di Federica Marengo lunedì 16 maggio 2022
-Nella ottantunesima giornata di guerra in Ucraina, le forze russe hanno continuato a concentrare i propri attacchi nella regione orientale del Donbass, in particolare a Luhansk, nella città di Severodonetsk, dove è stato colpito l’ospedale locale, causando il ferimento di 9 persone, mentre nella regione di Kharkiv, le truppe ucraine hanno respinto l’esercito russo, avvicinandosi alla zona di confine con la Federazione russa.
Tutt’altro scenario nel Sud del Paese, dove sono proseguiti gli attacchi delle truppe russe a Mykolaiv, dove, secondo quanto comunicato dal sindaco, sono state udite esplosioni, ma anche a Odessa, dove il lancio di 3 missili ha provocato il ferimento di 4 persone , tra cui una bambina.
Restando nella regione meridionale dell’Ucraina, colpita ancora dalle forze di Mosca la città di Mariupol (dove le forze russe hanno requisito il monastero dell’Ordine di San Paolo, per adibirlo a sede locale della Repubblica di Donetsk) e l’acciaieria Azovastal, roccaforte della resistenza ucraina, guidata dal Battaglione Azov, rimasto all’interno dell’impianto siderurgico, insieme con gli altri militari, tra cui 600 feriti, anche dopo la messa in salvo dei civili, per la cui evacuazione è in corso una trattativa tra le parti che prevederebbe uno scambio di prigionieri.
Dopo i numerosi appelli per la salvezza, lanciati delle mogli di alcuni combattenti, presenti all’interno dell’acciaieria, infatti, stamane, è arrivata da Donetsk e dalle forze filo-russe, la notizia dell’evacuazione di 9 militari usciti con una bandiera bianca, simbolo della resa, smentita però dal consigliere del sindaco di Mariupol, anche se, secondo quanto riportato da Interfax, il Ministero della Difesa russo ha annunciato che è stata raggiunta una tregua con Kiev per le evacuazioni dei feriti ucraini dall’impianto di Azovstal, non confermata da Kiev.
Quanto alla questione dell’adesione alla Nato di Finlandia e Svezia, osteggiata dal Presidente turco Erdogan, in quanto i due Paesi ospiterebbero “terroristi curdi del PKK”, il quale, però , non ha escluso del tutto di dare il suo placet , in cambio di garanzie su alcune questioni, dopo Helsinki, anche Stoccolma ha depositato la richiesta ufficiale per l’ingresso nell’Alleanza Atlantica, incassando il sostegno degli USA e dei suoi alleati (Italia compresa), e suscitando la dura reazione di Mosca con il vice ministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov, che ha dichiarato: “L’adesione di Svezia e Finlandia alla Nato sarebbe un errore con conseguenze di vasta portata e un cambio radicale dello scenario globale. La Nato, non deve farsi illusioni sul fatto che la Russia possa sopportare l’adesione di Svezia e Finlandia all’Alleanza. Il modo in cui garantiremo la nostra sicurezza dipenderà dalle conseguenze pratiche della prevista ammissione della Finlandia e della Svezia alla Nato: la sicurezza dei due Paesi non aumenterà in seguito al loro ingresso nell’Alleanza”.
In merito, è poi intervenuto il Presidente russo Putin, che in queste ore dovrebbe incontrare il Presidente bielorusso Lukashenko e , che, secondo l’agenzia Ria Novosti, durante un vertice militare con i rappresentanti di repubbliche ex sovietiche, avrebbe dichiarato: “La richiesta di adesione alla Nato da parte di Finlandia e Svezia non pone una minaccia alla Russia, ma scatenerà una risposta da parte di Mosca”.
Inoltre, quest’ultimo, ha anche reso noto che: “Durante l’operazione militare speciale in Ucraina”, la Russia ha ottenuto prove che dimostrano l’esistenza di laboratori per sviluppare armi batteriologiche vicino ai propri confini”, aggiungendo: “Ci sono estremisti in tutti i Paesi,eppure l’Ucraina ha fatto dei suoi nazisti degli eroi nazionali. Il neonazismo rampante è stato osservato da tempo in Ucraina, l’Occidente chiude un occhio su questo”.
