di Federica Marengo mercoledì 23 luglio 2025

-Proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. Nella ultime 24 ore, infatti, ,le forze di Mosca hanno compiuto raid negli oblast di Sumy e di Kherson, causando la morte di 2 persone e il ferimento di altre 30, tra cui dei bambini. Settantuno, in totale, i droni e i droni kamikaze lanciati da Mosca la notte scorsa in diverse direzioni, di cui 27 sono stati abbattuti dalle difese aeree ucraine nelle regioni del Nord, dell’Est e del Centro.
Sul fronte russo, invece, il ministero della Difesa di Mosca ha fatto sapere di aver abbattuto 33 droni ucraini : 12 nella regione di Tula, 11 in quella di Rostov, sei nella regione di Nizhny Novgorod, 2 su quella di Bryansk, uno sulla regione di Kursk e un altro su quella di Kaluga, e di aver conquistato il villaggio di Varachino, nella regione settentrionale di Sumy.
Inoltre, sempre il ministero della Difesa russo ha reso noto che oggi, la Marina militare di Mosca ha iniziato le esercitazioni navali con le flotte del Nord, del Pacifico, del Baltico e con la flottiglia del Caspio, in cui sono impiegati 150 vascelli, 120 velivoli e oltre 15.000 militari.
Tuttavia, secondo il rapporto dello Stato maggiore delle forze armate ucraine, citato dal Kiev Independent , la Russia ha perso circa 1.045.220 soldati in Ucraina dall’inizio della sua invasione su vasta scala, il 24 febbraio 2022.
In merito agli intensi attacchi di Mosca degli ultimi mesi, il Presidente ucraino Zelensky, in un videomessaggio, ha dichiarato: ”Per la nostra difesa servono più sistemi aerei, maggiore copertura del nostro Paese, anche per attacchi a lungo raggio contro la Russia. Se Putin è così scatenato sui droni ‘shahed’ e sul terrore, dovrebbe essere lasciato senza logistica. Tutti coloro che lavorano per proteggere la vita e limitare il potenziale bellico della Russia, lavorano per la pace”.
Intanto, questo pomeriggio, si è svolto a Istanbul , in Turchia, il terzo round dei negoziati tra Kiev e Mosca, incentrato sui memoranda reciproci per una soluzione pacifica e sulla discussione di alcune questioni umanitarie.
La delegazione ucraina, guidata dall’ex ministro della Difesa Umerov, da rappresentanti dell’intelligence ucraina, del ministero degli Affari Esteri e dell’Ufficio presidenziale, prima dell’avvio del terzo round di negoziati ha incontrato ad Ankara il Presidente Erdogan e ha avuto colloqui separati con il ministro degli Esteri turco, Fidan.
Secondo l’emittente ucraina Suspilne, alla riunione con il Presidente Erdogan hanno partecipato: il capo dell’Ufficio del Presidente ucraino Andriy Yermak e il segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale, Rustem Umerov.
Al centro del confronto con la presidenza turca ci sono stati temi legati alla sicurezza regionale, alla stabilità dell’area del Mar Nero e alle prospettive di cooperazione in ambito difensivo tra Kiev e Ankara.
Il portavoce del Cremlino, Peskov, che già ieri aveva escluso possibili svolte nel colloqui di oggi a Istanbul, ha dichiarato che :“I colloqui serviranno per concordare i memoranda presentati dalle due parti in preparazione di un incontro tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky” e che “Senza aver svolto tutto questo lavoro complesso, è improbabile che sia opportuno fissare già degli incontri specifici. Si tratta di un lavoro molto complesso e molto impegnativo”.
Nel frattempo, a Kiev, il Presidente Zelensky ha firmato un disegno di legge che elimina l’autonomia delle agenzie anticorruzione: l’Ufficio nazionale anticorruzione (Nabu) e l’Ufficio del procuratore speciale anticorruzione (Sap).
