di Federica Marengo mercoledì 20 dicembre 2023
-Nella 654° giornata di guerra in Ucraina sono proseguiti dalla nottata gli attacchi russi sul Paese. Colpite, infatti,reiteratamente, con droni ,dalle forze di Mosca, le regioni occidentali di Kiev e Kharkiv e quella meridionale di Kherson, dove 16 persone sono rimaste ferite, tra cui 3 bambini e diverse strutture civili, tra cui scuole, un ufficio postale, strutture mediche e un porto fluviale sono state danneggiate.
Raid russi poi sono stati registrati nelle regioni di Odessa, Dnipropetrovsk, Vinnytsia, Khmelnytskyi, Kiev, Chernihiv, Nikopol, nella regione di Dnipropetrovsk, e Kirovohrad, dove, dei 19 droni kamikaze lanciati, ne sono stati abbattuti 18 dalle forze ucraine.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, nella conferenza stampa di fine anno ha detto: “L’Ucraina sarà la prossima stella sulla bandiera dell’Ue. Ha inoltre salutato la grande vittoria degli ucraini nel Mar Nero contro la Marina russa, che non è più in grado di impedire all’Ucraina di commerciare nel Mar Nero ed è stata costretta a ritirare le sue navi da guerra dalla Crimea occupata. Ringrazio i soldati ucraini presenti che combattono le forze d’invasione russe ormai da quasi due anni. L’esercito ucraino ha chiesto di mobilitare nelle forze armate altre 450-500.000 persone, ma la questione è molto delicata e una così grande mobilitazione di manodopera costerebbe moltissimo: Dove prendiamo i fondi?. Sono fiducioso che gli Stati Uniti e l’Europa non deluderanno l’Ucraina in termini di sostegno”.
Poi, riguardo alle elezioni presidenziali americane del 2024, ha sottolineato: “Un ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca potrebbe avere un forte impatto sul corso della guerra in Ucraina. Se le politiche del prossimo presidente saranno diverse, chiunque egli sia, politiche più fredde o più frugali, penso che avranno un impatto molto grande sul corso della guerra”.
Infine, in merito a possibili elezioni presidenziali in Ucraina nel 2024 ha escluso che le elezioni nel suo Paese possano svolgersi durante la guerra e ,sulla ripresa dei negoziati con Mosca, ha sottolineato: “Non ci sono prospettive per possibili colloqui con Mosca. Non vedo una richiesta da parte della Russia. Non la vedo nelle loro azioni. Vedo solo arroganza e omicidio nella loro retorica”.
Il ministro degli Esteri ucraino Kuleba, invece, commentando la risoluzione Onu contro le deportazioni in Russia, ha scritto su X: “Accolgo con favore la risoluzione aggiornata dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite che condanna le gravi violazioni dei diritti umani da parte della Russia, esortando in particolare il Paese a cessare le deportazioni forzate e a garantire il ritorno sicuro di tutti i bambini ucraini e degli ostaggi civili. Questi sono alcuni dei crimini più atroci e devono essere fermati”.
L’Alto rappresentante dell’UE per gli Affari esteri e la politica di sicurezza,Borrell, intervenendo al summit Grand Continent in corso a Courmayeur (Aosta) sulla funivia Skyway, riguardo alla guerra in Ucraina, ha dichiarato: “In Ucraina Putin “non lascerà la guerra, non prima delle elezioni americane, che presentano uno scenario più favorevole per lui. Quindi dobbiamo prepararci a un conflitto di alta intensità che perdurerà nel tempo. Ecco quello che le società europee devono sapere, devono apprendere, e noi dobbiamo quindi sviluppare la nostra industria bellica, che non è assolutamente all’altezza delle sfide che ci troviamo di fronte”.
Quanto agli USA, i leader democratici e repubblicani del Senato hanno dichiarato che Washington non sarà in grado di approvare nuovi aiuti all’Ucraina prima della fine dell’anno, poiché le due parti continuano a cercare un compromesso. In una nota congiunta, infatti, il democratico Chuck Schumer e il repubblicano Mitch McConnell, hanno spiegato: “Mentre i negoziatori lavorano sulle questioni ancora aperte, speriamo che i loro sforzi permettano al Senato di agire rapidamente… all’inizio del nuovo anno. Nel tempo rimanente di quest’anno, i negoziatori del Senato e dell’Amministrazione continueranno a lavorare in buona fede per finalizzare il loro accordo”.