Sul fronte sanzioni a carico di Mosca, a margine del Consiglio dei Ministri degli Affari Esteri, svoltosi oggi, a Bruxelles, l’Alto Rappresentante per le Politiche Estere, Borrell, riguardo all’embargo graduale del petrolio russo, osteggiato da alcuni Paesi dell’Unione, ha dichiarato: “Faremo il massimo per sbloccare la situazione, ma non posso garantire che si arrivi ad un accordo perché le posizioni sono abbastanza forti: il mio ruolo non è di assegnare le colpe a qualcuno, ma di costruire il consenso”.
A pesare, il no del Premier ungherese Orban, che impedirebbe l’approvazione di tale misura e che, stamane, nel suo discorso inaugurale in Parlamento dopo la sua rielezione a capo del governo, ha evidenziato: “Il conflitto in Ucraina e le sanzioni contro la Russia hanno causato una crisi energetica. Questo, insieme all’aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti, ha inaugurato un’era di alta inflazione. Tutto questo ci porta in un’era di recessione, una recessione economica”, mentre il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó ,a margine del Consiglio Affari esteri a Bruxelles, ha precisato: “Se l’Unione Europea vuole introdurre un embargo sul petrolio, deve esentare il trasporto via oleodotto. Questa è la soluzione più semplice che da un lato può servire gli interessi di Bruxelles e dall’altro non mette i Paesi che ricevono il petrolio tramite oleodotti in una posizione estremamente difficile e inaccettabile”.
In merito,il ministro degli Esteri ucraino,Kuleba, che aveva sollecitato nei giorni scorsi alla UE il varo del sesto pacchetto di sanzioni e soprattutto dell’embargo del petrolio russo, presente a Bruxelles, ha così commentato lo stallo sull’approvazione delle misure: “Non posso credere che il sesto pacchetto di sanzioni sia approvato senza l’embargo al petrolio, la domanda ora è quando verrà approvato. Siamo delusi che non sia stato adottato ma è compito dell’Unione Europea trattare con le autorità ungheresi, perché si tratta di una questione di famiglia”.
Sempre in tema di sanzioni a carico di Mosca, l’azienda automobilistica francese Renault ha fatto sapere che cesserà la sua produzione in Russia, come pure la nota catena di fast food McDonald’s ,che ha anche ritirato il marchio.
Restando nell’ambito dell’Unione , la Commissione Europea ha presentato le Previsioni economiche di primavera dell’Eurozona , tagliando le stime del Pil 2022 dell’Italia di oltre due punti (2,4%) e di un ulteriore punto( 1,9%) per il 2023, per via della guerra russo-ucraina e del suo impatto sul rialzo dei prezzi dell’energia, già elevati prima del conflitto a causa degli effetti della pandemia e della scarsità di materie prime.
Rallentano ,dunque, le economie degli Stati UE, e il Commissario europeo agli Affari Economici Gentiloni , lanciando l’allarme per l’aumento dell’ inflazione ,la più alta nella storia dell’unione monetaria europea e, mettendo in guardia dall’attuazione di uno scostamento di bilancio, visto l’alto debito dell’Italia, confermato in crescita da Bankitalia anche per marzo (2.755,4 miliardi , pari a +19 miliardi rispetto a febbraio), per via della spesa dell’amministrazione centrale, ha sottolineato : “In media, il Pil dei Paesi europei resterà positivo ma la guerra ha aumentato drammaticamente l’incertezza e intaccato gravemente la fiducia delle famiglie e delle imprese, l’Ue si stava scrollando di dosso il colpo della pandemia. La crisi ucraina ha esacerbato i venti contrari alla crescita e sarà un test per la resilienza dell’Europa. Sicuramente c’è molta attenzione rivolta alla parola stagflazione. Nelle stime riscontriamo altissimi livelli di inflazione, e una delle crescite verso il basso più significative anche se non siamo a livelli negativi. Questo sarebbe possibile se si materializzasse dello scenario più negativo per l’Europa. E’ un grande piacere accogliere Dmytro Kuleba e discutere del sostegno all’Ucraina, delle prospettive della ricostruzione e dell’adesione” di Kiev all’Ue”.
