di Federica Marengo martedì 30 agosto 2022
-Nella centoottantasettesima giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti i bombardamenti sull’area della centrale di Zaporizhzhia, nel Sud del Paese , nonostante la squadra dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica, guidata dal Direttore generale Grossi, sia arrivata a Kiev da Vienna per dare inizio da domani e fino a sabato (secondo un’indiscrezione del Guardian) alla missione per verificare le condizioni di sicurezza dell’impianto.
Infatti, il consigliere del Presidente ucraino Zelensky ha denunciato stamane un attacco delle forze russe sui corridoi usati dalla missione dell’AIEA per raggiungere la centrale con l’obiettivo di deviarla verso il territorio temporaneamente occupato della Crimea e le regioni di Donetsk e Lugansk, precisando che la posizione dell’Ucraina non è cambiata e che l’AIEA dovrà avere accesso “solo attraverso il territorio controllato dell’Ucraina”.
Continua, dunque, lo scambio di accuse tra Mosca e Kiev circa gli attacchi alla centrale nucleare di Zaporizhzhia,. Infatti, Oleksandr Starukh, capo dell’amministrazione militare della regione, ha denunciato un attacco russo sulla città , seguito dal funzionario russo, Vladimir Rogov, a capo dell’amministrazione regionale posta da Mosca, che ha accusato Kiev di aver colpito la centrale per “ostacolare la missione dell’AIEA”.
Tuttavia, il portavoce del Cremlino, Peskov, ha dichiarato: “La Russia è pronta a rispettare i suoi obblighi sulle forniture di gas. A ostacolare le esportazioni russe, sono solo i problemi tecnici derivanti dalle sanzioni”, mentre la rappresentanza permanente della Russia all’Onu, sostenendo di essere in possesso di prove dell’attacco di Kiev alla centrale di Zaporizhzhia, ha scritto su Twitter: “Abbiamo fatto circolare tra i membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu una lettera con informazioni sul bombardamento da parte delle forze ucraine sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia lo scorso 28 agosto. Un drone ha attaccato il tetto del blocco speciale b.1 dove si trova l’impianto di stoccaggio del combustibile nucleare e sono immagazzinate le scorie radioattive”.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky,che nel pomeriggio di oggi ha incontrato a Kiev la missione dell’AIEA, nel suo consueto videomessaggio alla popolazione, pubblicato nella serata di ieri sui suoi canali social, ha avvertito: “Gli occupanti dovrebbero sapere: li cacceremo oltre il confine. Il nostro confine, la cui linea non è cambiata. I russi si arrendano e garantiremo loro il rispetto di tutte le norme delle convenzioni di Ginevra”.
I bombardamenti russi, poi, non si sono arrestati neppure nelle altre regioni dell’Ucraina. Sotto attacco, in particolare, Kharkiv, dove 4 civili hanno perso la vita e altrettanti sono rimasti feriti, ma anche Donetsk, dove le truppe russe hanno bombardato ieri una base di evacuazione della Croce Rossa ucraina a Sloviansk.
A Kherson , invece, secondo quanto dichiarato dalla Presidenza ucraina (dichiarazione smentita , però, da Mosca), da ieri, è iniziata la controffensiva , con forti combattimenti in quasi tutta l’area e il consigliere Oleksiy Arestovych, che, su Telegram, ha scritto: “E’ iniziata la controffensiva per la liberazione del sud dell’Ucraina dagli invasori russi; questa è un’operazione lenta e pianificata per schiacciare il nemico, molti vorrebbero notizie di vittorie immediate ma il combattimento richiede tempo e fatica. Pertanto, siate pazienti. Questo processo non sarà molto veloce, ma si concluderà con l’installazione della bandiera ucraina in tutti i territori ucraini”.