A Mosca, invece, il portavoce del Cremlino, Peskov, nel corso della consueta conferenza stampa, in merito alla riapertura dei negoziati con Kiev, ha detto: “Crediamo davvero che il tema dei negoziati” di pace con l’Ucraina “sia adesso irrilevante, e abbiamo ripetutamente affermato che non esiste alcuna base o fondamento per questi negoziati. Non ci sono i prerequisiti per tali negoziati poiché l’Ucraina ha lasciato il tavolo delle trattative su insistenza del Regno Unito. E’ assurdo il piano di pace in 10 punti di Kiev, che chiede il ritiro delle truppe russe dai territori ucraini occupati nell’invasione iniziata nel febbraio del 2022”.
Peskov, poi, ha evidenziato che: “È “un’ottima notizia” che l’Assemblea generale delle Nazioni Unite abbia adottato una risoluzione russa sulla lotta contro l’esaltazione del nazismo”.
Per la portavoce del ministero degli Esteri russo, Zakharova, : “Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto della guerra contro la Russia la sua ultima possibilità di rimanere al potere. Il governo di Zelensky è in bancarotta e sarà sempre più difficile per lui ottenere il sostegno delle principali potenze europee, danneggiate economicamente dalle sanzioni imposte alla Russia. Per quanto riguarda la situazione al fronte, le truppe “neonaziste ucraine” si trovano in una situazione deludente dopo aver fallito la loro controffensiva. Kiev ha lanciato innumerevoli offensive senza successo dall’inizio di giugno, quando il Presidente Vladimir Putin ha anticipato l’inizio della controffensiva nemica. Dopo aver fallito i loro obiettivi, i principali esponenti ucraini, tra cui Zelenski, hanno cercato di giustificarsi accusando i loro alleati e i Paesi della Nato di non aver inviato sufficienti forniture di armi”.
In ultimo, sull’accordo tra Germania e Lituania di collocare una brigata permanente di circa 4.800 soldati tedeschi di stanza in Lituania nel 2027, vicino al confine tra Russia e Lituania, Zakharova, ha evidenziato: “Il piano di schierare una brigata tedesca in Lituania aggraverebbe le tensioni militari tra Nato e Russia”.
Proprio il ministro degli Esteri russo Lavrov, oggi e domani sarà in visita ufficiale in Tunisia , su invito del suo omologo tunisino, Nabil Ammar, per discutere del rafforzamento della cooperazione tra i due Paesi in vari settori, del rafforzamento del commercio e dello studio di nuove partnership”.
L’ultimo incontro tra i due ministri degli Esteri si era tenuto nel settembre scorso, quando Ammar si recò a Mosca insieme con la direttrice dell’Ufficio tunisino dei Cereali per discutere di maggiori forniture di grano russo al Paese nordafricano.
Lavrov , inoltre, stamane è stato a Marrakesh in Marocco, dove ha partecipato alla sessione di apertura del forum di cooperazione arabo-russo.
Il Presidente russo Putin, invece, in un discorso video, in occasione della Giornata degli agenti di intelligence, ripreso dalle agenzie russe, ha evocato una risposta “dura” agli “agenti stranieri” che mirano a destabilizzare la Russia aiutando l’Ucraina”, sottolineando: “Il regime di Kiev, con il sostegno diretto dei servizi speciali stranieri, ha intrapreso la strada dei metodi terroristici, praticamente del terrorismo di Stato. Si tratta di atti di sabotaggio contro strutture civili, infrastrutture di trasporto ed energetiche, attacchi terroristici contro civili, funzionari governativi e personaggi pubblici. I tentativi da parte dei servizi speciali stranieri di destabilizzare la situazione socio-politica in Russia, di minare la pace civile e l’armonia interetnica “dovrebbero essere duramente repressi”.
Il Primo ministro russo Mikhail Mishustin, invece, nell’ambito di un forum di incontri tra Premier, tenutosi a Pechino, ha incontrato il Presidente cinese Xi Jinping per discutere del rafforzamento della cooperazione economica e diplomatica.
In ultimo, il Tribunale dell’Unione europea ha respinto un ricorso presentato dal miliardario russo Roman Abramovich contro le sanzioni imposte dall’Ue nei suoi confronti, dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina per “i suoi stretti legami di lunga data con Vladimir Putin”. Respinta anche la richiesta da parte di quest’ultimo di compensazione con un milione di dollari.
Tutto ciò, mentre Papa Francesco, in un appello ‘a braccio’ ,al termine dell’Udienza generale in Sala Nervi, ha esortato: “Non dimentichiamo la gente, i popoli che soffrono il male della guerra. Le guerre sempre sono una sconfitta: non dimentichiamo questo, una sconfitta. Soltanto guadagnano i fabbricatori delle armi. Per favore , pensiamo alla Palestina, a Israele, pensiamo all’Ucraina, c’è presente il signor ambasciatore qui. L’Ucraina martoriata, che soffre tanto. E pensiamo ai bambini in guerra, le cose che si vedono; andiamo al presepio e chiediamo a Gesù la pace, lui è il Principe della pace”.
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