emergenza pandemica, ma in calo nel mese di dicembre in tutti i settori. Quanto all’andamento della pandemia, secondo il Report settimanale della Fondazione Gimbe, pur se tutti gli indicatori da quattro settimane rilevano un calo costante del contagio e dei ricoveri, ciò non giustifica l’abolizione di misure come l’obbligo di mascherine al chiuso, poiché non si è ancora giunti nella fase dell’endemia né tantomeno il Covid19 è giunto al capolinea.
di Federica Marengo giovedì 24 febbraio 2022
Alle prime luci dell’alba, il Presidente russo Putin ha annunciato con un messaggio Tv l’inizio di un’operazione militare per “proteggere il Donbass” e “denazificare” e “smilitarizzare” l’Ucraina, seguito da una minaccia di gravi conseguenze, “mai viste nella storia”, rivolta a chiunque tenterà di interferire e ostacolare la sua operazione militare. Quindi, a distanza di una trentina di minuti, nella capitale , Kiev, si sono udite le prime esplosioni e la città è stata invasa via terra, via mare e anche con lancio di missili su numerose città come Kharvic, Mariupol, Odessa e Leopoli.
Poi, terminato il primo attacco e , valutati i danni, la popolazione ucraina ha cercato una via di fuga e di riparo , intasando con le auto le strade per uscire dall’Ucraina.
Da qui, la replica immediata del Presidente ucraino Zelensky, che in un video, parlando di una volontà di Mosca di “distruggere l’Ucraina” e , chiedendo al mondo “una grande coalizione globale anti-Putin, sanzioni immediate, difesa e sostegno finanziario per l’Ucraina”, ha introdotto l’applicazione della Legge Marziale e ha poi comunicato l’interruzione di ogni rapporto diplomatico con la Russia.
A seguire, le prime notizie dell’uccisione di 40 soldati ucraini e di 10 civili, del blocco della navigazione sul Mar d’Azov , dell’annientamento della difesa aerea ucraina e della presa di centri militari.
Abbattuti , secondo notizie non ancora confermate, anche 5 aerei e un elicottero dei russi e uccisi 50 soldati, penetrati, nel frattempo anche dalla Bielorussia (anche se il Presidente Lukashenko ha negato un suo coinvolgimento nell’attacco, salvo poi sostenere miilitarmente l’azione russa ) e dalla Crimea.
Immediata, la reazione di ferma condanna per la violazione del diritto internazionale, della democrazia , dell’integrità e della sovranità dell’Ucraina e di solidarietà nei confronti del popolo ucraino, da parte dei leader e delle istituzioni UE , Nato e ONU, così come dai leader extra UE, l’inglese Johnson e il turco Erdogan (mentre per la Cina, che ha invitato entrambe le parti alla moderazione, le preoccupazioni di Putin sono lecite), e la contro-risposta con l’introduzione di un secondo pacchetto di sanzioni “più aspre” a danno della Russia , di cui si discuterà nel Consiglio Europeo ,previsto in serata a Bruxelles, a cui parteciperà anche il Premier Draghi.
Presidente del Consiglio, che , questa mattina, richiamato l’ambasciatore russo in Italia, Razov, dal Segretario del Ministero degli Affari Esteri , Ettore Francesco Sequi, per conto del ministro degli Esteri Di Maio, ha presieduto a Palazzo Chigi, il Comitato Interministeriale per la Sicurezza della Repubblica (un secondo Comitato si è tenuto nel pomeriggio, ma senza il Premier) e un Consiglio dei Ministri, che gli ha dato pieno mandato per una risposta dura a livello UE.