A ciò, si aggiunge il balzo del prezzo del grano duro in aumento del 4,6% e il netto rialzo anche di quello tenero a +5,48%, determinati dalla guerra e dal blocco delle esportazione da parte non solo di Ucraina e Russia, ma anche di Delhi per salvaguardare il mercato interno alla luce dell’ondata di caldo eccezionale verificatasi in India.
Al riguardo, il segretario al Tesoro americano, Janet Yellen, in questi giorni in Europa, in vista del G7 dei ministri finanziari e dei governatori delle banche centrali, secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, ha dichiarato: “La guerra, sta avendo un impatto al di là dell’Ucraina ed è una cosa di cui siamo molto preoccupati. Temo che abbiamo una crisi globale nelle nostre mani. Ci aspettiamo che dalla riunione possa emergere un piano di azione per affrontare la sicurezza alimentare”, mentre BVR Subrahmanyam, sottosegretario al Commercio del governo indiano, in un incontro virtuale con i media, ha spiegato: “La decisione di bloccare l’export del grano non è definitiva e può essere rivista, la decisione è solo una correzione, non un cambio di linea rispetto ai precedenti orientamenti del governo indiano, e che non intende creare problemi ai mercati. L’India non ha il potere di determinare i prezzi del mercato globale, e ha garantito che il blocco non impedirà di onorare gli impegni già presi; in giugno e luglio autorizzeremo l’export delle commesse di grano per le quali sono già state firmate lettere di credito, e risponderemo ai Paesi che ci chiederanno forniture per la sicurezza alimentare. Allo stato attuale ,non possiamo parlare di una vera crisi della produzione: per via della siccità e delle infauste condizioni climatiche registriamo un declino di circa il 3% del raccolto. Ma la stagione non è finita, avremo dati precisi alla fine di luglio. Incrociamo le dita”.
Quanto alla politica interna italiana, è proseguito il dibattito all’interno dei partiti di Maggioranza e di Opposizione sul nuovo invio di armi (anche offensive) a Kiev (ormai ufficiale , vista la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto interministeriale) e sull’ingresso nella Nato di Finlandia e Svezia, in attesa dell’incontro a Palazzo Chigi del Presidente del Consiglio Draghi con la Premier finlandese Sanna Marin del 18 maggio e dell’informativa del del 19 maggio alle Camere.
Il segretario del Pd Letta ha ribadito il sostegno alla linea del Governo ,ma si è detto pronto a una votazione qualora vi fosse. Sì ,anche all’ingresso nella Nato di Finlandia e Svezia.
Non sulle stesse posizioni il Presidente del M5S Conte, che ha chiesto oltre il passaggio parlamentare del Presidente del Consiglio, anche una votazione, attraverso la presentazione di una mozione o risoluzione, trovando una sponda nella Sinistra italiana di Fratoianni.
Contrario all’invio di armi pesanti , il segretario della Lega Salvini, che nel pomeriggio ha incontrato a Palazzo Chigi il Presidente Draghi, cui ha illustrato le posizioni del Carroccio attestatesi sull’impegno per il cessate il fuoco e per la riapertura dei negoziati(no all’invio ulteriore di armi e perplessità sull’allargamento dell’Alleanza Atlantica a Finlandia e Svezia) e con cui ha fatto il punto sulle riforme.
Un secondo Recovery Found è invece la richiesta proveniente dal Coordinatore di Forza Italia, Tajani.
Critica nei confronti dell’Esecutivo, ma d’accordo sull’invio di armi all’Ucraina (poco convinta invece sull’adesione alla Nato di Finlandia e Svezia) ,l’Opposizione di Fratelli d’Italia, che, per la Presidente Meloni, al netto di una Maggioranza divisa, dovrebbe rivedere i finanziamenti per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza alla luce dei mutamenti del quadro geopolitico ed economico.
In merito al terzo Decreto interministeriale, che prevede l’invio di nuove armi a Kiev, si è svolta questo pomeriggio l’Audizione del ministro della Difesa Guerini al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica italiana. Secondo il Presidente di tale organismo, Urso (Fratelli d’Italia), il provvedimento è in linea con le indicazioni delle Camere.
Rinviato, invece, a domani il voto della Camera sul Decreto Ucraina bis, per il mancato raggiungimento per due volte del numero legale dei deputati presenti in Aula.
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