Nel frattempo, a Praga, si è svolta la riunione dei Ministri della Difesa e degli Esteri: sul tavolo, la questione della stretta sul rilascio dei visti ai cittadini russi per recarsi nella UE e l’addestramento dei soldati ucraini.
Riguardo a tale questione, Francia e Germania, si sono unite al no dell’Ungheria, spiegando in una nota: “di voler mantenere un quadro giuridico che consenta in particolare a studenti, artisti, studiosi, professionisti, indipendentemente dal rischio di essere perseguiti per motivi politici , di recarsi nell’Ue” e sottolineando di voler “evitare di alimentare la narrativa russa e di innescare effetti involontari di raccolta intorno alla bandiera e/o di allontanare le generazioni future. L’Ue deve sostenere e ampliare le nostre sanzioni contro le élite politiche, militari ed economiche russe; il sostegno finanziario e militare all’Ucraina un elemento centrale della politica di guerra dell’Ue”.
D’accordo, invece, con uno stop al rilascio dei visti e quindi all’accesso nei Paesi UE, per i cittadini russi: Repubblica Ceca, Polonia, Estonia e Finlandia.
Ieri, l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera , Josep Borrell, aveva detto di considerare improbabile che i ministri degli Esteri dell’Unione Europea potessero appoggiare all’unanimità il divieto di rilascio dei visti turistici, ribadendo che, pur contrario al divieto di rilascio dei visti, è invece favorevole a un processo più selettivo, perché “vietare l’ingresso a tutti i russi non è una buona idea”.
Determinante per il raggiungimento di un’intesa tra i 27 Stati, potrebbe essere la soluzione di compromesso di rendere più difficile per i cittadini russi l’ottenimento del visto per recarsi in UE, rendendo più lungo e più costoso l’iter per il rilascio, sebbene Kiev , tramite il ministro degli Esteri Kuleba ,abbia chiesto “di chiudere la porta ai turisti russi”.
Il Cremlino, ad ogni modo, tramite il portavoce Peskov, ha fatto sapere che “Mosca non lascerà senza risposta una possibile sospensione dei visti turistici ai suoi cittadini”.
In merito all’addestramento militare degli ucraini, l’Alto rappresentante UE per la Politica Estera, Borrell, in conferenza stampa al termine della riunione a Praga, ha dichiarato: “Tutti gli Stati membri dell’Ue sono d’accordo sull’avvio del lavoro necessario per definire i parametri per la missione di addestramento Ue dei soldati ucraini. Non dico che sia stato deciso, anche perché in un Consiglio informale non si prendono decisioni, ma è stato dato il via per il lavoro preparatorio, che comprende i contatti con la parte ucraina e la definizione dei parametri legali e operativi che possono portare a una decisione sulla missione di addestramento. Bisogna gettare le basi per un esercito che dovrà combattere per lungo tempo e la maggioranza degli stati membri concorda che dobbiamo mettere insieme le nostre risorse e capire, insieme a Kiev, quali parametri servono per la missione di addestramento. Se la Francia dona all’Ucraina dei cannoni, l’addestramento per il loro uso lo può dare la Francia meglio di chiunque altro. Ma il funzionamento di un esercito è un’operazione complessa e Kiev ci dice che c’è bisogno di questo approccio comprensivo”.
Infine, a una domanda sull’ipotesi di un nuovo pacchetto di sanzioni a carico di Mosca, ha affermato: “Abbiamo il più forte pacchetto di sanzioni: le misure restrittive contro la Russia. Certamente, si discuterà dell’efficacia di queste sanzioni ,ma sono fermamente convinto che queste sanzioni abbiano conseguenze molto dure per l’economia russa, per la tecnologia, l’industria, i trasporti, lo sviluppo di nuovi giacimenti di petrolio e gas. Ne discuteranno i ministri. Alcune voci hanno chiesto di rivedere le sanzioni, ma non credo che sarà l’umore dei ministri. Le sanzioni continueranno”.