A conclusione del Consiglio dei Ministri, Draghi ,ha tenuto una breve conferenza stampa nella quale ha dichiarato : “Quanto succede in Ucraina riguarda tutti noi. L’Ucraina è un Paese europeo, una nazione amica, una democrazia colpita, voglio esprimere la solidarietà piena e incondizionata dell’Italia al popolo ucraino e al Presidente Zelensky. L’Italia, l’Unione Europea e tutti gli alleati chiedono al Presidente Putin di mettere fine immediatamente allo spargimento di sangue e di ritirare le proprie forze militari al di fuori dei confini internazionalmente riconosciuti dell’Ucraina in modo incondizionato. Nella notte, la Russia ha avviato un’offensiva militare nel territorio ucraino da più parti, con lo scopo di distruggere le principali installazioni di difesa di Kiev, almeno inizialmente. L’apparato militare di Mosca si è mosso in maniera coordinata, con incursioni aeree, terrestri, anfibie, focalizzate sugli obiettivi di primaria importanza. Ho sentito i partner europei e la presidente della commissione UE. Con gli alleati della Nato ci stiamo coordinando per potenziare le misure di sicurezza. Stiamo rafforzando il nostro contributo miliare. Domani ci sarà una riunione straordinaria della Nato. Siamo rafforzando il nostro già rilevante contributo allo spiegamento di forze militari in tutti paesi alleati più esposti. Il Governo lavorerà senza sosta per risolvere la crisi. Sono ore di grande preoccupazione per i cittadini, domani riferirò in Parlamento. Abbiamo accanto i nostri alleati, insieme faremo tutto il necessario per preservare la sovranità dell’Ucraina, la sicurezza dell’Europa, l’ordine internazionale. La nostra Ambasciata a Kiev è aperta, pienamente operativa e mantiene i rapporti con le Autorità ucraine, in stretto coordinamento con le altre Ambasciate, anche a tutela dei circa 2.000 italiani residenti. L’Ambasciata resta in massima allerta, pronta ad adottare ogni necessaria decisione. Ogni forma di dialogo deve essere sincera e utile, ma le azioni della Russia in Ucraina dimostrano che il dialogo è impossibile. Putin metta fine allo spargimento di sangue e ritiri le truppe in modo incondizionato. Nel Consiglio europeo straordinario decideremo un pacchetto di sanzioni molto dure nei confronti della Russia. Avevamo ribadito in tutte le sedi di essere pronti a imporre conseguenze severe nel caso la Russia avesse respinto i nostri tentativi di risolvere la crisi per via politica, questo è il momento di metterle in campo. L’Italia è pienamente allineata ai nostri partner su questa posizione”.
In parallelo, presso il Copasir (Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica), il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega ai Servizi Segreti, Gabrielli, ha riferito in merito al Presidente Urso.
Nel pomeriggio, invece, sempre il Premier Draghi ha partecipato al Consiglio Supremo di Difesa convocato dal Presidente della Repubblica Mattarella, alla quale hanno preso parte anche i Ministri Guerini (Difesa), Di Maio (Esteri), Giorgetti (Sviluppo Economico), Interni (Lamorgese), Franco (Economia) , il Capo di Stato Maggiore della Difesa e i vertici militari, nella quale si è discusso di un possibile ricollocamento delle forze militari italiane, in linea con le decisioni della Nato di far convergere più militari ad Est dell’Ucraina, e si è ribadita la richiesta alla Russia di ritirare le truppe dal confine dell’Ucraina.
In serata, infine, Draghi, ha partecipato al G7 in videoconferenza e al Consiglio Europeo a Bruxelles, dove i 27 Capi di Stato e di Governo decideranno un secondo pacchetto di sanzioni “molto aspre e senza precedenti”, che dovrebbero imbrigliare l’economia russa (sarebbero legate ai comparti Difesa ed Esercito, ma non riguarderebbero il gas). Domani, parteciperà a una riunione straordinaria della Nato e riferirà alle Camere , mentre martedì 1° marzo terrà le sue Comunicazioni, seguite dal voto sulle Risoluzioni della Maggioranza e delle Opposizioni. Possibile, un nuovo Consiglio dei Ministri nel fine settimana.
Unanime ,la condanna dei partiti di Maggioranza e di Opposizione, per l’invasione russa dell’Ucraina. Molte le iniziative a sostegno del popolo ucraino, come l’illuminazione del Colosseo, a Roma, con luci gialle e blu, colori della bandiera ucraina e manifestazioni presso le ambasciate dell’Ucraina sia nella Capitale che a Milano.
