di Federica Marengo lunedì 26 maggio 2025

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-Nella giornata di ieri, domenica 25 maggio, Papa Leone XIV° ha tenuto il Suo primo Regina Caeli dalla finestra del Palazzo Apostolico in piazza San Pietro, nel quale, riflettendo sul passo odierno del Vangelo, in cui Gesù annuncia il dono dello Spirito Santo agli Apostoli, preoccupati e turbati alla vigilia della sua morte, ha invitato i fedeli e le fedeli a lasciarsi “dimorare da Dio”, sottolineando: “È bello che, guardando alla nostra chiamata, alle realtà e alle persone che ci sono state affidate, agli impegni che portiamo avanti, al nostro servizio nella Chiesa, ciascuno di noi può dire con fiducia: anche se sono fragile, il Signore non si vergogna della mia umanità, anzi, viene a prendere dimora dentro di me. Egli mi accompagna col suo Spirito, mi illumina e mi rende strumento del suo amore per gli altri, per la società e per il mondo”.
Quindi, il Pontefice ha auspicato: “Carissimi, sul fondamento di questa promessa, camminiamo nella gioia della fede, per essere tempio santo del Signore. Impegniamoci a portare il suo amore ovunque, ricordandoci che ogni sorella e ogni fratello è dimora di Dio, e che la sua presenza si rivela specialmente nei piccoli, nei poveri e in coloro che soffrono, chiedendoci di essere cristiani attenti e compassionevoli”.
Infine, dopo aver affidato tutti all’intercessione di Maria, il Santo Padre ha ricordato la beatificazione a Poznań , in Polonia, del sacerdote diocesano Stanislao Kostka Streic, “ucciso in odio alla fede nel 1938, perché la sua opera in favore dei poveri e degli operai infastidiva i seguaci dell’ideologia comunista” e la Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, istituita da Papa Benedetto XVI°, coincisa con la memoria liturgica della Beata Vergine Maria Aiuto dei Cristiani.
Da qui, Papa Leone XIV° ha invitato a pregare per tutti i popoli che soffrono a causa della guerra e ad invocare “coraggio e perseveranza per quanti sono impegnati nel dialogo e nella ricerca sincera della pace”.
Ancora, il Pontefice ha ricordato, nel decennale, l’enciclica di Papa Francesco, “Laudato si’”, dedicata alla cura della casa comune, salutando e incoraggiando il movimento Laudato si’ a portare avanti l’impegno a difesa della Terra e dei poveri.
Nel pomeriggio, poi, il Santo Padre si è recato in piazza dell’Ara Coeli, dove, ai piedi della scalinata del Campidoglio, ha ricevuto l’omaggio del sindaco di Roma, Gualtieri e della Capitale.
Nel Suo intervento, seguito al discorso del primo cittadino di Roma, Papa Leone XIV° ha sottolineato la collaborazione tra le due istituzioni, vaticana e capitolina, ciascuna nel proprio ambito, per il “bene comune della società”, affermando: “Appena dopo l’elezione, ricordavo ai fratelli e alle sorelle convenuti in Piazza San Pietro che sono con loro cristiano e per loro vescovo: a titolo speciale, oggi posso dire che per voi e con voi sono romano!”.
Poi, il Pontefice ha ricordato come “da due millenni la Chiesa viva il proprio apostolato in Roma annunciando il Vangelo di Cristo e prodigandosi nella carità” e ha espresso gratitudine per l’impegno profuso dall’Amministrazione capitolina per il Giubileo e l’accoglienza dei pellegrini.
In ultimo, auspicando che “Roma si distingua sempre anche per quei valori di umanità e civiltà che attingono dal Vangelo la loro linfa vitale”, Papa Leone XIV° ha impartito la Benedizione Apostolica alla città e ai suoi abitanti.
Successivamente, il Pontefice ha raggiunto la Basilica di San Giovanni in Laterano, dove ha presieduto la celebrazione eucaristica per il Suo insediamento sulla Cathedra Romana in qualità di Vescovo di Roma.
Nella Sua omelia, il Santo Padre ha sottolineato come “La Chiesa di Roma sia erede di una grande storia radicata nella testimonianza di Pietro, di Paolo e di innumerevoli martiri” e abbia “una missione unica”, ovvero: quella di essere “Mater omnium Ecclesiarum”, Madre di tutte le Chiese, come più volte ricordato da Papa Francesco, e , in quanto tale, dotata di caratteristiche proprie quali: “la tenerezza, la disponibilità al sacrificio e quella capacità di ascolto che permette non solo di soccorrere, ma spesso di prevenire i bisogni e le attese, prima ancora che siano espresse”.
Da qui, facendo riferimento agli Atti degli Apostoli e al Vangelo, il Pontefice ha ricordato come “la comunità delle origini ha affrontato la sfida dell’apertura al mondo pagano nell’annuncio del Vangelo”, attraverso il dialogo e il confronto ,che ha portato a una decisione comune, ma più ancora grazie all’ascolto dello Spirito Santo, voce di Dio, che “insegna” e “ricorda”.