Altra questione affrontata in UE è quella del gas. Stamane, infatti, in attesa del Consiglio Straordinario dei 27 Ministri dell’Energia previsto per il 9 settembre, si è tenuto in Danimarca un incontro internazionale sull’indipendenza energetica dalla Russia, presieduta dalla Presidente della Commissione Europea Von der Leyen, che , ieri, nel corso di un convegno in Slovenia aveva avvisato su un possibile stop definitivo dei flussi di gas dalla Russia.
Nel corso del vertice, è stato ribadito il piano della Commissione UE di agire in due tempi: prima, attuando misure di emergenza per affrontare la crisi dei prezzi del mercato dell’energia, tra cui, dopo il via libera della Germania , che, insieme all’Olanda si era opposta a tale soluzione, non si esclude il Price cap, ovvero l’introduzione di un tetto europeo al prezzo del gas e il disaccoppiamento tra costo del gas e dell’elettricità in bolletta, e poi, all’inizio del prossimo anno , l’approvazione di riforme strutturali del mercato dell’energia.
Tutto ciò, mentre nella giornata di oggi il prezzo del gas sulla piazza di Amsterdam, ha oscillato tra i 260 euro al MWh dell’apertura e i 254 euro al MWh della chiusura, scendendo quindi rispetto ai giorni scorsi quando aveva sfiorato i 300 euro al MWh, grazie all’apertura della Germania al tetto comune in UE al prezzo del gas e al disaccoppiamento tra costo del gas e dell’energia elettrica in bolletta , e Gazprom, il colosso russo per le forniture di gas ha confermato lo stop dei flussi verso la Germania fino al 2 settembre.
Sul fronte diplomatico, dopo le polemiche degli scorsi giorni, la Santa Sede, tramite una nota, ha chiarito che : “Le parole di papa Francesco sulla guerra in Ucraina vanno lette come una voce alzata in difesa della vita umana e dei valori connessi ad essa, e non come prese di posizione politica”. In particolare sulla “guerra di ampie dimensioni in Ucraina, iniziata dalla Federazione Russa, gli interventi del Santo Padre Francesco sono chiari e univoci nel condannarla come moralmente ingiusta, inaccettabile, barbara, insensata, ripugnante e sacrilega. Nel contesto della guerra in Ucraina, sono numerosi gli interventi del Santo Padre Francesco e dei suoi collaboratori al riguardo. Essi hanno come finalità per lo più quella di invitare i Pastori ed i fedeli alla preghiera, e tutte le persone di buona volontà alla solidarietà e agli sforzi per ricostruire la pace”. “In più di un’occasione, come anche nei giorni recenti sono sorte discussioni pubbliche sul significato politico da attribuire a tali interventi”.
Quanto alla politica interna italiana, mentre le imprese del Nord (Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna) hanno lanciato l’allarme “deindustrializzazione”, e il Governo Draghi, in carica per gli affari correnti, continua a lavorare a Palazzo Chigi a un decreto interminsteriale per garantire la proroga del taglio delle accise e dell’Iva oltre il 20 settembre e a un provvedimento del valore di 5-10 miliardi (da trovare nelle casse dello Stato con l’Iva in eccesso o con la tassazione sugli extraprofitti delle imprese energivore, per cui scade domani, 31 agosto , il termine per il pagamento) per contrastare il caro energia e aiutare famiglie e imprese, e ha chiesto ai partiti di agire subito su tale questione, ma anche sul raggiungimento degli obiettivi mancanti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per accedere a una nuova tranche di fondi, i leader dei partiti, alle prese con la campagna elettorale in vista del voto del 25 settembre , continuano a discutere e a fronteggiarsi sulle misure da attuare.