“Sanzioni devastanti”, ai danni della Russia, sono state poi annunciate in serata, durante il discorso alla Nazione del Presidente USA Biden, che riguarderebbero altre 4 banche russe e la messa al bando dell’export tecnologico.
Sanzioni UE e USA che, però, non sembrano preoccupare il Presidente Putin, il quale , in un discorso televisivo rivolto agli imprenditori russi, ha assicurato:
“La Russia “resterà all’interno dell’economia mondiale” e l’Occidente ha commesso un errore nell’infliggerle sanzioni in seguito all’invasione dell’Ucraina. La Russia non andrà a colpire un sistema di cui si sente parte. Continueremo a cercare di lavorare con la stessa solidarietà e non con minore efficienza. Non credo che ai nostri partner convenga spingerci fuori dal sistema economico mondiale, ma potrebbe succedere, e alcune misure ci saranno senza dubbio. Noi dobbiamo dare una maggiore libertà imprenditoriale, assicurando da parte del Governo una azione prevedibile, e poi cercando di rassicurare i suoi interlocutori. Vi chiedo di aiutare a sostenere la situazione economica che si verrà a creare da questa situazione, non possiamo prevedere quali sono i rischi geopolitici con certezza, ma il rapporto tra economia e governo si baserà sulla prevedibilità. L’invasione dell’Ucraina è stata una “misura necessaria” da parte della Russia per difendere il proprio territorio. Siamo stati costretti ad adottare queste misure, altrimenti i rischi erano tali per noi che non avremo saputo più nemmeno se il nostro paese avrebbe continuato a esistere”.
Nel frattempo, in Ucraina, preso nel pomeriggio, dalle forze russe , l’aeroporto di Hostomel, a pochi chilometri da Kiev, e la zona Chernobyl, ma i depositi di scorie nucleari, sarebbero al sicuro. Inoltre, secondo quanto riportato dall’Agenzia Tass, sarebbero stati bombardati anche edifici civili.
Dal Cremlino, tuttavia, fanno sapere che il Presidente Putin sarebbe disponibile al dialogo con i rappresentanti del Governo ucraino sulla “neutralità” del territorio , mirando alla destituzione del Presidente ucraino Zelensky e del suo Governo.
Pesanti, le ripercussioni su tutte le Borse, crollate a picco, mentre il prezzo di gas, petrolio e grano è schizzato ai massimi e lo Spread ha raggiunto i 176 punti base. Ed è corsa ai beni rifugio come l’oro, volato ai massimi da un anno.
Per quanto riguarda la politica interna, sul fronte parlamentare, via libera della Camera con 372 voti a favore e 46 contrari, alla fiducia sul Dl per introdurre l’obbligo vaccinale agli over 50, mentre il Senato ha dato l’ok alla fiducia e, approvato in via definitiva, con 196 sì e 26 no, il Dl Milleproroghe.
Intanto, in ambito economico, l’Istat, l’Istituto Nazionale di Statistica, ha rilevato una ripresa della produzione del fatturato industriale del 22,6% nel 2021, rispetto al 2020, anno della fase più acuta dell’emergenza, ma in calo nel mese di dicembre del -2,1%, in tutti i settori dai beni strumentali (-3,5%), all’energia (-2,7%), passando per i beni di consumo (-2,2%) e in crescita su anno al 14,3%.
Quanto all’andamento della pandemia, secondo il Report settimanale della Fondazione Gimbe, pur se da 4 settimane consecutive tutti gli indicatori rilevano un calo costante del contagio e dei ricoveri (secondo l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari regionali, il tasso di occupazione dei reparti è sceso del 19% in 19 Regioni), ciò non giustifica l’abolizione di misure come l’obbligo di mascherine al chiuso, poiché non si è ancora giunti nella fase dell’endemia né tantomeno il Covid19 è giunto al capolinea.
©Riproduzione riservata
.