La firma di tale legge, ha suscitato numerose proteste. Secondo il The Kyiv Independent: “In base alla nuova legge, il procuratore generale, una figura notoriamente non indipendente, supervisionerà ora le indagini anticorruzione, in un completo ribaltamento del sistema che è stato istituito per essere indipendente da altri organi di polizia. In realtà, significa che l’ufficio di Zelensky sarà in grado di fermare le indagini con una telefonata”.
I deputati che si sono opposti alla legge cercheranno di presentare una petizione alla Corte costituzionale per contestarla. Per fare ciò, è necessario raccogliere le firme di 45 parlamentari.
Diverse le manifestazioni di protesta in corso a Kiev.
In merito, la Presidente della Commissione Ue, von der Leyen, ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente ucraino, Zelensky, per “chiedere spiegazioni” .
Un portavoce dell’esecutivo comunitario ha dichiarato che: “La Presidente ha espresso la sua profonda preoccupazione per le conseguenze delle modifiche e ha chiesto spiegazioni al governo ucraino. Il rispetto dello Stato di diritto e la lotta alla corruzione sono elementi fondamentali dell’Ue. In quanto Paese candidato, ci si aspetta che l’Ucraina rispetti pienamente questi standard. Non può esserci compromesso. Siamo molto preoccupati per l’adozione delle modifiche al Codice penale in Ucraina. Rischia di indebolire fortemente le competenze e i poteri delle istituzioni anticorruzione ucraine. Entrambe le istituzioni, l’Ufficio nazionale anticorruzione dell’Ucraina (Nabu) e la Procura specializzata anticorruzione (Sapo) sono ampiamente considerate pilastri dello Stato di diritto ucraino. Queste istituzioni sono cruciali per il programma di riforme dell’Ucraina e devono operare in modo indipendente per combattere la corruzione e preservare la fiducia dei cittadini”.
Al riguardo, il ministro degli Esteri tedesco , Wadephul, ha scritto in un post social: “Limitare l’indipendenza dell’autorità anticorruzione ucraina è un peso sul percorso dell’Ucraina verso l’Ue. Mi aspetto che l’Ucraina continui con coerenza la lotta alla corruzione”.
Il ministro degli Esteri della Repubblica Ceca,Lipavsky, che oggi ha sentito l’omologo ucraino, Sybiha, sempre in un post social, ha scritto: “L’Ucraina appartiene all’Europa e il nostro sostegno va al suo popolo. Ma il nostro sostegno non è mai stato e non sarà mai un assegno in bianco per le azioni del governo. Stiamo monitorando attentamente la situazione in Ucraina. La lotta alla corruzione è un elemento fondamentale del percorso di adesione all’Ue”.
Quanto al 17° e 18° pacchetto di sanzioni Ue a Mosca approvate di recente da Bruxelles, il Ministero degli Esteri russo, in un comunicato, ha fatto sapere che “la Russia risponde con sanzioni nei confronti di rappresentanti delle istituzioni europee e di Paesi membri della Ue” .Tra i sanzionati, a cui è vietato l’ingresso sul territorio russo, vi sono: “i deputati di Stati membri della Ue e del Parlamento europeo che hanno votato le risoluzioni e leggi anti-russe, i dipendenti di agenzie di polizia, le organizzazioni statali e commerciali, cittadini di Paesi membri della Ue e di altri Paesi occidentali responsabili di fornire assistenza militare a Kiev”.
Proprio in merito al 18° pacchetto di sanzioni Ue alla Russia, in un incontro virtuale tra il ministro del Commercio cinese Wang Wentao e il Commissario Ue per il Commercio e la Sicurezza economica Maros Sefcovic, alla vigilia del summit di Pechino tra i leader delle due parti dedicato ai 50 anni delle relazioni diplomatiche, Wang “ha protestato duramente” contro la decisione di Bruxelles di includere due istituti finanziari cinesi nel suo 18° pacchetto di sanzioni contro la Russia.
Al centro del colloquio, poi, anche la cooperazione economica e commerciale tra Cina e Ue e le principali preoccupazioni”.
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