In area centrosinistra, il segretario del Pd, Letta, oggi in Veneto e domani in Lombardia, per sfidare la Lega nel cuore del suo elettorato, ribadendo il sostegno al Governo Draghi e , chiedendo misure urgenti in coordinamento con la UE, ha rilanciato sul tetto UE o nazionale sul prezzo del gas, il disaccoppiamento del costo del gas e dell’elettricità in bolletta e di un contratto sociale di luce e gas per le famiglie e imprese più in difficoltà.
Insistono invece sull’aumento della tassazione sugli extraprofitti delle aziende energivore e sul taglio ai jet privati, il segretario di Sinistra italiana, Fratoianni e di Europa Verde Bonelli, riecheggiati dal Presidente del M5S Conte, anch’egli in Veneto, quest’oggi ,per il tour elettorale, per cui la tassazione sugli extraprofitti dovrebbe essere estesa a tutte le grandi aziende (ad esempio le farmaceutiche) che hanno guadagnato di più, e che ha chiesto un Recovery Found per l’energia a livello europeo, sottolineando poi i buoni risultati del Superbonus, misura voluta proprio dai pentastellati, e del Reddito di cittadinanza, difeso dai partiti che vorrebbero abolirlo, pena il rischio di causare una “rivolta sociale”.
Per il fondatore, insieme con il centrista Tabacci, di Impegno civico, Di Maio, che ha attaccato nuovamente il centrodestra per i sui rapporti “ambigui” con la Russia, è invece necessario un decreto emergenza del Governo del valore di 13,5 miliardi, per garantire alle piccole imprese il pagamento dell’80% delle bollette da parte dello Stato fino alla fine dell’anno, mentre il Terzo Polo di Calenda (Azione) e Renzi (Italia Viva), esortando gli italiani al “voto utile”, che consentirà alla loro coalizione di arrivare al 10% per poi fermare l’ascesa del centrodestra al Governo e costituire una “maggioranza Ursula” affidata a Draghi , hanno ribadito la proposta di realizzare il rigassificatore a Piombino e di sospendere momentaneamente la campagna elettorale per aprire un tavolo con tutti i leader dei partiti e trovare una sintesi sulle misure contro il caro energia da varare, raccolta al momento dal segretario della Lega Salvini e dalla Presidente di Fratelli d’Italia, Meloni.
In casa centrodestra , per l’appunto, il segretario della Lega Salvini ha rilanciato sulla richiesta al Governo di un provvedimento urgente , “di guerra”, in deficit (con scostamento di Bilancio da 30 miliardi) ,seguendo il modello francese di un tetto massimo alle bollette del 4%.
Più cauta, invece, sullo scostamento di Bilancio, la Presidente di Fratelli d’Italia Meloni che , lanciando la sua proposta di difesa e tutela dell’Ambiente e dell’acqua, ha ribadito la necessità di introdurre un tetto UE al prezzo del gas , di tagliare accise e Iva in bolletta , di tassare gli extraprofitti delle imprese energivore e di realizzare i rigassificatori, ma non a Piombino.
Cauta su un provvedimento contro il caro energia in deficit, anche Forza Italia, con il coordinatore del partito Tajani, che, nella giornata di oggi, incontrato il Presidente del Partito Popolare Europeo Weber , in visita a Roma, ( il quale ha sottolineato il ruolo di garanti di una politica moderata nel centrodestra rivestito dai forzisti), ha aperto alla possibilità di ricorrere allo scostamento di Bilancio, qualora non si trovasse un accordo in UE sul tetto al prezzo del gas (perché primario è tutelare imprese e famiglie), tetto UE, fondamentale per gli azzurri, insieme con la realizzazione di rigassificatori, l’uso di energie rinnovabili e nucleare pulito.
Sulla stessa linea, gli alleati di coalizione di Noi moderati, con il leader Lupi che, in materia di immigrazione, ha evidenziato la necessità di coniugare la sicurezza con il dovere dell’accoglienza, alla luce delle proposte di Salvini di reintrodurre i Decreti Sicurezza e della Meloni di attuare un blocco navale in accordo con i Paesi nordafricani.
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