Lo Spirito Santo, ha evidenziato Papa Leone XIV°, “In primo luogo ,ci insegna le parole del Signore imprimendole profondamente in noi, secondo l’immagine biblica della legge scritta non più su tavole di pietra, ma nei nostri cuori; dono che ci aiuta a crescere fino a renderci “lettera di Cristo” gli uni per gli altri e ci ricorda”, torna cioè a far sì che rivolgiamo l’attenzione del cuore ,“ciò che abbiamo vissuto e appreso, per penetrarne più profondamente il significato e gustarne la bellezza”.
Quindi, il Pontefice ha fatto riferimento al “cammino impegnativo che la Diocesi di Roma sta percorrendo in questi anni, articolato su vari livelli di ascolto: verso il mondo circostante, per accoglierne le sfide, e all’interno delle comunità, per comprendere i bisogni e promuovere sapienti e profetiche iniziative di evangelizzazione e di carità” e all’impegno profuso da essa per il Giubileo, “nell’accoglienza e nella cura dei pellegrini e in innumerevoli altre iniziative. Grazie a tanti sforzi, la città appare a chi vi giunge, a volte da molto lontano, come una grande casa aperta e accogliente, e soprattutto come un focolare di fede”.
In ultimo, concludendo la Sua omelia, il Santo Padre ha espresso “il desiderio e l’impegno di entrare in questo cantiere così vasto mettendomi, per quanto mi sarà possibile, in ascolto di tutti, per apprendere, comprendere e decidere insieme: “cristiano con voi e Vescovo per voi”, come diceva Sant’Agostino” e ha chiesto di aiutarLo “con uno sforzo comune di preghiera e di carità, ricordando le parole di San Leone Magno: “Tutto il bene da noi compiuto nello svolgimento del nostro ministero è opera di Cristo; e non di noi, che non possiamo nulla senza di lui, ma di lui ci gloriamo, lui da cui deriva tutta l’efficacia del nostro operare” .
Infine, citando il discorso del Beato Giovanni Paolo I°, il “Papa del sorriso”, alla Sua famiglia diocesana, il Pontefice ha detto: “Anch’io vi esprimo tutto il mio affetto, con il desiderio di condividere con voi, nel cammino comune, gioie e dolori, fatiche e speranze. Anch’io vi offro “quel poco che ho e che sono”, e lo affido all’intercessione dei Santi Pietro e Paolo e di tanti altri fratelli e sorelle la cui santità ha illuminato la storia di questa Chiesa e le vie di questa città. La Vergine Maria ci accompagni e interceda per noi”.
Al termine delle celebrazioni, Papa Leone XIV°, si è affacciato dalla Loggia centrale della Basilica Lateranense per la benedizione alla città di Roma, esortando i fedeli a “Vivere la fede, specialmente durante questo Anno del Giubileo, cercando la speranza” e a “camminare tutti insieme” e , affermando: “Contate sempre su di me, che con voi sono cristiano e per voi Vescovo”.
Lasciando la Basilica di San Giovanni in Laterano, poi, il Pontefice si è diretto verso la Basilica di Santa Maria Maggiore dove ha venerato l’icona della Beata Vergine Maria “Salus Populi Romani” e ha pregato sulla tomba di Papa Francesco.
In ultimo, il Santo Padre si è affacciato dalla Loggia Centrale della Basilica di Santa Maria Maggiore per pronunciare un breve discorso nel quale ha salutato e ringraziato i fedeli e le fedeli presenti e ha ricordato la devozione a Maria, ““Salus Popoli Romani”, che ha accompagnato tante volte il popolo di Roma nelle sue necessità” , benedicendo tutti con l’intercessione di Maria, affinché “ci aiuti tutti a camminare insieme nella Chiesa, uniti come l’unica famiglia di Dio”.
Terminate le celebrazioni, quindi, Papa Leone XIV° ha fatto rientro in Vaticano.
Nel pomeriggio di oggi, lunedì 26 maggio, il Santo Padre, si è recato a sorpresa presso la Basilica di San Pietro, dove, a conclusione della Messa presieduta dal cardinale Turkson, ha salutato i partecipanti al Pellegrinaggio giubilare per la pace in Africa degli ambasciatori africani accreditati presso la Santa Sede e presso l’Italia.
Quanto alle prossime celebrazioni, sabato 31 maggio, alle 10:00, Papa Leone XIV° presiederà presso la Basilica di San Pietro, la Messa con le Ordinazioni presbiteriali e il 1° giugno, alle 10:30 la Celebrazione Eucaristica sul sagrato della Basilica di San Pietro, in occasione del Giubileo delle Famiglie, dei Bambini, dei Nonni e degli Anziani.
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